Pietro Berti

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VILLA BERTI - IMOLA VIA BEL POGGIO 13

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Non nobis Domine, non nobis, sed Nomini Tuo da gloriam

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JE ME SOUVIENS

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Anchorage

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giovedì 26 febbraio 2009

ELUANA FOTOGRAFATA MENTRE MUORE

ELUANA FOTOGRAFATA MENTRE MUORE

Ad Udine nella clinica “la quiete “, dove Eluana ha trascorso le ultime ore di agonia, i Carabinieri del Reparto informativo di Udine hanno aperto un’indagine perché domenica 8 febbraio 2009 sono state scattate alcune foto di Eluana il giorno prima della sua morte che hanno portato a mettere sotto indagine quattro persone, tra cui l’anestesista. Gli scatti sono stati fatti durante le ultime ore di agonia della Englaro. A compierle sono stati l’anestesista Amato De Monte, capo dell’equipe dei 16 medici che ha usato il suo cellulare, altre dal fotogiornalista Francesco Bruni, entrato nella camera con la giornalista RAI Marinella Chirico. Il punto su cui si soffermano i Carabinieri è la violazione del protocollo che vietava di portare apparecchi fotografici e telefonini all’interno della stanza dove era ricoverata la Englaro. Come protocollo si tratta di una scrittura privata, ma i militari dell’Arma ritengono che integri il decreto della Corte d’Appello di Milano che il 9 luglio di un anno fa autorizzava la sospensione della nutrizione ad Eluana. Conseguentemente, l’atto di un’autorità in questo caso giudiziaria.
Si ritiene violato l’art. 650 c.p. che punisce la non osservanza di un provvedimento legalmente dato da un’autorità. Quindi, De Monte, la giornalista Chirico, il fotogiornalista Bruni e l’infermiera Gori sono stati avvisati dai Carabinieri ed invitati a nominare i difensori. Il procuratore di Udine, Antonio Biancardi, ha ricevuto gli atti che ipotizzano il reato. I Carabinieri hanno inoltre chiesto a Bruni e a De Monte le foto . Dal nostro punto di vista, riteniamo che quello che è stato fatto sia non solo totalmente irrispettoso nei confronti di una condannata a morte ma sia anche di cattivo gusto e da ritenersi vergognoso oltretutto dal nostro modesto punto di vista riteniamo che l’ultima cosa forse che Eluana avrebbe voluto – anche per una questione di sua dignità – fosse quella di farsi riprendere in quello stato di agonia che avrebbe preceduto la morte il giorno seguente. Povera Eluana, ti è stato mancato di rispetto anche nel momento in cui ti stavano facendo morire … se questa è civiltà! Pietro Berti

sabato 21 febbraio 2009

LE RONDE : DAL CARDINAL MARCHETTO, SCONFESSATO DAL VATICANO, A FRANCESCHINI


LE RONDE : DAL CARDINAL MARCHETTO, SCONFESSATO DAL VATICANO, A FRANCESCHINI


Monsignor Marchetto Segretario del Pontificio Consiglio dei Migranti, aveva espresso forti dubbi sulle iniziative del Governo in materia di sicurezza definendo “le ronde come la fine dello Stato di diritto, (…) non bisognare dare risposte a caldo ma razionali affinchè le leggi non siano legate ad avvenimenti contingenti”. Il Vaticano in data 21.02.2009 ha ufficialmente sconfessato il Cardinal Marchetto dichiarando “il rispetto della Santa Sede verso le Autorità civili che nella loro legittima autonomia hanno il diritto ed il dovere di provvedere al bene comune”; conseguentemente Monsignor Marchetto ha parlato a titolo personale, per nulla interpretando il pensiero Vaticano che “quando intende esprimersi autorevolmente usa mezzi propri e modi consoni (comunicati, note, dichiarazioni)”. “Frequentemente i mezzi di informazione attribuiscono al Vaticano commenti e punti di vista di singoli ” afferma padre Lombardo portavoce ufficiale della Santa Sede. Il decreto prevede che i Sindaci d’intesa con i Prefetti possano avvalersi di associazioni tra cittadini iscritte in apposito elenco , costituite soprattutto da ex appartenenti alle forze dell’ordine in pensione. I membri delle associazioni (“ronde”) non porteranno armi ma solo il cellulare e le radio per segnalare situazioni di rischio. Si tiene a precisare che queste associazioni saranno composte per la maggior parte da carabinieri in pensione, poliziotti in pensione, poliziotti municipali in pensione, alpini in pensione; persone che agiranno sotto la responsabilità del Prefetto per svolgere un degno supporto davanti alle scuole elementari, agli asili, alle scuole medie, ai licei nelle zone limitrofe alla città , nei parchi pubblici e dove i Prefetti riterranno più opportuno impiegarli. Si sottolinea che costoro non riceveranno alcun tipo di compenso e saranno dotati, oltre che di cellulare e di radio, di una divisa fluorescente. Ognuno di loro sarà iscritto ad un albo, sarà dotato di un tesserino di riconoscimento e verrà impiegato dopo un addestramento formale e dopo regolare visita medica. Queste pattuglie miste (cioè composte da uomini e donne) saranno operative 24h al giorno ed il loro numero non dovrà mai essere inferiore alle 5 unità. Per quanto ci riguarda giudichiamo la decisione presa dal Governo e condivisa dal portavoce Vaticano, lecita, utile, preventiva, e tale da regolamentare un fenomeno comunque già esistente. E’ utile anche ricordare che tutti gli ex appartenenti alle forze dell’ordine che verranno impiegati in questa attività lo faranno ben conoscendo la tipologia del lavoro ed essendo pensionati ritroveranno il modo di sentirsi nuovamente utili al bene comune. Personalmente, ritengo alla luce di tutti gli aspetti sopra citati l’iniziativa estremamente lodevole nei principi, nelle metodologie e nelle finalità; ritengo, inoltre, che il Governo abbia operato una scelta consona nei fini del controllo del territorio per completare quello che viene svolto dalle forze dell’ordine e dai militari. L’Italia, a mio modesto modo di vedere, ne ritrarrà un grande beneficio. Concludendo, in merito all’analisi fatta dal neo segretario del PD , Franceschini, sulle associazioni messe in campo dal Governo per svolgere le iniziative di cui sopra, ebbene mi sento di esprimere il totale disaccordo con il suo discorso di insediamento nel quale ha attaccato il Governo anche su questo punto. E’ ovvio che ci si ponga la domanda se Franceschini rappresenti il vecchio che avanza o il nuovo che non ha niente di nuovo. C’è solo da chiedersi quanto costui sia destinato a durare, vista anche l’ira di Parisi che si è visto annientato vedendosi attribuire solo 92 preferenze contro le 1.047 dell’ex Vice di Veltroni. Dulcis in fundo i delegati chiamati al voto erano 2.800; i delegati presenti erano 1.300; 1006 delegati si sono espressi in favore dell’elezione diretta del segretario; 206 i contrari, 16 gli astenuti. Alla fine, Veltroni si è dimesso ; alla fine, è stato votato il suo vice. C’è da chiedersi se questi non riuscisse nell’opera di riunione del partito prima delle europee e di conseguenza il PD, oggetto di una nuova debacle, dopo quanto tempo sarebbe anch’egli costretto alle dimissioni e quindi alla distruzione completa (come è successo con Parisi) della sua corrente.
Pietro Berti

UN ATTO DI EROISMO DEGNO DI UNA PERSONA DI ALTI PRINCIPI MORALI

(in foto, Daniele Carella)
Un atto di eroismo degno di una persona di alti principi morali

Caro Daniele,
ti comunico che ho letto l'articolo del Carlino Bologna del 22.02.2009 in cui si racconta del tuo atto estremamente coraggioso in cui hai ancora una volta dimostrato di essere un cittadino che ama il suo Paese , la sua città e che a suo rischio e pericolo non esita un momento ad intervenire quando di fronte a sè si verificano degli episodi di violenza nei confronti dei più deboli.

Sono onorato di conoscerti e mi congratulo con te per il tuo coraggio e la tua prontezza nell'accorrere nonostante i rischi che in tutte queste occasioni si possono correre e ritengo doveroso da parte delle Istituzioni competenti che ti venga riconosciuto - seppur simbolicamente - il merito che hai nell'aver aiutato una persona in grave difficoltà.

Questa mia verrà contemporaneamente inviata a tutti coloro di cui dispongo dell'indirizzo, su facebook e sui miei blog. Congratulazioni .

Un abbraccio, il tuo amico fraterno, Pietro Berti.






http://www.ansa.it/site/notizie/regioni/emiliaromagna/news/2009-02-21_121312551.html
» 2009-02-21 14:32
Tenta rapina auto, bloccato da edicolante- politico a Bologna
Vittima cliente di Daniele Carella (Fi- Pdl) nel centro storico
(ANSA) - BOLOGNA, 21 FEB - Ha tentato di rapinare l'auto alla cliente di un'edicola notturna a Bologna, ma e' stato bloccato dallo stesso commerciante, che e' pure rimasto contuso. Dopo una colluttazione lo ha immobilizzato e consegnato alla polizia. E' accaduto poco prima delle 3 a Porta San Vitale, nel centro del capoluogo, davanti all'edicola di Daniele Carella, 52 anni, capogruppo Fi-Pdl al Comune di Bologna. In manette un marocchino di 42 anni, regolare e incensurato. Vittima dell' aggressione una trentenne di Ascoli Piceno, che si era fermata davanti all'edicola per acquistare un tagliando per la sosta. (ANSA).

venerdì 20 febbraio 2009

CESARE BATTISTI ATTO II°



CASO BATTISTI II° ATTO


All’inizio della settimana il fratello del sig. Cesare Battisti, attualmente in Brasile in qualità di rifugiato politico grazie ad un intervento diretto del presidente Lula, ha paventato l’ipotesi di fare domanda affinchè venga concessa la grazia a suo fratello da parte del Sig. Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Intanto, il sig. Cesare Battisti dal Brasile ha inviato una nota al nostro Governo nella quale chiede espressamente che <> e lo perdonino. Questi due episodi dal nostro punto di vista sono estremamente significativi, in quanto l’ex terrorista espatriato ha il coraggio di chiedere agli Italiani e all’attuale Governo un gesto che niente ha a che fare con uno Stato laico e che ha ancor meno a che fare con i suoi cittadini che ben conoscono le gesta del soggetto in questione, anche in virtù delle conseguenze alle famiglie che hanno subìto dei lutti per mano sua .
Altrettanto significativa è la richiesta che il fratello vuole presentare al Sig. Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
C’è da domandarsi a che titolo un latitante che dovrebbe scontare nelle patrie galere la giusta pena passata in giudicato comminategli continui a scorrazzare per il mondo facendo la bella vita quasi prendendo in giro il sistema giudiziario italiano, il Governo, l’Italia e gli Italiani e i parenti delle vittime. Tutto questo è aberrante e non può far altro che rinforzare da parte nostra la richiesta che il nostro Governo non perda di vista il caso e anzi ancor di più lavori per fare in modo che questo latitante, condannato a pena definitiva, paghi finalmente per quello che ha fatto.
In merito ai commenti che precedono mi sento – da cristiano cattolico estremo difensore della vita umana dal suo concepimento fino alla sua fine naturale – di ricordare che uno Stato Democratico deve adottare tutte le misure per assicurare i criminali alla Giustizia ovunque essi si trovino nel mondo ma lo Stato Democratico Repubblicano non deve assolutamente adottare le due aberrazioni per raggiungere i suoi scopi ossia: la tortura e la pena di morte, due concetti che sono direttamente collegati e collimano con il principio di Giustizia. Giustizia non significa giustizialismo. Lo Stato non vendica. Lo Stato punisce coloro i quali commettono i crimini, ma non può disporre della vita e\o della morte di nessuno. Nel momento in cui lo facesse i principi di democrazia più importanti verrebbero ad essere negati. Ricordiamoci che esistono tantissimi casi di persone che sono state condannate a morte la cui sentenza è stata eseguita e di cui è stata provata la completa innocenza al fatto dopo l’esecuzione.
Siamo in uno Stato di diritto, siamo in uno Stato in cui esistono leggi che vanno rispettate, ma nelle misure previste per i reati che vengono commessi non c’è – grazie a Dio! – la pena di morte la quale è stata cancellata anche dal codice penale militare di guerra. Quindi, quel che spetta al Battisti è stato già stabilito. Il Governo deve fare in modo che Battisti paghi il suo debito con la Giustizia. Lo dobbiamo ai parenti delle vittime; lo dobbiamo al nostro sistema penale; lo dobbiamo a quelli che si sentono defraudati dei loro diritti; lo dobbiamo a tutti coloro che hanno dato fiducia e che stanno aspettando che Giustizia sia fatta.
Bologna/Imola 20.02.2008 Pietro Berti
http://blog.panorama.it/italia/2009/02/20/battisti-scrive-dal-carcere-litalia-mostri-il-suo-lato-cristiano-e-perdoni/

giovedì 19 febbraio 2009

LA VERITA’ SULL’ECCIDIO DI KATYN. Il Coraggio del regista polacco A. Vaida di raccontare la verità su questo terribile massacro.


LA VERITA’ SULL’ECCIDIO DI KATYN.
Il Coraggio del regista polacco A. Vaida di raccontare la verità su questo terribile massacro.



Katyn : foresta russa nei pressi di Smolensk nella quale le truppe tedesche in ritirata scoprirono nell’aprile del 1943 i resti di 4321 ufficiali polacchi sepolti in fosse comuni. Secondo la versione tedesca generalmente accolta in Occidente si trattava dei circa 22 mila ufficiali polacchi catturati dai sovietici nell’ottobre del 1939 , tutti uccisi con un colpo alla nuca, buttati nella fossa, ricoperti dalle ruspe per dar spazio alla successiva serie di giustiziati anch’essi buttati nella fossa e ricoperti con le ruspe fino ad arrivare a quella cifra mostruosa di cui sopra. La conseguente tesi dell’eccidio da parte sovietica venne respinta dall’URSS che addossò tutte le colpe alla Germania nazista. Contrariamente, le risultanze storiche, i documenti rinvenuti con le firme dei generali sovietici che autorizzavano l’esecuzione con il colpo alla nuca di tutti gli ufficiali polacchi catturati confermano, senza margine di incertezza, le responsabilità dei Sovietici. Il rilievo è che di questo efferato massacro è stata data conferma ufficiale negli anni ’90 del secolo scorso in quanto la dirigenza bolscevica dei comunisti imperialisti si è ben guardata dall’addossarsi delle sue responsabilità e addossando comodamente le responsabilità di questa strage ai tedeschi, solo perché dopo la fine della guerra l’URSS faceva parte di quelli che la guerra l’avevano vinta. Questo sterminio così efferato e vergognoso una volta che documenti alla mano, fotografia alla mano e cineprese che riprendono di nascosto le esecuzioni è giunto nelle mani del governo polacco ha aperto molteplici istruttorie attraverso cui il Governo polacco ha inteso far piena luce sull’accaduto fino a quando prove alla mano ha scoperto l’inquietante e triste verità: numero esatto dei caduti; l’identità dei caduti; la metodologia di esecuzione delle vittime e i documenti in cui si attesta l’ordine di esecuzione delle vittime da parte di generali dell’esercito sovietico.
Il Maestro polacco A. Vaida, famosissimo regista in patria (Polonia), ha deciso di girare un film storico sulla triste vicenda, anche perché uno dei graduati ucciso dai bolscevichi era suo padre, il quale era ben lungi dall’avere simpatie nei confronti dei comunisti e dei nazisti considerandoli alla stessa stregua. Il film – di altissimo valore storico- è uscito in Polonia ed è stato visto da più di 4 milioni di spettatori nella prima settimana di programmazione e lo stesso vale per l’Ucraina, la Repubblica Cecoslovacca, la Bulgaria, l’Ungheria. La cosa che fa specie è il fatto che questo film girato magistralmente da uno dei grandi del cinema polacco abbia avuto una distribuzione in Europa in pochissime sale, quasi che esista ancora nei confronti di determinate problematiche una forma inquietante di omertà, come se tutti i mali che sono stati commessi dai perdenti debbano essere a memoria d’uomo condannati mentre tutti quelli che sono stati commessi dalle parti vincitrice debbano essere insabbiati o ancor peggio tollerati.
La nostra protesta sta nel fatto che, venendo in Italia, il film è stato distribuito in pochissime copie nelle città italiane e si è proiettato in pochissime sale, tant’è che è difficilissimo assistere alla sua proiezione.
Con questa nostra, siamo ad inviare le proteste formali al Ministero dei Beni Culturali per questa situazione aberrante che fa in modo che l’opera di un Maestro di tale livello che narra la storia documentata di un eccidio che a molti fa comodo nascondere, ora ancor più che le responsabilità sono state definitivamente attribuite e confermate, sia così ferocemente boicottato e sia così pericolosamente proiettato in un numero di sale esigue in rapporto al numero disponibile in Italia, come a voler far sembrare che questo argomento possa dare ancora fastidio. Con la stessa siamo a chiedere che il Ministero in indirizzo voglia invitare il Maestro a spiegare di persona e con appositi eventi organizzati allo scopo (magari attraverso concrete opere di commemorazione) i fatti di cui agli eventi del film al fine di dare opportuna conoscenza su cosa e quali effetti in concreto abbia realmente prodotto la seconda guerra mondiale. Data l’importanza di questa vicenda, potrebbe essere opportuno inoltre concordare con il Ministero dell’Istruzione e della ricerca la proiezione del film anche durante l’orario scolastico con apposite proiezioni agli studenti delle medie superiori, stante l’alto valore storico-educativo del film.
Specificando che non si vuole (e non si potrebbe in ogni caso senza commettere un crimine contro le persone massacrate, contro la storia e contro la verità) in alcun modo giustificare, minimizzare o, peggio, negare l’abominio dei crimini contro l’umanità commessi dal nazismo (ingiustificabili da qualsiasi punto di vista), tuttavia si deve in ogni caso denunciare qualsiasi altro crimine contro l’umanità commesso da chiunque in qualsiasi momento e a prescindere dai risultati bellici: ciò deve valere sempre, comunque, in ogni caso e nei confronti di chiunque (ancor peggio se trattasi di un’intera nazione).
Vige forse ancora il principio della negazione storica? Vige ancora il principio che a quelli che hanno vinto è permesso e giustificato tutto, compresa l’eliminazione coatta di persone per poi addossarne la responsabilità a chi almeno in quel caso non ne aveva colpa?
Premesso ciò, da cinefilo quale sono, consiglio senza mezzi termini a tutti coloro che sono amanti
A) Del cinema; B) del grande cinema; C) del cinema storico e D) soprattutto del cinema verità
Di fare in modo di andare a vedere questo film che io considero un film dedicato alla memoria di coloro che oltre ad essere stati uccisi senza pietà e senza ragione, sono stati considerati alla storia come vittime di una parte quando in realtà è stata un’altra parte a dare l’ordine di massacrarli.
Pietro Berti

mercoledì 18 febbraio 2009

ELEZIONI EUROPEE – LISTA CDL PROPOSTA DI CANDIDATURA ON. LE CLEMENTE MASTELLA: RIFLESSIONI



ELEZIONI EUROPEE – LISTA CDL PROPOSTA DI CANDIDATURA ON. LE CLEMENTE MASTELLA: RIFLESSIONI
Dedicato al popolo degli Azzurri: in merito al tam-tam che si sta verificando da parte dei soliti incompetenti della politica, è giusto rilevare, ad onor del vero quanto segue:
L’On.le Clemente Mastella è nato democristiano ed ha svolto politica attiva in questo grande partito democratico che ha salvato insieme al pentapartito l’Italia dai bolscevichi, fino a quando è stato peraltro con un accanimento feroce, praticamente annientato insieme al partito repubblicano, al partito liberale e al partito socialista. Partiti con una storia degna di nota, visto che hanno dato la democrazia all’Italia repubblicana e che hanno fatto in modo che l’Italia non finisse sotto la dittatura sovietica.
Una volta distrutta la Democrazia Cristiana, Clemente Mastella e Pierferdinando Casini hanno dato luce al CCD che insieme al partito di Fini, di Berlusconi e di Bossi ha costituito il Popolo delle libertà. Nel momento in cui le strade di Pierferdinando (che ha fondato l’Unione Di Centro) e di Clemente Mastella (che ha fondato l’UDEUR) si sono divise, Mastella scelse di stare nella coalizione del centro-sinistra.
Durante il malgoverno formato dall’accozzaglia brancaleoniana composta dall’estrema sinistra, rif.com, pdci, verdi, etc oltre che dai centristi dell’UDEUR di Mastella si è verificata una crisi di governo che ha portato alle dimissioni da Ministro della Giustizia l’On.le Mastella.
La cosa grave è che in un momento in cui Mastella era ministro gli è stata arrestata la moglie, la cosa grave è che nel momento in cui era ministro ha ricevuto un avviso di garanzia nel quale gli venivano contestati reati insensati che però hanno fatto in modo che il Ministro , sentendosi tradito e direttamente colpito nella sua famiglia, si dimettesse dalla sua carica in maniera irrevocabile.
Con il passare del tempo, le accuse contro il ministro si sono rilevate prive di fondamento e il tutto si è risolto in un nulla di fatto. Stesso dicasi per la sua signora.
Tutto quanto sopra premesso, ritengo che
A) Il Ministro Mastella abbia dimostrato un notevole atto di coraggio a dimettersi dalla sua carica per poter difendere al meglio se stesso e la sua famiglia;
B) Mastella è stato fondamentale alla caduta del governo Prodi.
C) E’ una persona che si è comportata correttamente ed ha agìto correttamente.
D) Il Sig. Presidente del Consiglio On. Le Dott. Silvio Berlusconi ha deciso di candidare l’On.le Clemente Mastella alle elezioni europee 2009 nelle fila della CDL.

Trovo quantomeno stupido da parte di tutti coloro che si oppongono alla candidatura dell’Onle Mastella alla carica di deputato europeo per una notevole serie di ragioni, prima fra tutte che è una candidatura che è voluta dal premier e sappiamo tutti che quando Berlusconi sceglie una linea politica sulla candidatura di qualcuno lo fa con cognizione di causa. Sappiamo tutti che l’On.le Mastella è una persona politicamente estremamente preparata; sappiamo tutti che la sua candidatura non solo è dovuta ma è una gratificazione per tutto quello che lui ha fatto nel corso dei suoi mandati e per il fatto che è stato tradito da quelli che lui reputava essere i suoi alleati, ed è stato denigrato con accuse infamanti. Ebbene, concludendo, noi non possiamo che apprezzare la linea del Sig. Presidente che ha scelto di premiare una persona corretta. Conseguentemente, invitiamo i novellini della politica a ragionare meglio sulle prese di posizione in ordine ai candidati per ricordarsi che il leader di Centro-Destra è Berlusconi, e se Berlusconi decide di candidare qualcuno lo fa con cognizione di causa, lo fa per la sua esperienza, lo fa perché costui lo merita. Inoltre, va tenuto sempre presente che il nuovo ruolo del centro-destra in Italia è dovuto proprio alla leadership di Berlusconi, alle sue proposte ed idee e soprattutto alla sua capacità di dimostrare all’elettorato come l’alleanza di centro-destra potesse essere un gruppo di governo. Dunque, ora non può sconfessarsi una intera visione politica che ha portato al successo elettorale e di immagine. Pietro Berti

venerdì 13 febbraio 2009

AUSTRALIA IN FIAMME



Alla cortese attenzione del Sig. Ministro degli Esteri – Segreteria personale
E per conoscenza
Al Responsabile della Protezione Civile Italiana Dott Guido Bertolaso
Preg. mo Sig. Ministro, con la presente sono a segnalarLe – come Lei già ben saprà – della drammatica situazione che sta vivendo l’Australia, a causa dei roghi che la stanno devastando. Un bilancio ufficiale delle vittime parla di più di duecento, ma si teme che possano essere oltre le trecento. Viste dall’alto le terre a nord di Melboune, nello stato di Victoria, quelle del nuovo Galles del sud di Camberra, sono un paesaggio di morte. Case divorate dalle fiamme, scuole trasformate in cumuli di cenere, automobili ridotte a carcasse informi hanno causato la morte per quasi trecento persone. In Australia in cui le estati sono torride, in questi giorni le temperature hanno sfiorato i 50 gradi. 750 case sono state ridotte in cenere e trecentomila ettari di boschi, foreste, praterie e terreni coltivabili sono andati distrutti, anche con l’aiuto del vento che favorisce le fiamme. Alla luce di tutto quanto sopra esposto, ricordando inoltre che in Australia vive un’ingente comunità di nostri connazionali che condivide la tragedia immane che sta vivendo questa bellissima terra sono a chiederLe se il Governo italiano ha studiato una proposta di intervento in favore della popolazione australiana , in che cosa consista nell’ipotesi in cui sia stato approntato e , nel caso in cui queste due ipotesi non fossero state prese in considerazione, se non sia il caso di provvedere a contattare le Autorità locali per chiedere nel concreto cosa il nostro Governo possa fare di fattivo per assistere le popolazioni così duramente colpite. Tengo ad aggiungere che se non è stato fatto sarebbe opportuno che le nostre Istituzioni repubblicane esprimessero un’ accorata dichiarazione di solidarietà al Governo Australiano e alla sua popolazione in questo triste momento, ribadendo che l’Italia è pronta a fare il suo dovere di solidarietà non solo in maniera di vicinanza tramite dichiarazione ma anche in maniera fattiva. Certo della vostra cortesia e della sensibilità a prendere in considerazione quanto da me evidenziato invio i miei più cordiali saluti, Pietro Berti

I BEATI PAOLI

I BEATI PAOLI










giovedì 12 febbraio 2009

LO STRANO CASO DI DARIO FRANCESCHINI

LO STRANO CASO DI DARIO FRANCESCHINI


In merito all’articolo apparso lunedì 9 febbraio a pag 6 sul corriere della sera fondo pagina a firma Alessandro Trocino dal titolo “Franceschini : sosterrò la volontà del padre, non sosterrò il DDL” pare opportuno fare qualche piccola riflessione. La prima riflessione è che non c’è stato bisogno che il Franceschini sostenesse o meno il DDL del Governo, in quanto la povera Eluana è passata all’Oriente eterno alle 20,10 dello stesso 9 febbraio e ora come un angelo cavalcherà per l’eternità le praterie celesti. Ebbene, Franceschini riteneva: “Non stiamo per stabilire le regole per il futuro. Qui si parla di un caso concluso con una sentenza e la decisione non può essere dello Stato ma della famiglia. Il mio voto sarà per rispettare la volontà del padre.” Dario Franceschini è il vice-segretario del PD; Dario Franceschini ha maturato la sua posizione da vice-segretario del PD; Dario Franceschini dice di aver maturato la propria decisione da cattolico; Dario Franceschini ha deciso secondo coscienza di votare “no” sul ddl del Governo sul caso di Eluana. Bene. Siamo molto preoccupati per il fatto che colui che dovrebbe rappresentare l’ala cattolica del PD provi “orrore nell’assistere ad una vicenda così drammatica utilizzata così cinicamente dal Presidente Berlusconi”; Franceschini (vice segretario del PD, cattolico) ritiene che Berlusconi usi la tristissima vicenda Englaro “PER STRAVOLGERE IL SISTEMA DEMOCRATICO E AFFIDARE IL POTERE ASSOLUTO AL PREMIER”. Il Franceschini si chiede, inoltre, come è possibile che nel centro-destra nessuno abbia dubbi e ancora una volta è terrorizzato per la minaccia ai Ministri “o votate sì, o vi dimettete”, continua “sono stupìto verso chi ha tante certezze e per chi manifesta”. Aggiunge che “le due coscienze laica e cattolica hanno gli stessi dubbi e si pongono le stesse domande.” Si dice certo che nemmeno tutti i cattolici voteranno nello stesso modo. “La Chiesa indica e ricorda i valori in modo del tutto legittimo” ma Franceschini, nel ruolo di legislatore cattolico, decide autonomamente nel rispetto della laicità dello Stato.
Per quanto riguarda il Vaticano, ovviamente non ci sono dubbi: interrompere l’alimentazione e l’idratazione con un sondino ad una persona che non è sottoposta a nessun tipo di terapia è considerata ben peggio dell’eutanasia; è considerata tortura che porta all’eutanasia senza se e senza ma, tanto è che nella tristezza immane che tutta questa vicenda ha avuto in Italia, il Santo Padre ha ribadito anche l’11 febbraio 2009, durante la celebrazione della giornata del malato che la vita è sacrosanta ed è un bene indisponibile, ed ha rincarato la dose ribadendo che dal concepimento allo sviluppo fino alla fine naturale non ci può essere nessuno al mondo che si possa arrogare il diritto di interromperla, dunque ribadisce il no all’aborto, il no alla pena di morte , il no all’eutanasia, il no alla tortura e nella tortura inserisce il caso di chi, pur non essendo malato ed essendo in una condizione irreversibile come quella di Eluana, gli venga negato un sondino per l’alimentazione e l’idratazione, venendo a mancare alla persona cibo e acqua: in tal caso è inevitabile per chi versa in tale condizione, come per qualsiasi altro essere umano, l’evento morte, attraverso atroci supplizi.
Tutto ciò premesso, rileviamo il fatto che Dario Franceschini non ci rappresenta in alcun modo come cattolici; che Dario Franceschini, nel ruolo di legislatore cattolico decide autonomamente nel rispetto della laicità dello Stato, ma in questo caso specifico non ci rappresenta perché il suo voto negativo legittima la fine di una vita umana. Il pdiano Franceschini, che esprime “orrore” per la vicenda utilizzata a suo dire cinicamente da Berlusconi, dovrebbe farsi un sano esame di coscienza, reputandosi cattolico, e pensare invece all’orrore che la sua scelta (che per la coscienza di noi cattolici appare mostruosa) gli permetta ancora di avere il coraggio di definirsi tale. Il Franceschini ha perso ancora una volta una fantastica occasione per stare zitto. Perché se almeno lo avesse fatto la maggior parte di quelli appartenenti all’area cattolica dei due schieramenti lo avrebbero rispettato e soprattutto, ancor più lo avrebbero tenuto in alta considerazione se avesse espresso il concetto che il cattolico è contro la cultura della morte e fa di tutto per non farla trionfare. Colui che si professa appartenente a una religione che come primo presupposto ha la tutela della vita dal suo primo concepimento fino alla sua fine naturale, e con dichiarazioni del genere viene meno a questo principio deve fare un profondo esame di coscienza. Forse sta perdendo la fede? Forse non ha ben chiare le idee di cosa significhi essere cattolico. Forse è bene che sappia che alla luce delle sue dichiarazioni può stare tranquillo sia lui sia tutti quelli che - appartenenti all’area cattolica nel PD - si sono espressi per il no al DDL del Governo e hanno espresso la loro opinione, ebbene, si diceva, possono stare tranquilli sul fatto che a cominciare dalle prossime elezioni sia amministrative sia europee non verranno votati nella misura in cui sperano. Con i princìpi non si scherza; con il diritto alla vita non si scherza: Franceschini, sei andato contro i principi fondamentali del cattolico in ordine al diritto alla vita. E per questo alle elezioni perderai una percentuale di elettori cattolici che proprio per quello che hai detto punirà severamente l’ala cattolica o pseudo tale del partito a cui appartieni.


lunedì 9 febbraio 2009

IN MEMORIA DI ELUANA







IN MEMORIA DI ELUANA

Lunedì 9.02.2009 alle h. 20,10 nella clinica "La Quiete" di Udine, si è compiuto l'ultimo atto di una vicenda che durava da ben 17 anni. La vicenda che ha visto nel corso di questi anni il susseguirsi di battaglie legali, cause, ricorsi, sentenze, appelli, impugnazioni, sentenze definitive fino a quando tutti coloro i quali si erano tanto battuti per avere una legittimazione giuridica che li salvasse da eventuali strascichi di natura penale sono riusciti ad avere quello per cui avevano tanto lottato, ossia l'autorizzazione della S. C. di Cassazione ad effettuare il trasferimento di Eluana in una clinica dove un'equipe si sarebbe occupata gradualmente, del diminuire la somministrazione tramite sondino del cibo e dell'acqua necessari alla sopravvivenza. Il protocollo prevedeva che la somministrazione di cibo ed acqua venisse interrotta in maniera graduale, ma dopo solo due giorni la somministrazione è stata interrotta completamente. Vano il tentativo delle forze politiche cattoliche presenti negli schieramenti parlamentari, vano il tentativo del Governo di presentare progetti di legge per rendere impossibile l’azione che era stata eseguita. Il tempo non è stato sufficiente. Come un piccolo lumicino che nonostante la furia del vento riesce a continuare a rimanere acceso ad illuminare il buio dell’oscurità , ieri questa oscurità si è fatta più forte perché supportata da persone oscure che null’altro obiettivo anno nella loro misera e squallida vita se non quello di spegnere i tanti lumicini che in questo momento in tutto il nostro paese continuano a brillare nonostante l’oscurità faccia di tutto per spegnerle. La cultura della morte alleata all’oscurità si è dimostrata forza invincibile per il piccolo ma sempre vivo lumicino di Eluana. Quando il freddo e il cielo della morte si sono lentamente impadroniti del suo già debolissimo corpo, il lumicino si è spento e con lui si è spenta la vita che era in lei. Tutto questo è avvenuto all’interno di una stanza in silenzio. Tutto questo è avvenuto all’interno di una stanza in cui il silenzio era talmente forte da assordare i presenti e tutti noi. Tutto questo è avvenuto mentre i senatori del PD si permettevano di esprimere concetti talmente orrendi che gridano vendetta davanti a Dio. Quel Dio che ha visto una delle sue figlie così martoriate venir sottoposta -come se tutto quello che fosse successo prima non fosse bastato – proprio per mano di coloro che le vite dovrebbero salvarle, a farla spegnere privandola dell’acqua e del pane. Costoro credono di essere riusciti nel loro intento quando presupponevano che senza alimenti la povera vittima sacrificale avesse avuto dal momento della fine della somministrazione alcuni giorni di terribile sofferenza in più. Ebbene, nostro signore nella sua immensa magnanimità e soprattutto nella sua pietà infinita ha strappato dalle mani dei carnefici l’anima di Eluana facendo smettere di battere il suo cuoricino. Si illudono che la morte abbia vinto sulla vita; si illudono di essere i detentori del monopolio della verità e, soprattutto della possibilità di poter far morire a loro piacimento tutti coloro che si trovano nello stato fisico di Eluana. Ebbene, lor signori non hanno capito nulla : le fiammelle continueranno a brillare nell’oscurità mentre per loro si apriranno i roghi dell’inferno . Che tu, Eluana, possa finalmente trovare la pace nelle praterie celesti del paradiso. Ti ricorderemo sempre e ricordati che quello che è successo non è stato in nostro nome, ma nel nome di coloro che vivono costantemente nelle tenebre. Che la pace sia con te.

domenica 8 febbraio 2009

IMAGO MORTIS

IMAGO MORTIS
Italia/Spagna 2008 Regia Stefano Besoni, Distribuzione Medusa Film, con A. Amarilla, O. Chaplin, Geraldine Chaplin.
Trama: nel 1600 prima dell’invenzione della fotografia lo scienziato Girolamo Fumagalli, ossessionato dall’idea della riproduzione di immagini, scoprì che uccidendo una vittima e rimuovendone la retina (dove si diceva rimanesse impressa l’ultima immagine scorta dalla persona) era possibile imprimerla su stampa. Fumagalli diede a questa tecnica il nome di “THANATOGRAFIA ”. Oggi, questo macabro rituale viene commesso in una scuola spagnola di cinema. A Bruno e Arianna, due studenti, il compito di scoprire il mistero celato tra queste mura.
Commento: Horror made in Italy, favola nera ma anche Ghost-story, omaggio al mondo delle immagini e al cinema burtoniano, in particolare. La pellicola mette in scena una storia al di fuori di ogni contesto storico ( infatti mancano del tutto riferimenti temporali, tecnologici : come ad es. cellulari e computer) in cui la scienza va a fondersi con il paranormale e il mistico. I due autori hanno dato vita ad uno script originale in cui la teoria del complotto porta lo spettatore a confondersi e a non distinguere più il reale dal sogno. Il regista ha spiegato che ha affrontato diversi studi sull’argomento della tecnica che si occupa di fotografare la permanenza retinica della morte nell’occhio del cadavere. Si è documentato il più possibile sull’argomento desumendo che la cattura delle immagini è, senza dubbio, uno dei mondi più affascinanti in cui si sia mai imbattuto. Catturare la morte nell’occhio del cadavere è qualcosa che va al di là di ogni immaginazione, nonché un tema che ha a che fare direttamente con qualcosa di soprannaturale.

QUARANTENA

Quarantena
Drammatico USA 2008 durata 1h e 30 min regia J. E. Dowdle con J. Carpenter, S. Harris, J. Hernandez, C. Short, distribuzione Sony Pictures
Trama: Los Angeles. Una reporter e il suo fidanzato cameraman devono realizzare un servizio sul lavoro dei pompieri. I due si trovano così a seguire dal vivo un’operazione intera di soccorso nei pressi di un edificio. Ma qualcosa va storto e rimangono intrappolati all’interno del fabbricato, dove spaventose urla provengono dall’appartamento di un’anziana signora. L’incubo ha inizio.
Commento: quello che inizia come un finto servizio giornalistico sulla vita dei vigili del fuoco si trasforma in una lotta per la sopravvivenza sempre più disperata, in un crescendo di aggressioni improvvise, contagi da virus letali e urla strazianti. Protagonista dell’incubo la giornalista J. Carpenter , già nota alle cronache nere per The Exorcism of Emily Rose, ma soprattutto per la sua partecipazione alla serie TV cult Dexter .

A BOBBY SANDS

BOBBY SANDS: UN MARTIRE PER GLI STATI UNITI D’EUROPA
PER RICORDARCI DI NON DIMENTICARE
A tutti gli utenti, sono a richiedervi supporto ed adesione ad un’iniziativa che medito da tempo e che con gli Stati Uniti d’Europa ritengo che debba essere non solo presa in considerazione, ma attuata nelle forme che più verranno ritenute opportune. Mi riferisco ad una raccolta di adesioni da inoltrare agli organi competenti del Parlamento Europeo che deliberino affinchè la nostra richiesta venga accettata ed affinchè le provincie italiane possano adottarla nelle forme migliori che esse stesse riterranno opportune. L’iniziativa è denominata “un martire europeo per la libertà: Bobby Sands - Irlanda” .
Lasciatosi morire di fame nei carceri nord-irlandesi gestiti dalla polizia protestante connivente con il governo inglese, per far sapere al mondo che in nome della libertà e che contro l’oppressione di un regime anti-libertario che con la forza ha ghettizzato la parte della cittadinanza cattolica nelle 6 contee dell’Ustler ; con il suo sacrificio e con quello dei suo compagni ha gridato al mondo rompendo il silenzio assordante su una situazione di apartheid facendo in modo che tutti sapessero che la voce della non violenza, del rifiuto dell’alimentazione (anche forzata ) è come un grido sovrumano che ha fatto conoscere a tutti gli angoli della terra tutta quanta questa segregazione razziale di ordine religioso era stata subìta dai cattolici repubblicani nord-irlandesi da parte degli oppressori britannici. Siamo a chiedere alle amministrazioni provinciali in particolare a quella di Bologna di dedicare una via a quest’uomo a perenne ricordo del suo sacrificio.

sabato 7 febbraio 2009

UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO: IL GAMBERO

UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO: IL GAMBERO
Fabio Giunta, segretario del Circolo PD Galvani in centro a Bologna (quello considerato dei VIP) lamenta di non aver ancora avuto la richiesta di rinnovo della tessera sia da parte del finalmente uscente sindaco Sergio Cofferati (denominato il distruttore) che, per la cronaca, è stato considerato da tutti il sindaco peggiore che Bologna abbia mai avuto dal dopo-guerra; sia da parte di Romano Prodi (Fonte ANSA e Quotidiano Nazionale). Il Giunta non si preoccupa più di tanto, perché è sicuro che lor signori quanto adempiranno al loro dovere. Sembra invece essere più allarmato (e, a ragione) per il fatto che i tesserati in città lo scorso anno corrispondevano a 13 mila e 200 mentre ora sono poco più di 4 mila e 500. Giunta nel suo rapporto con la gente comune, si preoccupa, piuttosto, perché continua a registrare insofferenze ed avverte che il PD è in affanno un po’ a tutti i livelli. Ritengo opportuno aggiungere che Sergio Chiamparino (sindaco di Torino) nominato or ora vice presidente dell’ANCI, si sia dimesso da ministro-ombra del PD. Sembra che il sindaco abbia colto al volo l’occasione per fuggire da un organismo che aveva già più volte criticato e che gli aveva provocato malessere. In merito alle iscrizioni al PD da quando è iniziata la campagna il segretario De Maria recita: “siamo solo all’inizio, gli iscritti aumenteranno”. Ci auguriamo che finalmente il peggior sindaco d’Italia ed in particolare di Bologna, lasci perdere l’iscrizione e torni al suo paese. In ordine all’altro non ancora tesserato, Prodi, ritengo che ancora il PD possa sopravvivere anche senza la sua tessera.

ROLANDO RIVI E LA SPACCATURA DEL PD

ROLANDO RIVI E LA SPACCATURA DEL PD
6-5-4 febbraio 2009
Il 4 febbraio 2009 il Consiglio Comunale di Sassuolo, dietro richiesta del consigliere del gruppo misto Gabriele Giovanardi , di intitolazione di una strada a Rolando Rivi, seminarista trucidato nel 1945 dalle Brigate Partigiane dei GAP , ha visto la seguente votazione in Consiglio Comunale: 7 astenuti (PD ex DS), 7 favorevoli (minoranza ed ex margheritini) . Così il Consiglio comunale ha, di fatto, bocciato l’intitolazione di una via a Rolando Rivi, nonostante la Chiesa Cattolica Romana lo abbia considerato servo di Dio e lo abbia indicato come prossimo Beato.
I GAP lo accusarono pretestuosamente di essere una spia nazi-fascista e venne barbaramente ucciso tre giorni dopo essere stato ucciso dai partigiani comunisti a seguito di violenze inenarrabili e torture che per la loro efferatezza lo portarono alla morte.
Rivi aveva solamente 14 anni.
I dirigenti dell’una e dell’altra corrente non riescono a trovare un’intesa sull’intitolazione di una strada di un giovane seminarista ammazzato 60 anni fa. Viene alla luce la testimonianza palese dell’intrinseca inesorabile inconciliabilità delle due anime interne del PD (ricordiamo i setti voti favorevoli all’intitolazione erano composti dalla minoranza e dai componenti di area cattolica della maggioranza). Da tutto ciò si desume, in merito al caso della proposta di intitolazione della strada al povero giovanissimo seminarista massacrato nel ’45, che una strada dedicata alla sua memoria offende i partigiani della provincia di Modena e dulcis in fundo come si è visto dal voto in consiglio comunale spaccherebbe in 2 frange (margheritina e diessina) del PD. Riteniamo inaudito che nel 2009 ancora ci siano soggetti che abbiano il coraggio di continuare a negare il fatto che la guerra civile in Italia ha provocato centinaia di migliaia di vittime, la maggior parte delle quali innocenti e trucidate solo ed esclusivamente per una sete spasmodica di vendetta nei confronti anche di coloro che erano stati ben lungi dal prendere le parti di una delle fazioni durante il conflitto. In questa testimonianza, con il cuore e con tutto il sentimento possibile, ci sentiamo il dovere di fare in modo che questo giovine seminarista non abbia sofferto e non si sia sacrificato invano, bensì rimanga pietra miliare di quello che significa, nonostante la giovanissima età, avere il coraggio delle proprie scelte, avere il coraggio di non rinnegarle, avere il coraggio di non aver paura delle conseguenze delle proprie azioni e, soprattutto, di dimostrare una grande dignità nell’affrontare il martirio.
I giovani di oggi dovrebbero trarre spunto dalle vicende dei giovanissimi di ieri che si sono sacrificati in nome della fede in nome della libertà e nella ferma convinzione che la perdita della loro vita per mano di boia qualunque non avrebbe fermato il corso della storia, ma lo avrebbe accelerato. Riteniamo che Rolando Rivi abbia agito da eroe ma allo stesso tempo che il giovane seminarista lo abbia fatto in maniera del tutto modesta sicuro dell’appoggio di Nostro Signore. Quindi egli deve essere un esempio per tutte le parti ed è giusto da parte nostra dedicargli questa testimonianza per fare in modo che egli non venga mai dimenticato anche se una parte del consiglio comunale di Sassuolo non ha avuto il coraggio di affermare una verità storica per paura di offendere i partigiani ed ha negato di attribuire onore ad un ragazzo che pur avendo tutta la vita davanti ha deciso di sacrificarla per tutti noi.
La settimana scorsa la stessa problematica si era presentata durante un ordine del giorno presentato in consiglio comunale a Carpi, dove il gruppo consiliare per la lega nord aveva proposto di intitolare una strada all’arcivescovo di Carpi Mons. Alessandro Maggiolini, salito in cielo nel novembre del 2008. Il PD si è spaccato in due, a dimostrazione che i preti e i vescovi sono in grado di spaccarlo; e questo succede nella provincia modenese dove il PD vive in maniera particolare la frattura tremenda dell’area cattolica dell’ex margherita e degli ex diessini di stampo più tradizionalista. Tutto ciò premesso il PD si è ancora una volta spaccato in due e alla fine grazie agli ex della margherita, faticosamente si è arrivati al “si”. Ciò ha creato un vero e proprio ginepraio politico tra il PD dei cc.dd. tradizionalisti e gli ex della margherita.
Pietro Berti Imola (BO)

venerdì 6 febbraio 2009

NON E' ANCORA TROPPO TARDI

NON E’ ANCORA TROPPO TARDI

In merito al susseguirsi delle drammatiche vicende inerenti al caso della signorina Eluana Englaro, recentemente trasferita presso la clinica “La Quiete” di Udine il 3 febbraio 2009 dove un’equipe composta da 15 specialisti tra paramedici, volontari e medici, secondo un protocollo terapeutico - concordato dalla famiglia Englaro ed in conformità al decreto della Corte d’Appello di Milano – in tale struttura l’equipe provvederà progressivamente alla sospensione dell’alimentazione e dell’idratazione tramite sondino alla signorina Englaro.Il 6 febbraio 2009 l’equipe annuncia che è iniziata la riduzione dell’alimentazione progressiva del 50% delle dosi d’acqua e cibo che normalmente fino al 5 febbraio 2009 le venivano somministrate. E’ utile ricordare che il 26 gennaio 2009 il TAR ha accolto il ricorso della famiglia Englaro avverso la Regione Lombardia ed ha imposto a quest’ultima di individuare una struttura ove dar corso alla sentenza definitiva della Corte di Cassazione; che il 17 gennaio 2009 in seguito alla denuncia penale dei dirigenti del Partito Radicale la Procura di Roma ha iscritto il Ministro Sacconi tra gli indagati; che il 22 dicembre 2008 la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha respinto la richiesta delle varie associazioni non giudicando sul caso specifico ma semplicemente considerando la richiesta irricevibile in quanto i ricorrenti non hanno alcun legame diretto con la vittima; il 19 dicembre 2008 Marco Cappato (Associazione Luca Coscioni) Antonella Casu (Segretaria dei Radicali Italiani) e Sergio D’Elia (Segretario di Nessuno Tocchi Caino) hanno presentato denuncia contro il Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi presso la Procura di Roma per violenza privata ed intimidazioni in seguito al suo atto di indirizzo di pochi giorni prima; che il 13 novembre 2008 la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso contro la sentenza di Milano per l’interruzione dell’alimentazione e dell’alimentazione artificiale accogliendo così la volontà del padre di Eluana. Massimo Cacciari (filosofo) ha detto “nella sua tragicità mi pare che quello di Eluana sia un caso esemplare di accanimento terapeutico, cosa che la Chiesa ha sempre condannato. Credo che la Chiesa sbagli profondamente visto che non ha mai condiviso l’accanimento terapeutico e nel caso di Eluana non si possa certo parlare di eutanasia o di eugenetica che sono tematiche ben più complesse.” Nel merito del provvedimento però alcuni giuristi hanno osservato come la Cassazione abbia rigettato il ricorso per un motivo di forma, mentre nella sostanza le conclusioni del P.G. presso la Corte di Cassazione avevano formulato una richiesta di accoglimento nel merito della vicenda.
Tutto ciò premesso, oggi il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge per impedire la sospensione dell’alimentazione e dell’idratazione dei pazienti. Precedentemente, il Presidente della Repubblica, G. Napolitano, aveva inviato una lettera al Premier Berlusconi indicando forti perplessità circa l’ipotesi di intervenire per decreto sull’attuazione della sentenza. Perché un decreto possa avere valore necessita della firma del Sig. Presidente della Repubblica e la pubblicazione sulla G. U.. In seguito, Napolitano ha fatto sapere che non firmerà il decreto. Alla luce di quanto sopra esposto, riteniamo giusta la posizione del Cardinal Lozano Barragan, ministro della sanità del Vaticano, che ha sempre definito il distacco del sondino di Eluana come un vero e proprio omicidio. “E’ inconcepibile pensare di uccidere una persona in questo modo” – recita il Cardinale messicano – e quanto sta accadendo è un atto di anti-umamanesimo. La CEI reputa il distacco della sonda come un atto di eutanasia. Nella dolorosissima vicenda Englaro nulla c’entra il discorso dell’accanimento terapeutico in quanto la signorina non è oggetto di alcuna terapia medica, bensì viene solo ed esclusivamente alimentata con cibo ed acqua. Togliere ad una persona che non si può difendere il cibo e l’acqua non significa solo far morire la persona, ma – cosa ben più grave – significa sottoporla ad una delle peggiori atrocità alle quali si può sottoporre un essere umano, cioè la privazione del cibo e dell’acqua in maniera graduale. Questo oltre a portare alla morte provoca una lenta agonia nei confronti della persona che la subisce che si vede privare del sostentamento più elementare e quindi, oltre a subìre l'atrocità descritta – raggiunge la morte in tempi lunghi con stenti, sofferenza e con un trattamento che definire malvagio è essere tolleranti. Ebbene, di fronte a questo schifo, di fronte al fatto che loro signori che si stanno tanto premurando di privare della vita questa giovane donna, di fronte a coloro che conseguita la laurea in medicina , al momento dell’iscrizione all’albo hanno formulato il giuramento di Ippocrate , noi ci sentiamo di 1)° consigliare loro di rivedere tale giuramento e di capire bene lo spirito con il quale il loro predecessore lo aveva formulato; 2)° esprimiamo tutta la nostra solidarietà al Governo che sta facendo di tutto nelle persone del Sig.Ministro Sacconi, del Sig. Presidente del Consiglio, del gruppo UDC alla Camera affinchè questa aberrante e mostruosa lenta tecnica di soppressione di una vita umana non avvenga. Esprimiamo serenamente l’augurio a tutti i membri degli schieramenti politici che autonomamente – in particolare i Radicali – e l’area del PD che si sta così premurosamente preoccupando dei possibili scontri istituzionali tra la Presidenza della Repubblica e quella del Consiglio in questo caso, prediligendo in maniera rapida per concludere la vicenda della povera Eluana. Ebbene, ci auguriamo che alle prossime elezioni europee siano sacrosantamente puniti dagli elettori che prediligono la cultura della vita e non quella della morte; prediligono la cultura della vita e non quella del praticare atrocità che portano alla morte; prediligono la cultura della vita e non dell’eutanasia; prediligono la cultura della vita e non quella della pena di morte; prediligono la cultura della vita e non quella dell’aborto “come pianificazione familiare”; prediligono la cultura della vita e la difendono quale bene inestimabile sin dal primo concepimento alla conclusione naturale.

Allegati: testo giuramento di Ippocrate

LIBERA ME, DOMINE


I BEATI PAOLI


LA PENSIONE

LA PENSIONE
L’INPS (Istituto Nazionale Previdenza Sociale per chi non è Italiano è uno degli enti che erogano le pensioni) ha ricevuto pubblicamente le proteste da parte di Renato Curcio, di 67 anni, ex capo delle BR perché non gli ha concesso la pensione sociale (per chi non è Italiano, la pensione sociale è versata a chi non ha versato -o non ha coperto il minimo ex lege- ma ha maturato l’età pensionabile). Curcio lamenta che nonostante i lunghi anni di lavoro prestato in carcere per i quali “nessuno ha pagato i contributi”, egli è costretto a dover continuare a lavorare nella cooperativa editoriale presieduta da sua moglie per colpa dell’INPS. Tutto ciò premesso, riteniamo che la richiesta del sig. Renato Curcio, non solo non debba essere, giustamente, presa in considerazione dall’INPS ma teniamo a sottolineare il coraggio, nella sfrontatezza e nella sfacciataggine, da parte del suddetto nel voler chiedere di essere mantenuto ,fino alla fine dei suoi giorni, da uno Stato e da una forma di Stato che lui nel corso di tutta la vita ha combattuto militarmente tentando di distruggere: proprio quelle istituzioni cui adesso chiede soccorso. Dal nostro modesto punto di vista, ci limitiamo ad una breve osservazione, ma il sig. Curcio che ora pretende aiuto e si lamenta di non averlo (benché non sia un provvedimento ad hoc questo nei suoi confronti ma che condivide con altri Italiani) si rende conto di quanto male ha fatto nella sua vita, di quanto dolore ha provocato ed ancora provoca alle famiglie che durante i cc.dd. anni di piombo hanno subìto gravissime perdite solo perché erano parenti di quelli che invece nello Stato e nelle Istituzioni democratiche ci credevano veramente?

IL SISTEMA STARS A BOLOGNA

Il sistema STARS a Bologna
Premesso che STARS è il sistema di controllo di passaggi con il semaforo rosso; le infrazioni devono essere sempre convalidate da un agente di Polizia Municipale che deve controllare le foto per verificare che non ci siano state anomalie; il funzionamento di STARS consiste con l’installazione di un apparecchio fotografico collegato al semaforo e con una serie di spire sotto la pavimentazione, sulla linea di arresto; considerato che STARS si attiva con la luce rossa e, rilevando un veicolo in movimento sulle spire scatta due foto in sequenza ad intervalli di 10-15 secondi; tale sistema elettronico rileva l’ora, i minuti, i secondi, il giorno e anche da quanto tempo era acceso il rosso; secondo il Comune il sistema rileva se il veicolo è in movimento quindi se è fermo in fila e riparte per liberare l’incrocio il sistema non si attiverebbe.
Proprio sul sistema STARS nonché sull’azienda che ha prodotto questi strumenti che sono stati installati per il controllo elettronico del cc.dd. rosso semaforico agli incroci si è abbattuta recentemente la nota bufera giudiziaria che ha dato luogo ad intervento della Magistratura in più parti d’Italia. Vogliamo sul punto prendere in considerazione quanto affermato dal presidente dell’associazione Forum, sig. Claudio Morini, che conta le adesioni di oltre 9.000 utenti e che vanta un primato di ricorsi accolti in tutta Italia superiore al 97%. Egli esprime chiaramente il concetto secondo cui anche nella città di Bologna le sanzioni amministrative non sono regolari. Il sig. Morini spiega, infatti, che “parte delle multe fatte con gli STARS FTR sono illegali perché la maggior parte dei semafori installati non rispetta i criteri di omologazione del Ministero.” Tutti i sedici incroci gestiti dal sistema STARS sono stati controllati da collaboratori di FORUM per la verifica dei semafori e dei tempi a disposizione del giallo; i collaboratori di detta associazione hanno eseguito la misurazione temporale del giallo per tre volte.
Tutto ciò premesso, un esempio su tutti, nella città di Bologna, è il semaforo situato in via Mattei: lo STARS non è installato a 3metri di altezza come prescrive la norma, bensì è installato ad un’altezza di un metro e 10 cm. Oltretutto, non fotografa il veicolo mentre si accinge ad attraversare la linea di arresto, e riprende, invece, il posto di guida del veicolo molto più avanti. A tutto questo si aggiunge che i tempi del giallo sono pericolosamente brevi. Il perito incaricato dal Tribunale di Bologna per un consulto tecnico nel 2008 ha stabilito che per un veicolo medio necessitano 06,13 secondi per attraversare in sicurezza un incrocio. I 4 secondi seguono lo studio del CNR del 2001 (studio richiesto dall’amministrazione comunale di Bologna) che indicava durate di 3-4 e 5 secondi per velocità dei veicoli in arrivo pari a 50,60 e 70 Km/h. La gestione degli apparecchi di controllo è divisa tra i vigili e l’amministrazione comunale. La centrale semaforica è controllata da personale del comune non appartenente alla polizia municipale; a Bologna i 16 semafori dotati di STARS hanno un giallo che dura 4 secondi. Ma è vero? Muniti di cronometro sono state effettuate rilevazioni gioco-forza manuali e, curiosamente, come prima anticipato per ogni incrocio la misurazione del giallo è stata effettuata tre volte, i tempi rilevati appaiono inferiori ai 4 secondi ufficiali: secondi 3.81 nell’incrocio tra via Emilia Levante Via Po e Viale Lenin ; sec. 3.87 tra via Mattei Via Martelli e Via Bassa dei Sassi; mentre tra via Togliatti e Via de’ Pisis sec. 3.73 (da Il Resto del Carlino cronaca di Bologna a firma Sara Buono). Il presidente di Forum sig. Morini ha recentemente denunciato che ad oggi l’amministrazione bolognese e chi per lei è indenne dalla bufera giudiziaria sui vigili elettronici, ma la Magistratura ha ricevuto recentemente numerosissime segnalazioni in relazione alla problematica ed è quindi giusto che vada avanti.

FREE TIBET




FREE TIBET



http://www.youtube.com/watch?v=4rLWNmZhXpo



http://www.youtube.com/watch?v=VMvVonZftfI



domenica 1.2.2009 a Londra, durante una manifestazione organizzata davanti all’Ambasciata cinese in occasione della visita del premier Wen Jiabao alcuni pacifici manifestanti per l’indipendenza del Tibet dagli invasori cinesi, la polizia britannica ha operato degli arresti. Il premier Brown incontrerà più volte il premier cinese Wen Jiabao che sarà a Londra per tre giorni. La sezione britannica di Free Tibet ha dichiarato di aver organizzato, in occasione della visita del premier, una serie di iniziative pacifiche di protesta. Ci aspettiamo che il Governo inglese - reputato democratico nei suoi princìpi - permetta a coloro che hanno visto il loro Paese invaso con l’utilizzo della violenza ed hanno risposto con la non-violenza a questa illegittima occupazione da parte del regime comunista cinese di poter manifestare liberamente; ed inoltre, di non limitarsi durante gli incontri con il premier cinese a trattare gli argomenti oggetto del programma prefissato ma, bensì, aggiunga la legittima preoccupazione sullo status attuale degli esuli tibetani all’estero in Inghilterra e su coloro che sono rimasti nonostante tutto nella loro terra controllata militarmente dagli imperialisti.
Alla luce di quanto sopra espresso, si ritiene opportuno che, finalmente, il mondo civile, democratico e libero si muova affinchè i prodotti cinesi che vengono esportati oggi in buona parte del mondo vengano inizialmente boicottati ai fini di un radicale cambiamento di posizione da parte del regime comunista in materia di diritti umani non solo nei confronti del Tibet ma anche nei confronti delle palesi violazioni anche delle più elementari libertà (di espressione, di parola, di associazione, etc.) per cui la Cina fino ad ora ha fatto orecchie da mercante.
Concludendo, non si può non citare il fatto che la Cina vanti il triste primato di condanne a morte eseguite nel 2008, 2007 e 2006 e che la tortura – secondo dati di A.I. – è largamente praticata in modo particolare nelle carceri lontane dalla capitale. Ulteriore capitolo è riservato ai dissidenti politici ed ai membri del clero cattolico e delle altre confessioni religiose: per essi vige il principio dell’internamento coatto nei cosiddetti campi di lavoro considerati per il regime come strutture rieducative per coloro che “sfortunatamente” usano la testa per pensare .

INVOCAZIONE E RITO DI INIZIAZIONE (CAGLIOSTRO)

INIZIAZIONE OmegaDeltaPhi


giovedì 5 febbraio 2009

INIZIAZIONE

http://www.youtube.com/watch?v=cxirKMs_KR0

IL MARTINISMO E L'ORDINE MARTINISTA UNIVERSALE (OMU)

Il Martinismo e l’Ordine Martinista Universale


CESARE BATTISTI: GIUSTIZIA NEGATA

CESARE BATTISTI: GIUSTIZIA NEGATA
In merito alle recenti vicende inerenti al terrorista pluriomicida Cesare Battisti giudicato colpevole con sentenza definitiva <> [fonte Libero del 22.01.2008 in http://www.libero-news.it/adnkronos/view/41157 ] . Egli è recentemente fuggito in Brasile dal cui Governo ha richiesto ed ottenuto l’asilo politico. Colui il quale ha materialmente riconosciuto tale status al sig. Cesare Battisti è stato il Ministro della Giustizia brasiliano sig. Tarso Genro. Tutto ciò premesso, oltretutto, deve essere tenuto presente anche l’autorevolissimo parere per la sua passata esperienza vissuta “nel panorama della delinquenza eversiva” del sig. Toni Negri , che, interpellato sulle reazioni dell’Italia in relazione al caso Battisti, ha detto alla stampa brasiliana che l’Italia vuole aggredire un paese più debole, cioè il Brasile, per coprire un’umiliazione subìta nell’ottobre del 2008 dal Presidente francese N. Sarkozy che ha negato l’estradizione in Italia per ragioni di salute all’ex BR Marina Petrella e esprime totale accordo sulla concessione di status di rifugiato politico al Battisti. Immediatamente sono arrivate dichiarazioni da parte del fior fiore della numerosa comunità dei rifugiati politici degli anni di piombo a cominciare da Achille Lollo e Pietro Mancini. Inoltre, L. Pessina sostiene infine che in Italia <<è l’intransigenza dei comunisti e l’odio dei cattolici a incitare le famiglie delle vittime a non perdonare >>. Tale atteggiamento di prospettiva pare a chi scrive inaccettabile, immorale, irrispettoso nei confronti di chi ha subìto la perdita dei propri cari. Anche nel loro nome noi siamo fermamente convinti che si debbano utilizzare tutte le metodologie di uno stato democratico di diritto per far in modo che, per questi pluriomicidi, si attuino le procedure di richiesta di estradizione e che finalmente sia fatta giustizia. Dulcis in fundo il Sig. Renato Curcio si lamenta di dover lavorare ancora per parecchi anni in quanto l’INPS non è intenzionata a dargli la pensione. E , continuando, la figlia del povero sindacalista CGIL dell’Italsider di Genova iscritto al PC Guido Rossa, Sabina, deputato PD, ribadisce che le minacce a Ichino dimostrano che certi pericoli possono tornare. Alla luce di tutto quanto sopra esposto, oltre a tutti i mezzi giuridici in possesso dello Stato di diritto, accogliamo con plauso l’iniziativa del Ministro Frattini - che riteniamo opportuna – di richiamare l’Ambasciatore italiano in Brasile, per consultazioni, e proponiamo anche l’espulsione dell’Ambasciatore brasiliano dall’Italia con avvertimento che in caso di eventuale persistenza del rifiuto di estradizione del terrorista si verificherà la conseguente ed inevitabile rottura dei rapporti diplomatici e commerciali con il Brasile. A rafforzare questa nostra tesi vi è un ulteriore aspetto inquietante che rende inqualificabile ed ingiustificabile il Governo brasiliano ed i suoi rappresentanti. Questo atteggiamento consiste nel fatto che Lula e soci rifiutano l’estradizione perché ritengono che Battisti una volta ritornato in Italia sarebbe soggetto a incredibili persecuzioni politiche. Tutto questo lascia molto perplessi in quanto non possiamo certo dire che l’Italia non sia un’avanzata democrazia e che altrettanto non sia rispettosa dei diritti umani. 27.01.2009

SOLIDARIETA' AL PRESIDENTE NAPOLITANO

A Sua Eccellenza il Presidente della Repubblica Italiana, On Giorgio Napolitano ,
con la presente siamo ad esprimerLe la nostra più totale solidarietà in merito agli ingiusti attacchi rivoltiLe dall’On. Antonio di Pietro dell’Italia dei Valori in Piazza Farnese in data 28.01.2009. Riteniamo che l’atteggiamento dell’On Di Pietro che la accusa testualmente come segue: “Lei dovrebbe essere l’arbitro, a volte il Suo giudizio ci appare poco da arbitro e poco da terzi (…) dica che i mercanti devono andare fuori dal tempio, dal Parlamento, e noi lo approveremo (…) ” sia quanto meno degno di censura. In politica oramai ci si può aspettare di tutto, ma pensare che un uomo politico (per giunta ex Poliziotto, ex P.M., ex Ministro, e Parlamentare da tempo, quindi uomo di Stato e di Governo) attacchi in modo così vergognoso ed ingiusto la più alta carica dello Stato per altro così degnamente da Lei rivestita e rappresentata è vergognoso sia agli occhi del cittadino italiano sia agli occhi del cittadino europeo, senza contare i danni riflessi prodotti all’estero per l’immagine del Paese .
Ci auguriamo che Lei voglia vagliare tutte le vie istituzionali ai fini di tutelare in questa penosa vicenda la carica istituzionale che ricopre.
Le confermiamo la nostra più assoluta solidarietà e Le auguriamo un buon lavoro.

APPALOOSA



In merito ai film recentemente usciti, sono a segnalarvi, finalmente, un bel western (USA 2008) durata 1h e 56m distribuzione O1 distribution, regia Ed Harris con Ed Harris, Jeremy Irons, Viggo Mortensen e Renée Zellweger, dal titolo “Appaloosa” , storia : un certo Brag uccide lo sceriffo e il suo vice tenendo in pugno in questo modo una cittadina. Virgilio Cole e E. Hitch , due cowboys abituati a regolare i conti con i delinquenti, sono nominati sceriffo e vicesceriffo dagli abitanti della cittadina per riportare la pace e la tranquillità. Il western è un genere che fa parte della cultura americana, della storia del suo cinema e per questo non è mai stato abbandonato. Si tratta di un bellissimo omaggio al filone western classico, in particolare a quelli di J. Ford e di Sergio Leone. Per certi versi trattasi di un film non consueto ma godibile che è tratto da un romanzo di Robert Parker. E’ un film che da cultore del cinema, quale io sono, da profondo intenditore sia del filone horror sia del filone western consiglio perché girato ed interpretato in maniera eccellente.

DEFIANCE - I GIORNI DEL CORAGGIO




E’ raro che un film di guerra, peraltro che narra fatti rigorosamente accaduti, sia nella sua crudezza estremamente umano ed educativo.
Si tratta di “Defiance – I giorni del coraggio” USA 2008 durata 2h e 9 min, distribuzione Medusa film, regia Eduard Zwick con D. Craig, L. Schreiber, J. Bell.
Nel 1941 durante la 2^ Guerra Mondiale milioni di ebrei vengono uccisi e torturati dai nazisti. Tre fratelli polacchi riescono a sfuggire alla cattura, nascondendosi nei boschi della vicina Bielorussia dove si uniscono alla resistenza russa. Insieme ai nuovi alleati costruiscono un nuovo villaggio che offre una nuova speranza di resistenza e di sopravvivenza a centinaia di ebrei. Si tratta della storia vera dei fratelli Tuvia, Zus e Azael Bielski, partigiani durante la resistenza ebraica all’eccidio nazista della seconda guerra mondiale. E narra di quelli che ebbero la forza di dire “basta!” e reagire ma è pure la continua, duratura lotta tra il desiderio di vendetta e quello di preservare la vita degli altri. Quindi, l’Europa orientale diventa cornice per un’esperienza nata dalla disperazione e divenuta simbolo di speranza per migliaia di ebrei riparatisi nella fitta boscaglia bielorussa sull’esempio dei tre giovani fino ad allora scampati ad una serie di devastanti accadimenti e spinti da un’urgenza superiore espressa nelle parole del vero Tuvia <<>> .
Detto da uno che se ne intende, questo è un film che non ci si può permettere il lusso di non vedere. Ci si perde qualcosa di un popolo che è stato perseguitato e che continua ad esserlo. E soprattutto ci si perde qualcosa di noi stessi. E’ dedicato a chi ha ancora il coraggio di sentire il peso della storia ed è soprattutto dedicato a chi nonostante tutto quello che sia successo ha ancora, vergognosamente, il coraggio di negare il genocidio che ha subìto un popolo; e soprattutto è dedicato – e lo dico amaramente – a coloro che se potessero questo genocidio lo porterebbero volentieri a termine. Onore agli eroi che con grande dignità e coraggio, pur consapevoli delle forze contrastanti contro le quali si dovevano confrontare hanno avuto il coraggio di farlo e di comportarsi da uomini, di morire da uomini per fare in modo che gli altri vivessero da uomini liberi.
DA VEDERE: ASSOLUTAMENTE SI’ DA NON PERDERE

Yes Man


YES MAN





USA 2008 durata 1h e 42 min ; regia Peyton Reed con J. Carrey. Distribuzione Warner Bros Pictures Italia. Carl Allen dopo essere stato smollato dalla moglie Stephanie ha avuto una vita fermata sul divano di casa, costellata da una serie infinita di “NO”: a cominciare dai rifiuti alle richieste di finanziamento all’istituto di credito ove lavora in cui continua a rifiutare crediti anche a soggetti ai quali non si potrebbero negare date le credenziali presentate in banca e continua con mille scuse a dire no alle uscite coi suoi amici, fino a quando, per rendere la sua vita finalmente più interessante e positiva, non viene trascinato nel cc.dd. programma “Yesman”, che lo impegna a rispondere con un si a qualsiasi domanda o proposta gli venga rivolta. Questa scelta innesca una catena di eventi imprevedibili, piacevoli e soprattutto l’incontro con Allyson. Da notare che uno dei pochissimi no che riesce a dire è nei confronti della sua ex Stephanie che rimasta sola prova in tutti i modi a farlo tornare con lei. Cosa che lui (giustamente non si sogna nemmeno, anzi). Il messaggio di questo film è estremamente positivo: infatti, l’insegnamento a pensare positivo che dà Yesman è il pensiero positivo, cioè l’antidoto al pessimismo globale. J. Carrey è il tipico uomo che trova soddisfazione nel pronunciare la parola “no” ma non perché è un pessimista, in realtà si scopre un uomo depresso. Non ha nulla da fare finge di ascoltare ma è sempre disattento; la sua vita cambierà con l’incontro di un vecchio amico che lo trascinerà al seminario di positività e a dire sempre “si”. Quindi, imparerà il coreano, aiuterà un senza-tetto, salverà un uomo da un tentato suicidio, ma soprattutto ritroverà l’amore. Non è una commedia con pretese di alto livello, perché è semplice e leggera, ma è divertente e tocca temi molto impegnativi. La decisione di cambiare il film della propria vita è una scelta radicale: oggi spettatore, domani protagonista sconvolge. In tal caso, vuol dire solo pianificare, tornare a sperare, aver voglia di fare, in una sola parola, sentirsi vivi.Scientificamente è provato che malattie insidiose come il cancro sono state curate e debellate grazie a cambiamenti di atteggiamenti e filosofie di vita.In tutte le negatività del mondo quotidiano che ti portano a dire no invece di sì questo film è come una boccata di aria fresca, perché ci ricorda che la vita è un dono ed è qualcosa che val la pena di essere vissuta. Certo Carrey imparerà a sue spese che dire sempre “si” è da irresponsabili, ma se c’è una cosa che insegna il film è che l’essere chiusi in se stessi è di per sé una sconfitta. Ci saranno i rischi si potrà evitare di sbagliare e di soffrire ma si precluderanno a priori altre possibili esperienze. La vita è un dono che va vissuto pienamente per poter dire alla fine dei nostri giorni “grazie, Signore! In ogni caso, ne è valsa la pena.”

MAR NERO


MAR NERO
Italia 2009, durata 1h e 35 min; Regia F. Bondi, distribuzione film Kairos con Ilaria Occhini, Corso Salani, Dorotea Petre;


http://www.youtube.com/watch?v=rfSbXCw1ebs
Due donne, un’anziana signora e la sua badante rumena, vivono insieme in un appartamento a Firenze. La convivenza le farà conoscere meglio al punto da stringere un rapporto molto profondo. Mar Nero tratta di amicizia e di egoismo e le interpretazioni di Ilaria Occhini (grande attrice teatrale, che ha lavorato con Gasman, Ronconi e Visconti) e di Dorotea Petre danno al film un volto estremamente umano ed è interpretato in maniera magistrale. Esso si basa su elementi autobiografici del regista : Gemma (interpretata da Ilaria Occhini), infatti, è sua nonna (ora defunta) e Angela la sua badante. Due personaggi reali, dunque, per una storia che vuol far cambiare punto di vista al pubblico su ciò che vede quotidianamente senza arroganza ma con la semplicità del racconto estremamente intimo e personale.

REVOLUTIONARY ROAD





REVOLUTIONARY ROAD
Revolutionary Road
http://www.youtube.com/watch?v=2b0bp9i_hcw









GB/USA 2009 durata 2h Regia Sam Mendes, produzione Universal Pictures International Italy; con Leonardo Di Caprio, Sean Cullen, Kathy Bates, Kate Winslet, .
Trama: USA anni ’50, Frank e April Wheeler coniugi, stessa classe media si trasferiscono in un quartiere residenziale del Connecticut ma l’amore viene presto intaccato dalle frustrazioni professionali e personali, dall’impossibilità di vivere i propri sogni e, soprattutto, dal dovere di uniformarsi alle ipocrite regole della società di cui sono entrati a far parte. Diventerà normale routine per i due sposi novelli litigare continuamente fino ad arrivare alla totale incomunicabilità.
Commento: come eravamo in versione rifatta che permette di attraversare le speranze di due ragazzi giovani, intellettuali, orgogliosi e liberi pensatori impudenti fino ad affrontarne frustrazioni e declino dall’interno con promessa di coinvolgere e commuovere. Ci son tutte le premesse – dice Goldman della DreamWorks - : una straordinaria combinazione di tre talenti molto speciali che rappresentano il meglio del cinema.

Il respiro del diavolo



IL RESPIRO DEL DIAOLO - WHISPER
http://www.youtube.com/watch?v=4QI0czrQ1iM



Regia Stewart Hendler con J Holloway, S. W. Callies, B. Woodruff, J. Edgerton, distribuzione Eagle Pictures USA 2007 durata 1h e 35 min;
Storia: Max è da poco uscito di prigione e vuole redimersi aprendo un ristorante con la fidanzata Rosanna. La banca, però, cui lui chiede il finanziamento per iniziare l’attività non gli concede il prestito. Inaspettatamente, Sidney, un vecchio amico, decide di aiutarlo e gli propone un facile lavoro: rapire un bimbo e chiedere il riscatto alla sua facoltosa famiglia. Dopo un’iniziale titubanza Max accetta. Questo è solo l’inizio di un’avventura terribile: infatti quel bambino che doveva essere la vittima del rapimento, all’apparenza indifeso, sarà il vero carnefice … .
Commento: La storia del cinema è piena di precedenti famosi in cui gli interpreti sono bambini demoniaci o terribili (si veda, Il Presagio di R. Donner e il Giglio Nero di M. Leroy) . Punto interessante del film è raccontare quello che accade quando le persone rimangono intrappolate a causa delle loro stesse azioni. La location – lo Yukon e i dintorni di Vancouver –è risultata altamente idonea per ricreare l’atmosfera isolata e boscosa del New England rendendo possibile al respiro del diavolo di essere identificato come un horror a tutti gli effetti e come un horror di qualità.




Usa 2008 durata 1h e 50 min Regia: J. Akerlund ; con D. Quaid, L. James, L. T. Pucci, Z. Zhang,; distribuito da Moviemax
Storia: New York: un serial-killer uccide seguendo un iter che risulta incomprensibile agli investigatori. Il detective Breslin scoprirà che ogni mossa dello psicopatico è legata all’enigma della leggenda dei quattro cavalieri dell’Apocalisse. Il detective ritiene di riuscire a prevedere le mosse dell’assassino studiando attentamente la scena del crimine, ma scoprirà l’esistenza di un particolare terrificante.
Commento: Thriller psicologico in cui alcuni sanguinari serial-killer decidono di perpetrare i propri crimini assumendo le identità dei quattro cavalieri oscuri: il cavaliere bianco, maestro dell’inganno; il cavaliere rosso, creatore di zizzania tra le persone; il cavaliere nero, tiranno malvagio e manipolativo; il cavaliere pallido, giustiziere dalla forza sovrumana. Horror in stile gotico con interessanti spunti sulla simbologia per certi versi ancora inspiegata dei quattro cavalieri dell’Apocalisse

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