sabato 26 dicembre 2009
Nuovo successo di Antonio Iavarone, il ricercatore che dovette abbandonare l'Italia per una questione di nepotismo
Un italiano emigrato in Usa scopre due geni responsabili del tumore al cervello
Nuovo successo di Antonio Iavarone, il ricercatore che dovette abbandonare l'Italia per una questione di nepotismo
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=85551&sez=HOME_SCIENZA
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=70057&sez=HOME_SCIENZA
Alla scoperta si è arrivati dopo anni di lavoro concentrati sul profilo dei geni legati all’insorgenza di questo tipo di cancro. La “firma”, appunto, è sempre la stessa. Si parla di «espressione di geni che, tutti insieme - è Iavarone a parlare - caratterizzano l’espressione mesenchimale». Un dettaglio, le cellule staminali, nel cervello sano, non sono in grado di generare cellule mesenchimali. Questo, infatti, avviene soltanto se c’è la neoplasia.
Per completare la ricerca, per capire quale fossero i passaggi della trasformazione, era necessario appoggiarsi anche alla bioinformatica. Di qui, il sodalizio, tutto italiano, con l’équipe guidata da Andrea Califano. Sotto osservazione 176 pazienti: è stata disegnata una rete nella quale da cinque geni centrali si irradiano gli altri geni che determinano il tumore. «Finora - è sempre Iavarone a parlare - non era mai stata fatta un’analisi di questo genere». Questo significa che una volta trovato il modello, lo si potrà duplicare e utilizzare anche per altre forme tumorali.
Ogni tanto si crea un mito mediatico. Puo' essere Vittorio Sgarbi, un critico d'arte, Mick Jagger, il cantante dei Rolling Stones e talvolta persino un medico, come il dott. Iavarone. In tutti i casi è bene ricordare che si tratta di esseri umani, non di dei, e che prima di credere in quello che dicono è bene sapere cosa realmente sanno fare bene. Ad esempio Sgarbi commenta, Mick Jagger canta e Iavarone fa esami di laboratorio. Nessuno di loro fa miracoli. Al momento per Iavarone ci sono risultati di ricerca onesti ma in effetti modesti, leggete bene. Stare fuori dall'Italia non è sufficiente a fare di lui un genio.
RispondiEliminaSe Iavarone operasse miracoli sarebbe un santo e non un ricercatore, qual è, che formula ipotesi teoriche e le verifica sperimentalmente sottoponendone via via alla comunità scientifica internazionale i risultati, documentati e verificabili da chiunque secondo i criteri scientifici accettati internazionalmente. Come fa ogni ricercatore degno di questo nome.
RispondiEliminaDato che pubblica con continuità da oltre un decennio sulle migliori riviste mondiali, portando avanti, tra l’altro, una linea di ricerca iniziata in Italia con la dott.ssa Lasorella, c’è piuttosto il rammarico di non aver saputo trattenere in patria questi talenti e tutti gli altri che l’hanno lasciata per l’impossibilità di svolgere correttamente il proprio lavoro. E, in generale, il rammarico per non riuscire a creare anche nel ns. paese, come invece è accaduto in altri paesi paragonabili al ns. per reddito e popolazione, quelle condizioni che permettano l’attrazione e la circolazione dei talenti scientifici mondiali e lo sviluppo di una ricerca libera e di qualità.
E ciò sia detto col massimo rispetto nei confronti di tutti coloro che in Italia e all’estero si dedicano alla ricerca con serietà e abnegazione cogliendo risultati importanti.
Massimo Simeone -BN