domenica 31 gennaio 2010

LO STRANO RAPPORTO DEL PD CON LE PRIMARIE “A MACCHIA DI LEOPARDO”

Lo statuto del PD prevede l’istituto delle primarie. Tale istituto, nonostante sia previsto, è privo di una regolamentazione cui si possa attingere per stabilire le metodologie che dovrebbero essere attuate nel corso delle votazioni. Inoltre, problematica molto importante sta nel fatto che le primarie previste all’interno dello statuto dovrebbero valere per tutte le regioni d’Italia, mentre – ma non è una novità – il PD (o presunto tale) non perde occasione per limitarle a proprio uso e consumo nelle regioni nelle quali abbia più di un candidato che si voglia presentare. Se tale norma fosse applicata senza deroghe le primarie dovrebbero essere per prima cosa regolamentate e quindi dovrebbero essere svolte in tutte le regioni d’Italia in cui si vota non solo per le regionali ma anche per tutte le altre competizioni elettorali amministrative. Un rilievo doveroso sta nel fatto che nel Lazio, regione fondamentale, delle primarie non si è neanche lontanamente parlato e questo per due motivi fondamentali: il primo sta nel fatto della assoluta irremovibilità da parte della candidata Emma Bonino a rinunciare a presentarsi per il governo della regione; il secondo sta nel fatto che in quanto a credibilità il PD non ha trovato nessuna candidatura di valore tale da poter candidare al posto della Bonino stessa. Questo comporterà la conseguenza di deviare il voto cattolico del PD, come è giusto che sia, in favore di Renata Polverini che si cumulerà insieme a quello dei moderati di centro (UDC) e a quello di molti appartenenti alla destra, essendo lei stata con onore e con coraggio la segretaria di un sindacato che - a differenza della CGIL – non è mai stato per il “no a priori” alle proposte ma per la discussione e per trovare con il Governo una soluzione giusta per i lavoratori. In terzo luogo, se si fossero svolte le primarie, il PD avrebbe preso una sonora batosta. Personalmente, di contro, ritengo al contrario la candidatura dell’ex segretario nazionale dell’UGL Polverini una grande scelta politica e mi auguro che sia lei al ballottaggio a vincere con ampio consenso. Il PD dopo la debacle che ha avuto il suo candidato in Puglia e la semplice presa d’atto dell’impossibilità di imporre un suo candidato in Lazio si trova adesso ad avere a che fare con un problema che se non riesce a risolvere in maniera credibile (e anche celere) rischia di avere brutte sorprese anche nella rossa Bologna, che si ripercuoterebbero inequivocabilmente sulle stesse elezioni regionali di fine marzo. Dulcis in fundo, comunque a Bologna le primarie le avevano fatte. Il risultato è sotto gli occhi di tu

1 commento:

  1. ciao,luca.il nostro dispiacere ci fa male al cuore.addio.r.i.p.

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