L'ESCALATION GOLPISTA
Thailandia, assaltato il Parlamento Ministri in fuga, stato d'emergenza
L'offensiva delle "camice rosse"contro il governo, caos a Bangkok
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/201004articoli/53895girata.asp
BANGKOK Il governo thailandese ha proclamato lo stato d’emergenza a Bangkok e in altre cinque province. La decisione è stata annunciata dal primo ministro Abhisit Vejjajiva, dopo che le camicie rosse, i militanti fedeli al deposto premier Thaskin Shinawatra, hanno fatto irruzione in Parlamento costringendo i ministri a fuggire in elicottero. Si tratta della giornata più drammatica dall’inizio delle proteste, il 12 marzo. Con lo stato d’emergenza sono proibite le adunate di più di 5 persone e si conferiscono all’esercito (sin città sono stati schierati 50mila soldati) ampi poteri per disperdere gli assembramenti, anche se Abhisit ha ribadito che il governo non userà la forza. «L’obiettivo del governo è tornare alla normalità e garantire il rispetto della legge», ha dichiarato il premier in un messaggio tv. Il Parlamento era stato costretto a sospendere un dibattito quando si era avuta notizia che 5mila camicie rosse avevano circondato l’edificio. Un’ora e mezza dopo un gruppo di manifestanti è riuscito a sfondare il cordone di sicurezza e a penetrare nel cortile del Parlamento, sfruttando il fatto che i soldati di guardia hanno avuto ordine di evitare lo scontro. Ad alcuni di loro sono stati sequestrati gas lacrimogeni. Una ventina di persone sono rimaste ferite mentre una trentina di granate sono esplose nei pressi della sede del Partito democratico, il maggior partito della coalizione di governo. Nel palazzo si sono vissuti momenti di panico: i deputati sono fuggiti da uscite di sicurezza mentre i ministri presenti venivano portati via a bordo di elicotteri militari. Poco dopo i manifestanti si sono ritirati, facendo rientrare l’allarme per una possibile escalation golpista. Decine di migliaia di manifestanti continuano però a occupare il cuore turistico e commerciale di Bangkok e minacciano di restarvi fino a quando il governo non si dimetterà. L’irruzione in Parlamento sarebbe stata decisa da Arisman Pongruangrong, un ex cantante che guida l’ala dura delle camicie rosse e che ha risposto allo stato d’emergenza affermando che «ora sarà guerra, niente più negoziati». Gli altri leader della protesta avevano preso le distanze dall’assalto al Parlamento. Abhisit, che aveva già esteso fino al 20 aprile la Legge di sicurezza interna che conferisce poteri speciali ai militari, ha annullato la visita negli Usa in programma da sabato prossimo per un incontro con Barack Obama e la partecipazione al vertice sulla sicurezza nucleare. Il primo ministro si è rifugiato nel quartiere generale del 11mo Reggimento di artiglieria, alle porte della capitale, dove ha trascorso gran parte delle sue giornate da quando è cominciata la protesta e dove sono stati trasportati diversi ministri caricati a bordo di un elicottero scortato dai soldati armati di mitra. Nella capitale per il quinto giorno consecutivo sono rimaste chiuse anche le attività commerciali del centro e questo sta causando disagi ai residenti ma anche ai numerosi turisti.
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