La Pineta di Isernia, nella foto ossa spezzate di giganteschi mammiferi (bisonti, elefanti, ippopotami, rinoceronti, cervi) vissuti poco meno di un milione di anni fa, e abbattuti da uno dei primi predatori della preistoria dell’umanità, battezzato Homo Aeserniensis, cui si dedicò il Museo del Paleolitico di Isernia. Più di 150 anni addietro un contadino di Capracotta nel corso di lavori agricoli in un fondo rustico, trovò nella terra, inchiodata a grossi blocchi di pietra, una piccola lastra di bronzo che portava incisi segni che altro non erano se non lettere di una lingua antichissima, quella degli Osci, la misteriosa popolazione italica trapiantata sul territorio di buona parte dell’Italia meridionale, vivendo di caccia, di pastorizia e di lavoro rurale. Sulla lastra di bronzo, detta appunto Tabula Osca, che per un singolare destino ora si ritrova al British Museum di Londra, è inciso un documento che descrive gli attributi degli Dei e i sacrifici ad essi dovuti nel corso dell’anno, per averne prosperità e protezione.
Alcune delle foto linkate in questo post sono tratte dal sito web www.viaggiomolise.it che ha chiesto di essere citato (come potete leggere nei commenti sottostanti)
Gentile sig. Berti, Le chiedo gentilmente di indicare la fonte di alcune foto utilizzate in questo post: www.viaggiomolise.it
RispondiEliminaGent. ma redazione, citerò volentieri il vostro sito peraltro molto ricco di informazioni sul Molise. Ma vorrei precisarvi che le foto sono solo linkate sul mio blog. Infatti, se provate a cliccare sulle foto vi potrete facilmente rendere conto che conducono direttamente ai rispettivi indirizzi web in cui sono state da voi inserite. L'effetto delle immagini che voi vedete qui è solo l'apertura di una finestra sulla fonte originaria da cui dipende integralmente.
RispondiEliminaQuindi, le foto non sono copiate ma solo riflesse qui. Cari saluti