martedì 14 dicembre 2010

Processo Forlani




dal sito http://it.wikipedia.org/wiki/Arnaldo_Forlani
Tangentopoli
Durante il Processo ENIMONT, nel periodo dell'inchiesta Mani pulite, Forlani fu chiamato a testimoniare riguardo ai finanziamenti illeciti ricevuti dall'affare Enimont. Palesemente in difficoltà, rispondendo ad una domanda, disse soltanto 'Non ricordo'. L'immagine del noto politico, con la bava alla bocca, divenne uno dei simboli di Tangentopoli, e della corruzione divenuta sistema in Italia, per la quale è stato poi condannato.
Non fu un tribuno, ma seppe intervenire in modo efficace all'interno del mondo politico, tanto da essere definito da Giampaolo Pansa "coniglio mannaro", nomignolo che non lo avrebbe più abbandonato. Si è da molti congetturato che fra Forlani, Giulio Andreotti e Bettino Craxi si fosse nel tempo stabilito un occulto patto di potere che avrebbe pesantemente condizionato in loro favore la vita politica italiana; a tale presunto patto fu giornalisticamente attribuito il nome di "CAF" (dalle iniziali dei rispettivi cognomi).
Ai tempi della DC il suo portavoce era il futuro Presidente della Camera dei deputati, Pier Ferdinando Casini, e leader dell'UDC, considerato il suo più diretto erede politico.
Procedimenti penali a suo carico [modifica]
Condannato in via definitiva a due anni e quattro mesi di reclusione per finanziamento illecito nell'affare Enimont. La pena della reclusione è stata sostituita con l'affidamento in prova al servizio sociale e anticipatamente espiata[senza fonte]: con l'intervenuta riabilitazione. Forlani ha sempre ribadito di ritenere ingiusta la condanna inflittagli e di accettarla in spirito socratico come la sua cicuta da bere.[1] Condannato a tre anni in primo grado di giudizio per ricettazione di varie tangenti sugli appalti inerenti alle autostrade, è stato poi assolto con formula piena in appello.[2] [3]

Nessun commento:

Posta un commento