L’algoritmo PageRank di Google è stato sviluppato anche sulla base del progetto Hyper Search di Massimo Marchiori. Un docente poco illuminato ne ha segnato il destino. Nel 1996, in occasione di una conferenza in terra californiana, il 26nne Massimo Marchiori presentava Hyper Search, un progetto per un motore di ricerca in grado di scandagliare l’intero ecosistema fatto di link e relazioni in cui i siti web vivono. Hyper Search avrebbe dovuto portare alla luce un motore di ricerca capace di fornire risultati basati non solo sui punteggi delle singole pagine web, ma anche sulla relazione che lega ogni pagina con il resto del web. Il progetto di Marchiori non è andato perduto, anzi. Alla conferenza era presente Larry Page, allora 23enne. «Venne da me alla fine dell’intervento e mi disse che era rimasto folgorato dalla mia intuizione. E mi promise che insieme a un suo collega avrebbero provato a sviluppare l’algoritmo in un progetto più grande», racconta Marchiori a Federico Cella di Vita Digitale. Quel collega è Sergey Brin, co-fondatore di Google. E Hyper Search è servito per sviluppare l’algoritmo PageRank. Non è andato perduto, il progetto di Marchiori, ma la storia di Hyper Search sarebbe potuta andare diversamente se il docente universitario a cui il giovane ricercatore aveva presentato la sua idea lo avesse sostenuto: «Il professore cui presentati la mia idea disse che non era male, ma che non poteva funzionare perché mancava un teorema formale alla base». Lo stesso accademico che «aveva bollato il web come semplice giochino per studenti». Nessuna risorsa, quindi, per Hyper Search, a differenza dell’Università di Stanford, che finanziò l’iniziativa di Brin e Page, studenti dell’ateneo statunitense. Un esempio di come sprecare le capacità di innovazione e le intuizioni partorite dalle migliori menti italiane. Autore: Andrea Galassi
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