Roma, 4 apr. (TMNews) - L'Italia ha riconosciuto il Consiglio nazionale di Transizione (Cnt) dei ribelli libici come unico interlocutore legittimo in Libia, e ha aperto per la prima volta alla possibilità di fornire armi ai ribelli. Contemporaneamente, Gheddafi ha continuato a cercare una via d'uscita diplomatica, inviando ad Ankara un suo emissario, ma i ribelli hanno rifiutato qualsiasi soluzione che mantenga al potere un membro della famiglia del rais. Sul terreno, continuano i bombardamenti a Misurata, terza città del Paese, dove molti negozi non sono riusciti ad aprire la loro attività per le minacce dei cecchini."L'Italia - ha annunciato il ministro degli Esteri Frattini al termine di un colloquio con il responsabile esteri dell'amministrazione provvisoria di Bengasi, Ali al Isawi - riconosce il Consiglio nazionale transitorio di Bengasi come unico interlocutore legittimo e rappresentante del popolo libico". La risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza dell'Onu, ha aggiunto Frattini, "non impedisce" di fornire armi ai ribelli, ha detto, una possibilità confermata da al Isawi. Il titolare della Farnesina ha manifestato la volontà del governo di "organizzare dei voli nella regione per il trasporto dei feriti più gravi negli ospedali italiani". L'Italia, ha aggiunto Frattini, provvederà anche ad allestire "una nave ospedale nel porto di Misurata".Da Londra il ministro degli Esteri britannico William Hague ha annunciato che la prossima settimana a Doha si svolgerà una nuova riunione del gruppo di contatto. Un portavoce del primo ministro, David Cameron, ha fatto sapere che Downing Street non cerca alcuna "exit strategy" per il leader libico. Intanto un emissario di Tripoli, il viceministro degli Esteri Abdelati Obeidi, è arrivato ad Ankara per chiedere "l'aiuto della Turchia" per arrivare a un cessate il fuoco con i ribelli.Ad Ankara è arrivato anche il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, per discutere con i responsabili turchi della missione della Nato in Libia, cui la Turchia partecipa con una forza navale.Il Consiglio nazionale transitorio di Bengasi ha comunque escluso l'opzione della successione al potere in Libia da parte di uno dei figli di Gheddafi. "E' impossibile, inaccettabile" ha dichiarato il responsabile esteri dell'amministrazione provvisoria libica, Ali Al Isawi in una conferenza stampa a Roma con il ministro degli Esteri Franco Frattini.A Misurata la guerriglia oggi ha chiesto nuovamente l'appoggio della coalizione internazionale per venire a capo dell'artiglieria pesante delle forze del colonnello Muammar Gheddafi, che stanno bombardando la città da molti giorni. "Le forze di Gheddafi non smettono di bombardare ciecamente la città e continuano a cadere vittime. Gli aerei della Nato, la cui missione è proteggere i civili, non sorvolano neppure la regione", ha indicato un portavoce dei ribelli sotto copertura di anonimato Ape .
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