Minoranze del Molise
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Nel territorio molisano sono presenti alcune minoranze linguistiche, site tutte nella Provincia di Campobasso. Le principali sono quelle croate, parlate in particolare nei comuni di Montemitro, Acquaviva Collecroce e San Felice del Molise, e albanese, parlate soprattutto a Campomarino, Ururi, Portocannone e Montecilfone.
Il croato molisano
http://it.wikipedia.org/wiki/Dialetto_croato_molisano
Il croato molisano (denominazione propria naš jezik - la nostra lingua, forma avverbiale na-našu - al modo nostro; altre denominazioni: slavisano - slavo molisano - lo slavo, in croato Moliški Hrvatski o Molizanski hrvatski) è un idioma slavo minoritario parlato nella regione Molise, in tre comuni della provincia di Campobasso distanti circa 30 chilometri dal Mare Adriatico: Acquaviva Collecroce/Živavoda-Kruč, Montemitro/Mundimitar e San Felice del Molise/Stifilić (Filič) (in passato anche a Palata e a Cerritello/Čirit). Geneticamente il croato molisano appartiene al gruppo dialettale štokavo-ikavo (con alcune caratteristiche del čakavo).
Per quanto riguarda la sua origine, gli studiosi hanno formulato le seguenti ipotesi:
gli antenati degli odierni Croati (Slavi) molisani siano emigrati verso l'Italia circa 500 anni fa dalla valle del fiume Narenta tra Croazia ed Erzegovina;
all'inizio del XVI secolo siano fuggiti dalla Dalmazia e più precisamente dalla foce della Narenta (Reissmüller);
i Croati del Molise provengano dai dintorni di Zara (Aranza);
i Croati del Molise siano originari dalla regione stocavo-morlacca dell'Istria meridionale (Badurina);
i Croati del Molise siano originari dalla regione dell'entroterra da Zara a Sebenico (Hraste);
i Croati del Molise siano originari dalla regione attorno al monte Biokovo, nella regione di Zabiokovlje (Muljačić).
Oltre che da documenti storici e dai cognomi ancora presenti nei paesi slavi del Molise, questi dati vengono confermati anche dalle proprietà fonetiche, lessicali e strutturali del croato molisano. Prescindendo dal carattere štokavo-icavo bisogna ricordare per esempio lo sviluppo della -l finale in -a, che si trova appunto in quella presunta zona originaria in opposizione alla conservazione della -l in alcuni dialetti croati o del suo sviluppo in -o in altri dialetti croati; cfr. je nosija 'ha portato' in croato molisano (e in dialetti croati littorali) vs nosio je in croato standard.
La mancanza quasi completa di turchismi nel lessico dello slavo molisano dimostra poi che l'invasione ottomana dei Balcani è il termine ante quem per l'emigrazione. La mancanza della -ā al genitivo plurale sviluppatasi non prima del XVI secolo, così peculiare per esempio per la lingua standard croata, ci fornisce un altro termine ante quem.[1]
Lo slavo (croato) molisano si trova oggi in una situazione di contatto linguistico assoluto, nel senso che tutti i parlanti dominano almeno anche una variante dell'italiano, e mostra influssi di adstrato a tutti i livelli linguistici. Vanno distinti due periodi principali in cui si è esercitato l'influsso romanzo. All'inizio esisteva quasi esclusivamente il contatto con il dialetto italiano molisano, se si prescinde da un certo influsso del napoletano regionale. Circa centocinquanta anni fa si aggiunse il contatto con la lingua standard italiana che prevale ormai da più di cinquanta anni.
Lo slavo molisano è usato normalmente solo in forma orale. Testimonianze letterarie, normalmente piccole raccolte di poesie come quella di Gliosca (2004), sono molto rare. L'unica lingua tetto per questa lingua minoritaria è quella italiana (tetto esterno). La lingua standard croata, non ha nessun ruolo nella comunicazione d'ogni giorno. Al giorno d'oggi lo slavo molisano è ancora linguaggio corrente in due paesi, ad Acquaviva Collecroce (in slavo molisano: Kruč) e a Montemitro (Mundimitar), paese più piccolo ma con comportamento linguistico più conservativo. In un terzo paese, San Felice del Molise (Filič) = croato standard "Štifilić" = Na našu "Stifilić", la lingua minoritaria è quasi scomparsa dal settore pubblico ed è usata in famiglia ormai solo da pochi anziani.
Tenendo conto del suo sviluppo linguistico, indipendente per secoli dal croato, lo slavo molisano (na našu) può essere trattato come sistema autonomo, sia per quanto riguarda la sua grammatica sia per la sua ortografia, basata su una specifica fonetica e fonologia. Con ciò si tiene anche conto del fatto che questa lingua minoritaria è dal punto di vista strutturale per molti aspetti (p. es. il sistema dell'articolo, aspetto verbale flessivo, comparativo, generi, ordine delle parole) più vicina agli idiomi romanzi di contatto dominanti che alle lingue affini dal punto di vista genetico, come per esempio il croato standard.
Per quanto riguarda la sua origine, gli studiosi hanno formulato le seguenti ipotesi:
gli antenati degli odierni Croati (Slavi) molisani siano emigrati verso l'Italia circa 500 anni fa dalla valle del fiume Narenta tra Croazia ed Erzegovina;
all'inizio del XVI secolo siano fuggiti dalla Dalmazia e più precisamente dalla foce della Narenta (Reissmüller);
i Croati del Molise provengano dai dintorni di Zara (Aranza);
i Croati del Molise siano originari dalla regione stocavo-morlacca dell'Istria meridionale (Badurina);
i Croati del Molise siano originari dalla regione dell'entroterra da Zara a Sebenico (Hraste);
i Croati del Molise siano originari dalla regione attorno al monte Biokovo, nella regione di Zabiokovlje (Muljačić).
Oltre che da documenti storici e dai cognomi ancora presenti nei paesi slavi del Molise, questi dati vengono confermati anche dalle proprietà fonetiche, lessicali e strutturali del croato molisano. Prescindendo dal carattere štokavo-icavo bisogna ricordare per esempio lo sviluppo della -l finale in -a, che si trova appunto in quella presunta zona originaria in opposizione alla conservazione della -l in alcuni dialetti croati o del suo sviluppo in -o in altri dialetti croati; cfr. je nosija 'ha portato' in croato molisano (e in dialetti croati littorali) vs nosio je in croato standard.
La mancanza quasi completa di turchismi nel lessico dello slavo molisano dimostra poi che l'invasione ottomana dei Balcani è il termine ante quem per l'emigrazione. La mancanza della -ā al genitivo plurale sviluppatasi non prima del XVI secolo, così peculiare per esempio per la lingua standard croata, ci fornisce un altro termine ante quem.[1]
Lo slavo (croato) molisano si trova oggi in una situazione di contatto linguistico assoluto, nel senso che tutti i parlanti dominano almeno anche una variante dell'italiano, e mostra influssi di adstrato a tutti i livelli linguistici. Vanno distinti due periodi principali in cui si è esercitato l'influsso romanzo. All'inizio esisteva quasi esclusivamente il contatto con il dialetto italiano molisano, se si prescinde da un certo influsso del napoletano regionale. Circa centocinquanta anni fa si aggiunse il contatto con la lingua standard italiana che prevale ormai da più di cinquanta anni.
Lo slavo molisano è usato normalmente solo in forma orale. Testimonianze letterarie, normalmente piccole raccolte di poesie come quella di Gliosca (2004), sono molto rare. L'unica lingua tetto per questa lingua minoritaria è quella italiana (tetto esterno). La lingua standard croata, non ha nessun ruolo nella comunicazione d'ogni giorno. Al giorno d'oggi lo slavo molisano è ancora linguaggio corrente in due paesi, ad Acquaviva Collecroce (in slavo molisano: Kruč) e a Montemitro (Mundimitar), paese più piccolo ma con comportamento linguistico più conservativo. In un terzo paese, San Felice del Molise (Filič) = croato standard "Štifilić" = Na našu "Stifilić", la lingua minoritaria è quasi scomparsa dal settore pubblico ed è usata in famiglia ormai solo da pochi anziani.
Tenendo conto del suo sviluppo linguistico, indipendente per secoli dal croato, lo slavo molisano (na našu) può essere trattato come sistema autonomo, sia per quanto riguarda la sua grammatica sia per la sua ortografia, basata su una specifica fonetica e fonologia. Con ciò si tiene anche conto del fatto che questa lingua minoritaria è dal punto di vista strutturale per molti aspetti (p. es. il sistema dell'articolo, aspetto verbale flessivo, comparativo, generi, ordine delle parole) più vicina agli idiomi romanzi di contatto dominanti che alle lingue affini dal punto di vista genetico, come per esempio il croato standard.
Minoranza albanese
Più consistente è la presenza Arbëreshë, popolazione di lingua albanese, in paesi situati prevalentemente nel basso Molise.
Più consistente è la presenza Arbëreshë, popolazione di lingua albanese, in paesi situati prevalentemente nel basso Molise.
sulla comunità albanese del Molise leggi: http://www.jemi.it/index.php?option=com_content&task=view&id=611&Itemid=2242
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