Pietro Berti

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VILLA BERTI - IMOLA VIA BEL POGGIO 13

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FUSIORARI NEL MONDO

Majai Phoria


UN UOMO GIACE TRAFITTO DA UN RAGGIO DI SOLE, ED E’ SUBITO SERA

Non nobis Domine, non nobis, sed Nomini Tuo da gloriam

Non nobis Domine, non nobis, sed Nomini Tuo da gloriam

VIAGGIA CON RYANAIR

JE ME SOUVIENS

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VILLA BERTI VIA BEL POGGIO N. 13 IMOLA http://www.villaberti.it/


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Auguro a voi tutti un buon viaggio nel mio blog.

Anchorage

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giovedì 31 dicembre 2009

IL MESSAGGIO DAL COLLE "Via alle riforme"Stasera l'appello di Napolitano


NUOVO ANNO -
IL MESSAGGIO DAL COLLE "Via alle riforme"Stasera l'appello di Napolitano
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200912articoli/50826girata.asp

http://www.youtube.com/user/presidenzarepubblica#p/c/F6E7B285D280BF98/3/vBaEWj-kgIM (video del messaggio Presidenziale)

SOLIDARIETA' AGLI USA PER LE VITTIME DELL'ATTENTATO ALLA BASE CHAPMAN. SOLIDARIETA' ANCHE AI GIORNALISTI PER LA NUOVA VITTIMA.


31/12/2009 (7:48) -
GIORNATA DI SANGUE Afghanistan, attacco suicida: uccisi otto agenti della Cia
Vittime dell'attentato anche quattro soldati e una giornalista canadese
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200912articoli/50831girata.asp


ROMA
Era un kamikaze vestito in uniforme dell’ esercito afghano, forse addirittura un ufficiale - ma il governo smentisce -, l’uomo che è penetrato ieri all’interno della base militare americana Chapman, nella provincia afghana di Khost, e si è fatto saltare in aria uccidendo otto civili americani, che lavoravano per la Cia.

Che gli uccisi lavorassero per la Cia è stato confermato da non precisate fonti ufficiali statunitensi, citate dai media Usa, secondo cui le vittime erano o agenti della Cia veri e propri o contractor. L’attentato di Khost diventa così il più sanguinoso attacco contro l’intelligence Usa dall’inizio della guerra afghana nel 2001.

I talebani, che hanno rivendicato l’attentato suicida, hanno detto che il kamikaze era un ufficiale dell’esercito afghano «vestito di tutto punto», cioè che indossava un’uniforme regolare.

Martedì due soldati italiani sono stati feriti e un soldato americano è stato ucciso a Bala Morghab da un militare afghano che si è messo a sparare.

Un portavoce dei talebani, in uno dei comunicati di rivendicazione, ha affermato che «un ufficiale dell’esercito nazionale ha richiesto a lungo un corpetto esplosivo e finalmente un corpetto preparato dai talebani gli è stato consegnato». Costui, secondo il portavoce, si chiamerebbe Samiollah e sarebbe l’autore dell’attentato.

Il ministero della difesa afghano ha smentito in mattinata che il terrorista suicida fosse un ufficiale dell’esercito: «In base alle nostre informazioni non abbiamo alcun ufficiale con il nome indicato dai militanti» talebani, ha dichiarato il portavoce, gen. Zahir Azimi, aggiungendo che non c’è nessuna base militare afghana vicino a Base Chapman, che viene utilizzata dalle squadre di ricostruzione provinciale (Prt), composte da civili e militari.

Sempre ieri cinque canadesi - quattro militari e una giornalista, sono morti quando il loro veicolo è saltato in aria su un ordigno in provincia di Kandahar. E stamani in provincia di Oruzgan la polizia ha detto che i talebani hanno decapitato sei afghani, accusati di essere «spie».

lunedì 28 dicembre 2009

Iran, nuovi scontri. La tv: «15 morti» . Obama: dura condanna delle violenze













Iran, nuovi scontri. La tv: «15 morti» . Obama: dura condanna delle violenze
sparito il corpo del nipote di Mousavi, ucciso domenica . Iran la tv di Stato ammette: oltre 15 morti . Da Obama dura condanna delle violenze
Arrestato leader dell'opposizione, la polizia entra nella fondazione Khatami. Ue: «Rispettare i diritti universali»
dal sito web
http://www.corriere.it/esteri/09_dicembre_28/iran-condanna-vittime_451ee2d2-f381-11de-b76d-00144f02aabe.shtml

TEHERAN - «Dura condanna». Così il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha commentato la repressione contro l'opposizione iraniana, chiedendo al regime di rispettare i diritti del popolo.
NUOVI SCONTRI - Lunedì ci sono stati nuovi scontri nel centro di Teheran, con la polizia che ha sparato lacrimogeni per disperdere i manifestanti. Come sempre le notizie arrivano dai blog di opposizione. Lunedì pomeriggio, nella piazza Hafte Tir e in alcune vie adiacenti, si sono radunate un migliaio di persone scandendo slogan contro la Guida suprema, l'ayatollah Ali Khamenei. Le fonti riferiscono che le stazioni della metropolitana nel centro della capitale sono state chiuse e che forze di sicurezza hanno preso posizione davanti alla sede dell'agenzia di stampa ufficiale Irna.
QUINDICI MORTI - Domenica era stato il giorno della strage, con più di quindici morti negli scontri a Teheran tra esponenti dell'opposizione e polizia. Il numero delle vittime è stato confermato dalla tv di Stato. È stata la sfida più coraggiosa al regime dal giorno delle elezioni presidenziali. Ed è costata molto sangue. Tra le vittime, secondo il ministero dei Servizi segreti, «più di dieci appartenenti ai gruppi controrivoluzionari». Mentre gli altri cinque - secondo la tv di Stato - sono stati uccisi «da gruppi terroristici». Tra le vittime c'è anche un nipote del leader riformista Mir Hossein Mousavi. Ali Habibi Mousavi sarebbe stato ucciso da un proiettile nella schiena, sparato dalle forze di sicurezza, che negano però di aver fatto fuoco. Intanto la famiglia del ragazzo ha denunciato la scomparsa del suo corpo del congiunto (i cui funerali erano in programma per lunedì): «La salma è stata portata via dall'ospedale e non riusciamo a ritrovarla - ha detto la sorella Reza -. Nessuno ammette di averlo portato via». L'agenzia Irna ha riferito che il corpo di Mousavi e quelli di altri quattro manifestanti sono tenuti in custodia per l'autopsia e l'inchiesta giudiziaria.
L'ARRESTO - Ma la macchina della repressione non concede tregua. All'alba di lunedì è stato arrestato una delle voci critiche del regime, Ebrahim Yazdi, che era stato vice premier e ministro degli Esteri nel primo governo dopo la rivoluzione del 1979: le forze dell'ordine sono arrivate intorno alle tre di notte a casa dell'uomo e lo hanno portato via. Inoltre agenti degli apparati di sicurezza hanno fatto irruzione nella Fondazione Baran dell'ex presidente riformista Mohammad Khatami, dove hanno arrestato due suoi collaboratori e sequestrato molti documenti.
LA CONDANNA DI UE E USA - Una situazione che l'Unione Europea, tramite una nota della presidenza svedese, condanna fermamente, esprimendo preoccupazione «per la repressione violenta e la detenzione arbitraria dei manifestanti». La Ue è contraria a «ogni forma di violenza contro coloro che cercano solo di esercitare la loro libertà di espressione e il diritto di assemblea» e invita il governo iraniano a rispettare i diritti universali, come la libertà di espressione e il diritto di riunirsi pacificamente, «evidentemente violati dalla forza usata contro i manifestanti». Domenica era stata la Francia a condannare «gli arresti arbitrari e le violenze contro semplici manifestanti».
FINI: SODDISFARE RICHIESTA LIBERTÀ - Dall'Italia, dopo la nota ufficiale del ministero degli Esteri dove viene auspicato che «la dialettica fra governo e opposizione in Iran possa svilupparsi in un quadro di pieno rispetto dei diritti umani universali», è intervenuto il presidente della Camera Gianfranco Fini. «La libertà che viene reclamata a gran voce da tanti giovani iraniani deve stare a cuore a tutti e quindi anche a noi - ha detto in visita alla Brigata Aeromobile Friuli in missione in Libano -. Non è semplice, ma credo che la comunità internazionale e quindi certamente anche il Parlamento italiano abbia il dovere di riflettere su ciò che sta accadendo. Mi auguro che tutta la comunità internazionale e in particolar modo l'Ue si facciano carico di risposte da fornire ai tanti iraniani che scendono in piazza e mettono a rischio la loro vita per esprimere un desiderio di libertà che nessuna valutazione all'insegna della realpolitik può lasciare inascoltata».

sabato 26 dicembre 2009

Tsunami, cinque anni dopo. L'Asia si ferma per ricordare















Tsunami, cinque anni dopo. L'Asia si ferma per ricordare

Il 26 dicembre del 2005 le vittime furono 230mila. Oggi forte scossa torna a far paura ma nessun danno.
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200912articoli/50709girata.asp

La cronaca dell'aggressione a Benedetto XVI




Padre Federico Lombardi: il Papa non si può blindare al 100%. Il pontefice «non si può blindare al cento per cento, se non creando un muro divisorio tra il pontefice e i suoi fedeli, cosa impensabile», ha commentato padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede. «Il Papa vuole avvicinare la folla e la sicurezza vaticana, pur reagendo con prontezza, non può sempre evitare che simili episodi avvengano».
Terza aggressione per Benedetto XVI. È la terza volta che Benedetto XVI viene aggredito durante una celebrazione pubblica. In due occasioni non ci sono state conseguenze; ieri sera,invece, il Papa è caduto a terra, senza tuttavia riportare danni fisici.

Nuovo successo di Antonio Iavarone, il ricercatore che dovette abbandonare l'Italia per una questione di nepotismo


























Un italiano emigrato in Usa scopre due geni responsabili del tumore al cervello
Nuovo successo di Antonio Iavarone, il ricercatore che dovette abbandonare l'Italia per una questione di nepotismo
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=85551&sez=HOME_SCIENZA

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=70057&sez=HOME_SCIENZA
Alla scoperta si è arrivati dopo anni di lavoro concentrati sul profilo dei geni legati all’insorgenza di questo tipo di cancro. La “firma”, appunto, è sempre la stessa. Si parla di «espressione di geni che, tutti insieme - è Iavarone a parlare - caratterizzano l’espressione mesenchimale». Un dettaglio, le cellule staminali, nel cervello sano, non sono in grado di generare cellule mesenchimali. Questo, infatti, avviene soltanto se c’è la neoplasia.
Per completare la ricerca, per capire quale fossero i passaggi della trasformazione, era necessario appoggiarsi anche alla bioinformatica. Di qui, il sodalizio, tutto italiano, con l’équipe guidata da Andrea Califano. Sotto osservazione 176 pazienti: è stata disegnata una rete nella quale da cinque geni centrali si irradiano gli altri geni che determinano il tumore. «Finora - è sempre Iavarone a parlare - non era mai stata fatta un’analisi di questo genere». Questo significa che una volta trovato il modello, lo si potrà duplicare e utilizzare anche per altre forme tumorali.

Fallito attentato a Detroit restrizioni sui voli per gli Usa







Fallito attentato a Detroit restrizioni sui voli per gli Usa

Il nome del 23enne nigeriano non era sulla "no-fly list". Era studente alla University College London. Negli aeroporti di tutta Europa intensificati i controlli. Perquisizioni a Londra.
http://www.repubblica.it/2009/12/sezioni/esteri/attentato-aereo-delta/perquisizioni-londra/perquisizioni-londra.html

LONDRA - Perquisizioni a Londra in relazione all'inchiesta sul fallito attentato a un volo della Delta-Northwest Airlines partito da Amsterdam e diretto a Detroit. E severe restrizioni sui voli per gli Usa.

L'attentatore. Il nigeriano che voleva far esplodere l'aereo con 278 persone a bordo, il 23enne Abdul Farouk Abdulmutallab, è uno studente di ingegneria industriale alla University College London. Aveva chiesto un visto per partecipare a un seminario religioso. Intanto sono stati intensificati i controlli negli aeroporti europei per i passeggeri in partenza verso gli Stati Uniti.

L'attentatore non era sulla "no-fly list". Il nome di Abdulmutallab, che dopo l'arresto ha detto di appartenere ad Al Qaeda e di averne seguito le istruzioni, non era finora nella "no-fly list" (l'elenco di persone sospette cui è impedito l'imbarco verso gli Stati Uniti) ma risultava comunque noto alle autorità. Secondo fonti governative di Washington, era da due anni nella lista dei presunti terroristi compilata dai servizi di sicurezza Usa. "Siamo in contatto con gli investigatori americani per le perquisizioni a Londra", ha precisato un portavoce di Scotland Yard, senza precisare quali zone o edifici siano interessati.

Restrizioni sui voli Usa. Il busto e le gambe di tutti i passeggeri dei voli diretti negli Usa saranno controllati manualmente e i loro bagagli a mano saranno aperti e ispezionati anche se avessero passato indenni i raggi x; un'ora prima dell'atterraggio tutte le persone a bordo dovranno trovarsi sedute al loro posto con il sedile in posizione eretta; nello stesso lasso di tempo sarà vietato l'uso di cuscini e coperte. Queste, scrive il sito della Msnbc, le nuove regole sui voli per gli Stati Uniti che le autorità americane hanno chiesto di adottare immediatamente a tutti gli scali aerei del mondo. "Le misure extra saranno apllicate in tutto il mondo per gli aerei diretti negli Usa da ora e per un peiodo indefinito", ha spiegato Judith Sluiter, portavoce dell'antiterrorismo olandese.

Intensificati i controlli negli aeroporti. In Italia come negli altri Paesi europei sono state rafforzate le misure di sicurezza su tutti i voli per gli Stati Uniti. In Gran Bretagna l'allerta vale anche per i passeggeri in arrivo dagli Usa. Tutti quelli in partenza e i loro bagagli a mano vengono controllati manualmente prima dell'imbarco, così come richiesto anche dal Tsa (Transport security administration, l'autorità statunitense per la sicurezza intesa come prevenzione degli atti illeciti). Le procedure potranno allungare i tempi di imbarco.

Ue, verificare rispetto norme Amsterdam. La Commissione Europea sta verificando se all'aeroporto di Amsterdam - da dove è partito l'aereo della Delta Airlines - siano state rispettate tutte le norme di sicurezza. "L'incidente dimostra ancora una volta che la vigilanza è necessaria in ogni momento nella lotta contro il terrorismo", ha detto il commissario europeo alla Giustizia e all'Interno, Jacques Barriot. Il commissario Ue, che si è detto "orripilato" dal fallito attentato, ha spiegato che la Commissione è in contatto con le autorità responsabili olandesi e statunitensi per verificare che siano state seguite tutte le procedure previste.

Anche la Nigeria avvia inchiesta. La Nigeria ha annunciato l'apertura di un'inchiesta sul suo cittadino che si proponeva di far esplodere il volo della Delta-Northwest. Il ministro dell'Informazione ha detto che il governo di Abuja è impegnato a collaborare con gli Stati Uniti.


giovedì 24 dicembre 2009

Israele, Netanyahu invita la Livni a far parte subito del suo Governo

Israele, Netanyahu invita la Livni a far parte subito del suo Governo
http://unionesarda.ilsole24ore.com/Articoli/Articolo/160878

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha invitato oggi la signora Tzipi Livni, leader del partito Kadima (28 deputati) e dell' opposizione a entrare nel suo governo

Lo ha annunciato l' ufficio del premier in un comunicato nel quale si afferma che Netanyahu "ha chiesto alla signora Livni di associarsi al governo di unità nazionale ... tenendo conto delle sfide locali e internazionali davanti a Israele". Già in passato Netanyahu, durante i negoziati per la formazione del governo, aveva cercato di convincere la Livni a partecipare ad un governo di coalizione ma senza successo.

Giovedì 24 dicembre 2009 17.22

martedì 15 dicembre 2009

E' scontro diplomatico Israele-Londra sul caso Livni



















E' scontro diplomatico Israele-Londra sul caso Livni
L’anno scorso lo stato ebraico in risposta all’oramai quotidiano lancio di razzi dalla Striscia di Gaza contro i terroristi islamici di Hamas, scatenò un’operazione denominata “piombo fuso” della durata di 22 giorni conclusasi il 18.1.2009, con un bilancio di circa 1.400 Palestinesi uccisi. Recentemente, una Commissione coordinata dal giudice SudAfricano Goldstone ha avanzato l’ipotesi di crimini di guerra contro l’umanità nei confronti di Hamas per il perpetuarsi dei lanci di razzi contro Israele e contro Israele stessa in relazione alle reazioni avute a seguito del conflitto generato da questi attacchi quotidiani che Israele subiva. Tra l’altro una recente dichiarazione della Livni ha definito assurdo che i militari israeliani e i loro comandanti debbano essere equiparati al livello di gruppi che praticano il terrorismo indistintamente e che hanno come primo obiettivo, pubblico e conclamato, nel loro statuto, fomentati dall’Iran e dalla Siria, quello della cancellazione dello Stato di Israele.
Recentemente, esponenti della comunità di origine araba nel Regno Unito, in relazione all’offensiva denominata “Piombo Fuso” ha fatto in modo che un giudice britannico si permettesse di emettere un mandato di arresto nei confronti dell’ex ministro degli esteri ed attuale leader del partito di opposizione centrista moderata israeliana Tzipi Livni . Il mandato di cattura, nonostante la gran parte del Governo britannico sia scandalizzata per tale iniziativa , è entrato in vigore e lo è stato il tempo sufficiente per far annullare all’ultimo momento la visita programmata della Livni in Gran Bretagna ed ha creato rapporti estremamente imbarazzanti tra i due governi. La faccenda è apparsa di tale gravità che il Ministro degli Esteri Israeliano ha risposto con la convocazione immediata dell’Ambasciatore britannico a Tel Aviv, la decisione di interrompere tutte le visite di rilievo nel Regno Unito fino al momento in cui Londra non avrà dato seguito concreto alla promessa di garanzie politiche contro azioni legali vessatorie. Israele è stata lapidaria dopo la revoca del mandato di cattura, che è stato definito un atto immorale e cinico e dove si chiede di dar corso agli impegni presi sulla volontà di prevenire abusi giudiziari ispirati da elementi estremisti finanziati dall’integralismo islamico e dai vari gruppi di pressione araba. Se a ciò non si addivenisse si arrecherebbe un danno irreparabile alle relazioni diplomatiche tra i due Paesi, ma soprattutto Londra verrebbe immediatamente esclusa dalla possibilità di svolgere alcun ruolo attivo, nel processo di pace in Medio Oriente. Recentemente, si sono verificati altri atti aberranti nei confronti del Governo di Tel Aviv , tra questi, sempre su pressione degli Arabi naturalizzati in GB che hanno fatto prendere al Governo di Londra la decisione di distinguere tra le etichette dei prodotti palestinesi della Cisgiordania e quelle delle Colonie ebraiche, con l’intento di boicottare queste ultime. Tale atto è stato considerato e dichiarato illegittimo dalle Comunità internazionali.
Dal mio modesto punto di vista, il giudice britannico che ha emesso il mandato di arresto dietro spinta degli integralisti islamici per prima cosa dovrebbe dimettersi dall’incarico, fare ammenda e prima di ritirarsi a vita privata esprimere pubblicamente le sue scuse nei confronti di Israele, della Livni e delle Comunità ebraiche mondiali, perché ha dimostrato con questo suo gesto due cose: 1 di temere fortemente l’Islam, 2 che l’antisemitismo è tutt’altro che latente nei vari paesi del mondo. Inoltre, ha messo in forte dubbio il fatto che l’Inghilterra attualmente possa considerarsi un Paese in cui vige la Democrazia. Per quanto poi attiene al Governo, sono estremamente stupito dal fatto che il premier Gordon Brown non abbia svolto la primaria funzione che gli è data, ossia il potere di utilizzare la diplomazia mediante il dialogo ed il contatto diretto con i suoi pari grado del mondo permettendo ad un giudice strumentalizzato da interessi di parte di potersi permettere di mettere in crisi i rapporti tra due nazioni occidentali che naturalmente dovrebbero essere alleate insieme al mondo libero nella lotta al terrorismo. La GB si è giocata, per ora, la possibilità di svolgere un’azione di mediatrice nel processo di pace mediorientale. E se la è giocata in maniera non solo puerile ma anche estremamente pericolosa. Piccola riflessione: il Governo inglese si è dimenticato dell’attentato degli integralisti alla metropolitana di Londra? O se ne ricorda talmente bene ed è terrorizzato a tal punto all’idea che possa ripetersi al punto da evitare di avere contrasti con i tantissimi arabi di terza generazione ormai naturalizzati, arricchiti e perfettamente integrati nel tessuto sociale inglese dal temere una loro reazione ? In ogni caso, come la GB ebbe atteggiamenti vergognosi ed inqualificabili con i prigionieri politici durante il secondo conflitto nel Nord-Irlanda – e, grazie a Dio, risoltosi dopo tanti anni di stragi con i recenti colloqui e definitiva firma per il processo di pacificazione – così la GB con questa sua azione ha buttato via un’occasione fondamentale che ovviamente Francia, Spagna, Italia, Stati Uniti sono pronti immediatamente a prendere in mano ai fini di una risoluzione definitiva della problematica. Evidentemente, la GB ha trovato un escamotage per voler essere esclusa dato il fatto che probabilmente non era assolutamente in grado di proporre un piano a Tel Aviv ed ad Abu Mazen credibile. Tutto ciò premesso, inderogabilmente senza nessun tipo di scusa, senza alcun se, senza ma, senza forse e senza tutti gli avverbi che si possano eventualmente anteporre all’espressione di un discorso io appoggio Israele perché sono occidentale e gli Israeliani sono occidentali. Io appoggio il Governo israeliano perché è un Governo democratico e io sono per la democrazia; io appoggio il fatto che gli Ebrei di tutto il mondo sappiano che ovunque si trovino ed a prescindere dalla loro cittadinanza possano sempre contare sul fatto che la loro terra di origine in qualunque momento essi lo ritengano possa dare loro la possibilità di ritornare da dove vennero, accolti a braccia aperte dai loro fratelli. Noi Italiani siamo legatissimi ad Israele per le nostre radici religiose e per la comunanza monoteistica del nostro credo religioso. Ci vorranno parecchi anni, ancora, affinchè le ferite che colpevolmente una buona parte di europei ha perpetrato contro gli Ebrei si cicatrizzino definitivamente ma in ogni caso tutto questo deve rimanere a monito perenne del fatto che loro sono nostri alleati e lo saranno sempre di più specie ora che la situazione internazionale con l’Iran potenza nucleare si sta aggravando a vista d’occhio. FORZA ISRAELE! E soprattutto, con questa mia voglio esprimere la mia solidarietà per questo gesto inconsulto alla Livni e a tutto il popolo israeliano. Pietro Berti.

domenica 13 dicembre 2009

SOLIDARIETA’ AL PREMIER ON SILVIO BERLUSCONI

SOLIDARIETA’ AL PREMIER ON SILVIO BERLUSCONI

In merito al gravissimo fatto verificatosi dopo il comizio a Piazza Duomo a Milano al termine del quale il premier Berlusconi è stato colpito violentemente al volto tanto da essere costretto a ricorrere alle cure mediche in Ospedale a Milano, questo blog in primis esprime assoluta ed incondizionata solidarietà al Presidente vittima di questa barbara aggressione. In secondo luogo, sono estremamente stupito (ma non più di tanto, conoscendo la tipologia dei soggetti) del fatto che quello pseudo mondo politico ritenuto tale solo da se stesso e che solo in minima parte ha avuto legittimazione elettorale tale da essere rappresentato nel Parlamento - e più recentemente in qualche amministrazione locale – non si è neppure degnato di esprimere un commento di solidarietà al Premier. La voce tonante di Epifani, CGIL, non si è udita; la voce del rappresentante dei Verdi, forse troppo occupati forse a far pascolare le capre, anch’essa non si è udita; la voce dei No-global o dei loro rappresentanti, è mancata anch’essa all’appello come quella dei Black Block; in effetti queste ultime due categorie erano troppo occupate a Copenaghen a sprangare la polizia. Quella degli anarchici invece forse oggi è un po’ roca perché anch’essi sabato sera a Bologna hanno deciso di sprangare la polizia ed hanno ottenuto il risultato di finire denunciati e di prendersi una sonora lezione. Ancor più inquietante è il silenzio assordante adottato dai rappresentanti di Rifondazione Comunista e dal Partito dei Comunisti Italiani (peraltro non rappresentati fortunatamente in Parlamento) che essendo partiti hanno commesso il gravissimo atto di non prendere posizione sulla vicenda. Per quanto riguarda l’atteggiamento di Beppe Grillo e dei Grillini si commentava da solo ed oggi ancor di più si commenta da solo. Questa è gente che parla del ripristino della legalità in Italia e della non violenza : la contraddizione sta nel fatto che costoro intendono ripristinare la legalità incitando verbalmente alla rivolta di popolo della minoranza contro la maggioranza del Paese. Dulcis in fundo, tra queste, l’unica rappresentanza parlamentare esistente in Italia , legittimamente eletta dal popolo, mi riferisco all’IDV, ha espresso tramite il suo leader , una frase inquietante in una nota con cui ha deplorato la violenza ma si è subito corretto dicendo <>. Questo soggetto è stato eletto in Parlamento e quindi dovrebbe essere informato che i toni da usare in politica, seppur duri, non possono mai istigare alla violenza o legittimare i gesti inconsulti con becere scuse. Per quanto riguarda il resto del quadro politico italiano, a cominciare dal Presidente della Repubblica, passando per il Presidente del Senato dal Presidente della Camera, ai Capo gruppo del PDL, della Lega, dell’UDC, del PD, al Senato e alla Camera, hanno espresso tutti incondizionata e tempestiva solidarietà al Premier augurandogli pronta guarigione. Poco dopo, è arrivata la solidarietà, con toni molto preoccupati, dal portavoce dello Stato Vaticano, che augurava pronta guarigione al Premier ed esprimeva una forte preoccupazione per l’accaduto. Anche la Santanchè e la Destra di Storace hanno espresso la loro solidarietà al Premier ed hanno, inoltre, dichiarato che saranno alleati del PDL alle prossime elezioni regionali.
Gent.mo Signor Presidente, Le auguro di cuore che si riprenda quanto prima e che dimentichi questa brutta esperienza e che quindi possa tornare a svolgere serenamente il Suo difficile compito.

Berlusconi colpito al volto a Milano




























13/12/2009 (18:59) - DOPO IL COMIZIO IN PIAZZA DEL DUOMO
Berlusconi colpito al volto a Milano


Il premier ferito, fermato l'aggressore
Bossi: «E' stato un atto di terrorismo»
MILANO
«È spuntata improvvisamente una mano che stringeva una statuetta. Poi il colpo violento al volto, sulla parte destra, che gli ha spaccato il labbro». È il racconto di Doriano Riparbelli, responsabile dell’organizzazione regionale del Pdl, che si trovava a fianco di Silvio Berlusconi, quando, in piazza Duomo, è stato aggredito da uno sconosciuto poi fermato e individuato. Si tratta di Massimilano Tartaglia, 42 anni e in cura da una decina di anni per problemi mentali.

«È accaduto tutto in pochi secondi», spiega Riparbelli che non si capacita ancora di quel che ha visto, di quella scena che in pochi istanti nei fotogrammi di alcune tv ha fatto il giro del mondo. Secondo la ricostruzione di chi ha organizzato il comizio il premier, appena lasciato il palco e prima di salire sull’auto, era stato fermato da uno dei suoi sostenitori che gli ha consegnato alcune foto. Dopo di che l’uomo rivolgendosi al premier: «Aspetta Silvio, ti dò il mio biglietto da visita». Poi altri simpatizzanti. Tutti a urlare «Silvio, Silvio» e a fare a gara per stringergli la mano.

«Lui si è spostato di poco - prosegue Riparbelli - e improvvisamente è arrivato un braccio con una mano che stringeva una statuetta del Duomo. L’ha colpito al volto, la parte di destra». Berlusconi si è piegato sulle gambe, ma in un baleno la sua scorta è intervenuta per sostenerlo e portarlo alla macchina. «Quando era già dentro e si stava tamponando il viso con un fazzoletto - continua l’esponente del Pdl - ha aperto la portiere ed è di nuovo uscito dall’auto, probabilmente, è la mia sensazione, per andare da quell’uomo, il suo aggressore, e chiedergli senza alcun rancore il motivo del suo gesto, perchè l’ha fatto». Ma i suoi body guard gli hanno consigliato di rientrare. Poi la corsa al San Raffaele. È entrato sdraiato su una barella «cosciente», con una borsa del ghiaccio sul volto. Subito è stato medicato e, come ha deciso il suo medico personale, il Prof. Alberto Zangrillo, è stato sottoposto a una tac: ha subito un «trauma contusivo importante al massiccio facciale - hanno riferito dall’ospedale - con una ferita interna ed esterna al labbro superiore. Due denti, uno dei quali in modo serio, sono fratturati».

E poi l’accertamento diagnostico ha evidenziato una piccola frattura al naso. la prognosi è di 20 giorni. Nonostante sia apparso scosso e abbattuto «sta reagendo con la sua solita tempra», hanno fatto sapere i medici. E, infatti, mentre veniva portato fuori dal pronto soccorso ha stretto la mano a uno del suo staff. «Sto bene, sto bene», ha esclamato. Poi sono cominciate le visite: i suoi figli, Marina accompagnata dal marito, Piersilvio, Barbara con il compagno ed Eleonora. E ancora Adriano Galliani, Emilio Fede, il ministro dell’Interno Roberto Maroni, quello del Turismo, Vittoria Brambilla e quello della Cultura Sandro Bondi, il sottosegretario Paolo Bonaiuti e il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà.

Insomma, oltre ai suoi figli, un via vai di amici e politici a lui molto legati per esprimergli il calore del loro affetto e la loro solidarietà


LE REAZIONI
http://www.repubblica.it/2009/12/dirette/sezioni/politica/comizio-berlusconi/comizio-berlusconi/index.html

sabato 12 dicembre 2009

SCONTRI A BOLOGNA

SCONTRI A BOLOGNA
Sabato, 12 dicembre 2009 – Bologna
[Here's to you http://www.youtube.com/watch?v=gcgYwTnBIIQ ]
In merito agli scontri che si sono verificati in serata a Bologna tra forze dell’ordine ed estremisti dell’ultrasinistra che protestavano per la scelta da parte di un gruppo nazi-punk di tenere un concerto a Bologna siamo ahimè, ancora una volta, di fronte ad un ulteriore atto di grave intolleranza nei confronti di un gruppo musicale appartenente alla destra estrema extraparlamentare. La mia posizione è la seguente: coloro che esprimono le proprie idee a parole o in musica, indipendentemente dal fatto che siano opinabili o meno, in ogni caso, hanno il diritto sacrosanto di farlo dal momento che, checché se ne dica (Di Pietro) , siamo in una democrazia che ha acquistato sovranità con un voto a maggioranza del Popolo Italiano.
Tutto ciò premesso, in riferimento a quegli esseri spregevoli che nella loro vita priva di alcun senso non trovano niente di meglio da fare che scontrarsi con le forze dell’ordine per qualsivoglia ragione pur di scontrarsi, dico che costoro debbano essere duramente perseguiti dalla Magistratura senza alcun tipo di sconto, in quanto non solo non hanno espresso opinioni dal punto di vista verbale (ammesso che ne siano capaci) ma sanno solo usare il linguaggio che attribuiscono agli altri: la violenza. Se sono gli altri a praticarla Dio ce ne scampi, praticata da loro, invece, è dai più considerato come un atto legittimo.
Intendo a questo punto con questa mia breve nota esprimere tutta la mia solidarietà ai membri delle forze dell’ordine che, nonostante siano impegnate su più fronti per combattere la macro e la micro criminalità con notevole dispendio di forze e di energie, si trovano anche quotidianamente costretti a doversi distrarre da compiti ben più importanti per colpa di questi figli di papà che non avendo niente da fare dalla mattina alla sera studiano il modo di utilizzare il proprio tempo combattendo le Istituzioni con le scuse più banali.
La cosa preoccupante è che coloro di cui ho parlato prima in aggiunta ai No-Global, ai Black Block, alla sinistra extraparlamentare (mi riferisco alla sinistra extra parlamentare che ha dimostrato con i Verdi, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani di avere un tale gradimento popolare da non essere neanche rappresentata in Parlamento), l’ala estremista della CGIL (cioè tutta la CGIL), nonché il giustizialista forcaiolo per eccellenza che parla di pericolo di deriva violenta nelle piazze (fomentata da lui …), sembra che si stiano unendo. La cosa realmente inquietante è che non sono i vari Caruso o Agnoletto (Dio ce ne scampi e liberi!) o -ancor peggio- Epifani ad aizzare. Certo, loro lo hanno sempre fatto e quindi questo non rappresenterebbe una novità. La novità reale sta nel fatto che si siano aggiunti i Grillini (che sono, guarda caso, amici intimi di Di Pietro) che son diventati il braccio esecutivo di colui che rappresenta una delle pochissime espressioni negative della pacifica e placida nonché tranquilla regione molisana. A tutto ciò aggiungo che se il PD vuol fare politica alleandosi con cotali forze alle regionali del 2010, faccia pure! Anzi, siamo contenti che lo faccia: è un modo come un altro per dimostrare palesemente che la gestione Bersani ha riportato la politica ai tempi oscuri delle dittature comuniste. Chissà che Franceschini non lo capisca!...

SABATO 12 DICEMBRE BARI /JUVE 3-1

SABATO 12 DICEMBRE BARI /JUVE 3-1
Cari Drughi, purtroppo dopo l’eliminazione dalle Coppe, oggi abbiamo subìto un’altra sconfitta ad opera di un Bari in ottima forma. Dobbiamo tenere il morale alto e allontanare tutti i finti tifosi juventini che invece di sostenere la squadra in un momento così difficile fanno a gara per chiedere le dimissioni della nostra dirigenza. Noi dal canto nostro da sempre e per sempre di cuore bianconero vogliamo ricordare che la settimana scorsa abbiamo battuto l’Inter capolista e che quindi non ci dobbiamo certo far intimidire da questi due risultati che seppur negativi possono invitarci ad una maggiore concentrazione prima delle partite e soprattutto a far capire ad Alessandro Del Piero (che io considero il miglior giocatore in assoluto delle squadre italiane e per il quale provo una sincera simpatia) che la tifoseria è tutta incondizionatamente da parte della squadra e che i veri Juventini non chiedono le dimissioni di nessuno anzi cercheranno di supportare nelle prossime partite la squadra con l’affetto, la stima e gli incitamenti, i cori e le bandiere orgogliosamente spiegate di sempre. Capita a tutti di sbagliare, capita anche ai migliori di sbagliare, figuriamoci se non capita a coloro che i migliori sono veramente. FORZA JUVE! FORZA JUVE! FORZA JUVE! Pietro Berti e un gruppo di sostenitori Imolesi

martedì 8 dicembre 2009

JUVENTUS 1 - BAYERN MONACO 4: ELIMINATI DALLA COPPA


JUVENTUS 1 - BAYERN MONACO 4: ELIMINATI DALLA COPPA
Forza Drughi! Come dicevano i Nord-Irlandesi , Our days will cams!
In attesa di tempi migliori godiamoci la recente vittoria contro l’Inter e prepariamoci ai prossimi traguardi. La partita di questa sera era molto difficile, ed i ragazzi hanno fatto di tutto per farsi onore. Il risultato non conta. Siamo e rimaniamo i migliori. Alla prossima il Bayern Monaco ce lo mangiamo come un krapfen. Ieri, oggi, domani, FORZA JUVE, ORA E SEMPRE! Pietro Berti, Imola, tifoso juventino dalla nascita.

USA , PENA DI MORTE.















USA , PENA DI MORTE.
STATO OHIO, CARCERE DI LUCASVILLE . Un detenuto 51enne colpevole nel 1991 di aver violentato, ucciso e tagliato a pezzi una ragazza di 22 anni è stato giustiziato il 9.12.2009. Si chiamava Kenneth Biros, bianco. La metodologia utilizzata per la sua esecuzione è stata tramite un’iniezione endovena di THIOPENTAL SODIUM che costituisce il cocktail di tre sostanze che in primis addormentano il paziente e in secundis lo paralizzano fino a fermare il cuore del condannato. Ribadendo la mia assoluta contrarietà alla tortura, all’eutanasia ed alla pena di morte, sono a segnalare ai lettori di questo blog una particolarità in merito a questa esecuzione che, senza dubbio, è degna della più assoluta presa in considerazione. Si tratta della storia delle esecuzioni capitali statunitensi tramite iniezione letale, che utilizzano lo stesso cocktail utilizzato che viene da tempo usato come veleno per abbattere gli animali. Lascio a voi il commento e le considerazioni su quanto da me precedentemente esposto. Non mi posso però esimere dal ricordare che l’utilizzo di un veleno per animali per giustiziare un essere umano anche se colpevole di reati aberranti costituisce senza ombra di dubbio un atto vergognoso. Un paese civile, come il mondo libero è , non può avvalersi del paragonare la soppressione di un animale con gli stessi metodi utilizzati per la soppressione di un essere umano. La problematica della pena di morte deve essere affrontata in maniera seria e noi sappiamo che gli USA ci vanno molto cauti nell’applicarla e che seppur lentamente stanno andando vreso l’eliminazione totale della sedia elettrica, della camera a gas , dell’impiccagione e della fucilazione. Ci auguriamo che il cammino proceda per fare in modo che si arrivi alle commutazioni delle sentenze di morte in carcere a vita. Ulteriore precisazione: tutto ciò non cambia minimamente la mia posizione nei confronti del mondo libero che io considero esempio di libertà e democrazia, e soprattutto di coraggio nell’affrontare la lotta al terrorismo a costo di sacrificare la sua miglioregioventù in paesi dove gli attentati sono all’ordine del giorno (Iraq, Afghanistan, etc.).

domenica 6 dicembre 2009

The Piano Jack Gibbons

UN’ ULTERIORE DIMOSTRAZIONE DELLA BASSEZZA CHE STA RAGGIUNGENDO LO SCONTRO POLITICO ATTUALMENTE IN ATTO NEL “BEL PAESE”


UN’ ULTERIORE DIMOSTRAZIONE DELLA BASSEZZA CHE STA RAGGIUNGENDO LO SCONTRO POLITICO ATTUALMENTE IN ATTO NEL “BEL PAESE”

Non finiremo mai di stupirci per il livello di degrado e di squallore che certi personaggi raggiungono pur di calunniare tramite gli organi di stampa alcuni personaggi politici italiani. La metodologia che è stata adottata nei confronti dell’On. Alessandra Mussolini ne è la dimostrazione palese. Al di là della sua appartenenza politica, cosa che non ci riguarda assolutamente, siamo a significare tutta la nostra solidarietà a lei perché colpita in primis nella sua vita privata di madre (cosa gravissima e che non ha nessun tipo di scusante), nella sua dignità di moglie (che altrettanto non ha alcun tipo di scusante), di donna, che dimostra quanto questi esseri schifosi non abbiano pur di raggiungere i loro biechi scopi nemmeno la sensibilità di rispettare tali fondamenti della vita privata delle persone. Pregiatissimo Onorevole, siamo ad augurarLe una pronta risoluzione della questione in cui Lei è stata coinvolta e Le auguriamo una volta conclusa la vicenda di utilizzare tutti gli strumenti giudiziari per far pagare a coloro che La hanno così codardamente infangata il prezzo delle loro azioni e che vengano esemplarmente puniti. Conseguentemente, ribadiamo a Lei la solidarietà ed il rispetto che si riserva ad una mamma, ad una moglie e ad una donna. Ci auguriamo, inoltre, che questa nostra non solo Le sia di conforto, ma sappia che ci sono persone che Le sono vicine.
Ossequi et distinti saluti, con rispetto, Dott. Pietro Berti, Imola, militante UDC

venerdì 4 dicembre 2009

PARANORMAL ACTIVITY





































PARANORMAL ACTIVITY
Un film di Oren Peli. Con Katie Featherston, Micah Sloat, Mark Fredrichs, Ambientazione 2006. Genere: ipnotico/horror . Voto alto. Film a bassissimo costo che ha sbancato i botteghini della California. DA VEDERE ASSOLUTAMENTE. Numero di interpreti tre, di cui una coppia sposata ed un esperto in spiritismo. Basato su una storia realmente accaduta e documentata dalla polizia del posto che ha fatto i rilievi. E’ un film che seguìto attentamente riesce a fare paura; e … detto da un amante del genere … Il film si svolge integralmente ed esclusivamente all’interno dell’abitazione dei due coniugi e la maggior parte delle scene rilevanti si svolge nella loro camera da letto. E’ assolutamente necessario che questo film venga proiettato in Italia data l’importanza degli studi scientifici che la polizia fece svolgere nel luogo in cui si sono svolti tutti i fenomeni che vengono riportati minuziosamente nel film anche in seguito al fatto che la coppia aveva deciso di riprendere con la telecamera portatile tutto quello che avveniva nella camera da letto durante la notte. Il regista si è attenuto rigorosamente ai fatti storici con una narrativa da cronista: dunque, nulla aggiunge e nulla toglie alla storia che è agghiacciante e terrificante in sé per come è accaduta e per come è stata documentata. FILM AD ALTA TENSIONE

mercoledì 2 dicembre 2009

Pillola RU486, non si cambia . Monsignor Fisichella: "Non lasciare le donne sole"

Pillola RU486, non si cambia . Monsignor Fisichella: "Non lasciare le donne sole"
L'Agenzia del farmaco ha deciso di non modificare la delibera che autorizza l’utilizzo della pillola abortiva, nonostante la richiesta del ministro che chiedeva anche il ricovero in ospedale delle pazienti. Sacconi: "Così è incompatibile con la legge
http://quotidianonet.ilsole24ore.com/salute/2009/12/02/267147-pillola_ru486_aifa_sacconi.shtml

Coppie di fatto, dopo l'attacco di Caffarra risponde Errani: «Un incontro per chiarirci»

La giunta comunale difende Errani: «Quella norma è sacrosanta»
L'assessore Lembi favorevole alla parità d'accesso ai servizi regionali per convivenze, famiglie e individui
http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2009/2-dicembre-2009/giunta-comunale-difende-errani-quella-norma-sacrosanta-1602095669685.shtml


L'APPELLO ANTI-REGIONE SUL WELFARE ALLARGATO
Coppie di fatto, dopo l'attacco di Caffarra risponde Errani: «Un incontro per chiarirci»
Il presidente: «Un appello inedito, lo valuterò con rispetto»

http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2009/2-dicembre-2009/coppie-fatto-l-attacco-caffarra-risponde-errani-un-incontro-chiarirci-1602093312327.shtml

martedì 1 dicembre 2009

Così la crisi affonda i padri separati mentre i divorzi continuano ad aumentare

Così la crisi affonda i padri separati mentre i divorzi continuano ad aumentare
Ha sede a Bologna l'associazione nazionale che segue i papà: «Vanno subito in difficoltà e se perdi il posto è la fine»

http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2009/28-novembre-2009/cosi-crisi-affonda-padri-separati-mentre-divorzi-continuano-ad-aumentare-1602076176887.shtml

Caffarra attacca la Finanziaria regionale: «Equipara chi è sposato a chi non lo è»

Caffarra attacca la Finanziaria regionale: «Equipara chi è sposato a chi non lo è»
L'arcivescovo: «Dio vi giudicherà, anche chi non crede alla sua esistenza, se date a Cesare ciò che è di Dio stesso»

http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2009/1-dicembre-2009/caffarra-attacca-finanziaria-regionale-equipara-chi-sposato-chi-non-e-1602090055591.shtml

Il cardinale Carlo Caffarra all'attacco della norma, contenuta nella Finanziaria 2010 della Regione, che prevede l'accesso ai servizi sociali e sanitari senza distinguere tra chi è sposato e chi non lo è. Una norma che, per l'arcivescovo di Bologna, metterà sullo stesso piano famiglie e convivenze e, se approvata, rappresenterebbe «un attentato alle clausole fondamentali del patto di cittadinanza». E, se fosse introdotta, sarebbe una di quelle leggi «gravemente ingiuste, che non meritano di essere rispettate». Di qui l'appello del cardinale: «Onorevoli signori, vi chiedo di riflettere seriamente, prima di prendere una decisione che potrebbe a lungo termine risultare devastante per la nostra Regione. Dio vi giudicherà, anche chi non crede alla sua esistenza, se date a Cesare ciò che è di Dio stesso». Sono le parole, ferme e durissime, che il cardinale Carlo Caffarra, presidente della Conferenza episcopale italiana dell’Emilia-Romagna, rivolge al governatore della Regione, Vasco Errani, ai suoi assessori e ai consiglieri dell’assemblea legislativa, in quello che chiama un «appello» affinché non si approvi «l’equiparazione alla famiglia di forme di convivenza di natura diversa». Ovvero i cosiddetti «Dico» dell’Emilia-Romagna inseriti in un articolo della Finanziaria 2010 che viale Aldo Moro si appresta a varare.

IL PROGETTO DI LEGGE - Caffarra ha letto il progetto di legge di iniziativa della giunta Errani che, dice, «pone sullo stesso piano singoli individui, famiglie e convivenze nell’accesso dei servizi pubblici locali». Ebbene, ricorda, «già l’Osservatorio giuridico-legislativo della Conferenza episcopale dell’Emilia-Romagna ha espresso con pacate e convincenti argomentazioni giuridiche l’inaccettabilità di questa equiparazione». Caffarra non intende ripeterle, ma si appella agli amministratori, alla loro «coscienza di responsabili del bene comune su un altro piano». Il Cardinale ricorda la sua omelia del 4 ottobre, giorno di San Petronio, quando disse che «chi non riconosce la soggettività incomparabile del matrimonio e della famiglia ha già insidiato il patto di cittadinanza nelle sue clausole fondamentali. È ciò che fareste, se quel comma fosse approvato: un attentato alle clausole fondamentali del patto di cittadinanza».

LE REAZIONI - Il presidente della Regione, Vasco Errani, ha risposto a questo appello, definito «inedito» senza lasciare intendere che esistano spazi per una marcia indietro. Ha anzi chiesto un incontro a Caffarra «per chiarire personalmente le nostre intenzioni e posizioni». In pratica per cercare di convincerlo. O almeno per fargli capire ciò che Errani va ripetendo da settimane con incrollabile ostinazione: quelli che i suoi avversari hanno soprannominato «Dico all’emiliana» non sono una definizione della famiglia, ma una norma che allarga la platea di accesso ai servizi di welfare. Eliminando le discriminazioni fra chi è sposato e chi no. Se il Pdl regionale ha colto l’occasione dell’appello di Caffarra per ribadire il proprio no al provvedimento, attacchi contro «l’ingerenza» di Caffarra si sono levati da Rete Laica e Arcigay. Il Pd, pur ribadendo rispetto e attenzione per le parole del cardinale, è schierato a difesa di Errani: si tratta di una norma - ha detto il segretario regionale Stefano Bonaccini - «che rafforza il patto di cittadinanza che tiene unita una comunità».

L'appello di Caffarra: il testo integrale
http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2009/1-dicembre-2009/appello-caffarra-testo-integrale-1602090586445.shtml

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