Pietro Berti

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VILLA BERTI - IMOLA VIA BEL POGGIO 13

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FUSIORARI NEL MONDO

Majai Phoria


UN UOMO GIACE TRAFITTO DA UN RAGGIO DI SOLE, ED E’ SUBITO SERA

Non nobis Domine, non nobis, sed Nomini Tuo da gloriam

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VIAGGIA CON RYANAIR

JE ME SOUVIENS

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VILLA BERTI VIA BEL POGGIO N. 13 IMOLA http://www.villaberti.it/


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Anchorage

Anchorage

mercoledì 31 marzo 2010

LOTTA CONTRO IL REGIME A Cuba si espande l’effetto Farinas

LOTTA CONTRO IL REGIME
A Cuba si espande l’effetto Farinas Altri dissidenti in sciopero della fame

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/201003articoli/53712girata.asp

TERRORISMO IN RUSSIA Doppio attentato, tensione nel Caucaso

TERRORISMO IN RUSSIA

Doppio attentato, tensione nel Caucaso Un kamikaze vestito da poliziotto fa strage in Daghestan: 12 vittime
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/201003articoli/53700girata.asp


STRAGE NELLA METROPOLITANA
Mosca, il leader dei ribelli ceceni rivendica l'attentato nella metro
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/201003articoli/53723girata.asp

Il Pd nel vicolo cieco

Il Pd nel vicolo cieco

LUIGI LA SPINA
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=7160&ID_sezione=&sezione=
Con un gioco di parole, banale ma efficace, si potrebbe dire che ha colpito, nei risultati del voto per le elezioni regionali, la voglia di protesta degli italiani. Ma il sentimento più vero e importante emerso dal verdetto è un altro: la voglia di proposta. La domanda, anzi, la giusta pretesa degli elettori di essere governati. E governati bene.La democrazia è fatta di numeri e di sintesi. Non si possono confondere, perciò, le dimensioni quantitative dei fenomeni, mettendo sullo stesso piano realtà con cifre assolutamente distanti tra loro. Né trascurare la crudele ma imparziale legge che assegna una vittoria senza ombre anche a chi prevale per un voto e una sconfitta senza giustificazioni a chi, per un voto, soccombe.E’ vero che l’astensione è stata senza precedenti nel nostro Paese e interpretarla come una disaffezione, un’accusa, anche una protesta dei cittadini contro la classe politica è certamente un’interpretazione corretta. Ma non bisogna dimenticare che, dopo una campagna elettorale deprimente e lontana dagli interessi concreti degli elettori, una ancora ampia maggioranza degli italiani è andata a votare per un ente, la Regione, che non è in cima nella graduatoria di affezione popolare. Un fenomeno, quindi, del tutto fisiologico, non drammatico nei numeri e, molto probabilmente, reversibile in votazioni politiche e amministrative più sentite. Altrettanto fisiologica e assolutamente minoritaria è la presenza di un’opposizione irriducibile e contestativa contro il generale nostro sistema dei partiti che, di volta in volta, sceglie l’estremismo movimentista, a targhe alterne, dal «girotondismo» al «grillismo».Considerate le dimensioni numeriche della protesta che si è manifestata in Italia, è forse più opportuno concentrare l’attenzione sulle intenzioni espresse da coloro che sono andati a votare per i partiti che si contendevano la posta in palio e che, cambiando le loro scelte, hanno connotato il significato dell’elezione. La sintesi è semplice e chiara: la Lega è l’unica vera vincitrice del round elettorale perché ha dimostrato, in questi ultimi anni, di non essere più un movimento di protesta, ma di offrire una vera alternativa di governo, almeno di quello locale e regionale. Il Pdl ha visto ridotto il suo bacino di consensi, nonostante le straordinarie capacità di seduzione elettorale di Berlusconi, perché una parte dei suoi simpatizzanti non è soddisfatta dei risultati del governo in questo inizio di legislatura. Il Pd non può nascondere, dietro la tenuta dei suffragi, l’amara verità: ancora una volta non ha dimostrato di sapere offrire agli italiani una concreta alternativa nazionale di governo all’asse politico, sociale, culturale rappresentato dalla coppia Berlusconi-Bossi.Le giustificazioni, come l’addebito alla lista di Grillo per la sconfitta della Bresso in Piemonte e le eccezioni, come la vittoria a Venezia di Giorgio Orsoni contro il ministro Brunetta, non possono mascherare la constatazione che il progetto politico del partito democratico è finito in un vicolo cieco: non si può pretendere di offrire agli italiani una proposta di vera alternativa nazionale di governo, se non si riesce a convincere almeno una parte delle grandi regioni del Nord. Se si subisce, nel Lazio, la candidatura della radicale Bonino e non la si porta alla vittoria in una competizione che, per le note vicende, non sembrava impossibile. Se, in Puglia, si perdono le primarie contro il candidato di un altro partito e, poi, si contribuisce a farlo vincere solo per una masochistica e clamorosa divisione del fronte avversario. In queste condizioni, alzare la bandiera della Liguria e della Basilicata, in aggiunta ai tradizionali feudi del centro Italia, per non ammettere la sconfitta è un esercizio di acrobazia dialettica che non può essere concesso neanche a una persona perbene e simpatica come Bersani.La richiesta di essere governati degli italiani andrà raccolta, perciò, da tre fronti: dalla Lega, che non dovrà deludere quelle attese di serietà, concretezza e moderato buon senso che l’hanno premiata; da Berlusconi, che non dovrà sottovalutare, per il sollievo dello scampato pericolo di una sconfitta, i segni di stanchezza e sconcerto di una parte del suo elettorato; infine, dal Pd al quale, forse, spetta il compito più difficile ma anche più importante per conservare l’equilibrio di una sana democrazia: offrire una vera alternativa di governo all’attuale maggioranza.È inutile, a questo proposito, che il partito democratico continui a cercare la soluzione cambiando il segretario. Ma è inutile pensare che senza un vero chiarimento possa uscire dalla sua condizione di un partito senza identità, con una classe dirigente invecchiata in un asfissiante logoramento di lotte intestine. Le strade sono solo due. La prima porta il Pd a rappresentare la parte maggiore dell’opposizione nel nostro Paese, con vittorie occasionali e provvisorie, frutto di errori clamorosi degli avversari. La seconda ha l’ambizione di convincere una parte dell’elettorato di Berlusconi e Bossi che l’Italia si può governare in un altro modo.

martedì 30 marzo 2010

Berlusconi: "Pensiamo alle riforme" Bersani: "Siamo pronti al confronto"

Berlusconi: "Pensiamo alle riforme" Bersani: "Siamo pronti al confronto"
"Il miglior riconoscimento per l'attività svolta dal Governo". Il premier commenta i risultati elettorali e pensa al futuro: "Adesso le riforme per lo sviluppo del nostro Paese". Il segretario del Pd: "Non è stata una sconfitta".
Il Cav: "L'amore ha sconfitto l'odio" - Bossi assopigliatutto

Colpo al cuore a Mosca e a Putin

Colpo al cuore a Mosca e a Putin
Attentato multiplo nelle stazioni del metrò. Donne kamikaze legate al capo dei ribelli dell'Inguscetia. Il premier: li annienteremo, ma la sua leadership vacilla.
http://iltempo.ilsole24ore.com/interni_esteri/2010/03/30/1143094-vento_della_vendetta_dell_odio_caucaso_giunto_mosca.shtml
di Maurizio Piccirilli
30/03/2010
Il vento della vendetta e dell'odio, dal Caucaso, è giunto a Mosca. Morte e terrore nella metropolitana della capitale della Federazione russa. Due «shahidka», le vedove martiri, delle milizie islamiche si sono fatte esplodere a distanza di quaranta minuti in due centralissime stazioni della linea rossa della metropolitana. Il primo attacco kamikaze alla fermata della Lubyanka, la famigerata sede del Kgb oggi dell'Fsb, i servizi di sicurezza della Federazione. L'altro attacco suicida al Park Kultury, poche fermate più avanti nei pressi del ministero dell'Interno. Gli attentati sono avvenuti quando la città era nel pieno del traffico mattutino: la prima alle 07,56, ora locale, l'altra alle 08,38. Oltre 35 le vittime tra i passeggeri del metrò. Un altro ordigno esplosivo, una cintura esplosiva, è stato trovato dalle forze di sicurezza nella stazione del Park Kultury già colpita dall'attentato. Due obiettivi non scelti a caso: un messaggio che i mujaheddin del Caucaso hanno lanciato a Putin e al suo braccio armato.
Il premier, dopo la strage di ieri, è tornato a dire che «i terroristi saranno annientati». Gli ha fatto eco il presidente Dmitri Medvedev che ha affermato che la lotta al terrorismo «continuerà sino alla fine senza vacillare». Nei fatti i terroristi sono tornati a colpire al cuore la capitale russa seminando la morte tra quei cittadini che Putin aveva giurato di proteggere quando, all'inizio della sua prima presidenza, i ceceni avevano compiuto le loro stragi proprio a Mosca. La sconfitta del terrorismo ceceno di matrice islamica è stata il cavallo di battaglia dell'ex agente del Kgb in questi anni. La linea dura di Putin fu chiara quando quarantun ribelli ceceni, fra i quali sei donne, fecero irruzione nel teatro Dubrovka di Mosca, mentre era in corso lo spettacolo «Nord-Ost», prendendo in ostaggio 900 persone. Fu tolleranza zero: i ribelli vennnero tutti uccisi, ma 129 ostaggi morirono. E se in Cecenia la situazione si è quasi normalizzata colpi di rastrellamenti e con buona pace dei diritti umani, la guerriglia jihadista ha infestato le altre regioni del Caucaso.
Non si può dimenticare l'orrenda strage di bambini a Beslan in Ossezia del Nord del 2004 e i ripetuti attentati in Daghestan, in Kabardino-Balkaria, in Karacievo-Cirkassia e in Inguscetia. Proprio da questa regione verrebbero le kamikaze che hanno compiuto gli attentati di ieri. Infatti le due donne, una più giovane, l'altra più anziana, di entrambe sono stati trovati i resti, sarebbero parenti di Sayeed al Buryati, nome di battaglia di Aleksandr Tikhomirov, capo indiscusso dei mujaheddin dell'Inguscientia, ritenuto tra l'altro l'autore dell'attentato al treno Nevski Express lo scorso novembre, ucciso ai primi di marzo dalle forze di sicurezza russe. L'identificazione delle kamikaze è stata possibile grazie alle immagini dei video di sorveglianza. Attraverso questi video la polizia pensa di aver individuato almeno due complici che avevano funzioni di copertura delle attentatrici. Il messaggio al premier Putin è inequivocabile. L'Emirato del Caucaso ha rivendicato l'attacco «contro le sedi dei terroristi russi». Gli ordigni sono stati collocati a tema questa volta nei pressi degli uffici che si occupano della sicurezza nazionale.
«È fin troppo chiaro il richiamo pietroburghese - afferma Kirill Koktysh, docente di teoria politica all'Università di Mosca - Uno dei due ordigni era su un vagone della metro che si chiama Krasnaja strela, Stella rossa, proprio come il tradizionalissimo treno diretto da Mosca a San Pietroburgo città natale di Putin». Doku Umarov, proclamatosi nel 2007 emiro e capo di tutti i gruppi ribelli attivi nel Caucaso, primo nella lista dei terroristi ricercati dalla Federazione russa, lo scorso 14 febbraio scorso ha lanciato con un video l'ultima minaccia, promettendo di portare la guerra «nelle case dei russi». La vendetta non si è fatta attendere. Il messaggio, in stile Bin laden, di Umarov era solo la premessa: le uccisioni di al Buryati e Astemirov, capo guerrigliero in Kabardino Balkaria, hanno dato il via all'operazione «shahidka», vedove martiri. Un appello alle donne islamiche era stato pubblicato il 17 marzo: una lunga preghiera che invitava mogli, figlie e vedove a formare un gruppo di Guerra santa per sostenere i «martiri» e seguirne l'esempio. Tutto il mondo, dagli Usa alla Cina hanno espresso il loro cordoglio alla Russia. Il terrorismo islamico si dimostra un nemico infido che sceglie obiettivi «soft», cioè civili, indifesi e difficilmente difendibili senza sottrarre libertà di movimento ai cittadini.
Ma gli attentati di ieri sono un duro colpo a Putin e alle sue aspirazioni di tornare a fare il presidente. Una scossa per l'ex inquilino del Cremlino. Medvedev resta fuori da questo dossier. Il suo impegno è stato incentrato sulla crisi economica e sulle sfide internazionali. La prossima firma sul trattato di non proliferazione con gli Stati Uniti è un successo della sua politica di dialogo. La faccia cattiva di Putin nei confronti dei ribelli islamici si specchia sul pavimento della metro moscovita sporca del sangue innocente dei russi

Polverini, vittoria di rabbia e di cuore


Polverini, vittoria di rabbia e di cuore
L'impegno di Berlusconi e l'unione della "squadra". Ecco la chiave del successo. Renata: "Ho sempre saputo che sarebbe finita così. Ho visto tanta gente in questi mesi che mi ha chiesto di cambiare e io voglio cambiare questa Regione".


Elezioni regionali ed amministrative del 28 - 29 marzo 2010


Elezioni regionali ed amministrative del 28 - 29 marzo 2010
Dati provvisori *


sabato 27 marzo 2010

Feltri sospeso per il caso Boffo e per gli articoli dell'agente "Betulla"

La decisione presa dall'ordine dei giornalisti
Feltri sospeso per il caso Boffo e per gli articoli dell'agente "Betulla"
Assolto invece per i suoi attacchi a Fini, scritti «nell'ambito del diritto di cronaca e di critica»
http://www.corriere.it/cronache/10_marzo_26/feltri-condanna-ordine_e6e7e06c-38d9-11df-97c8-00144f02aabe.shtml?fr=correlati

dopo i sei mesi di sospensione comminati dall'ordine dei giornalisti della lombardia
Avvenire attacca Feltri: «Affermazioni di gravità intollerabile contro la Chiesa»
Il direttore de «Il Giornale» aveva detto di non godere protezioni in quanto non è «un prete pedofilo»
http://www.corriere.it/cronache/10_marzo_27/feltri-avvenire-boffo-tarquinio_119cbe6e-398d-11df-862c-00144f02aabe.shtml

Pakistan: Waziristan, missili Usa uccidono 4 persone

Pakistan: Waziristan, missili Usa uccidono 4 persone
27 Marzo 2010 20:43
PESHAWAR - Due missili sparati da un drone americano hanno centrato un paio di bunker di miliziani ribelli legati ad al Qaida a Mir Ali, un'area tribale nel Nord Waziristan. Stando a quanto riferisce l'esercito quattro persone sono rimaste uccise e altre cinque ferite.
http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Esteri/Pakistan-Waziristan-missili-Usa-uccidono-persone/27-03-2010/1-A_000093114.shtml

Libia-Svizzera, risolta la crisi sui visti

Dopo L'annuncio che Berna ha tolto restrizioni anche Gheddafi si allinea
Libia-Svizzera, risolta la crisi sui visti
Revocato il reciproco blocco nei Paesi Schengen

http://www.corriere.it/esteri/10_marzo_27/tripoli-crisi-visti_b1f91e9e-39d7-11df-862c-00144f02aabe.shtml

Tripoli dovrà in cambio rivedere le proprie limitazioni all'ingresso dei cittadini Schenghen
Black list anti-Libia, Berna fa dietrofront
La Svizzera è pronta a rinunciare alle restrizioni nei confronti di Gheddafi e altre personalità libiche

http://www.corriere.it/esteri/10_marzo_24/svizzera-dietrofront-restrizioni-libia-gheddafi_68c33a0a-3768-11df-bfab-00144f02aabe.shtml?fr=correlati

Tessere elettorali in una sala giochi

A NAPOLI
Tessere elettorali in una sala giochi
Ottantacinque tessere elettorali e 5.300 euro nascosti nei bagni
http://www.corriere.it/cronache/10_marzo_27/tessere-elettorali-sala-giochi-napoli_158c0ce6-39c4-11df-862c-00144f02aabe.shtml

Tubercolosi debellata? Falso A Bologna 90 nuovi casi all'anno

Tubercolosi debellata? Falso A Bologna 90 nuovi casi all'anno
I soggetti più a rischio sono bambini, anziani, tossicodipendenti e chi ha molti contatti stretti con gli altri
Chi pensa che la tubercolosi sia una malattia ormai debellata, sbaglia. Solo a Bologna si contano quasi 90 nuovi casi all’anno. E il fenomeno è in leggero aumento.
Per ricordare l’anniversario della scoperta della tbc da parte di Koch, a Palazzo Malvezzi mercoledì scorso si è tenuto un convegno ad hoc: per «riportare l’attenzione su malattie che nell’immaginario collettivo sono legate al passato» ma che in realtà non si sono certo estinte. È il monito che lancia l’assessore alla Sanità della Provincia di Bologna, Giuliano Barigazzi, nel discorso d’apertura dell’incontro sulla tubercolosi nella sala consiliare della Provincia di Bologna. «La Tbc- avverte l’assessore- è la prima causa di mortalità per i portatori di Hiv»: si contano nove milioni di nuovi casi all’anno e oltre due milioni di persone al mondo che muoiono a causa della malattia.
Il quadro della situazione bolognese lo descrive, invece, Anna Rosa Gianninoni del Dipartimento di Igiene e Sanità pubblica della Ausl di Bologna. Nel capoluogo emiliano si contano, dal 1996 ad oggi, «dagli 80 ai 90 nuovi casi all’anno, con una punta di 106 casi nel 2006». Complessivamente, negli ultimi 15 anni si sono registrati 1.139 casi di Tbc e la categoria più colpita sono sicuramente gli anziani con più di 64 anni di età seguiti dagli adulti dai 25 anni in poi. «Fino al 2003- aggiunge Gianninoni- si ammalavano di tubercolosi in gran parte persone nate e vissute da sempre in Italia, mentre da sette anni a questa parte, la percentuale delle vittime della malattia tra gli stranieri è aumentata moltissimo». Per cercare di chiarire il target dei soggetti più a rischio c’è la relazione della ricercatrice del Policlinico S.Orsola-Malpighi, Paola Dal Monte, che parla quindi di «bambini, anziani, tossicodipendenti e coloro che hanno una vita con frequenti contatti stretti con altre persone».

venerdì 26 marzo 2010

Inabissata l'isola contesa

Inabissata l'isola contesa della Baia del Bengala
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/201003articoli/53533girata.asp

NUOVA DELHI Grazie al riscaldamento climatico oggi sul pianeta c’è una disputa territoriale in meno. L’innalzamento del livello del mare per effetto del global warming ha provocato la scomparsa di una piccola isola nella Baia del Bengala su cui sia l’India che il Bangladesh reclamavano la propria sovranità da una trentina d’anni.L’inabissamento di quella che veniva chiamata dagli indiani New Moore Island, South Talpatti dai bengalesi, è stato annunciata dagli esperti della Scuola di Studi Oceanografici dell’Università di Jadavpur dopo aver osservato delle recenti immagini satellitari della zona. «Non c’è più traccia della presenza dell’isola - ha dichiarato il direttore dell’istituto Sugata Hazra -. Si tratta di un caso unico di come il riscaldamento climatico risolve una contesa».Dopo che l’esistenza dell’isola fu notata per la prima volta dai satelliti nel 1974, India e Bangladesh reclamarono la sovranità su quel pezzo di terra emersa lungo tre chilometri e mezzo, largo tre, e appena due metri sopra il mare. Nel 1981 Nuova Delhi vi spedì le sue navi con a bordo gli agenti della Border Security Force, le forze di sicurezza di confine, che posero sull’isola il tricolore indiano per legittimare le istanze del governo. Ma, di fatto, la disputa non fu mai sanata da alcun accordo. (segue sul website riportato)

Iraq, Allawi ha vinto le elezioni L'inviato Onu: "Voto credibile"

Iraq, Allawi ha vinto le elezioni L'inviato Onu: "Voto credibile"
Vantaggio minimo: "Solo due seggi". Per governare servirà una coalizione. Al Maliki rilancia: dati non definitivi

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/201003articoli/53532girata.asp

Marchionne: "Su Fiat tiro al bersaglio"

ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI
Marchionne: "Su Fiat tiro al bersaglio"

L'ad accusa politici e sindacalisti:"Il dividendo? Era un atto dovuto" Montezemolo: "Il cuore è in Italia"
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/economia/201003articoli/53520girata.asp#

Venti di guerra in tra le due Coree

Venti di guerra tra le due Coree

Nave militare affonda nel mar Giallo dopo essere stata colpita sda un siluro. Accuse a Pyongyang: "Sono stati loro"

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/201003articoli/53527girata.asp

Coree, il confine conteso da 50 anni
Che cos'è la Northern limit line da
SEUL Il controverso confine nel Mar Giallo a ovest della penisola coreana, la cosiddetta Northern limit line, è stato teatro di numerosi scontri a fuoco negli ultimi anni. Nel 1999, nel 2002 e da ultimo il 10 novembre scorso ci sono stati scambi di colpi tra le marine delle due Coree in seguito a sconfinamenti veri o presunti. A fine gennaio Pyongyang ha esploso alcuni colpi in mare per un’esercitazione militare per la quale aveva interdetto la navigazione attorno alle isole di Baeknyeong e Daecheong. Il confine marittimo tra le due Coree fu tracciato alla fine del conflitto del 1950-53 ma non è mai stato accettato dal Nord anche perchè dopo l’armistizio non si arrivò mai a un trattato di pace.

giovedì 18 marzo 2010

Se non vi piace "Annozero"rischiate 12 anni di galera


Se non vi piace "Annozero"rischiate 12 anni di galera
L'inchiesta Rai-Agicom: il premier accusato di concussione e minacce: i difensori chiedono le carte, i giudici non rispondono. Però parlano con i giornalisti

Il capo dello Stato: "Evitare contrapposizioni istituzionali ed evitare drammatizzazioni"

Il capo dello Stato: "Evitare contrapposizioni istituzionali ed evitare drammatizzazioni"
Mancino, vicepresidente dell'organo di autogoverno: "Si ascolti il presidente"
Trani, Napolitano: "Rispettare indagini e ispettori"E il ministro Alfano torna all'attacco del Csm
I legali del Cavaliere: "Gli atti spettano al Tribunale dei ministri a Roma"L'Anm dura: "Con le ispezioni si vuole interferire nell'inchiesta"
http://www.repubblica.it/politica/2010/03/17/news/capristo-ispettori-2709940/

La ricetta di Erdogan candidato a entrare in Europa

La ricetta di Erdogan candidato a entrare in Europa .

Via gli armeni. Ai turchi all'estero: non integratevi
I cittadini turchi all'estero non devono integrarsi nel Paese in cui vivono. E'il pensiero espresso in un convegno nella costernazione generale del premier Recep Tayyp Erdogan che in un'intervista alla BBC minaccia anche la deportazione di circa 100 mila armeni

http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=78f412883435e6c1

«Legalizziamo il burqa in Italia» La proposta del Pd fa subito flop

«Legalizziamo il burqa in Italia» La proposta del Pd fa subito flop
http://www.ilgiornale.it/interni/legalizziamo_burqa_italia_la_proposta_pd_fa_subito_flop/17-03-2010/articolo-id=430126-page=0-comments=1

"Potrebbero essere decine e decine le vittime della setta Arkeon".

"Potrebbero essere decine e decine le vittime della setta Arkeon".
Volevo segnalare il fatto che la setta Arkeon rappresenta un fenomeno, ahimè, vastissimo in tutto il mondo e particolarmente in Africa e in America latina, seguite a ruota dagli USA. Purtroppo, questo fenomeno sta prendendo sempre più piede anche nel nostro Paese e reputo opportuno che le autorità comincino ad esercitare un controllo molto più capillare sul territorio ai fini di contrastare in maniera severissima questi aberranti abusi della credulità popolare che portano solo a violenze su minori, violenze psicologiche sugli adulti, truffe, istigazioni al suicidio e che non sono degne di un paese civile, in quanto frutto in primo luogo dello sfruttamento, da parte di pochi, dell'ignoranza di molti.
Sette, "Decine le persone raggirate nel Fermano"
"Potrebbero essere decine e decine le vittime della setta Arkeon".
A lanciare l’allarme e il presidente della Favis, associazione nazionale familiari vittime delle sette di Rimini, Maurizio Alessandrini, parte civile nel processo al via il 18 marzo
http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/fermo/cronaca/2010/02/27/298076-sette_decine_persone_raggirate_fermano.shtml

mercoledì 17 marzo 2010

VADEMECUM PER IL VOTO ELEZIONI REGIONALI 2010 DEL MINISTERO DELL'INTERNO

VADEMECUM PER IL VOTO ELEZIONI REGIONALI 2010 DEL MINISTERO DELL'INTERNO

http://www.interno.it/mininterno/export/sites/default/it/sezioni/sala_stampa/notizie/elezioni/00934_2010_03_13_quando_e_come_si_vota.html




Elezioni regionali ed amministrative 2010: quando e come si vota, il corpo elettorale e la tessera elettoraleUn vademecum con tutte le informazioni per i cittadini che andranno a votare alle prossime elezioni del 28 e 29 marzo 2010
QUANDO SI VOTA
Domenica 28 marzo, dalle ore 8.00 alle ore 22.00, e lunedì 29 marzo, dalle ore 7 alle ore 15, nelle regioni a statuto ordinario si svolgeranno le elezioni del Presidente e del Consiglio regionale di 13 Regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria), del Presidente e del Consiglio provinciale di 4 province (Imperia, Viterbo, L’Aquila e Caserta), del sindaco e del consiglio comunale di 463 comuni (di cui 9 capoluoghi di provincia: Mantova, Lecco, Lodi, Venezia, Macerata, Chieti, Andria, Matera e Vibo Valentia) nonché dei consigli circoscrizionali. Nella medesima data si svolgerà il solo turno di ballottaggio nei comuni di Spadola (Vibo Valentia) e San Benedetto dei Marsi (L’Aquila). Le operazioni di scrutinio per le elezioni regionali avranno inizio lunedì 29 marzo, subito dopo la chiusura della votazione e l’accertamento del numero dei votanti per tutte le consultazioni che hanno avuto luogo; per le elezioni provinciali e comunali, lo scrutinio avrà, invece, inizio alle ore 8 di martedì 30 marzo con precedenza alle elezioni provinciali, salvo che nelle regioni Molise e Abruzzo, non interessate alle elezioni regionali, dove le operazioni di scrutinio per le elezioni amministrative avranno inizio lunedì 29 marzo, al termine delle operazioni di voto e di riscontro del numero dei votanti. In caso di effettuazione del turno di ballottaggio per l’elezione dei presidenti di provincia e dei sindaci, si voterà domenica 11 aprile, sempre dalle ore 8.00 alle ore 22.00, e lunedì 12 aprile, dalle ore 7.00 alle ore 15.00 mentre le operazioni di scrutinio avranno inizio nella stessa giornata di lunedì, al termine delle votazioni e dell’accertamento del numero dei votanti.
COME SI VOTA
ELEZIONI REGIONALI (SCHEDA VERDE) L’elettore può:
votare per una delle liste provinciali, tracciando un segno nel relativo rettangolo. Il voto così espresso s’intende attribuito anche a favore della lista regionale collegata;
esprimere un voto disgiunto, cioè tracciare un segno nel rettangolo recante una delle liste provinciali ed un altro segno sul simbolo di una lista regionale, non collegata alla lista provinciale prescelta, o sul nome del suo capolista. In tal caso il voto è validamente espresso per la lista provinciale e per la lista regionale prescelte anche se non collegate fra di loro;
esprimere un unico voto per una delle liste regionali e per il suo capolista tracciando un segno sul simbolo di una lista regionale o sul nome del capolista, senza segnare nel contempo, alcun contrassegno di lista provinciale. In tal caso s’intende validamente votata la lista regionale ed il suo capolista, mentre è esclusa ogni attribuzione di voto alla lista o alle liste provinciali collegate.
°°°°°°°°
In ogni caso, l’elettore può esprimere un solo voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere compreso nella lista provinciale prescelta, scrivendone nell’apposita riga tracciata sulla destra del contrassegno il nominativo (solo il cognome o, in caso di omonimia, il cognome e nome e, ove occorra, data e luogo di nascita). NOTA - Le modalità di espressione del voto di cui sopra si applicano alle Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Umbria, Lazio e Basilicata. Per quanto riguarda, invece, le Regioni Toscana, Marche, Campania, Puglia e Calabria le modalità di voto sono disciplinate dalle rispettive leggi regionali. ELEZIONI PROVINCIALI (SCHEDA GIALLA)
Ciascun elettore può votare:
per uno dei candidati al consiglio provinciale, tracciando un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di consigliere provinciale, sia al candidato alla carica di presidente della provincia collegato;
per uno dei candidati alla carica di presidente della provincia, tracciando un segno sul relativo rettangolo, e per uno dei candidati al consiglio provinciale ad esso collegato, tracciando anche un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di consigliere provinciale corrispondente al contrassegno votato, sia al candidato alla carica di presidente della provincia;
per un candidato alla carica di presidente della provincia, tracciando un segno sul relativo rettangolo; il voto così espresso si intende attribuito solo al candidato alla carica di presidente della provincia.
Per le elezioni provinciali non è ammesso il “voto disgiunto”, cioè il voto attribuito sia a un candidato presidente della provincia, che, contemporaneamente, ad un candidato al consiglio provinciale non collegato al candidato presidente. Per il ballottaggio il voto si esprime tracciando un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato presidente prescelto. ELEZIONI NEI COMUNI CON POPOLAZIONE SUPERIORE A 15.000 ABITANTI DI REGIONI A STATUTO ORDINARIO (SCHEDA AZZURRA)
La scheda reca i nomi e i cognomi dei candidati alla carica di sindaco, scritti entro un apposito rettangolo, al cui fianco sono riportati i contrassegni della lista o delle liste con cui il candidato è collegato. L’elettore può votare:
per una delle liste, tracciando un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si intende attribuito anche al candidato sindaco collegato;
per un candidato a sindaco, tracciando un segno sul relativo rettangolo, non scegliendo alcuna lista collegata; il voto così espresso si intende attribuito solo al candidato alla carica di sindaco;
per un candidato a sindaco, tracciando un segno sul relativo rettangolo, e per una delle liste collegate, tracciando un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di sindaco sia alla lista collegata;
per un candidato a sindaco, tracciando un segno sul relativo rettangolo, e per una lista non collegata, tracciando un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di sindaco sia alla lista non collegata (cd. “voto disgiunto”).
L’elettore potrà altresì manifestare un solo voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere comunale, scrivendo, sull’apposita riga stampata sulla destra di ogni contrassegno di lista, il nominativo (solo il cognome o, in caso di omonimia, il cognome e nome e, ove occorra, data e luogo di nascita) del candidato preferito appartenente alla lista prescelta. Per il ballottaggio il voto si esprime tracciando un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato sindaco prescelto. ELEZIONI NEI COMUNI CON POPOLAZIONE SINO A 15.000 ABITANTI DI REGIONI A STATUTO ORDINARIO (SCHEDA AZZURRA)
Nella scheda è indicato, a fianco del contrassegno, il candidato alla carica di sindaco. L’elettore, con la matita copiativa, può esprimere il proprio voto: - tracciando un solo segno di voto sul nominativo di un candidato alla carica i sindaco - tracciando, un solo segno di voto sul contrassegno di una delle liste di candidati alla carica di consigliere; - tracciando un segno di voto sia sul contrassegno prescelto che sul nominativo del candidato alla carica di sindaco collegato alla lista votata. In tutti i predetti casi, il voto s’intende attribuito sia in favore del candidato sindaco alla carica di consigliere sia in favore della lista ad esso collegata. L’elettore può altresì esprimere un solo voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere comunale compreso nella lista collegata al candidato alla carica di sindaco prescelto, scrivendone il nominativo (solo il cognome o, in caso di omonimia, il cognome e il nome e, ove occorra, data e luogo di nascita), nella apposita riga stampata sotto il medesimo contrassegno. In tal modo, il voto s’intende attribuito, oltre che al singolo candidato alla carica di consigliere comunale, anche alla lista cui il candidato medesimo appartiene nonché al candidato alla carica di sindaco collegato alla lista stessa.
CORPO ELETTORALE
I dati definitivi sul corpo elettorale, riferiti al 15° giorno antecedente la data delle votazioni, saranno acquisiti entro il 23 marzo 2010. I dati sotto riportati, provvisori, sono aggiornati in base ai risultati della revisione dinamica straordinaria delle liste elettorali al 45° giorno antecedente le elezioni. Le elezioni in 13 regioni interesseranno un corpo elettorale al momento quantificabile in 40.910.744 elettori, di cui 19.706.010 maschi e 21.204.734 femmine. Le sezioni elettorali complessive saranno 49.862. Le elezioni in 4 province interesseranno un corpo elettorale di 1.472.737 unità, di cui 713.481 maschi e 759.256 femmine. Le sezioni elettorali complessive saranno 1.893. Le elezioni in 463 comuni interesseranno 3.727.862 elettori, di cui 1.804.264 maschi e 1.923.598 femmine. Le sezioni elettorali complessive saranno 4.487. Considerando una volta sola gli enti interessati contemporaneamente a più tipi di consultazioni, il numero complessivo di elettori sarà di 41.309.965, di cui 19.900.341 maschi e 21.409.624 femmine, e il numero complessivo di sezioni di sezioni sarà di 50.421.
TESSERA ELETTORALE
Il Ministero dell’Interno ricorda che gli elettori, per poter esercitare il diritto di voto presso gli uffici elettorali di sezione nelle cui liste risultano iscritti, dovranno esibire, oltre ad un documento di riconoscimento, la tessera elettorale personale a carattere permanente. Chi avesse smarrito la propria tessera personale, potrà chiederne il duplicato agli uffici comunali che, a tal fine, saranno aperti da martedì 23 a sabato 27 marzo, dalle ore 9.00 alle ore 19.00, mentre domenica 28 e lunedì 29 marzo, giorni della votazione, per tutta la durata delle operazioni di voto.




le schede elettorali


martedì 16 marzo 2010

Agli ispettori del Ministero della Giustizia no; ai giornalisti (non a tutti, ma solo ad alcuni selezionati), sì.

Agli ispettori del Ministero della Giustizia no; ai giornalisti (non a tutti, ma solo ad alcuni selezionati), sì.
È questa la filosofia del procuratore capo di Trani, Carlo Maria Capristo, il quale chiaramente ha fatto sapere che agli inviati del Guardasigilli Alfano «non daremo nulla>>.

http://iltempo.ilsole24ore.com/politica/2010/03/16/1138079-agli_ispettori_ministero_della_giustizia_giornalisti_tutti_solo_alcuni_selezionati.shtml

"Generazione Italia" divide i finiani

"Generazione Italia" divide i finiani
La nuova associazione politica lanciata da Italo Bocchino con la benedizione di Gianfranco Fini fa già discutere. Granata: "Si corre troppo con le parole".

http://iltempo.ilsole24ore.com/politica/2010/03/16/1138073-generazione_italia_divide_finiani.shtml

Arrestato guru della setta "Maya" Stuprava bambine e madri

Arrestato guru della setta "Maya" Stuprava bambine e madri
Abusava di bimbe di 10-12 anni e delle loro madri. Danilo Speranza, 62 anni, romano, "guru" indiscusso della setta Maya, con mille adepti, è finito in manette.

http://iltempo.ilsole24ore.com/cronaca_locale/roma/2010/03/16/1138089-arrestato_guru_della_setta_maya.shtml?refresh_ce

domenica 14 marzo 2010

Gheddafi invoca la jihadcontro la Svizzera

L'appello alla guerra santa da parte del leader libico arriva al culmine della controversia con Berna sulla 'lista nera' che include lo stesso colonnello
Gheddafi invoca la jihad contro la Svizzera

Solidarietà assoluta al Governo elvetico che ha preso precauzioni per il Paese contro le minacce di Gheddafi. E' ora che la Libia cominci a rigare dritto. Regan docet.
http://www.repubblica.it/esteri/2010/02/25/news/gheddafi_invoca_la_jihad_contro_la_svizzera-2429777/

Ex-Birmania, Aung San Suu Kyi invita il popolo a ribellarsi alla 'ingiusta' legge elettorale

Ex-Birmania, Aung San Suu Kyi invita il popolo a ribellarsi alla 'ingiusta' legge elettorale

Aung San Suu Kyi, premio nobel per la pace e leader dell'opposizione birmana attualmente agli arresti domiciliari, va appoggiata e non lasciata sola da parte dell'Occidente perchè ella possa partecipare alle imminenti elezioni che si terranno nel Paese

http://it.peacereporter.net/articolo/20712/Ex-Birmania,%20Aung%20San%20Suu%20Kyi%20invita%20il%20popolo%20a%20ribellarsi%20alla%20'ingiusta'%20legge%20elettorale

Il voto del Consiglio di Stato: Formigoni sì, no al Pdl nel Lazio

Il voto del Consiglio di Stato: Formigoni sì, no al Pdl nel Lazio


http://www.ilgiornale.it/interni/il_voto_consiglio_stato_formigoni_si_no_pdl_lazio/14-03-2010/articolo-id=429362-page=0-comments=1

giovedì 11 marzo 2010

L’ARMATA BRANCALEONE

L’ARMATA BRANCALEONE
Mi chiedo se la Bonino, Di Pietro e Bersani hanno fatto ricorsi e controricorsi contro legittime azioni giudiziarie in Lombardia ed in Lazio da parte delle liste escluse dalla competizione elettorale delle amministrative ritengano doveroso criticare il fatto che si sia utilizzato il mezzo legale per poter partecipare alla competizione elettorale accusando il centro-destra di non aver ancora presentato i programmi e, addirittura di non aver inviato i documenti con i nominativi con le liste dei candidati alle tv ai giornali e ai mass media in genere. Ancora, mi chiedo sulle loro critiche e dichiarazioni: a) come farebbe il centro-destra a presentare liste dei candidati fino a quando non ci sarà una pronuncia definitiva delle liste ammesse a partecipare alla competizione elettorale; b) dal momento che le loro liste sono state presentate e accettate, perché invece di presentare i documenti programmatici esprimendo almeno una proposta (ammesso che ne siano capaci) su come governerebbero la regione, essi a 15 giorni dal voto sono solo capaci di attaccare tutto il centro-destra per la battaglia giudiziaria che sta combattendo per far valere il diritto di 15 milioni di Italiani di esercitare il sacrosanto diritto di voto senza vederli costretti a dare la vittoria a tavolino a Di Pietro e alla sua accozzaglia disertando le urne. Concludendo la deduzione può essere una sola : l’armata Brancaleone (con tutto il rispetto per il film capolavoro…) di questi ormai “fantasmi della sinistra” è in grado di vincere le elezioni, solo in assenza dell’avversario più importante. E con questo ho detto tutto. Se questo è modo di far politica della sinistra c’è da chiedersi veramente se i dirigenti attuali siano in grado di governare una regione o più, o, peggio , un Paese.

mercoledì 10 marzo 2010

LE MIE RAGIONI DEL DISSENSO CONTRO LO SCIOPERO GENERALE DEL 12.03.2010

LE MIE RAGIONI DEL DISSENSO CONTRO LO SCIOPERO GENERALE DEL 12.03.2010
Con la presente intendo chiarire le ragioni che mi hanno determinato alla decisione di non aderire allo sciopero generale indetto univocamente ed unilateralmente dalla CGIL per la data del 12.03.2010, nonchè le mie ragioni del dissenso rispetto alla scelta operata dalla CGIL.
La Cgil ha convocato già dal mese di gennaio, per il 12 marzo 2010, uno sciopero generale di 4 ore, con manifestazioni e cortei, per esprimere la propria contrarietà alle politiche adottate dal Governo per contrastare la crisi economica e per mettere al centro dell’azione politica tre temi: lavoro, fisco, immigrazione. In particolare, l’azione rafforza le mosse negli ultimi giorni sul dissenso (peraltro già dichiarato da tutti gli altri sindacati nazionali) rispetto ai contenuti del DDL 1117B recentemente licenziato dal Senato della Repubblica sul tema del lavoro, il cui art. 33 apporta modifiche sostanziali ai diritti dei lavoratori circa le tutele di cui all’art. 18 St. Lav. .
Orbene, Epifani ha appena ostacolato e snobbato lo sciopero generale di tutti i lavoratori immigrati, convocato per il 1 marzo in occasione di un appuntamento, “24 ore senza di noi”. Sulla crisi economica, i dubbi sull’analisi della Cgil crescono ancora di più, considerato che si ripetono le posizioni miopi già espresse in occasione dello sciopero generale del 12 dicembre 2008 allorquando la crisi era ancora agli inizi. Sul tema del lavoro, della disoccupazione, ma soprattutto della crisi che si sta trasformando in recessione le proposte della CGIL si concludono in quelle già espresse da Cofferati ai tempi della sua dirigenza anni or sono e cioè: "Ammortizzatori sociali". Nulla di nuovo, ma tutto di vecchio e stantio, non attuale con i tempi e con i continui mutamenti dei sistemi sociali è capace di proporre questo sindacato. Dunque, senza proposte, senza iniziative concrete, solo con lo slogan “NO! PER PARTITO PRESO E PERCHE’ NON LO ABBIAMO PROPOSTO NOI!” ma soprattutto senza nessuna attività di concertazione con le altre sigle CISL , UIL ed UGL pur se lo stesso Epifani appena pochi giorni fa – all’apertura del XV° Congresso Nazionale della UIL - aveva invocato unità sindacale (pure auspicata da tempo da tutte le altre sigle nell'interesse dei lavoratori). Dunque, con l’incoerenza, con il populismo, con gli scioperi inutili, ma specialmente con qualunque assenza di proposte concrete non si indice uno sciopero con danno soprattutto economico dei lavoratori solo per la vanità di portare in piazza i propri iscritti e fare bella mostra di sè.
Per tutte queste ragioni non aderirò allo sciopero.

lunedì 1 marzo 2010

PIETRO ANTONIO COLAZZO DI GALATINA (LECCE) UN PUGLIESE CADUTO IN AFGHANISTAN, A KABUL NELL’ADEMPIMENTO DEL SUO DOVERE DI AGENTE DEI SERVIZI AISE


PIETRO ANTONIO COLAZZO DI GALATINA (LECCE) UN PUGLIESE CADUTO IN AFGHANISTAN, A KABUL NELL’ADEMPIMENTO DEL SUO DOVERE DI AGENTE DEI SERVIZI DI INTELLIGENCE ITALIANI
Fa specie l’atteggiamento tenuto da parte dell’opinione pubblica, in particolare appartenente al popolo dei pacifisti, dei no-global, dei comunisti italiani, dei verdi, dei grillini, di rifondazione comunista, degli appartenenti ai centri sociali, dell’ala sinistra del PD, nonché dei dipietristi per il totale menefreghismo e disinteresse che hanno riservato nei confronti di un servitore della Patria, che ha sacrificato quanto di più caro (la vita) nell’adempimento del suo lavoro di individuazione e monitoraggio delle cellule integraliste lontano da dove sono schierate le nostre truppe in Afghanistan , operando nel pieno centro di Kabul con tutti i rischi che questo comportava. Il fatto che portasse il giubbotto antiproiettile non lo ha salvato. La sua salma avvolta nel tricolore è stata esposta alla camera ardente dell’Ospedale Militare del Celio alla presenza del Generale Santini che guida l’AISE , del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, del Presidente del COPASIR D’Alema, dei vertici militari e dei servizi segreti e della sorella Stefania. A rendere l’ultimo omaggio si sono recati anche il Ministro della Difesa e il capo dello Stato. La salma è poi stata trasportata a Galatina dove si svolgeranno i funerali in forma solenne e con gli onori militari. La prima riflessione che mi sento di fare viene da una dichiarazione di Ignazio Larussa: “l’agente ha sacrificato la sua vita eroicamente per salvare il nostro contingente”. La seconda riflessione che si converte in una richiesta sta nel fatto che ritengo sia doveroso da parte dello Stato il conferimento della medaglia d’oro al valore al nostro caduto. Dico” nostro” perché non è solo caduto nell’adempimento del dovere ma è caduto anche per proteggere l’Italia dalle infiltrazioni delle cellule integraliste islamiche.

Presentazione candidature in quota UDC a Bologna - Lista Aldrovandi Sindaco

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