Pietro Berti

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VILLA BERTI - IMOLA VIA BEL POGGIO 13

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UN UOMO GIACE TRAFITTO DA UN RAGGIO DI SOLE, ED E’ SUBITO SERA

Non nobis Domine, non nobis, sed Nomini Tuo da gloriam

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VIAGGIA CON RYANAIR

JE ME SOUVIENS

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Auguro a voi tutti un buon viaggio nel mio blog.

Anchorage

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venerdì 18 marzo 2011

Giambattista Valli
















Giambattista Valli is an Italian fashion designer from Rome, Italy.
Contents[hide]
1 Early life
2 Career
3 Style
4 Clients
5 External Links
6 References
[edit] Early life
Valli obtained his education from one of Rome's Vatican schools, during a conservative childhood. On his office mantelpiece are photographs of Penelope Cruz, Queen Rania, Astrid Munoz and one of him as a youth taken with Pope John Paul I. In the picture Valli is wearing turquoise shorts. Viewing a black and white TV at the age of five, he recalls drawing Italian TV presenters in color, attempting to guess the colors of their clothes.
By the time he was in art school he sketched copies of drawings made by Yves Saint Laurent. He began to comprehend how a silhouette gave a designer a certain identity. He got his first job in fashion working with Cecilia Fanfani planning couture shows in Rome. A job in public relations with Roberto Capucci led to a promotion to the design staff.
[edit] Career
Valli credits his work with Capucci with teaching him about the nuances in the relationship between atelier[disambiguation needed] and master[disambiguation needed] as well as the fundamental technical aspects of color and volume. From there he found employment with Fendi and Krizia. In 1997 he was appointed art director of fashion for Emanuel Ungaro ready-to-wear. In 2001 he earned a promotion to art director of Ungaro's "rtw" (ready-to-wear) and younger Ungaro "Fever" lines.[1]
In March 2003 Valli introduced a disco-flavored line in Paris, France. His designs featured flouncy chiffon minidresses over leggings, cigarette pants, and an ample amount of fur.[2] Spurned by the house of Ungaro in 2004, he introduced an uninhibited collection in Paris after starting his own line[3] with Italian licensee Gilmar, in March 2005.[1] His first solo collection included dresses with polka dots and a bubble skirt which reminded onlookers of the work of Stefano Pilati, a designer for Yves Saint Laurent.[4]
His more realistic creations included a beige shirtdress with black brushstrokes at the hem and a blouse with arm openings which expanded to the waist. The latter garment was tucked into tailored gray shorts.[3]
During his stay with Ungaro he began to dress his celebrity friends, which enhanced his fan base. He credits early deliveries, reliable quality, and a disciplined regard for consumer needs, for the growth of his own brand.[1]
[edit] Style
For the March 2007 Paris fashion show Valli introduced loose and ample coats which were finely tailored with draped panels that undulated away from the body. His suits were shown with Pilgrim hats. Valli fashioned his suits to be lean and long to the knees, widening at the ankles.[5]
[edit] Clients
Among Valli's most famous clients is Victoria Beckham.
[edit] External Links
Giambattista Valli – designer profile at Fashion Model Directory
[edit] References
^ a b c Giambattista Valli Finding Success His Way, Women's Wear Daily, Wednesday, October 3, 2007, pg. 1.
^ Flying In The Face of Froufrou, New York Times, March 8, 2003, pg. B.24.
^ a b Since You've Been Gone, New York Times, October 9, 2006, pg. B.10.
^ Essence of Chanel: Coco? Karl? Both, New York Times, March 5, 2005, pg. B.7.
^ Neon, Crystals and Antennae in Battery Operated Paris, New York Times, March 3, 2007, pg. A.16.
Retrieved from "http://en.wikipedia.org/wiki/Giambattista_Valli"
Categories: Italian fashion designers Living people People from Rome (city)

mercoledì 16 marzo 2011

Lorella Signorino : LOVE SEX MONEY e LOVE IS LOVE
























































Laureata in economia e commercio, Lorella Signorino designer modenese delle due linee LOVE SEX MONEY e LOVE IS LOVE è la prima donna capace di trasformare la logica matematica dell’alta finanza in elemento chiave di successo stilistico
Panoramica società
Dopo aver fondato nel 1986 Lorel Miss, piccolo laboratorio di maglieria composto da 4 persone, si lancia sul mercato nazionale ed internazionale mettendo al servizio di grandi firme come Gap e Victoria’s Secret le sue produzioni.Ma la stilista allora emergente non si limita a lavorare per terzi e nel giro di pochi anni riesce ad affermarsi come designer delle collezioni di Victoria’s secret. Nel frattempo inizia a pensare ad una linea propria, indipendente, dal mood e dal nome incisivo che abbia una sua autonomia sul mercato. E il nome lo suggerisce Luca Coelli, genio creativo degli anni ’80 ed Amico della Signorino: “Love Sex Money”. Tuttavia il marchio sarà lanciato solo qualche anno dopo, nel 1992 con la prima collezione “Born to make you happy” dal piglio gioioso e accattivante, ispirata alla passione stessa della stilista nei confronti del suo lavoro e delle sue creazioni. Negli States è subito successo. Sacs e Henry Bendel iniziano a fare ordini e ancora una volta Victoria’s Secret elegge Lorella Signorino e Love Sex Money come etichetta d’avanguardia alla quale dedicare un corner nelle sue boutiques.Una rapida ascesa, quella di Lorella Signorino che di collezione in collezione affianca il jeans alla maglieria fino ad approdare al pret a porter. E debutta con la collezione autunno-inverno 2007-08 a Milano Moda Donna siglando un importante successo


domenica 13 marzo 2011

Riccardo Tisci
















Riccardo Tisci (Taranto, 1975) è uno stilista italiano.
Biografia[modifica]
Lascia giovanissimo Cermenate in provincia di Como e si diploma al Central Saint Martins College di Londra, lavora successivamente per marchi come Puma e l'italiano Coccapani, prima di firmare un contratto triennale con Ruffo Research.
Riccardo Tisci presenta poi una propria collezione (che porta il suo nome) per la Settimana della Moda di Milano nell'autunno 2004/2005.
Viene contattato dalla maison francese Givenchy e ne rilancia il marchio. In breve diventa direttore creativo, curando haute couture, Prêt-à-porter e accessori. Ha ricevuto grande successo critico e commerciale grazie al suo stile, che coniuga un'eleganza moderna a romanticismo, sensualità ed una malinconia delicata.
Nel 2008 viene chiamato dalla popstar statunitense Madonna a disegnare molti dei costumi del suo imponente Sticky and Sweet Tour, realizzando per lei alcuni splendidi costumi art-deco e "gypsy", riscuotendo un notevole successo tanto da essere richiamato dalla popstar a reinventare il look per la ripresa del tour l'anno successivo..
Nel 2011 inizia la sua collaborazione con Dior come direttore creativo dopo la dipartita di John Galliano.
Nota l'amicizia tra Riccardo Tisci e la modella Mariacarla Boscono, presente spesso nelle campagne pubblicitarie di Givenchy, nonché nelle sfilate della maison.
Portale Biografie
Portale Moda
Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Riccardo_Tisci"
Dopo il licenziamento improvviso di John Galliano dalla direzione della maison Dior a causa di incresciosi comportamenti tenuti nei confronti di una coppia asiatica, le voci sugli ipotetici successori del grande stilista si sono rincorse senza mai fermarsi. La lista dei nomi più accreditati per ricoprire tale ruolo è davvero lunga, tra cui Stefano Pilati, direttore creativo di Yves Saint Laurent, ma a spuntarla sembra che sia un altro grande della moda, anche lui italiano: Riccardo Tisci.
L’attuale direttore creativo di Givenchy, sarebbe il “sostituto” di John Galliano nel ruolo, prestigiosissimo ed ambitissimo, di direttore creativo della Maison Christian Dior. La notizia, considerata più che attendibile, è stata lanciata in rete da Derek Blasberg, scrittore e giornalista di moda americano (apprezzato per il suo lavoro con Harper’s Bazaar, VMagazine, Vman), che pochi giorni fa ha scritto un messaggio su Twitter confermando Riccardo Tisci come il nuovo direttore della casa di moda francese.
Mentre qualcuno sostiene che il rimpiazzo di Galliano fosse già nell’aria da tempo e che in casa Dior non vogliano più saperne di lui, lo stilista sembra stia già provvedendo a disintossicarsi dagli alcolici, intenzionato a riprendersi in mano la sua vita e la sua carriera, anche altrove. Tornando invece alla questione che vede Tisci alla guida della grande Dior, c’è chi comincia a domandarsi chi prenderà il suo posto in Givenchy, mentre altri, entusiasti ammiratori dello stilista italiano, parlano dell’avvento di una “new era”.
Un dato oggettivo però esiste: per quanto dotato di un indubbio talento, non sarà comunque compito facile per Tisci prendere il posto del genio di Galliano, da tanto tempo considerato la vera anima di Dior.

venerdì 11 marzo 2011

Antonio Marras





































Antonio Marras (Alghero, 1961) è uno stilista italiano.
Indice[nascondi]
1 Cenni biografici
2 Mostre
3 Note
4 Voci correlate
5 Collegamenti esterni
Cenni biografici[modifica]
Si è affermato nel mondo della moda internazionale per le sue creazioni originali ed uno stile tutto personale legate alla cultura sarda fatta di materiali semplici e tradizionali ed arricchiti da sue elaborazioni. La sua fama è ormai legata anche al fatto che per i suoi meriti è stato nominato direttore artistico del marchio dalla maison francese Kenzō[1].
Tra le varie collezioni ha realizzato i costumi per l'opera teatrale Orfeo ed Euridice tragedia e musical, rappresentato tra gli eventi per l'inaugurazione del nuovo palazzo dei congressi di Alghero[2]
Nell'intervista rilasciata a Playboy Italia n. 17 (luglio e agosto 2010), Antonio Marras ha dichiarato, a proposito del suo legame al mondo dell'arte:
« (Che cosa mi tiene così legato al mondo dell'arte?) L'arte per me è una passione, e come tale va coltivata. Mi informo, la cerco e vi dedico tutto il tempo che posso. Se una mostra, una performance o uno spettacolo mi interessano, nulla mi frena e rinuncio a tutto pur di non perdermeli. Per chiunque faccia il mio mestiere l'arte è una molla potentissima e una grande fonte di ispirazione, e io sono sempre affamato di immagini e di suggestioni...[3] »
Mostre[modifica]
Grazie al suo estro creativo ha organizzato diverse mostre e manifestazioni di carattere culturale con risvolti artistico-sociali. Va ricordata tra queste il richiamo alla grande scrittrice svedese Amelie Posse Bràzdova, che visse confinata ad Alghero durante il primo conflitto mondiale, alla quale ha dedicato la collezione primavera/estate del 2002.

I costumi creati per Orfeo ed Euridice
Note[modifica]
^ ll sole24ore: direttore artistico. URL consultato il 04-01-2009.
^ Orfeo ed Euridice. URL consultato il 04-01-2008.
^ Playboy Italia intervista Antonio Marras - su Il Giornale del 2 agosto 2010
Voci correlate[modifica]
Alghero
Kenzō Takada
Sarto
Collegamenti esterni[modifica]
Sito ufficiale
Articolo sul musical Orfeo ed Euridice
La mostra "Il racconto della Forma"
Portale Biografie
Portale Moda
Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Marras"
Categorie: Stilisti italiani Nati nel 1961 Personalità legate ad Alghero [altre]

giovedì 10 marzo 2011

Adriano Pallini

Adriano Pallini (Teramo, 18971955) fu un sarto italiano.
Dopo aver assimilato l'esperienza della scuola sartoriale abruzzese, Pallini si trasferisce a Milano durante gli anni venti[1], dove apre la propria boutique di moda maschile. Il suo stile, classico e sobrio[2], viene spesso impreziosito dalla stoffe esotiche e pregiate che Pallini si procurava durante i suoi frequenti viaggi a Londra[2].
Nel corso della sua esistenza vestì tra gli altri Giorgio De Chirico, Massimo Campigli, Arturo Martini, Piero Marussig, Lucio Fontana ed il futuro presidente della repubblica Giovanni Gronchi[2]. Anche se specializzato nell'abbigliamento maschile, Pallini disegnò anche tailleur femminili per Claretta Petacci[2].
Fu anche collezionista d'arte: possedeva alcuni dipinti di Paul Guillaume, di Modigliani, di Arturo Martini, di Giorgio de Chirico, di Carlo Carrà, di Alberto Savinio, alcune sculture di Francesco Messina, di Giacomo Manzù e di Marino Marini, ed anche ceramiche di Lucio Fontana[1].
[modifica] Note
^ a b Ricordo di Pallini, il sarto che visse d'arte
^ a b c d Dizionario della moda

mercoledì 9 marzo 2011

Renato Balestra
















Renato Balestra (Trieste, 3 maggio 1924) è uno stilista italiano.
[modifica] Biografia
Nato in una famiglia di architetti e ingegneri. Avviato agli studi di ingegneria civile, fin dall'infanzia ha però coltivato la pittura e la musica dedicando al pianoforte diverse ore della giornata.
Fino all'ultimo anno di frequentazione della facoltà di ingegneria non si era mai occupato di moda e soltanto una scommessa tra amici lo portò a disegnare un modello; il disegno fu così apprezzato che spedito, a sua insaputa, a Milano e ricevette il sorprendente invito a collaborare ad una collezione di Alta Moda[senza fonte]. Lo stesso stilista ha confermato questa notizia in un 'intervista in diretta su Rai Uno (15-10-2008).
Trasferitosi da Milano a Roma aprì in via Sistina la sede della Casa Balestra, che ha ottenuto notorietà internazionale sviluppando numerose creazioni.
L'atelier Balestra produce una trentina di linee che vanno da differenti collezioni ready to wear alla Moda-uomo e agli accessori, ottenendo notevoli successi ed annoverando tra i propri clienti importanti personaggi internazionali: Renato Balestra ha disegnato modelli per regine, first ladies, principesse saudite, imprenditori e note attrici.
Anche per via della sua conoscenza del jet-set internazionale, è spesso invitato come opinionista in diverse trasmissioni televisive, cui partecipa sempre riscuotendo successo e simpatia.
Nel corso della sua attività Balestra è stato invitato a presentare le sue collezioni in diverse parti del mondo riscuotendo un notevole successo testimoniato dai premi ottenuti in riconoscimento del suo talento.
A Pechino è stato insignito del titolo di Professore onorario dell'Accademia della Moda. Ha disegnato anche i costumi per varie opere, ed ha collaborato con il teatro dell'opera di Belgrado realizzando i costumi de La Cenerentola di Rossini e con il teatro Verdi di Trieste creando costumi per Il cavaliere della rosa di Strauss.
Nel 2010 è nel cast del programma Cuore di mamma (programma televisivo) su Rai 2. Sempre nel 2010 gli è stato attribuito il Premio America della Fondazione Italia USA.
[modifica] Altri progetti
Wikimedia Commons contiene file multimediali su Renato Balestra
[modifica] Collegamenti esterni
Sito di Renato Balestra





lunedì 7 marzo 2011

Ennio Capasa
















Ennio Capasa (Lecce, 1960) è uno stilista e designer italiano.
È il creatore di CoSTUME NATIONAL, casa di moda italiana nata nel 1986, un brand di diffusione internazionale noto per le sue forme sottili, i toni scuri e i dettagli sartoriali che
« Ha ispirato e rivoluzionato la moda degli anni '90 quanto Giorgio Armani ha fatto per quella degli '80 »
(The New York Times, Amy M. Spindler 17-12-1996[1])
Indice
1 Biografia
2 Carriera
3 Progetti trasversali alla moda
4 Note
5 Collegamenti esterni
//
[modifica] Biografia
Dopo gli studi all'Accademia di Brera a Milano si trasferisce a Tokyo dove diventa collaboratore di Yohji Yamamoto per due anni. Tornato in Italia, nel 1986, presenta la sua prima collezione donna a Milano con CoSTUME NATIONAL. Dal 1989 sfila a Parigi durante la settimana della moda.
Il suo è
« Uno stile sobrio ma raffinato dove il fascino sta nel dettaglio, nella qualità e nella coerenza estetica »
(Financial Times, luglio 2004)
e dove linee e visioni sono tradotti in tagli precisi e pochi colori, uno su tutti il nero non visto come negazione del colore ma come la sua semplificazione.
Le sue ispirazioni principali, oltre alla scultura e alla tradizionale sartoria italiana, sono l'hard rock, il funk, il cinema italiano anni sessanta, la Body Art. Molte star hanno scelto i suoi abiti per tours, concerti o tappeti rossi. Tra questi Mick Jagger, I Gemelli Diversi, Willem Dafoe, Nicole Kidman, Cameron Diaz, Tom Cruise, Brad Pitt, Jude Law, Claudia Gerini, Scarlet Johansson, Cate Blanchett, Keanu Reeves, Stefania Rocca.
Designer poliedrico è stilista e art-director di CoSTUME NATIONAL, CoSTUME NATIONAL HOMME, C'N'C CoSTUME NATIONAL - la linea giovane del brand- È inoltre l'artefice della sede dell'azienda in via Fusetti a Milano e dei flagship stores in giro per il mondo.
[modifica] Carriera
Nel 1986 lancia la prima collezione CoSTUME NATIONAL woman's ready-to-wear durante le sfilate milanesi mentre la linea uomo CoSTUME NATIONAL HOMME viene presentata per la prima volta nel 1993 e continua a sfilare a Milano. Nel 1995 segue personalmente la progettazione dei primi flagship stores di CoSTUME NATIONAL a Milano, Tokyo, New York e Hong Kong. Negli anni la griffe si è sviluppata in varie direzioni. Oltre al prêt-à-porter uomo e donna, il profumo ed i cosmetici (Costume National Scent) e la lingerie, è nata nel 2004 la linea giovane di streetwear C'N'C prodotta e distribuita da Itierre Spa.
[modifica] Progetti trasversali alla moda
Diverse anche le esperienze nel teatro come la progettazione dei costumi per “Lo specchio di Frida”, spettacolo ispirato alla biografia di Frida Kahlo, con Ottavia Piccolo (Teatro Franco Parenti, Milano 1998); per l'allestimento di “Rosso Vivo: Sangue, trasformazione e trasfigurazione nell'arte contemporanea” (Pac, Padiglione d'arte contemporanea, Milano 1999) e, nel 2002, per i costumi di “Le regole dell'attrazione” con Valentina Cervi, Fabrizio Sacchi, Elio Germano, Lorenzo Lavia e la regia di Luca Guadagnino.
La sua forte passione per i motori lo porterà nel 2005 a disegnare un collezione di accessori in serie limitata in collaborazione con Ducati; l'anno successivo nascerà Black Dogo, una moto sinuosa, potente e tenace targata Ducati e C'N'C CoSTUME NATIONAL.
Nel 2007 per festeggiare i 21 anni di CoSTUME NATIONAL, Ennio Capasa cura la mostra “L'arte del sogno” di Michel Gondry, crea l'abito per la bottiglia Absolut - C'N'C CoSTUME NATIONAL, di un nero vinilico e sensuale e la nuova Alfa Romeo 147 C'N'C CoSTUME NATIONAL - realizzata in edizione limitata. Sempre per l'anniversario crea la nuova fragranza 21 CoSTUME NATIONAL e cura la monografia fotografica 21 CoSTUME NATIONAL pubblicato da Assouline sui 21 anni dell'azienda e le tappe più significative del suo percorso stilistico. All'interno del libro le collaborazioni, le amicizie, i fotografi e le celebrities vicini alla filosofia CoSTUME NATIONAL: da Willem Dafoe, Milla Jovovich, Mick Jagger, Elenoire Casalegno, Hilary Swank, Keith Richards, Lenny Kravitz, Cameron Diaz, Shakira, Paris Hilton, Madonna.
[modifica] Note
^ (EN) Articolo di Amy M. Spindler sul The New York Times del 17-12-1996.
[modifica] Collegamenti esterni
(EN) Articolo del New York Times su Ennio Capasa
(EN) Articolo di Suzy Menkes del Herald Tribune su Ennio Capasa
Intervista ad Ennio Capasa su Exibart articolo pubblicato su Exibart.onpaper n.26, novembre-dicembre 2005





domenica 6 marzo 2011

Kryzia

















« Gli accostamenti più arditi riescono a far cantare i materiali e le forme[senza fonte] »
(Krizia)






Mariuccia Mandelli in arte Krizia (Bergamo, 1935) è una stilista italiana. È una delle più famose creatrici di moda italiana.
Il nome Krizia è preso dall'ultimo Dialogo incompiuto di Platone (quello sulla vanità femminile).
Maestra elementare, abbandona l'insegnamento e apre una sartoria a Milano con l'amica Flora Dolci.
Nel 1957 espone una serie di "abiti-frutta" al Samia, il Salone mercato internazionale dell'abbigliamento, una delle prime manifestazioni pubbliche in cui le collezioni di moda venivano presentate al pubblico.
Nel 1964, per una sua creazione in bianco e nero presentata a Palazzo Pitti, ottiene a Firenze il premio "Critica della moda", assegnato per la prima volta a una donna e, in precedenza, solo allo stilista fiorentino Emilio Pucci. La sua moda, molto femminile e caratterizzata da un'estrema libertà creativa che le vale il soprannome di Crazy Kryzia, si impone prima in Italia e, a partire dal 1970, in tutto il mondo.
Nel 1971, in cui la moda "prevedeva" solo il maxi e il midi presenta, in spirito di contraddizione, una collezione di cortissimi pantaloncini (Hot pants) che, a Capri, le valgono il premio "Tiberio d'oro".
Nel 1982 fa parte di un gruppo di otto stilisti internazionali inviati dal MIT di Cambridge alla mostra "Intimate architecture: contemporany clothing desing".
Nel 1985 inaugura la sua nuova sede a Milano con un teatro (lo Spazio Krizia) per ospitare spettacoli ed eventi culturali.
I premi [modifica]
Critica della Moda - Firenze - 1964
I Magnifici Sette - Pavia - 1969
Tiberio d'Oro - Capri - 1972
Premio Umberto Biancamano - Milano - 1982 (riconoscimento attribuito a persone distintesi in campo politico, artistico e culturale per la rilevanza del contributo dato al consolidamento in Italia del concetto di Unità Europeo)
The Best Six - Tokyo 1984
Premio Città di Sanremo - Sanremo 1984
Nomina a Commendatore della Repubblica Italiana - Roma -1986
Premio Minerva - Roma -1986
Night of Stars - New York - 1987
Premio Waterman Forum - Milano - 1988
Donna Ideale Leader - Saint Vincent -1988
Premio Accademia del Profumo - Bologna -1990
Premio Ars et Labor Europa - Milano -1991
Premio Aisl - Milano -1991
Premio Donna e Società - Bergamo -1991
Premio Categoria Industria 1993 per il packaging-Milano
Premio Maschera D’Oro 1996 alla carriera
Premio “Giuseppe Verdi. Una vita per la musica” - 2000
Premio Isimbardi per la Moda – regione Lombardia - 2001
Premio “Isimbardi per la Moda” – Milano 2001
Premio “Sigillo Longobardo” - Milano 2002
Collegamenti esterni [modifica]
Sito ufficiale
Portale Biografie
Portale Moda
Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Krizia"

venerdì 4 marzo 2011

Fernanda Gattinoni
















Fernanda Gattinoni (Cocquio-Trevisago, 20 dicembre 1906Roma, 26 novembre 2002) è stata una stilista italiana.
[modifica] Biografia
Nata in provincia di Varese, si trasferì negli anni venti a Londra, per perfezionare i suoi interessi verso il disegno di abiti sartoriali.
È una lontana discendente del barone Leopoldo Carmignani, che ha dato il nome al rosso carminio.
Sul finire del decennio, l'attrice francese Ina Claire la invitò a presentare la sua collezione di moda. Durante il soggiorno parigino conobbe Coco Chanel, che la invitò a collaborare con il suo atelier.
Nel 1930 rientrò in Italia, dove iniziò la sua collaborazione con la Sartoria Ventura con sede a Milano, della quale divenne la direttrice stilistica.
Trascorso il periodo della Seconda guerra mondiale nel capoluogo lombardo, si trasferì nel dopoguerra a Roma, dove fondò la casa di moda omonima.
Nell'ambiente cinematografico della capitale, Fernanda Gattinoni collaborò con alcuni dei grandi registi dell'epoca, vestendo attrici quali Audrey Hepburn, Anna Magnani e Ava Gardner

Fendi
























































Fendi è una casa di moda italiana, fondata nel 1925 da Edoardo Fendi e Adele Casagrande, artigiani pellicciai di Roma.
Indice[nascondi]
1 Storia
1.1 Gli inizi
1.2 Il successo degli anni 80
1.3 La casa di moda oggi
2 Profumi
3 Note
4 Altri progetti
5 Collegamenti esterni
Storia [modifica]
Gli inizi [modifica]
Fondata nel 1918 come laboratorio di pellicceria da Adele Casagrande, l'azienda prende l'attuale nome dopo il matrimonio con Edoardo Fendi.[1]
La qualità delle borse prodotte è tale che negli anni trenta e anni quaranta la fama di questa bottega travalicherà il confine nazionale.
Nel 1946 i fondatori lasciarono il controllo dell'attività nelle mani della generazione successiva, che cercherà la collaborazione con i nuovi stilisti emergenti, fino a coinvolgere nella creazione dei loro accessori un emergente Karl Lagerfeld.
Nel 1965 l'interesse di Lagerfeld nella ricerca dei materiali porterà la casa di moda Fendi ai vertici della ricerca sulle tinte e sulle conce.
Nel 1966 viene ideato il logo dell'azienda. con la doppia effe sulle fodere. In quell'anno Fendi presenta la prima collezione di alta moda, espandendo i propri interessi nell'area degli Stati Uniti e del Giappone.
Nel 1969 verrà creata la prima linea commerciale a basso costo di pellicceria. Negli anni successivi il nome di Fendi diverrà celebre nel mondo, andando ad aggiungere alla propria produzione linee cosmetiche e di accessoristica maschile.
Il successo degli anni 80 [modifica]
Negli anni ottanta l'alta richiesta della società avanzata di prodotti firmati, porterà Fendi ad ampliare la propria proposta con svariati prodotti, quali occhiali, Jeans, arredi per la casa.
La casa di moda oggi [modifica]
Nel 1999 la casa romana di moda si unisce a partner commerciali, quali il gruppo LVMH e Prada. Negli ultimi anni ha acquisito maggior sicurezza e successo grazie anche in parte alla collaborazione di Karl Lagerfeld che ha in qualche modo insieme a Silvia Fendi Venturini ristabilito i punti cardine dell'azienda.[senza fonte]
Numerosi sono stati i successi negli ultimi anni in cui è subentrata la gestione di Lagerfeld e in passerella vengono presentate collezioni molto apprezzate e interpretate dalle top model più importanti.
Profumi [modifica]
1986 Fendi (per donne)
1988 Fendi (per uomini)
1991 Asja (per donne)
1996 Fantasia (per donne)
1996 Life Essence (per uomini)
1998 Theorema (per donne)
1999 Theorema Esprit déEte (per donne)
2001 Theorema (per uomini)
2003 Profumi (per donne)
2005 Celebration (per donne)
2007 Palazzo (per donne)
Note [modifica]
^ Dizionario della moda
Altri progetti [modifica]
Wikimedia Commons contiene file multimediali su Fendi
Collegamenti esterni [modifica]
Sito ufficiale

Presentazione candidature in quota UDC a Bologna - Lista Aldrovandi Sindaco

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