Pdl, tumultuoso vertice Fini-Berlusconi alla Camera http://it.notizie.yahoo.com/4/20100415/tts-oittp-governo-vertice-fini-ca02f96.htmlE' durato circa due ore alla Camera un tumultuoso faccia a faccia, vicino alla rottura, fra il presidente di Montecitorio Gianfranco Fini ed il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
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Il presidente della Camera Gianfranco Fini (a sinistra) e il presidente del Consiglio …Continua Ingrandisci immagine Altre foto su Elezioni Regionali 2010Articoli correlati
Pdl: Bersani, sotto tensione Berlusconi-Fini problemi molto seriPdl: Bocchino, Da Escludere Rischio Crisi Di GovernoGoverno: Fini, Berlusconi resti premier per tutta la legislaturaAltre notizie correlate: Governo BerlusconiForum: Governo BerlusconiFini ha chiesto al presidente del Consiglio di rilanciare il Pdl come partito "attento alla coesione sociale dell'intero Paese" e Italo Bocchino, vicecapogruppo del Pdl alla Camera, ha poi detto che se arrivassero risposte negative da parte di Berlusconi i finiani potrebbero pensare a gruppi parlamentari autonomi ma che è da escludere "categoricamente" una crisi di governo.
"Ho mangiato benissimo", si è limitato a commentare sorridente Berlusconi lasciando lo studio di Fini al termine del pranzo. Ai cronisti che insistevano per sapere come fosse andato l'atteso incontro, il premier ha detto senza perdere il sorriso: "Non mi pronuncio".
Fini ha poi emesso una nota sull'incontro, dopo che in primo tempo il suo portavoce aveva detto che "il presidente della Camera non ha nulla da commentare. Se lo ritiene opportuno sarà il presidente del Consiglio a commentare".
Nella nota Fini dice che "Berlusconi deve governare fino alla fine della legislatura" alla guida di "un Pdl che va rafforzato e non indebolito", con "la piena coscienza di essere un grande partito nazionale attento alla coesione sociale dell'interno Paese".
Il presidente della Camera aggiunge di avere espresso oggi questi concetti al capo del governo e "di attendere serenamente le sue valutazioni".
La nota è stata emessa dopo che da qualche ora sulle agenzie si susseguivano le ricostruzioni dell'incontro definito burrascoso, al limite della rottura fra i due.
SCHIFANI: SE MAGGIORANZA SI DIVIDE SI VADA AL VOTO
Secondo il presidente del Senato Renato Schifani, se la maggioranza dovesse dividersi bisognerebbe tornare alle urne.
"Quando una maggioranza eletta sulla base di un programma elettorale condiviso tra le coalizioni si divide al proprio interno sull'attuazione del programma, non resta che ridare la parola agli elettori", ha detto Schifani ai giornalisti a proposito della possibilità che nascano nuovi gruppi parlamentari.
Al termine di una riunione con Fini di alcuni parlamentari vicini al presidente della Camera, Bocchino ha dichiarato che "gruppi autonomi possono esserci nel caso dovessero arrivare risposte negative ai problemi che sono stati posti".
"Fini chiede a Berlusconi di scegliere in modo chiaro se continuare a costruire il Pdl con lui o se preferirgli invece il rapporto con Umberto Bossi", ha raccontato a Reuters una fonte vicina alla componente di An nel Pdl.
Secondo la fonte "non siamo alla rottura, ma dipenderà da cosa succederà nelle prossime ore".
COORDINATORI PDL: ATTEGGIAMENTO FINI INCOMPRENSIBILE
Intanto i coordinatori nazionali del Pdl hanno espresso "profonda amarezza" per l'atteggiamento di Fini, definito "sempre più incomprensibile rispetto ad un progetto politico comune per il quale abbiamo lavorato concordemente in questi ultimi anni".
In una nota, i coordinatori Sandro Bondi, Ignazio La Russa e Denis Verdini sostengono che gli italiani "hanno premiato l'azione del governo e creato le migliori condizioni per proseguire sulla strada delle riforme che abbiamo intrapreso e dell'ulteriore rafforzamento del nostro partito".
"Da queste inoppugnabili considerazioni nasce la nostra profonda amarezza per l'atteggiamento dell'onorevole Gianfranco Fini che appare sempre più incomprensibile rispetto ad un progetto politico comune per il quale abbiamo lavorato concordemente in questi ultimi anni, un progetto di importanza storica che gode di un consenso maggioritario nel popolo italiano", conclude il comunicato.
Dopo le elezioni regionali di fine marzo è la prima volta che i due leader del Pdl hanno avuto uno scambio di vedute sulla situazione politica e sul prosieguo dell'attività di governo.
Negli ultimi giorni sono riaffiorate divergenze sui contenuti ed i modi delle riforme istituzionali che la maggioranza vorrebbe affrontare negli ultimi tre anni della legislatura.
A sminuire la portata dell'incontro ci ha pensato il leader della Lega Umberto Bossi che, ai cronisti che a Montecitorio gli chiedevano cosa pensasse dell'incontro in corso, ha detto: "Il vertice c'è già stato a Palazzo Chigi", riferendosi ad una riunione sulla formazione delle giunte nelle regioni del Nord.