Non nobis Domine, non nobis, sed Nomini Tuo da gloriam
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domenica 17 luglio 2011
In Sud Sudan e Somalia il Corno d’Africa si spacca
di Matteo Guglielmo
RUBRICA GEES, CORNO D'AFRICA. Il Sud Sudan è indipendente, ma diverse questioni restano ancora aperte. La missione etiopica di peace-keeping ad Abyei e il ruolo dell’Uganda in Somalia hanno inaugurato un nuovo asse regionale. L’approccio militare può dividere il Corno d’Africa.
(Carta di Laura Canali tratta da Limes 3/10 "Il Sudafrica in nero e bianco" - clicca sulla carta per ingrandirla)
Il 9 luglio è nato il 54° stato africano. Il Sud Sudan ha dichiarato la sua indipendenza, conquistata dopo vent’anni anni di lotta di liberazione e ufficializzata dal referendum popolare tenutosi lo scorso gennaio, ma i cui esiti erano già largamente prevedibili. Dopo l’Eritrea, il Sud Sudan è il secondo stato dell’Africa sub-sahariana, e in particolare del Corno d’Africa, ad aver compiuto una secessione in deroga ai principi di conservazione dei confini ereditati dal periodo coloniale sanciti nel 1964 dall’Organizzazione per l’unità africana, oggi Unione Africana (Ua).
Come sottolineano diversi analisti, non sarà di certo l’indipendenza a sciogliere alcuni nodi che caratterizzano e continuano a mettere a dura prova la stabilità dell’area. Su tutti vi è la demarcazione confinaria legata alla provincia di Abyei, con le sue riserve petrolifere e dunque preziosa sia per il governo di Khartoum che per quello di Juba. Anche se molti restano scettici sull’effettiva ricchezza dei pozzi di Abyei, il 21 maggio scorso le forze armate sudanesi acquisivano il controllo della città, causando la fuga di migliaia di persone e portando i due paesi sull’orlo della guerra.
La crisi di Abyei è parzialmente rientrata a fine giugno, quando ad Addis Abeba i due governi hanno siglato un accordo quadro che, oltre a sancire un’intesa militare sulla provincia contesa, sarebbe stato seguito da un altro, riguardante il Kordofan meridionale e il Nilo Azzurro, due regioni ufficialmente sotto Khartoum, ma che al pari del Sud Sudan si erano distinte per l’opposizione militare al governo sudanese.
Gli accordi di Addis Abeba, pur restando confinati in un ambito militare e scaturiti dall’attività di mediazione di un High level implementation panel dell’Unione africana (Auhlip) presieduto dal presidente sudafricano Thabo Mbeki, testimoniano il ruolo centrale dell’Etiopia all’interno dei sistemi di potere e di leadership regionale. Come sancito dagli accordi, Addis Abeba ha da pochi giorni ultimato un primo dispiegamento di una forza di peace-keeping che conterà circa 4200 caschi blu, anche se il numero potrebbe nei prossimi mesi salire a 7mila.
La missione, denominata United nations interim security force for Abyei (Unifsa), è stata approvata dal Consiglio di sicurezza dell’Onu attraverso la risoluzione 1990 del 27 giugno, e avrà il compito di monitorare il ritiro delle forze armate sudanesi in modo da smilitarizzare completamente l’area consentendo la protezione dei civili e - come sancito dal testo - delle infrastrutture petrolifere presenti in loco.
La proposta di risoluzione è stata avanzata dagli Stati Uniti, che attraverso il loro rappresentante alle Nazioni unite Susan Rice hanno espresso piena soddisfazione non solo per l’approvazione in Consiglio di Sicurezza, ma anche per la disponibilità delle forze etiopiche. Secondo alcuni analisti, l’Etiopia dovrebbe garantire solidità e professionalità alla missione, data l’esperienza del suo personale militare e la conoscenza del territorio.
Nonostante la risoluzione Onu e il ruolo centrale giocato dall’Etiopia, le misure intraprese restano per ora confinate all'ambito militare. Aspettando che il successo dei negoziati possa tradursi anche in un processo di normalizzazione politica, il caso sudanese rappresenta un’ulteriore conferma di vecchi e nuovi equilibri di potere la cui strutturazione rischia di incrementare altre tensioni legate alla regione del Corno d’Africa.
Oltre all’Etiopia infatti, un attore che ha saputo guadagnarsi la stima della comunità internazionale è l’Uganda di Yoweri Museveni. Dal 2007 il paese è il maggior contributor in termini di personale militare di Amisom, la missione di peace-support dell’Unione africana in Somalia, e di cui gli Stati Uniti restano il primo finanziatore. Ad oggi Amisom è composta da circa 9mila caschi verdi, in gran parte provenienti dall’Uganda.
Il 26 giugno il Pentagono ha stanziato una spesa aggiuntiva di 45milioni di dollari per Amisom, parte di un pacchetto di 145milioni riservati a varie operazioni su cui il Dipartimento per la Difesa attende a breve un’approvazione da parte del Congresso. Kampala riceverà altri aiuti (poco più di 4milioni) in equipaggiamento militare, mentre è possibile quantificare il totale del finanziamento statunitense all’Uganda e al Burundi per Amisom in una cifra non lontana dai 185milioni di dollari.
Grazie al contributo per Amisom, l’Uganda ha potuto maturare in Somalia anche ambizioni politiche. Ne è prova il ruolo giocato dal presidente Museveni negli accordi di Kampala del 9 giugno, volti a ricucire la frattura tra il presidente somalo Sheikh Sharif Sheikh Ahmed e lo speaker del parlamento Sharif Hassan Sheikh Aden. Nonostante la sostanza di tali accordi rimanga piuttosto controversa, soprattutto per i sostenitori dell’ex primo ministro Mohamed Abdullahi Mohamed “Farmaajo” costretto a dimettersi, l’Uganda sembra aver allargato il proprio ambito di azione oltre il ruolo prettamente tecnico-militare, massimizzando i guadagni in termini sia economici sia politici.
L’asse etiopico-ugandese si pone quale nuovo fulcro del delicato balance of power del Corno d’Africa. Il sostegno degli Usa e dell'Onu tende a legittimarne l’operato su scala globale, mentre l’Unione Europea, priva di un inviato speciale, non riesce ancora ad assumere una posizione chiara e ad agire in modo più compatto e articolato.
Anche all’interno dell’Unione Africana Kampala e Addis Abeba si distinguono per un attivismo che già da tempo hanno saputo imporre all’interno dell’Inter-governmental authority on development (Igad). È proprio in quest’ambito che il nuovo sistema di alleanze mostra tuttavia le lacune più profonde. I dubbi ruotano intorno alla sostanza della leadership proposta dai due paesi, che ancora una volta risulta efficace sul piano militare e della sicurezza, ma quasi assente su quello politico-diplomatico.
Il 4 luglio scorso, la diciottesima sessione straordinaria dei capi di Stato e di governo dell’Igad rilasciava un comunicato incentrato sugli sviluppi politici in Sudan, Somalia ed Eritrea. La riunione, tenutasi proprio ad Addis Abeba e preceduta pochi giorni prima da una sessione straordinaria del Consiglio esecutivo e dei ministri dell’Igad convocata a Malabo (Guinea Equatoriale), oltre ad esprimere soddisfazione per gli esiti della mediazione dell’Auhlip riguardo la questione di Abyei, ha evidenziato un approccio più duro e militante verso la crisi somala e sul ruolo del governo eritreo nella regione.
Su quest’ultimo punto l’Igad, di cui tecnicamente Asmara sarebbe ancora un membro, ha invitato il Consiglio di Sicurezza dell’Onu a inasprire le sanzioni contro l’Eritrea, colpevole secondo l’Assemblea di destabilizzare il Corno d’Africa offrendo aiuto militare a vari gruppi di opposizione armata. La risposta del governo eritreo alle nuove accuse è arrivata attraverso una nota del ministero degli Esteri, in cui si tende a sottolineare ancora una volta un’eccessiva parzialità nell’operato della comunità internazionale nel Corno d’Africa, e in particolare di uno sbilanciamento verso posizioni filo-etiopiche.
Se rispetto al caso eritreo l’Igad ha preferito un approccio di scontro, anche riguardo al conflitto somalo la sua posizione non cambia. Nel comunicato restano evidenti alcune affermazioni incongrue rispetto alle dinamiche riscontrabili sul campo: i paesi membri sono invitati a proseguire nel sostenere le Istituzioni federali di transizione (Ift) nel rafforzare le amministrazioni locali di un governo il cui controllo resta però confinato ad alcuni quartieri di Mogadiscio.
Nello stesso comunicato si richiede inoltre al Consiglio di Sicurezza dell’Onu di incrementare un regime di embargo sui porti controllati dagli Shabaab di Chisimaio, Brava, Merca ed el-Maan, per evitare che possano arrivare nuovi rifornimenti di armi. Se la guerriglia somala si avvale costantemente degli introiti finanziari ricavati dalla gestione dei vettori portuali, questi sono anche utilizzati per altri scopi, come il rifornimento di merci e di derrate alimentari.
In un momento in cui il Corno d’Africa, e in particolare la Somalia, attraversa una delle più gravi carestie degli ultimi anni, il rafforzamento del blocco sui porti meridionali potrebbe aggravare la crisi umanitaria in atto. Se a Juba si festeggia, Mogadiscio è destinata ancora una volta a sopportare gli effetti negativi di un approccio militare che da diversi anni si è sostituito alla politica.
Il nuovo asse etiopico-ugandese sta assumendo un ruolo determinante negli equilibri regionali, ma se il suo fulcro continuerà a reggersi in modo esclusivo sulla sicurezza, l’impressione è che difficilmente possa essere risolutivo delle crisi che continuano ad attraversare il Corno d’Africa.
estratto da: http://temi.repubblica.it/limes/in-sud-sudan-e-somalia-il-corno-dafrica-si-spacca/8680
Precario sul web sfonda quota 100mila
Spunta un 'Julian Assange', che spiffera i 'segreti' della Camera su facebook
17 luglio, 18:15le foto I segreti della casta
ROMA - Il ritmo e' impressionante, da vero recordman. L'Assange italiano, l'ex precario della Camera che su facebook ha messo in piedi la comunita' ''I segreti della casta di Montecitorio'', ha gia' sfondato in 24 ore quota 100 mila fan. La sua crescita e' di circa 10-15 mila fan all'ora ed e' ormai diventato un fenomeno che spopola su tutti i siti d'informazione.
I COSTI DELLA CASTA SU FACEBOOK - Spunta sul web un ''Julian Assange'' anti casta italiana. "Licenziato dopo 15 anni di precariato in quel palazzo, ho deciso di svelare pian piano tutti i segreti della casta": si presenta così l'anonimo che su Facebook ha creato la comunità 'I segreti della casta di Montecitorio'. Pur essendo in piedi da pochissimo, la pagina ha già raggiunto oltre 36 mila fan - forse spinta anche dalla notizia che è riportata oggi da la Repubblica -, in crescita costante. Del resto, l'autore spesso documenta le sue denunce inserendo a corredo le fotocopie dei contratti di miglior favore di cui godono i deputati. C'é un po' di tutto, dai biglietti aerei nazionali gratis anche per gli amici dei parlamentari alle classiche auto blu, dalla scorta armata per fare la spesa ai 'pianisti' che votano anche per i vicini di banco, dai sospetti sui criteri di assunzione dei barbieri a quelli sui frequenti furti denunciati dai parlamentari, dagli sconti sull'acquisto delle auto a quelli sulle bollette telefoniche.
estratto da: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2011/07/17/visualizza_new.html_785033680.html
la pagina del precario è accessibile all’indirizzo: http://www.facebook.com/notes/i-segreti-della-casta-di-montecitorio/i-misteriosi-ladri-che-si-aggirano-nel-transatlantico/232710163426650#!/pages/I-segreti-della-casta-di-Montecitorio/232643153433351
e il blog all’indirizzo: http://isegretidellacasta.blogspot.com/
Tabloid-gate/ Dai guai di News Corp emerge Elisabeth Murdoch
Domenica, 17 Luglio 2011 - 21:36
alle ceneri della News Corporation, bersaglio di accuse e battaglie legali in mezzo mondo, emerge Elisabeth Murdoch: e' lei, la bionda figlia 42enne di Rupert, l'astro nascente del gruppo del magnate australiano. Rafforzata dall'uscita di scena dell'odiata Rebekah, arrestata in relazione allo scandalo intercettazioni al News Of The World, e dai problemi del fratello James, attuale guida dell'impero del padre in Europa ed Asia, Elisabeth non teme rivali, neanche dall'altro fratello Lachlan, auto-esiliatosi da tempo in Australia con moglie e figli. Uscita dall'impero del padre, sbattendo la porta, nel 2000 per lanciare una propria azienda di produzione televisiva, la Shine, Elisabeth e' rientrata dalla finestra all'inizio di quest'anno, vendendo l'azienda al gruppo Murdoch per 153 milioni di sterline (174 di euro), una mossa che scateno' le ire di qualche azionista. Per il Financial Times, la bionda 42enne ha "cominciato a svolgere un ruolo piu' importante nel gruppo del padre proprio da quando ha venduto Shine. E, considerati i guai del fratello James, di cui alcuni gia' chiedono le dimissioni, secondo diverse indiscrezioni potrebbe addirittura divenire l'erede di Rupert Murdoch, ponendosi alla guida del suo impero editoriale. In attesa di sedere nel Cda della News Corp., la figlia del magante di origine australiana si e' tolta qualche sassetto dalla scarpa, criticando duramente Rebekah Brooks e James, la rossa ex-direttrice di News International, accusati senza mezzi termini di aver "fottuto" il gruppo del padre. Sposata con Matthew Freud, il re dei pierre londinesi, Elizabeth il 2 luglio scorso, poche ore prima dello scoppio dello scandalo delle intercettazioni che avrebbe travolto lo storico News Of The World, organizzo' una festicciola nella residenza tra le colline delle Costwolds, ad nord-ovest di Oxford, nel cosidetto 'Chipping Norton Set', buen ritiro dell'alta societa' britannica. E se il premier, David Cameron, questa volta disse no, subodorando l'avvicinarsi della tempesta, al ritrovo si recarono in tanti, in una notte di baldoria definita dai media locali di "decadente opulenza". Elisabeth puo' contare anche sulla benvolenza della Casa Bianca: gia' dall'aprile del 2008 aveva organizzato numerose cene elettorali nella sua casa di Londra, spingendo piano piano anche il padre ad esprimersi a favore di Obama.
estratto da: http://affaritaliani.libero.it/ultimissime/flash.asp?ticker=170711213615
MURDOCH, SI DIMETTE IL CAPO DI SCOTLAND YARD. ARRESTATA L'AD BROOKS
Domenica 17 Luglio 2011 - 21:45
LONDRA, 17 LUG - La saga shakespeariana di Rupert Murdoch va verso l'ultimo showdown tra arresti e poltrone che saltano: accusato di corruzione, il capo di Scotland Yard Sir Paul Stephenson ha gettato la spugna e si è dimesso in diretta televisiva mentre alla vigilia della sua convocazione per martedì ai Comuni, la Metropolitan Police ha arrestato Rebekah Brooks, ex direttore di News of the World e fino a venerdì amministratore delegato di News International. Rebekah si era volontariamente presentata in un commissariato di Londra per essere interrogata quando è scattato l'arresto. L'accusa è la stessa suo successore a News of the World Andy Coulson: intercettazioni telefoniche e 'mazzettè ai poliziotti. La notizia, già di per sè clamorosa, stasera è stata scavalcata da un nuovo colpo di scena: le dimissioni di Stephenson, sospettato di aver ricevuto regali loschi da Neil Wallis, un ex vicedirettore del News of the World a sua volta indagato e arrestato. «Londra sta preparandosi alle Olimpiadi del 2012, non volevo che le critiche nei miei confronti distraessero dalla gestione della sicurezza», ha detto Stephenson ai microfoni delle tv. «Non avevo idea della portata dello scandalo, avremmo dovuto fare le cose diversamente ma la mia integrità è totale», si è difeso. Rebekah la 'rossà non si aspettava di essere arrestata: venerdì, quando era stata contattata da Scotland Yard, non se ne era era parlato. Quella di oggi potrebbe, secondo alcuni, essere stata una 'manovrà di Scotland Yard o della stessa Brooks per evitare l'interrogatorio dei parlamentari. È certamente un nuovo colpo al potere del Citizen Kane dei media mondiali. Dopo l'arresto di Rebekah, la donna più odiata dalle donne Murdoch per la straordinaria vicinanza al boss di News Corp, lo scandalo punta dritto sulla famiglia del magnate. Primo bersaglio sembra essere il 38/enne James, fino a ieri erede designato del trono paterno dopo aver scalzato Lachlan, il fratello maggiore. Nel Regno Unito drammi a tutto campo si intrecciano nelle inchieste mentre anche oltre Atlantico si addensano minacce sull'impero dello Squalo: già indaga l'Fbi e oggi l'attore britannico Jude Law ha fatto sapere di esser stato intercettato a New York, un fatto che potrebbe aprire la strada a un intervento della magistratura Usa. A Londra il 28 luglio ci sarà un'assemblea degli azionisti BSkyB che potrebbe sfiduciare James su cui ha messo gli occhi addosso la polizia sospettando un 'cover up' su scala industriale. Con James in crisi, la sorella Elizabeth spera di potere finalmente farlo fuori nella linea di successione dopo avere masticato amaro quando il padre le aveva preferito i fratelli. «James e Rebekah hanno fottuto l'azienda», avrebbe detto la 43enne sposata al guru delle pubbliche relazioni Matthew Freud, pronipote del vecchio Sigmund. Lui, il padre della psicoanalisi, si sarebbe fatto qualche idea sui rapporti tra i Murdoch, una famiglia il cui capo chiamava la Brooks 'la figlia che non ho mai avuto«, avendone avute quattro, tra cui due bambine di dieci e sei anni dalla terza moglie Wendi. Rapporti di famiglia a parte, i Murdoch oggi si sono asserragliati nella casa londinese di St. James Place tra esperti di immagine e avvocati di grido per preparare l'80/enne Rupert al suo primo appuntamento davanti al parlamento di Westminster. Murdoch deve comparire con James e con la Brooks, ma non è chiaro se l'arresto consentirà alla 'rossà di evitare le inesorabili domande dei Comuni mentre l'opposizione laburista rialza la testa. »Bisogna cambiare le regole dei media, smantellare l'impero Murdoch, hanno troppo potere sulla vita pubblica britannica«, ha detto il segretario laburista Ed Miliband. Dopo le dimissioni di Stephenson, intanto, nuvole sempre più nere si addensano sulla polizia. Il capo di Scotland Yard ha lasciato per aver accettato un soggiorno gratis in una spa di lusso di cui curava l'immagine Neil Wallis, ex numero due del News of the World e dalla scorsa settimana uno dei nove indagati. Non ha aiutato la sua posizione e quella della Metropolitan Police il fatto che Wallis, o Wolfman come lo conoscevano i suoi colleghi, fosse da due anni il consulente di pubbliche relazioni di Sir Paul. »Stephenson deve dare una risposta completa a tutti le domande«, aveva detto il vice primo ministro Nick Clegg prima dell'annuncio delle dimissioni. L'ormai ex capo di Scotland Yard martedi, in teoria, dovrebbe comparire davanti a una commissione della Camera dei comuni, nello stesso giorno in cui i Murdoch sono chiamati alla 'sbarrà.
ACCUSE DAI VIP Anche Paul McCartney e il calciatore David Beckham nel mirino dei giornalisti spioni delle testate del gruppo Murdoch: il cantante dei Beatles e il calciatore sono l'ultima aggiunta all'elenco di celebrità nei cui cellulari avrebbero messo il naso i reporter dei tabloid di News International diretti da Rebekah Brooks e dal suo successore Andy Coulson. E intanto lo scandalo delle intercettazioni illegali varca l'Atlantico: dopo l'intervento dell'Fbi che indagherà sulla possibilità che testate di Rupert Murdoch abbiano spiato i cellulari di vittime dell'11 settembre, l'attore Jude Law e il suo segretario Ben Jackson hanno denunciato un caso che potrebbe mettere News International sul banco degli imputati negli Stati Uniti. La star di Alfie e il suo assistente personale sarebbero stati spiati mentre si trovavano a New York. Law ha già querelato il Sun per esser stato intercettato nel Regno Unito mentre la sua ex compagna Sienna Miller ha concordato con News International un risarcimento di centomila sterline per aver avuto il suoi cellulari violati da giornalisti di News of the World. Finora le intercettazioni sono state confinate alla Gran Bretagna. Le nuove spiate, di cui dà notizia il Sunday Telegraph, aprono il primo capitolo specifico, al di là delle accuse di tentato spionaggio delle vittime dell'11 settembre, che coinvolge News International negli Stati Uniti e potrebbe aprire la strada ad azioni legali di carattere penale oltreatlantico dove News Corp ha il quartier generale e una estesa influenza nel mondo degli affari e della politica. L'intercettazione sarebbe servita ai giornalisti di News of the World per un articolo del settembre 2003 sull'arrivo di Law e Jackson all'aeroporto Kennedy. Usando informazioni ricavate dal cellulare dei due, il tabloid di Murdoch aveva raccontato come l'attore avesse mandato fuori dalla sala ritiro-bagagli il segretario per controllare che non ci fossero fotografi ad attenderlo per poi telefonargli quando sarebbe stato sicuro uscire: «Solo dopo aver pattugliato le uscite per 20 minuti Ben gli mandò a dire che c'era campo libero», aveva scritto il tabloid. Il Telegraph riporta anche che David Beckham sta considerando di far causa a News International perchè teme di esser stato intercettato con la moglie Victoria e così anche il cantante Paul McCartney: i cellulari di Outside Organisation, la società di pubbliche relazioni che si occupava dell'ex Beatle, sarebbero stati presi di mira dal detective Glen Mulcaire al tempo del divorzio multimilionario dalla seconda moglie Heather Mills. Paul McCartney ha divorziato dalla Mills nel 2006 dopo aver accettato di pagarle 25 milioni di sterline di alimenti: secondo fonti del Telegraph il suo telefono personale, il cui numero è noto a pochissimi intimi, non sarebbe stato toccato, ma le intercettazioni avrebbero riguardato quelli del fondatore di Outside Alan Edwards e del suo portavoce Stuart Bell. Quest'ultimo avrebbe notato sulla sua segreteria messaggi ascoltati o addirittura cancellati prima ancora che lui avesse avuto modo di ascoltarli.
estratto da: http://www.leggonline.it/articolo.php?id=132125
Gb/ Intercettazioni, la cronologia dello scandalo
Oggi l'arresto di Rebekah Brooks, ad di News International
Roma, 17 lug. (TMNews) - Riaperta in sordina lo scorso gennaio, l'inchiesta sulle intercettazioni illegali condotte dal tabloid britannico News of the World ha finito col travolgere il gruppo News Corp del magnate australiano Rupert Murdoch, proprietario del giornale, dopo che il 4 luglio scorso è emerso che ad essere intercettato illegalmente fu anche il telefono cellulare di Milly Dowler, una giovane studentessa rapita e poi uccisa nel 2002. La rivelazione da parte del Guardian ha suscitato un grande scandalo in Gran Bretagna, e nel giro di pochi giorni si è arrivati alla chiusura repentina del News of the World, la scorsa domenica, e all'arresto oggi di Rebekah Brooks, ex direttore del tabloid e attuale ad di News International, la filiale britannica del gruppo Murdoch. Segue una breve cronologia dei principali eventi degli ultimi 13 giorni:
4 luglio - Il Guardian rivela che il telefono di Milly Dowler fu spiato illegalmente dai reporter del News of the World nei giorni immediatamente successivi al suo sequestro, nel 2002. La studentessa fu poi uccisa.
6 luglio - Diverse aziende dedidono di sospendere la loro pubblicità sul News of the World.
7 luglio - Il presidente di News International, James Murdoch, figlio di Rupert, annuncia la chiusura del New of the World. Il numero 10 luglio del tabloid, fondato nel 1843, sarà l'ultimo della sua storia.
8 luglio - Andy Coulson, ex portavoce del premier David Cameron ed ex direttore del News of the World tra il 2003 e il 2007, viene arrestato dalla polizia e interrogato per nove ore sui presunti casi di corruzione e le intercettazioni illegali effettuate dal tabloid sotto la sua direzione. Viene rilasciato più tardi su cauzione. Cameron: Su nomina di Coulson a mio portavoce mi assumo "tutta la responsabilità".
10 luglio - In edicola l'ultimo numero del News of the World. In prima pagina il titolo: "Grazie e Addio". Rupert Murdoch arriva a Londra dagli Stati Uniti per occuparsi direttamente della crisi, e ribadisce il suo pieno appoggio a Rebekah Brooks.
Ed Miliband: Smantellare il gruppo britannico di Murdoch
Roma, 17 lug. (TMNews) - 11 luglio - Emergono nuovi dettagli dello scandalo. Altri giornali del gruppo Murdoch, in particolare il Sun e il Sunday Times, avrebbero intercettato anche l'ex premier laburista Gordon Brown quando questi era cancelliere dello Scacchiere. Brown e sua moglie Sarah sospettano che il Sun abbia ottenuto in modo illecito informazioni sulla salute di loro figlio Fraser (nel 2006 il Sun rivelò che soffriva di fibrosi cistica).
12 luglio - Gordon Brown condanna "il disgustoso operato" del gruppo di Murdoch. La Commissione Cultura e Media della Camera dei Comuni convoca Rupert Murdoch per il 19 luglio. Il governo britannico annuncia che voterà una mozione dell'opposizione per chiedere a Murdoch di ritirare l'offerta per ottenere il pieno controllo della pay tv BSkyB. News International si difende, e nega di aver usato mezzi illeciti per ottenere informazioni sul conto del figlio di Brown.
13 luglio - Rupert Murdoch ritira l'offerta per acquistare BSkyB, di cui News Corp detiene già il 39,1%. Il premier Cameron dichiara: Quanto è accaduto è "deplorevole".
14 luglio - Neil Wallis, ex vice direttore di News of the World, arrestato a Londra dalla polizia.
15 luglio - Rebekah Brooks si dimette da amministratore delegato di News International. Al suo posto viene nominato l'"italiano" Tom Mockridge, dal 2002 ad di Sky Italia.
16 luglio - Mea culpa di Murdoch sulla stampa britannica. Il magnate australiano compra una pagina intera su ogni quotidiano per chiedere scusa. "We are sorry", "ci dispiace", scrive Murdoch, che incontra anche i familiari di Milly Dowler.
17 luglio - Il leader laburista Ed Miliband chiede lo smantellamento del gruppo britannico dell'impero di Murdoch. A Londra viene arrestata Rebekah Brooks. Il suo portavoce dice che si è presentata spontaneamente alla polizia. Si tratta del decimo arresto nell'ambito dell'inchiesta. Brooks è accusata di corruzione e di intercettazioni illecite.
sabato 16 luglio 2011
La manovra in Gazzetta Ufficiale, scattano subito ticket sanitari e superbollo
ultimo aggiornamento: 16 luglio, ore 23:05
Roma - (Adnkronos/Ign) - Da domenica torna il ticket di 10 euro sulle ricette per le prestazioni di specialistica ambulatoriale e di 25 euro per i codici bianchi in pronto soccorso. Ad agosto il prelievo sulle pensioni d'oro. Ieri il sì alla Camera. Il Colle: ''Straordinaria prova''. Specialistica e pronto soccorso, la mappa dei ticket.
Roma, 16 lug. - (Adnkronos/Ign) - Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale di oggi la Manovra economica approvata ieri in via definitiva alla Camera. Il provvedimento - si legge sulla Gazzetta Ufficiale - entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione. Da domani quindi, almeno sulla carta, tornera' il ticket di 10 euro sulle ricette per le prestazioni di specialistica ambulatoriale e di 25 euro per i codici bianchi in pronto soccorso.
Ticket ma non solo. Sono molte le misure della manovra di correzione dei conti pubblici che scattano a partire da domani. Tornano anche il superbollo per le auto di lusso sopra i 225 kw, i rincari del bollo sul deposito titoli, l'aumento dell'irap per le concessionarie dello Stato. Scattera' invece il primo agosto il prelievo sulle pensioni d'oro.
-IMPOSTA BOLLO: Arriva la rimodulazione dell'imposta di bollo, dovuta sull'ammontare del deposito titoli. Per i depositi con valore nominale inferiore a 50.000 euro le comunicazioni relative sui depositi di titoli inviati a intermediari finanziari viene applicata un'imposta di 34,2 euro che sale in base ai depositi.
- SUPERBOLLO AUTO: Arriva una tassa per le auto di grande cilindrata. I proprietari dovranno pagare dieci euro per ogni chilowatt di potenza superiore a 225 chilowatt.
- STOCK OPTION: Aumenta l'imponibile delle stock option e bonus, su cui viene applicata un'aliquota addizionale del 10%. Attualmente l'aliquota addizionale viene applicata su dirigenti e collaboratori d'imprese finanziarie per la parte di stock option e bonus che supera il triplo della parte fissa delle retribuzioni. La misura pone invece come tetto di 'esenzione' dell'addizionale il reddito.
- FISCO: Arriva la sanatoria sulle liti fiscali pendenti, con valore non superiore a 20.000. Per le cause su importi fino a 2.000 euro il contribuente potra' decidere di fare pace con il fisco pagando 150 euro. Mentre per i casi di ammontare superiore sono state predisposte diverse soluzioni. 'Amnistia' anche per i processi pendenti in materia previdenziale, che vedono coinvolto l'Inps, pendenti in primo grado di giudizio al 31 dicembre 2010 e con un valore non superi a 500 euro.
- IRAP: L'Irap su banche e societa' finanziarie sale dal 3,9% al 4,65%. Mentre per le assicurazioni e' previsto un incremento di 2 punti percentuali, che porta l'aliquota al 5,90%
ESTRATTO DA: http://www.adnkronos.com/IGN/News/Economia/?id=3.1.2249490008
A Vienna i funerali di Otto d'Asbugo, ultimo erede dell'impero austroungarico
ultimo aggiornamento: 16 luglio, ore 15:11
Vienna - (Adnkronos) - Il figlio dell'ultimo imperatore di Austria e Ungheria ed ex parlamentare europeo verrà sepolto nella cripta dei Cappuccini. Il cuore del principe invece dovrebbe essere portato e custodito, secondo una antica tradizione austro-ungarica, in un convento in Ungheria
Vienna, 16 lug. (Adnkronos) - Migliaia di persone stanno rendendo omaggio al figlio dell'ultimo imperatore di Austria e Ungheria ed ex parlamentare europeo Otto d'Asburgo, morto in Germania a Poecking il 4 luglio scorso a 98 anni, prima della cerimonia di sepoltura che avra' luogo oggi pomeriggio a Vienna nella cripta dei Cappuccini, dove riposano i suoi avi, tranne il padre Carlo I. Il cuore del principe invece dovrebbe essere portato e custodito, secondo una antica tradizione austro-ungarica, in un convento in Ungheria. Ai funerali di Otto d'Asburgo parteciperanno membri dell'aristocrazia europea ed esponenti politici di spicco. Colto e illuminato, l'ultimo discendente degli Asburgo si oppose alla politica hitleriana dell'Anschluss, difendendo fino alla fine il suo paese nel ricordo dell''Austria felix, come tiene a sottolineare Sergio Boschiero, segretario generale dell'Unione monarchica italiana. ''Dopo la fine della monarchia, si adoperò molto per il suo Paese, anche a livello internazionale - ha raccontato Boschiero all'Adnkronos - aveva infatti buoni rapporti con inglesi, americani, ed era ben collegato con la chiesa. Tanto che, a metà degli anni '60 fu dichiarato decaduto dall'esilio da parte dell'Austria, gli fu consentito di rientrare con la famiglia''.
''Negli ultimi decenni era più in Austria che in Baviera, spesso andava a Budapest, dove teneva conferenze all'università, visitava tutte le provincie del vecchio impero, ma fuori da qualunque idea di revanscismo. Pochi anni fa, ad esempio in questo spirito - ha ricordato ancora Boschiero - si è adoperato per restaurare un monumento alla principessa Sissi a Trieste''.
Europeista convinto e propositivo, fu parlamentare per 4 legislature, eletto nella Csu di Franz Joseph Strauss. Parlava 5-6 lingue e aveva un alto senso del nome che portava. Prima di arrivare a Vienna il feretro di Otto d'Asburgo ha fatto tappa nella Theatinerkirche di Monaco, dove è rimasto esposto per due giorni, poi è stato trasferito in Austria, nel santuario di Mariazell, dove sono arrivati anche i resti della moglie Regina von Sachsen-Meiningen, morta nel febbraio 2010 e provvisoriamente sepolta in Turingia. Di qui, Vienna come destinazione finale, dove i due feretri sono rimasti esposti al pubblico ininterrottamente nella Kaisercappelle. Il rito funebre per l'arciduca si svolge nella cattedrale di Santo Stefano e a celebrarlo sono oltre al cardinale Schonborn una fitta schieda di vescovi e alti prelati. Dopo la cerimonia il feretro tornerà nella chiesa dei cappuccini.
estratto da: http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/?id=3.1.2248839774
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Bmw Serie 1 Sport Line Model Year 2012
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venerdì 15 luglio 2011
Acconciature d’effetto
Perchè non provare allora l'acconciatura semi raccolta, di grande effetto e facile da realizzare (nell'immagine un'idea Matrix)
Al contrario di molte acconciature raccolte che possono essere elaborate e difficili da realizzare, questo stile non richiede particolari abilità e ha grandi risultati. Inoltre ha il pregio, vista la sua natura ibrida, di incorniciare ed essere adatto praticamente a tutti i tipi di visi.
Ci sono veramente molto variazioni che si possono sperimentare, a seconda dell'effetto desiderato. La pettinatura semi raccolta si trasforma utilizzando il volume, gli accessori e la combinazione di capelli lisci, mossi e ricci.
Un trucco per far risaltare la vostra acconciatura semi raccolta è quello di abbinarla al vostro vestito. Uno stile elaborato si abbina meglio ad abiti lineari, mentre uno stile più semplice e magari rétro come nell'immagine è adatto a mises più appariscenti.
L'attrice Olivia Wilde ha scelto un'acconciatura semi raccolta per la cerimonia dei Golden Globes
Uno stile glamour e naturale per l'attrice Sienna Miller
Angelina Jolie sceglie spesso lo stile semi raccolto per mettere in evidenza gli occhi e gli zigomi
esrtatto da: http://www.donnesulweb.it/capelli/capelli-raccolti-per-le-feste.html
Capelli: Nuovi Tagli
Ritorna il corto, stile “pixie cut” e la treccia accessorio. Sempre in auge l’intramontabile bob.
di Monica Melotti - 27 Maggio 2011
Uno stile naturale ma elegante è stato il look adottato dalla neo principessa Kate Middleton. Vista da miliardi di spettatori, la giovane e bella ragazza inglese, ha puntato sulla semplicità nel trucco&parrucco. La pettinatura scelta è stata un demi-chignon, realizzata da James Pryce (hair stylist del team di Richard Ward). Un look in linea con la sua personalità, che ha permesso di avere i capelli morbidi e lucidi tutto il giorno. Sul davanti delle onde naturali di dimensione diverse (realizzate con il ferro) le incorniciavano il volto, mentre per creare il volume dello chignon, che ha permesso di posizionare il prezioso diadema reale, è stato utilizzato uno spray a lunga durata. Il risultato? Raffinatezza all'ennesima potenza. Ma per una donna dinamica e contemporanea che ama uno stile libero, il look deve essere più sbarazzino.
Vediamo nella photogallery le ultime tendenze per i tagli e colori.
di Monica Melotti
Photo: Trend Vision 2011 Wella Professionals
9 maggio 2011
I pixie cut
Il taglio corto à la garçonne ora si chiama Pixie cut. L'ultima a sfoggiare un taglio netto e deciso, è stata Emma Watson, l'Hermione della saga di Harry Potter, che con il suo nuovo look si è guadagnata le copertine di Vogue e MarieClaire. Ma questo tipo di taglio è stato adottata da diverse celebs. A cominciare dalla bellissime Sharon Stone, Halle Barry, Natalie Portman. Il pixie cut, però, non sta bene a tutte, bisogna sempre tenere presente i propri lineamenti, i colori degli occhi e della carnagione. La pelle del viso, infatti, deve essere perfetta, senza macchie scure, brufoli e arrossamenti. E per chi ha i capelli lunghi? Non è necessario tagliarli, per chi vuole cambiare look per un giorno può indossare le nuove parrucche di Hairdo, ideate dall'hair stylist amato dalle star di Hollywood, Ken Paves. La linea Angled Cut permette in pochi minuti di avere un look corto e asimmetrico che scongiura l'effetto posticcio. Gli ultimi modelli, infatti, sono realizzati in fibra Tru2Life, una fibra sintetica molto naturale al tatto, che permette di stirare, arricciare, lavare e asciugare i capelli con il phon, come se fossero capelli veri. (www.hairdo.it )
Plaits fantasy
Il ritorno della treccia, ma plaits mini e molteplici, che diventano quasi un accessorio, dal mood neo romantico. L'effetto viene esaltato se la mini treccia viene portata da un lato, come la cantante Leona Lewis e l'attrice Amy Adams . Le trecce sembrano volutamente arruffate e invece sono costruite con un'estrema cura del dettaglio. L'alternativa per chi ha i capelli medio lunghi è la coda da cavallo o la treccia. Magari over, ma sempre di lato, come ha scelto la cantante Rihanna, dopo anni di pixie cut. E non pensate che sia troppo da bambina, anzi è indicata anche per le signore, tirando i capelli i lineamenti si distendono e il viso appare più fresco. Avete presente la senza età Milly Carlucci? Osare e giocare con i capelli, dunque. Inventare nuove forme di seduzione. Per un look più elegante la posizione della coda di cavallo è fondamentale. Se collocata sulla corona del capo e in linea con la mascella dona quel tocco di eleganza tipica delle ballerine
Photo:Trend Vision 2011 Wella Professionals
Effetto Bob
Sempre intramontabile il caschetto, il cosiddetto "bob", portato alla ribalta da David Sassoon nell'era della Swinging London e che nel tempo ha subito diverse modifiche. Il carré funziona bene per sia per chi ha i capelli lisci oppure mossi. A qualunque età ringiovanisce il volto: una ragazza diventa di classe, una donna adulta diventa più giovane. I tagli sono meno esasperati, meno sfilati e leggermente scalati per dare movimento e rendere i capelli materia viva. Per i tagli corti il dietro deve essere più corto del davanti, non solo perché dona un'aria più giovane, ma anche per il fatto che rende più facile indossare i colli ampi dei cappotti. La frangia deve essere leggera, sfilettata, asimmetrica che arriva a sfiorare le sopracciglia, con una ciocca che accarezza l'orecchio. Qualche esempio? Anna Wintour, la potente signora della moda, con il suo immancabile caschetto e la modella americana dall'aria romantica Brocklyn Decker.
Photo: Trend Vision 2011 Wella Professionals
Rosso, il colore della passione
Tutte le donne hanno desiderato di farsi rosse almeno una volta nella vita. Rosso è il colore della passione e della seduzione. Labbra scolpite da un rosso sorprendente e un fascino ardito che trasmette passione immediata, per colpire il cuore nel suo profondo, anche attraverso i capelli. «Onde che scendono a cascata e si combinano a morbidi ricci per creare un effetto elegante, corposo e pieno di movimento, a volte interrotto da linee definite e per questo ancora più seducenti», spiega Josh Wood, direttore del team creativo internazionale di Wella Professionals. «Il rosso è nuovo. È audace, è forte, è vivace, è appassionato. È un rosso che solo un certo tipo di donna può portare, una dama molto affascinante, molto sofisticata e veramente sexy».
Lo sanno bene la "desperate housewife" Marcia Cross, Cristina Hendricks, la Jean della serie Tv Mad Men e la bellissima Nicole Kidman.
Photo: Trend Vision 2011 Wella Professionals
estratto da: http://www.donnesulweb.it/capelli/
Presentazione candidature in quota UDC a Bologna - Lista Aldrovandi Sindaco
PLAYLIST MUSICALE 1^
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