ULTERIORE ESEMPIO DI DEGRADO A BOLOGNA: PIAZZA NETTUNO
Giovanna C. 21 anni di Ancona, laureanda in scienze etnoantropologiche, giovedì 26 marzo 2009 dopo pranzo si stava recando in Sala Borsa per studiare. Una volta giunta in Piazza Nettuno mentre stava per posteggiare la bicicletta ha avvertito un dolore forte al piede e si è accorta che dalla scarpa sporgeva una siringa. E’ subito corsa all’ospedale S. Orsola dove ahimè le è stata riscontrata una ferita da punta con ago contaminato da materiale siero ematico potenzialmente infetto. Dopo la disinfezione della ferita è stata sottoposta al richiamo del vaccino dell’antitetanica e dell’antiepatite B; per quanto riguarda la possibile infezione da HIV, i medici hanno detto che la siringa si trovava in zona da parecchio tempo e di conseguenza il rischio di contrarre tale malattia è molto basso. In ogni caso, si potrà considerare al di fuori del pericolo di aver contratto tale malattia solo dopo due mesi. Un aspetto scandaloso tra i tanti di questa vicenda sta nel fatto che nel caso in esame l’impegnativa del Pronto Soccorso scade in 15 giorni, di conseguenza gli esami anti HIV sarà costretta a pagarli di tasca sua. Quello che è successo alla studentessa merita innanzitutto da parte nostra un’assoluta dimostrazione di vicinanza e di solidarietà; anche perché i prossimi due mesi che si appresta a vivere saranno molto difficili da trascorrere. Poi, c’è da rilevare il fatto che l’eroinomane abbia potuto senza problemi disfarsi della siringa dal momento che Bologna nelle ore notturne offre numerosi angoli bui e poco illuminati dove si può agire in modo indisturbato. Inoltre, da evidenziare il fatto che quanto è successo fosse a pochi metri dalla Questura e, dulcis in fundo, che nessun passante si sia preso la briga di avvertire gli organi preposti affinchè un oggetto così pericoloso che avrebbe potuto pungere non solo la studentessa ma anche i bambini etc. venisse rimosso. Tutto ciò premesso e dopo aver ribadito la nostra più piena solidarietà alla studentessa siamo a denunciare ancora una volta il degrado in cui versa la città di Bologna e, soprattutto, l’assoluta mancanza di controllo delle zone più appartate in cui i tossicodipendenti possono non solo drogarsi senza problemi , ma addirittura abbandonare le siringhe usate in pieno centro storico e addirittura davanti alla sala Borsa. Tutto ciò è scandaloso! Pietro Berti - UDC
Giovanna C. 21 anni di Ancona, laureanda in scienze etnoantropologiche, giovedì 26 marzo 2009 dopo pranzo si stava recando in Sala Borsa per studiare. Una volta giunta in Piazza Nettuno mentre stava per posteggiare la bicicletta ha avvertito un dolore forte al piede e si è accorta che dalla scarpa sporgeva una siringa. E’ subito corsa all’ospedale S. Orsola dove ahimè le è stata riscontrata una ferita da punta con ago contaminato da materiale siero ematico potenzialmente infetto. Dopo la disinfezione della ferita è stata sottoposta al richiamo del vaccino dell’antitetanica e dell’antiepatite B; per quanto riguarda la possibile infezione da HIV, i medici hanno detto che la siringa si trovava in zona da parecchio tempo e di conseguenza il rischio di contrarre tale malattia è molto basso. In ogni caso, si potrà considerare al di fuori del pericolo di aver contratto tale malattia solo dopo due mesi. Un aspetto scandaloso tra i tanti di questa vicenda sta nel fatto che nel caso in esame l’impegnativa del Pronto Soccorso scade in 15 giorni, di conseguenza gli esami anti HIV sarà costretta a pagarli di tasca sua. Quello che è successo alla studentessa merita innanzitutto da parte nostra un’assoluta dimostrazione di vicinanza e di solidarietà; anche perché i prossimi due mesi che si appresta a vivere saranno molto difficili da trascorrere. Poi, c’è da rilevare il fatto che l’eroinomane abbia potuto senza problemi disfarsi della siringa dal momento che Bologna nelle ore notturne offre numerosi angoli bui e poco illuminati dove si può agire in modo indisturbato. Inoltre, da evidenziare il fatto che quanto è successo fosse a pochi metri dalla Questura e, dulcis in fundo, che nessun passante si sia preso la briga di avvertire gli organi preposti affinchè un oggetto così pericoloso che avrebbe potuto pungere non solo la studentessa ma anche i bambini etc. venisse rimosso. Tutto ciò premesso e dopo aver ribadito la nostra più piena solidarietà alla studentessa siamo a denunciare ancora una volta il degrado in cui versa la città di Bologna e, soprattutto, l’assoluta mancanza di controllo delle zone più appartate in cui i tossicodipendenti possono non solo drogarsi senza problemi , ma addirittura abbandonare le siringhe usate in pieno centro storico e addirittura davanti alla sala Borsa. Tutto ciò è scandaloso! Pietro Berti - UDC
ma ,povera,questa ragazza.che sfortuna.non oso pensare,cosa farei se,capitasse a mia figlia.questa amministrazione comunale,non e,neppure capace di prevenire queste vicende.mi auguro che,la vittima di questavicenda,sia sana e,non abbia contratto nessuna malattia pericolosa.deve fare causa al comune.ma pensa se fosse successo ad una bimba...poi in perfetto centro storico.che squallore,lascino che i tossici,si buchinoe,come se non bastasse,che lascino le siringhe usate,in strada.povera bologna,si dovrebbe chiamare la lista di cofferati.mauro.bologna centro storico.
RispondiEliminaulteriore esempio di,degrado urbano.e,a rimetterci,ancora una persona, colpevole,solo,di voler studiare tranquilla.un tempo avevo idee di sinistra,un tempo.ora,non li rivoto e,sopratutto non li rifaccio votare.non hanno fatto nulla.hanno solo,perseguitato noi commercianti,per favorire la grande distribuzione.mi sento tradito.e delbono,parliamone,lo vesete come sindaco ....speriamo di no.lino.bologna.
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