Pietro Berti

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VILLA BERTI - IMOLA VIA BEL POGGIO 13

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FUSIORARI NEL MONDO

Majai Phoria


UN UOMO GIACE TRAFITTO DA UN RAGGIO DI SOLE, ED E’ SUBITO SERA

Non nobis Domine, non nobis, sed Nomini Tuo da gloriam

Non nobis Domine, non nobis, sed Nomini Tuo da gloriam

VIAGGIA CON RYANAIR

JE ME SOUVIENS

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VILLA BERTI VIA BEL POGGIO N. 13 IMOLA http://www.villaberti.it/


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Anchorage

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lunedì 27 aprile 2009

LE PREOCCUPAZIONI DEL SINDACATO UIL IN MERITO ALLA CESSIONE DELL’ELICOTTERO QUADRICANALE AB212 DELLA POLIZIA AL CAPOLUOGO LOMBARDO


LE PREOCCUPAZIONI DEL SINDACATO UIL IN MERITO ALLA CESSIONE DELL’ELICOTTERO QUADRICANALE AB212 DELLA POLIZIA AL CAPOLUOGO LOMBARDO (di notte la Polizia non può più volare)


In una lettera al Prefetto Angelo Tranfaglia dal Segretario della UIL PS Francesco Pantano, il Segretario con grande preoccupazione lamenta che Bologna ha ceduto a Milano (che tra l’altro ne era già in possesso) l’unico suo elicottero quadricanale della Polizia classificato come AB212, che come peculiarità aveva l’abilitazione al volo strumentale notturno ed, inoltre, era dotato di verricello per il duplice soccorso in condizione di grossa difficoltà in montagna ed in mare. Cosa gravissima che il terzo reparto volo e quindi con esso l’intera Regione Emilia Romagna sia rimasto senza questo preziosissimo elicottero che è andato, così, ad aggiungersi agli altri 3 in dotazione a Milano. Il segretario provinciale UIL Pantano si è rivolto a Piazza Roosevelt seriamente preoccupato e sinceramente amareggiato e cita di non riuscire a comprendere le scelte del dipartimento, aggiungendo che con l’applicazione di questo piano il reparto volo di Bologna esce penalizzato in maniera molto forte. Dopo che l’AB212 è stato trasferito a Milano tutti gli elicotteristi bolognesi che appositamente erano stati addestrati in maniera altamente qualificata al volo strumentale, sono rimasti senza il mezzo con il quale sarebbero dovuti intervenire in caso di calamità e di ordine pubblico. La Regione Emilia Romagna ha subìto con questa mossa un vero e proprio deficit in termini di sicurezza, infatti il soccorso in alta montagna per il quale era iniziata, già da tempo, una costruttiva collaborazione con il soccorso alpino, il controllo di grandi manifestazioni, l’ausilio in situazione di ordine pubblico durante le partite di calcio, non potrà più contare sull’ausilio dell’elicottero quadricanale e quindi le Forze dell’Ordine si troveranno ad avere a che fare con un piano di riordino del Viminale che non ha tenuto conto delle reali esigenze della Regione Emilia Romagna e che è Regione crocevia delle maggiori infrastrutture ferroviarie e stradali del Paese. Alla luce di tutto quanto sopra esposto, mi auguro che i lettori siano consapevoli della gravità che questo atto avrà nei confronti della nostra regione e della nostra città in particolare. Necessario, quindi, agire il prima possibile per fare in modo che questo atto che priva letteralmente Bologna di uno strumento fondamentale venga riveduto e si ritorni quanto prima alla situazione precedente.

domenica 26 aprile 2009

D’ALEMA E DI PIETRO AI FERRI CORTI




D’ALEMA E DI PIETRO AI FERRI CORTI




Il Partito Democratico ha già messo in conto, dati alla mano, che le prossime elezioni europee saranno una totale debacle. Fondamentalmente, gli alti dirigenti e lo stesso segretario pro tempore Franceschini avrebbero in realtà, seppure non del tutto, accettato la cosa. Se non fosse che, contemporaneamente alle europee, il 6 e il 7 giugno si vota anche per le amministrative. Questo è un problema. Infatti, il centro-sinistra negli enti locali è sempre stato molto più forte ed insediato del centro-destra. Quindi, le amministrazioni locali hanno sempre rappresentato la vera roccaforte del centro-sinistra. L’eventuale perdita di queste amministrative rappresenterebbe per il partito una sconfitta totale che coinvolgerebbe e colpevolizzerebbe tutta l’attuale dirigenza. E – come se non bastasse- a mettere i bastoni tra le ruote del PD ci si mettono sia gli iscritti eccellenti stessi (per le ragioni che spiegherò in seguito) sia l’ ormai immancabile Antonio Di Pietro. Ma andiamo con ordine. Goffredo Bettini di Roma, corrente veltroniana, si è autoescluso dalle elezioni europee perché gli è stato preferito David Sassoli come capolista della circoscrizione centro. Lo stesso Bettini ben più che amareggiato pubblicamente denuncia che ai vertici del PD è presente una “cricca democristiana” e a lui fa eco Laura Fincato, veneta, che si è chiamata fuori anch’essa perché da Roma è stato mandato come capolista Luigi Berlinguer. Laura Fincato rincara la dose attribuendo al partito metodi vecchi proprio nel momento in cui arriva a Venezia il treno dei giovani democratici. Si aggiunge al coro il sindaco di Padova Flavio Zanonato che il partito ha deciso di non candidare. Inoltre, la presidente del Piemonte, Mercedes Bresso, alla quale non sono andate giù le candidature di Berlinguer e di Cofferati, dice: “avremmo preferito nomi all’inizio della carriera politica non pensionati o pensionandi” e accusa Franceschini oltre che di aver sbagliato nella scelta delle candidature, anche di aver deciso di non guidare nessuna delle liste del PD alle europee. Ulteriore problematica che si è affacciata è quella inerente alle quote-rosa: il PD afferma che le quote-rosa sono state rispettate formalmente. Ma la responsabile delle quote-rosa del partito, Vittoria Franco, dice senza mezzi termini che quelle che verranno elette saranno volutamente poche. In soccorso di Franceschini accorre Massimo D’Alema, dicendo che “ha fatto bene a non candidarsi”, che “le liste del PD sono buone e fortemente competitive con il centro-destra una volta depurate dalla fiction” (cioè al netto dei candidati di bandiera). D’Alema si trova d’accordo con Franceschini anche sul caso Di Pietro. Infatti, il segretario attacca il leader dell’Italia dei valori per aver voluto rompere a tutti i costi alcune dozzine di alleanze nella corsa per gli enti locali e gli da l’ultimatum dicendo: “uniti, o si rischia di far vincere la destra. Superi Di Pietro, i tentativi di far prevalere i calcoli di parte.”. Pronta la replica di Di Pietro che, stizzito, dice che il motivo delle sue azioni è solo ed esclusivamente responsabilità del PD, per la scarsa considerazione mostrata dalla dirigenza per i suoi candidati a sindaco e a presidente della provincia. L’opinione di Franceschini è che se all’apertura della campagna elettorale l’atteggiamento del leader dell’IDV rimarrà lo stesso, sarà impossibile evitare la fine dell’alleanza. Di Pietro non ha replicato ed ha anzi deciso di candidarsi alle europee probabilmente in tutti i collegi come capolista. Tutto quello che è stato sopra citato dimostra di quali gravi difficoltà stia vivendo attualmente il centro-sinistra e di quanto la frammentazione al suo interno si stia tramutando sempre più velocemente in una serie di fratture che possono portare ad un’ ulteriore spaccatura all’interno del partito. Del resto, la dirigenza del PD può stare tranquilla: è riuscita per ora ad eliminare gli scomodi Veltroni e Rutelli e sta per eliminare il terzo incomodo - attribuendogli la responsabilità dell’eventuale tracollo alle europee- Dario Franceschini.

SITUAZIONE CARCERARIA IN EMILIA-ROMAGNA DA COLLASSO



SITUAZIONE CARCERARIA IN EMILIA-ROMAGNA DA COLLASSO
La regione Emilia-Romagna è in Italia quella in cui il problema del sovraffollamento rapportato alla carenza del personale è più grave. Il SAPPE (Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria) recentemente ha comunicato al Presidente della Commissione Giustizia del Senato Filippo Berselli che ha partecipato ad un incontro sul tema al carcere della Dozza a Bologna che l’esempio più drammatico della situazione carceraria dell’Emilia Romagna è proprio rappresentata dal carcere della Dozza. Il segretario provinciale del SAPPE, Rocco Riggio, ha letto le statistiche ed ha spiegato che i detenuti presenti hanno superato il numero già alto dei livelli del periodo pre-indulto. Alla Dozza sono detenute 1100 persone di cui : 753 senza condanna definitiva, in una struttura che è stata predisposta a regime regolamentare per soli 483 detenuti. E che, prevedendo un regime di massima tollerabilità, aveva fissato in 884 il numero massimo di reclusi. Per quanto riguarda, invece, gli agenti di polizia penitenziaria, attualmente ne sono in servizio solo 390, quando in realtà il numero predisposto sarebbe di 567. Tale situazione non si può protrarre a lungo, da qui le giuste lamentele del SAPPE. Per parte nostra, riteniamo che essendo il carcere della Dozza attualmente al di sotto di organico come agenti di polizia penitenziaria e con un numero di detenuti estremamente elevato e di gran lunga superiore all’effettiva capienza, le condizioni dei detenuti stesse, non siano tollerabili dal punto di vista umano. E di contro il così esiguo numero di agenti costringe gli stessi ad una mole di lavoro da sbrigare al limite delle loro possibilità. Da qui la nostra richiesta affinchè il Governo ed il Ministero competente appronti quanto prima nei limiti e nelle condizioni previste dalla legge in materia a risolvere questa problematica mettendola tra quelle ad alta priorità.

IL SENSO DELLA DEMOCRAZIA



IL SENSO DELLA DEMOCRAZIA
Il termine democrazia deriva dal greco δήμος (démos): popolo e κράτος (cràtos): potere, ed etimologicamente significa governo del popolo . Aurelio Saffi ha detto « La vita di un popolo non consiste nel diritto di eleggere i propri rappresentanti, ma nell'invigilarli, nel dirigerli sulla via, nel trasmettere loro la propria ispirazione. Nelle piccole repubbliche antiche, il popolo era chiamato a decidere intorno le leggi proposte. Nei grandi Stati moderni, l'associazione deve supplire all'esercizio impossibile di quel diritto. L'opinione del Paese dovrebbe legalmente, normalmente rivelarsi al governo intorno a ogni cosa che tocca i più. ». Mentre Walt Whitman in Prospettive democratiche così sosteneva « Spesso abbiamo stampato la parola Democrazia. Eppure non mi stancherò di ripetere che è una parola il cui senso reale è ancora dormiente, non è ancora stato risvegliato, nonostante la risonanza delle molte furiose tempeste da cui sono provenute le sue sillabe, da penne o lingue. È una grande parola, la cui storia, suppongo, non è ancora stata scritta, perché quella storia deve ancora essere messa in atto. ». Ho ricevuto 3 commenti sul mio blog (di cui do l’URL http://pietrobertiimola.blogspot.com/2009/04/non-ce-limite-al-degrado.html#comments per consentire a tutti di comprendere a pieno il senso di questo mio intervento) che hanno risvegliato in me alcune riflessioni sul senso della democrazia, su come sia facile usare questa parola e fregiarsene salvo poi tenere ed assumere posizioni assolutamente totalitarie, su quanto superficialmente si dia per scontato il perdurare di un concetto che in sé non si può nella realtà mai ritenere sufficientemente compiuto o maturato né nei popoli, né nelle civiltà né tanto meno nei singoli che ne fanno parte.

In merito a questi 3 commenti che ho ospitato sul mio blog, peraltro dando dimostrazione di gran democrazia perché non ho né aggiunto né tolto nulla di quello che è stato espresso liberamente, così altrettanto liberamente intendo esprimere alcuni concetti che reputo, alla luce di quanto ho letto fondamentali.
Il primo fra tutti è quello che sancisce che l’educazione non è patrimonio né del centro, né della destra né della sinistra: appartiene a tutti ed assieme all’educazione le metodologie espressive possono essere in certi casi colorite ma quando diventano pura e mera volgarità non meriterebbero di essere citate.
Il secondo è che il mio pensiero nei vostri confronti lo ho espresso semplicemente dandovi voce; ossia, lasciando che i termini da voi usati parlassero per voi ed esprimessero completamente quello che siete e quello che rappresentate. In via preliminare, concludendo questa mia prima analisi, tengo a specificare che qualunque persona normale legga un commento su un blog di una persona che 1° non ha il coraggio di firmarsi; 2° utilizza delle parole volgari; 3° offende più persone contemporaneamente travalicando completamente quello che potrebbe essere una critica politica o una critica nei confronti della religione o una critica nei confronti dello Stato Vaticano; sappia giungere da sola – come dimostrano già alcuni commenti di risposta ai vostri commenti – alle uniche conclusioni possibili.
Tutto ciò premesso, vi comunico che voi potrete intervenire sul mio blog tutte le volte che vorrete esprimendo liberamente tutti i concetti a voi cari, ma vi chiedo, per cortesia, di eliminare dalle vostre “metodologie espressive” le volgarità; di contro, mi vedrò costretto a pubblicare sì il vostro commento ma altrettanto a riempirlo di omissis dove il linguaggio utilizzato non sia consono. Vi ricordo che a questi blog, e a questi commenti, possono accedere anche persone di età inferiore ai 18 anni e, sinceramente, mi sembrerebbe quanto meno aberrante che dei ragazzini facessero propri i linguaggi che voi utilizzate con così tanta facilità.
In merito a quanto viene detto sulla cacciata del Vaticano dall’Italia, volevo ricordare alle persone che hanno scritto questo che il Vaticano non appartiene al territorio della Repubblica Italiana in quanto Stato a sé stante, come stato a sé stante è la Repubblica di San Marino. Quindi, chi ha scritto questa corbelleria sarebbe meglio che si documentasse su qualunque testo di diritto pubblico o peggio di geografia. In merito invece alla considerazione che voi fate nei confronti delle donne italiane che a quanto pare hanno come colpa quella di voler instaurare relazioni eterosessuali sinceramente date dimostrazione, con le parole che usate, dell’estrinsecazione del concetto delle vera intolleranza, in quanto voi vi permettete di criticare le scelte altrui pretendendo che gli altri vi debbano aderire per forza. Alla faccia della democrazia …!
In merito a questo filo-islamismo che tutti voi e tutte voi tanto vantate, apprezzate, condividete al punto da appoggiarne un’eventuale governo di coalizione con voi in Italia ritengo utile avvertirvi del fatto che proprio perché siete in Italia, in Repubblica e sotto democrazia, che siete libere/i di esprimervi come volete . Differentemente se quello che dite e fate in democrazia lo andaste a dire e a fare in qualunque regime che adotta la legge islamica (es. Afghanistan, Arabia Saudita, Yemen, Somalia, Pakistan, il già citato Iran, solo per fare alcuni esempi) se vi va bene finite condannati da una corte islamica a regime di carcere duro a vita, se vi va bene. Se vi va male venite condannati a morte tramite impiccagione se avete commesso reati di opinione o reati comuni ; se questi sono aggravati viene prevista l’amputazione in pubblico della lingua per gli uomini e degli arti se i reati sono differenti da quelli di opinione. Tutto ciò alle donne non può essere fatto perché verrebbero esposte delle parti del corpo che devono necessariamente restare coperte, e quindi se il reato non ha a che fare con la sfera sessuale, viene adottata l’impiccagione pubblica alle gru. Se invece il reato ha a che fare con la sfera sessuale le donne vengono avvolte in un lenzuolo, testa compresa, alla fine della quale viene messa una corda per evitare che il lenzuolo possa aprirsi, vengono sepolte in terra fino alle costole e vengono lapidate dal popolo. Consiglierei a chi ha il palato forte di visionare i documenti sulla pena di morte e sulle sue metodologie applicative nei paesi islamici. Da quello che si vede nelle immagini sicuramente si desume quanto questa gente non abbia il benché minimo rispetto dei diritti umani. Ulteriore aberrazione che si nota è quella che i sassi vengono lanciati indifferentemente da uomini, ragazzi e donne.
A titolo personale io esprimo la mia più assoluta contrarietà di fronte alla richiesta di adozione da parte di una coppia omosessuale, tenendo ben presente, tra l’altro, tutte le coppie che non potendo aver figli ma avendo tutte le caratteristiche per poter ottenere un’adozione si trovano dal punto di vista burocratico a dover affrontare lungaggini e costi esorbitanti (anche perché è ad oggi più praticabile l’adozione internazionale rispetto a quella nazionale in quanto in Italia il numero di minori dichiarati adottabili è esiguo rispetto alle coppie che richiedono l’adozione).
In merito alla considerazione dell’aborto come metodo contraccettivo sinceramente spero di non aver capito il significato che si vuole dare a questa frase. Al contempo, se l’avessi capito dovrei pensare che una donna che rimane incinta “accidentalmente” possa considerare l’ipotesi di praticare una semplice contraccezione abortendo. Evidentemente, le persone di cui sopra non hanno la benché minima idea e, soprattutto, non danno il benché minimo valore né alla donna né alla vita che porta dentro di sé. Paragonare l’aborto alla contraccezione è semplicemente aberrante, mostruoso ed estremamente svilente di tutto quello che significa il diritto di poter nascere.
In merito ai vostri commenti politici vi posso assicurare che sono molto tranquillo. Sono modestamente cristiano ed ancor più modestamente cattolico. Certo, non mi vergogno di esserlo né tanto meno di dirlo. Inoltre, come potete vedere dal mio curriculum sono entrato in DC da ragazzino ho seguito l’amico Casini nella scelta della fondazione del CCD e lo stesso ho fatto quando ha deciso di far nascere l’UDC. Ero, sono, resto democristiano. Ed è grazie a noi democristiani che voi dell’estrema sinistra che odiate tutto ciò che non sia conforme alla vostra ideologia potete liberamente esprimere e fare senza che nessuno vi contesti nulla. Dimenticavo, a proposito della libertà di espressione, in tutti i paesi che si reputano civili, quando un capo di Stato viene in visita, indipendentemente dallo Stato che rappresenti, gli si riserva il palco per potersi esprimere. Ciò avviene normalmente. La nostra democrazia è talmente grande che ha permesso a gente come voi coadiuvata da pseudo intellettualoidi che ahimè insegnano nelle nostre università a preparare un documento di condanna senza appello nei confronti di un Capo di Stato che si apprestava a far visita e a portare un saluto all’università de “La Sapienza” di Roma. Ebbene, ribadisco, la nostra grande democrazia ha fatto in modo che il Capo di Stato (e cioè il Papa) annullasse il discorso ed anche la semplice visita all’università. Questa è l’applicazione del vostro concetto di democrazia! E siete stati ancor più “democratici” quando, venuti a conoscenza del fatto che il Papa aveva rinunciato a presentare il suo discorso in università, avete sostenuto che non lo ha fatto perché impaurito da voi. Congratulazioni! Tra le tante stupidaggini peraltro risibili che ho visto fare ai centri sociali, ai collettivi, alla sinistra antagonista, alla CGIL, quella di riuscire a non far parlare il Papa, quale Capo di Stato, e di contro osannare, invece, l’entourage politica della Repubblica Popolare Cinese in visita in Italia dimenticandovi l’invasione del Tibet e la repressione mai sopita del popolo Tibetano, piazza Tien-An-Men, le esecuzioni capitali che vengono praticate negli stadi in forma massificata, facendo in modo che il colpo che viene sparato alla nuca del condannato non lo uccida subito affinché sia possibile l’immediato espianto degli organi venduti poi dalla sanità cinese agli occidentali a prezzi altissimi.
Da cattolico poi posso assicurarvi che una volta battezzati e cresimati, indipendentemente dalle scelte che si vogliono fare in vita futura, ebbene tali sacramenti non sono cancellabili in quanto sono rivolti a quello in cui voi non credete, cioè, alla nostra anima immortale.
In merito ai borghesi, sembrerà strano, ma se ne trovano sempre di più a sinistra che da altre parti. Questo dovrebbe farvi meditare.



sabato 25 aprile 2009

PD: NESSUN ACCORDO CON PASQUINO PER L’EVENTUALE BALLOTTAGGIO

PD: NESSUN ACCORDO CON PASQUINO PER L’EVENTUALE BALLOTTAGGIO
Flavio Delbono e Andrea De Maria hanno definitivamente rotto con il benestare del PD gli accordi con il prof. Pasquino; nessun accordo neanche in caso di ballottaggio per le elezioni di giugno. De Maria ricorda l’intervista in cui Pasquino si dichiarava felice se il PD avesse perso e quindi nega nel modo più assoluto che ci saranno apparentamenti in caso di ballottaggio. Per il segretario democratico, Pasquino corre contro il centro sinistra e la sua operazione serve per danneggiarlo. Il ben servito definitivo a Pasquino, altro candidato a sindaco, è stato dato da Delbono il 24 aprile in Via Farini all’inaugurazione della nuova sede elettorale. Oltre alla problematica con Pasquino, non è stata ancora trovata nella coalizione un’intesa con i Verdi, i quali auspicano un accordo sui contenuti, metodi, forme di Governo in mancanza dei quali i programmi da soli non sono sufficienti ad una coalizione. Noi tutti ci auguriamo che il prof. Pasquino porti via quanti più voti possibili a Delbono, del resto se lo merita.

CARUSO SPIAZZATO DAL TERREMOTO







CARUSO SPIAZZATO DAL TERREMOTO

http://www.youtube.com/watch?v=O-TMfbDp4S8
Recentemente, Francesco Caruso, indiscusso leader dei no global, ha espresso l’opinione che lo spostamento del G8 a L’Aquila costituisca un grosso problema per il movimento. Lo stesso leader ha amaramente affermato che assieme agli altri responsabili dell’organizzazione si è visto costretto a rivedere tutti i piani. Questo ha significato che tutto il lavoro che da mesi i no global, centri sociali, black block avevano organizzato per la manifestazione alla Maddalena è andato in fumo. Il direttivo si è da pochi giorni riunito per decidere come e dove organizzare la protesta. Caruso non solo è preoccupato per il fatto che deve rivedere completamente i modi e i toni delle contromanifestazioni, ma arriva ad affermare che il Presidente del Consiglio vuole strumentalizzare il dramma del popolo abruzzese ed utilizzare la popolazione de L’Aquila come “scudi umani” nei confronti del legittimo dissenso. Poi continua dicendo che i no global portano profondo rispetto per gli sfollati e per tutti coloro che hanno sofferto ma non sarà questo che li fermerà da quella che lui definisce “legittima azione dovuta”. Per quanto possiamo rilevare, alla luce delle follie appena espresse dal leader dei no global, è logico affermare che se la popolazione de L’Aquila che si è trovata gran parte delle case distrutta deve anche trovarsi di fronte ad un’orda di pazzi furiosi intenzionati a distruggere quello che resta , tutto questo fa sorgere il dubbio legittimo se gli Abruzzesi siano intenzionati a subire anche quest’onta. A mio parere, no! Staremo a vedere. In ogni caso, a tutta la popolazione abruzzese ed in modo particolare ai cittadini de L’Aquila va tutta la nostra solidarietà. Da aggiungersi il fatto che con questa operazione verranno risparmiati più di 220 milioni di € di organizzazione e che tutti gli altri Paesi componenti del G8 hanno espresso apprezzamento per la decisione.

giovedì 23 aprile 2009

NON C’E’ LIMITE AL DEGRADO
















NON C’E’ LIMITE AL DEGRADO
In un recente intervento dell’Onorevole Gianluca Galletti dell’UDC, il candidato alla presidenza della provincia di Bologna, viene stigmatizzato che non è stato messo in agenda nessun evento estivo in Piazza Verdi e Piazza Santo Stefano e che quindi l’uscente giunta Cofferati non ha accantonato un solo euro per le rassegne estive di spettacoli denominate “Bè” organizzate dal Comune. Il risultato, rileva l’On Galletti, sarà il seguente cioè, se queste due piazze non saranno adeguatamente presidiate con iniziative costanti, come è successo negli anni scorsi, si ridurranno immediatamente in veri e propri centri di degrado e di spaccio. Tutto questo non è accettabile e da qui Galletti fa un appello alle Fondazioni bancarie, alle associazioni di categoria, ai privati cittadini affinchè lavorino per supplire al menefreghismo del comune e della sua giunta e, conseguentemente, mettere in scena nelle due piazze citate una serie di manifestazioni estive parallele. Questa è un’ulteriore riprova di quanto l’esperienza bolognese di Cofferati e della sua giunta sia stata fallimentare e nonostante finalmente il sindaco uscente se ne vada è preoccupante il fatto che il “nuovo candidato a sindaco” Delbono si riproponga ai bolognesi con stesse persone, stessa coalizione politica,che ha come dimostrano i fatti completamente fallito. Auguriamoci e lavoriamo per fare in modo che i futuri amministratori della provincia e del comune di Bologna invece dei loro biechi interessi abbiano di nuovo a cuore gli interessi dei cittadini e di Bologna. Questa città non merita amministratori che invece di migliorarla fanno in modo di esasperare il degrado; questa città non merita amministratori che non abbiano la benché minima cura dei beni culturali di cui è ricchissima; questa città merita di avere i suoi cittadini tranquilli quando si tratta di uscire la sera e merita che le sue cittadine non rischino come è capitato recentemente di essere punti da una siringa, di essere borseggiate, rapinate, picchiate e Dio non voglia violentate. Questa città merita innanzitutto un piano di sicurezza serio che faccia in modo che il cittadino ritorni a vivere la città, questa città merita che il comune la pianti di tartassare i commercianti e soprattutto la pianti di favorire la grande distribuzione a discapito dei commercianti in centro storico. Questa città marita che gli studenti fuori sede tornino a frequentarla e a viverla. Come era stato tempo fa! La ricostruzione di tutto questo è possibile, è doveroso e sicuramente comporterà sforzi non indifferenti; ma tutti abbiamo visto che questa sinistra non solo manca di progettualità e ancor peggio di programma, ma si dimostra assolutamente non in grado di gestire quella che si avvia lentamente a diventare la prima vera emergenza di Bologna, cioè il lassismo da parte delle istituzioni ed il conseguente degrado. C’è bisogno di alternativa. E questa c’è: l’alternativa è fare governare in Comune Guazzaloca con il supporto dei centristi dell’UDC ed in provincia l’UDC con Gianluca Galletti presidente. Pietro Berti - UDC.

LARGO AI GIOVANI (si fa per dire)

LARGO AI GIOVANI (si fa per dire)
E’ di oggi la notizia che a guidare le liste del Partito Democratico alle elezioni europee 2009 saranno Rita Borsellino nelle Isole, De Castro nella Circoscrizione Sud, Sassoli nella circoscrizione Centro, purtroppo per noi Berlinguer al Nord-Est e Cofferati al Nord-Ovest. Al di là di chi siano i numeri 2 o i numeri 3 nelle 5 circoscrizioni, il leader dei giovani del PD Fausto Raciti ha annunciato che queste liste non saranno votate in quanto solo all’ultimo, durante la direzione, hanno scoperto che i vertici non hanno dato spazio a candidati giovani. Inoltre, il fattore scatenante di questa decisione è motivato dal fatto che i giovani del PD avevano scelto due candidati 25enni, un Abruzzese ed un Toscano, che pur avendo avuto rassicurazioni di essere stati messi in lista hanno trovato i loro posti già occupati, per questioni di correnti, da altri. La delusione è forte ed ancora una volta la gioventù della sinistra attacca le correnti dei franceschiniani, dei veltroniani, dei rutelliani, dei dalemiani, dei fioroniani …… e per bocca del leader Fausto Raciti si chiedono in qualità di loro rappresentanti come spiegheranno ai più di 150.000 giovani che hanno votato alle primarie per questi due candidati per quali ragioni ancora una volta le logiche di partito abbiano prevalso su quello che poteva essere un grande segnale di novità ed un inizio di rinnovamento partendo dalla base. A rincarare la dose c’è il fatto dell’assoluta opposizione che i giovani leader hanno espresso sotto varie forme proprio nei confronti dei capi-lista. Se questa è la gestione Franceschini che doveva rappresentare le novità e che invece la novità si è ben guardato dal prenderla in considerazione, è probabile che la durata stessa della sua gestione arrivi non oltre i dati definitivi dei risultati delle elezioni europee che si prospettano per la sinistra come una debacle. Certo, per quanto ci riguarda, non saremo sicuramente dispiaciuti del fatto che il PD perderà le elezioni europee, però, in ogni caso, è doverosa la solidarietà nei confronti di tutti questi giovani che si sono impegnati credendo di poter portare un cambiamento eleggendo due rappresentanti della loro fascia di età scelti democraticamente con le primarie. Tentativo andato a vuoto per squallide logiche di cui la partitocrazia della sinistra è maestra.

venerdì 17 aprile 2009

ALLA MALA EDUCAZIONE SI RISPONDE CON STILE

ALLA MALA EDUCAZIONE SI RISPONDE CON STILE.
La Presidente uscente della Provincia di Bologna, Draghetti, che si ripresenta per un secondo mandato, ha risposto all’On. Dott. Commercialista e consigliere comunale Gianluca Galletti, candidato alla Presidenza della Provincia di Bologna per l’UDC, durante l’inaugurazione della sede utilizzata per l’inizio della campagna elettorale, durante la quale l’amico Gianluca si è espresso per una futura abolizione delle Province, esprimendo il seguente commento sulla candidatura sua e di Raisi: “Queste due persone hanno gusti da necrofori”. La frase si commenta da sola a tal punto che né Gianluca né Raisi le hanno dato alcun peso e non hanno replicato contro questa espressione peraltro di cattivo gusto. Ancora una volta, l’UDC, in persona questa volta del candidato a Presidente della Provincia, ha dato alla Presidente uscente una sonora lezione di stile, mentre lei ha dimostrato che al di là di questi commenti da persona vuota di idee, null’altro ha da esprimere.
Pietro Berti - UDC

I LETTORI SI ESPRIMONO SULLA POLITICA ESTERA

I LETTORI SI ESPRIMONO SULLA POLITICA ESTERA
Lo scopo dei miei blog è quello di aprire dei tavoli di confronto su tematiche che ritengo di massima importanza. Per questa ragione, ritengo necessario dare ampio spazio a quelli che sono i commenti dei lettori. Quello che segue è il contenuto dei messaggi ricevuti su entrambi i blog sotto indicati.
http://pietrobertiimola.blogspot.com/2009/04/per-non-dimenticare-la-politica-estera.html#comments
http://blog.libero.it/pietroberti/commenti.php?msgid=6883925&id=245784#comments

Anonimo ha detto...
penso sia giusto, ogni tanto, guardare anche quello che ,succede fuori Italia. Ancor di piu, se si tratta del malcostume dei nostri politici,di viaggiare fuori Italia,e,quando vengono intervistati,di parlare,sempre di problematiche italiane e,poco,di quelle del paese di cui sono ospiti. Ciò ,non e rispettoso nei confronti di chi ci invita. Mi piace il pez. sulla Georgia. anche sulla Moldova. Molto interessanti. severino penna,tolentino.
15 aprile 2009 17.11
Anonimo ha detto...
probabile ,che se Europa e grandi potenze,conoscessero a fondo,le problematiche di cui si tratta,forse,si riuscirebbe a fermare molti ,possibili conflitti. basterebbe cosi poco...jon calderaru,ai confini con moldova.
15 aprile 2009 17.20
Anonimo ha detto...
breve riflessione. se non impariamo a fermare i conflitti dove nascono,ovvio ,che impariamo a ,dover gestire i profughi. non abbiamo imparato nulla dalla bosnia,evidentemente. grazie per spazio,ignazio salvini,trieste.
15 aprile 2009 17.26
Anonimo ha detto...
ma se i moldovi vogliono stare,sotto i comunisti,peggio per loro. chi se ne frega. peggio per loro. io non mi muovo di certo. i georgiani se la sono voluta,e questo e il risultato. gli afghani,hanno quello che si meritano. spero che i talebani crepino tutti. per la thailandia,mi dispiace,anche se la situazione si va risolvendo. vadano in mona tutti. w il veneto.merighi aurelia,marostica.
15 aprile 2009 18.05
Anonimo ha detto...
16 aprile2009.chisinau.moldova. n.morar,25 anni,moldova,mente della rivolta che il 07.04.009 ha portato 20.000giovani in piazza contro il governo comunista,teme di essere arrestata e si nasconde. ogni notte cambia casa,non telefona e non va in rete per non essere rintracciata. la sua abitazione ,è stata perquisita ,e le autorita comuniste,hanno la intenzione di arrestarla. la cosi definita,rivoluzione twitter,denominata perche,organizzata con piattaforma di microblogging,era esplosa,dopo la vittoria dei comunisti di v.voronin con il 50 % dei voti. la opposizione ha ottenuto,dopo le proteste in piazza,costate la vita ,ad una giovane manifestante,moltissimi feriti ed alcuni palazzi governativi,distrutti,che il 15.04.009,si procedesse al riconteggio delle schede. auguriamoci che questo avvenga,nella piu assoluta legalita. solidarirta al popolo moldavo,ed alla libera informazione. solidarieta a n.morar,per la sua battaglia democratica. grazie per lo spazio e per il suo interesse alla causa del nostro popolo. ilian durcea,rep.moldava,in italia per lavoro.
16 aprile 2009 16.17
Anonimo ha detto...
a proposito di politica estera,che ci riguarda,da vicino,voglio segnalare,che,g.canova,italiano rapito in nigeria,10gg fa,mentre si recava al lavoro,per una ditta italiana,sta bene ed e libero. massima riservatezza da parte della famiglia,della farnesina e da lui stesso,sulle modalita della liberazione,cioe se sia scappato o se sia stato pagato un riscatto ai suoi rapitori. certo e che ora e sano e salvo. questo e cio che conta. altro discorso,si dovrebbe,invece,fare,sulla metodologia da adottarsi,per contrastare questo fenomeno,che sta assumendo caratteri inquitanti, cioe,il rapimento di occidentali a scopo di estorsione. penso che la comunista,internazionale,si debba muovere al piu presto per debellare questa piaga che affligge la nigeria. e.cosentino,roccaraso.
16 aprile 2009 17.45
Anonimo ha detto...
appena approvata dal parlamento afghano,la legge che stabilisce la subordinazione della moglie al marito.in ,parole povere,ne autorizza lo stupro. non appena le attiviste ,per i diritti umani,sono scese in piazza a kabul,per manifestare contro la legge,definendola un insulto alla dignita delle donne,esibendo cartelli con la scritta,non vogliamo la legge talebana,il corteo,e stato preso di mira da alcuni integralisti che,lanciando sassi,hanno inneggiato alla giustizia,islamica. solo la polizia ,schierandosi,in mezzo alle 2 fazioni,opposte,ha evitato,lo scontro. alla luce di tutto cio,il presidente karzai,ha ,immediatamente deciso,di rivedere il testo della legge,anche,in seguito,alle pressioni internazionali che lo hanno severamente ammonito . come se la popolazione afgana,non abbia ancora sofferto a sufficienza. ci mancano solo le leggi contro le donne,per definire a tinte ancora piu fosche il futuro di un popolo che vive in guerra costante ,da decine di anni e,che,viene considerato ,il posto piu pericoloso del mondo,seguito dall iraq. una donna afgana,laureata in medicina in italia.
16 aprile 2009 18.48
Anonimo ha detto...
fa pensare,il fatto che,la corea del nord,abbia annunciato al mondo,dopo aver lanciato un missile,in grado di colpire il giappone,di aver ripreso il suo programma nucleare. cio violando ogni accordo preso in precedenza. probabilmente ritiene,cosi,di poter ,ricattare le grandi potenze,per ottenere quello che vuole. cioe ,fine embargo,aiuti economici. dovrebbe essere fermata in tempo,prima che,la potenziale minaccia,diventi reale. prof. e. santi zurigo
vorrei riallacciarmi al commento di Kenneth Macalpin per osservare quanto segue. in Afghanistan i talebani sono in grado di resistere alle forze internazionali esclusivamente grazie ai fondi che ricavano dal commercio di oppio ed agli investimenti che da questo enorme mercato illegale derivano. orbene, non mi risulta che siano state attivate concrete azioni (anche di intelligence) per poter concretamente intercettare e bloccare tali operazioni. E' evidente che se i talebani restassero senza soldi non sarebbero più in grado di acquistare armi e munizioni e il conflitto cesserebbe immediatamente. non solo, ma reprimendo attraverso le corti internazionali di giustizia gli intermediari economici dei talebani si creerebbe un precedente storico e valido deterrente contro chiunque volesse in futuro finanziare ed appoggiare o favorire sistemi di questo tipo. questo meccanismo imporrebbe finalmente alla finanza ed all'economia criteri di etica cui non poter venir meno a pena di subire giudizi per crimini contro l'umanità. perchè di questo si tratta! non è più possibile ritenere che l'importante sia la resa, la produttività, la finanza deve rispondere a criteri di etica, altrimenti si riterrà di poter speculare su qualsiasi cosa perchè in qualche parte del mondo quelle operazioni possono comunque essere ritenute lecite. è necessario globalizzare regole di finanza e di economia etiche, non è più possibile attendere.
inviato da Anonimo il 2009-04-15 15:44:08
l'afghanistan è un territorio difficile sia da comprendere sia da placare. le problematiche politico-religiose sviluppatesi prima della missione internazionale sono giunte ad un livello estremamente grave e si è intervenuti con estremo ritardo. ciò ha consentito agli estremisti coperti da uno pseudo mantello religioso di crescere e nutrire generazioni di fanatici che sarà molto difficile riuscire a fermare. purtroppo, le vere vittime di questa mostruosa realtà come sempre sono soprattutto le donne, cui si nega ogni e qualsiasi diritto, ed i bambini, cui viene negata l'infanzia in nome della guerra. mi chiedo cosa potrebbe accadere se da quel territorio venissero portati al sicuro mediante espatrio su altri territori tutte le donne, i bambini nonchè gli oppositori al regime talebano e si lasciassero solo i maschi talebani a vivere su quell'area. di certo non avrebbero altri bambini da addottrinare ai loro assurdi principi nè donne da schiavizzare. in breve, superata tale generazione, si potrebbe far rientrare in quei territori una nuova, istruita e libera generazione che potrebbe serenamente ricostruire un paese devastato da guerre e costretto all'arretratezza culturale. solo nuove generazioni istruite ai principi di libertà e democrazia potranno far risogere quei territori. vorrei evidenziare che il metodo che sto proponendo eviterebbe di spargere altro sangue e salverebbe tantissime vite umane. perchè spendere tanto denaro per la guerra quando con una spesa ben inferiore si salverebbero vite e territorio, con la possibilità di un risultato più certo di quello cui espone un conflitto?
inviato da Anonimo il 2009-04-15 15:24:17
con piacere vedo che ti apri al confronto con la politica internazionale. le aree da te segnalate sono zone calde che nei prossimi anni rischiano solo di incendiarsi. temo tuttavia che l'attuale politica dell'unione europea non sia affatto in grado di poter far fronte a tali gravi crescenti problematiche. in realtà l'unione europea è ancora al bivio tra il mero patto economico ed il salto di qualità del patto politico: il "particulare" delle singole nazioni che di essa fanno parte è ancora troppo forte per avere la lungimiranza di comprendere che solo ed esclusivamente mantenendo l'Europa come area politicamente stabile e priva di conflitti potrà favorire al suo interno investimenti costruttivi e fruttiferi di lungo periodo. certo che tanti focolai tutt'intorno al patto UE rendono incerto anche il futuro economico di questo patto.
inviato da Anonimo il 2009-04-15 15:09:15
georgia e moldova sono collocate in un'area geografica che per l'UE è allo stato strategica ed al contempo ad alto rischio. se i focolai del conflitto dovessero estendersi (e nel caso della Moldova così strettamente legata alla Romania le probabilità sono estremamente alte...) all'interno dei confini dell'UE questa si ritroverà inevitabilmente coinvolta in un conflitto. non so se la questione sia realmente chiara a politici e giornalisti. tra l'altro, la russia sta cercando oramai in modo inequivoco di ricostituire il vecchio controllo sulle repubbliche ex URSS ed ha tutto l'interesse a non mollare aree che ritiene strategiche per le loro ricchezze naturali oppure per la loro posizione geografica. l'UE finora ha tenuto con la Russia posizioni ambigue anche a causa probabilmente della dipendenza che ha da questa nazione in ordine all'approvvigionamento di fonti energetiche di primaria importanza. tuttavia, mi chiedo come si possa pensare agli stati uniti d'europa (e dunque ad un progetto politico in grande stile)senza aver prima di tutto programmato l'indipendenza energetica, e l'autonomia dei settori strategici di riferimento (come ad es. trasporti, materie prime etc.). E' inutile allargare i confini dell'UE senza aver prima di tutto realizzato una programmazione di autosufficienza dei paesi che già ne fanno parte, altrimenti - senza tali autonomie di base - il possibile interlocutore UE è privo di autorevolezza e quindi di terzietà di fronte ad ogni e qualsiasi ipotesi di conflitto.
inviato da Anonimo il 2009-04-15 15:01:50
la situazione in moldova è attualmente grave. tuttavia, l'informazione su stampa e tg è attualmente disinteressata a relazionare sulle problematiche relative a quest'area geografica. in realtà io credo che focolai in quest'area geografica siano per l'europa sintomi da non sottovalutare sia per il transito di fonti energetiche sia per il rischio di espansioni conflittuali su aree all'interno dell'UE. stanti tali premesse, non comprendo il disinteresse dei mezzi di informazione su tale area di crisi.
inviato da Anonimo il 2009-04-15 14:48:14
nel tuo blog hai fatto un lavoro straordinario di politica e di opinione. ho avuto modo anche di gustare la straordinaria e rara cura che hai riservato al cinema, di cui i tuoi scritti testimoniano l'amore che gli porti. ti leggo da tempo, tornerò a leggerti. i tuoi articoli provocano discussione, riflessione in qualcuno inutili polemiche: ma di certo non passano in silenzio od inosservati. R. C.
inviato da Anonimo il 2009-04-15 02:17:18
voglio formularti i miei complimenti per la tua ampia conoscenza della politica internazionale. il tuo impegno è assolutamente degno di nota e io lo apprezzo moltissimo.
inviato da Anonimo il 2009-04-15 02:10:45
temi trattati nel tuo articolo sono scottanti e riguardano le scommesse politiche di questo millennio. Ho apprezzato molto quello che dici e lo condivido pienamente. come il bussiness è globalizzato anche i conflitti sono assoggettati alla stessa globale portata ed intensità: lo esigono gli attuali assetti e le distanze tra le nazioni sono sempre più brevi. E' necessario informare ed è doveroso informarsi per capire, decidere ed essere capaci di scegliere. L'ignoranza e la disinformazione invece consentono l'asservimento degli esseri umani ai nuovi oligarchi che fanno il bello ed il cattivo tempo del loro gregge di pecore umane.il mio linguaggio può apparire duro, ma non può esservi nessuna clemenza per chi decide di schierarsi senza conoscere, senza sapere e senza informarsi, e si pronuncia in una direzione od in un'altra solo perchè così ha sentito pronunciare questo o quello e senza aver approfondito personalmente od analizzato attraverso un processo di analisi critica. avendo potuto invece verificare in te attraverso i tuoi scritti sia la conoscenza sia l'analisi critica di ciò che scrivi, apprezzo profondamente il tuo sforzo e la tua opera.
inviato da Anonimo il 2009-04-14 21:40:29
i tuoi aneliti verso la democratizzazione del pianeta sono encomiabili. mi fa piacere constatare che esistano al mondo persone che come te hanno la lungimiranza di osservare e denunciare i crimini che gente senza scrupoli e concentrata solo sui propri interessi particolari compie sempre più spesso impunemente. le tue analisi di politica internazionale sono oltremodo appropriate. mi farebbe piacere leggere altri tuoi scritti su questi temi. Giordano Bruno
inviato da Anonimo il 2009-04-14 21:29:28
i rischi di un conflitto globale sono estremamente alti: troppi focolai e conflitti in atto in aree strategiche. altrettanto seria è la probabilità che un conflitto globale si concluderebbe con il tragico risultato di nessun sopravvissuto. l'irresponsabilità di quanti sempre più affamati ed assetati di denaro e potere spinge intere popolazioni alla guerra per un tozzo di pane. e pensare che tutti quei soldi investiti nei conflitti potrebbero più che serenamente risolvere i drammi di intere popolazioni e garantire loro ottime condizioni di vita per decenni!
inviato da Anonimo il 2009-04-13 17:44:19
i diritti umani ovunque e comunque vanno tutelati e difesi. sarebbe bello però anche vedere sottoposti a giudizio nelle corti internazionali i veri signori della guerra, e cioè quelli che nell'ombra e di nascosto muovono le fila dei conflitti grazie a movimenti di denaro ingenti in quà e in là spesso facendo il doppio gioco proprio al fine di alimentare i conflitti e all'esclusivo scopo di fare i propri interessi economici e di potere. mi auguro che un giorno il pianeta possa conoscere un'umanità migliore.
inviato da MoinaMathers il 2009-04-13 17:34:27
questo articolo fa molto riflettere. mentre ognuno di noi è intento negli ideali consumisti del mondo che ci siamo creati in molte parti del mondo si spara, si combatte, si lotta e si muore. la lotta per la sopravvivenza è sempre più dura e difficile da combattere e soprattutto i diritti umani risultano sempre più compromessi, repressi, schiacciati in nome di sete di potere, di denaro, di controllo utilizzando vessilli e bandiere tra le più diverse ma con l'unico risultato di reprimere il valore uomo in un lago di sangue. hai proprio ragione: NON DIMENTICARE!
inviato da PIROTAU il 2009-04-13 17:23:33
Pace e Guerra, Amore e Odio e potrei continuare. l'essere umano è da sempre in balìa di contrasti. forse è impossibile trovare equilibrio. ma le guerre si scatenano spesso solo per la sete di potere di chi ha il denaro per poterle fomentare, finanziare e sostenere. vorrei citare il film "The International" quando il banchiere spiega che chi controlla il debito del conflitto controlla il conflitto stesso. sintesi: controllare il debito di un conflitto determina chi ne risulterà vincitore. in mezzo a tanti interessi ed in preda all'avidità umana il mondo potrà mai essere in pace? perchè non è possibile teorizzare il business della pace?
inviato da KennethMacAlpin il 2009-04-13 17:18:41
Vorrei ricordare anche le problematiche ancora gravi dell'Irlanda del Nord di cui non si parla ma che non sono affatto risolte. non so se l'UE si dimostrerà in grado del ruolo necessario che dovrà avere!
inviato da CormacMacArt il 2009-04-13 17:13:08
cambiano i colori, cambiano i vessilli o gli ideali che si assumono voler perseguire ma gli esseri umani dimostrano di non essere in grado di perseguire la pace nè tanto meno di riuscire a risolvere le divergenze, i contrasti o le diversità di ogni tipo attraverso dialogo e mediazione. esisterà mai una generazione umana migliore? e soprattutto, si imparerà mai dagli errori del passato? si saprà mai dare l'importanza che merita alla storia? la storia che è l'unico strumento per gli esseri umani per evitare di ricadere nei medesimi errori del passato! sembra quasi che l'umanità sia condannata a ripercorrere ciclicamente ed inevitabilmente il passato mentre lo scambia per il futuro!
inviato da notredamegargoyle il 2009-04-13 17:11:02
oggi ho sentito al tg qualcosa circa la thailandia, mentre sul tema della moldova, della georgia e dell'afghanistan ormai...sempre più ombra. in realtà, sono sempre più convinto che le tematiche di geopolitica siano sempre più strettamente tra esse collegate. la "scacchiera" si è soltanto ampliata, nei secoli scorsi le aree geografiche erano più statiche e ristrette a confini geografici naturali. oggi, le distanze, le informazioni, i rapporti economici sono diventati tutti più tra loro interconnessi nell'intero pianeta. questo fa sì da non poterci far ritenere nessun conflitto, nessuna rivolta, nessuna ribellione, nessuna insurrezione lontana dal nostro panorama politico. l'europa di questo secolo ha di foronte a sè scommesse molto importanti. mi auguro che saprà coglierle in modo appropriato e soprattutto mi auguro che i politici europei sappiano avere abbastanza lungimiranza da evitare una guerra in europa. purtroppo i rischi di conflitto sono sempre maggiori e sempre più gravi.
inviato da incripta il 2009-04-13 17:06:17
questo pezzo è davvero straordinario! lo ho letto e riletto con la massima attenzione e ne ho ricavato riflessioni crescenti. tuttavia, credo che una che possa complessivamente essere rivolta verso tutte le nazioni considerate è quella secondo cui è insito nell'essere umano il desiderio di potere e di prevaricazione, cambiano i vessilli (comunismo, imperialismo russo, integralismo islamico etc.) ma poi in sostanza si tratta in concreto solo di lotte per l'affermazione dell'uomo sull'uomo (e soprattutto su donne, bambini ed altre fragili creature) SOLO IN NOME DI DENARO, POTERE, CONTROLLO. la strumentalizzazione dell'ideale per il controllo delle masse è un tema che la storia del mondo ha già visto e conosciuto e da cui purtroppo non si riesce proprio a vaccinare le masse!
inviato da gothamcitynight il 2009-04-13 16:58:08
trovo che questo pezzo sia degno del più alto giornalismo. E' incredibile pensare quanta disinformazione ci sia da parte di ognuno di noi rispetto alla geopolitica e quanto invece sarebbe importante per contro essere informati su questo settore, specialmente in considerazione della condizione mondiale attuale che punta alla sempre più ampia globalizzazione.
inviato da etluxfiat il 2009-04-13 16:52:33

lunedì 13 aprile 2009

PER NON DIMENTICARE LA POLITICA ESTERA: MOLDOVA, GEORGIA, AFGHANISTAN, THAILANDIA

PER NON DIMENTICARE LA POLITICA ESTERA
LA MOLDOVA
In merito al commento molto specifico ed oculato pervenuto da parte del lettore Bernardino del 11.04.2009, il sottoscritto, innanzitutto, ritiene completamente fondate le preoccupazioni espresse dal lettore, ed in merito a ciò ci tengo a precisare che domenica 12 aprile sono pacificamente, nuovamente, a Chisinau, capitale della moldova, tornati a manifestare in piazza più di diecimila oppositori a quello che si sta delineando, in spregio ad ogni forma di democrazia, un ulteriore regime dittatoriale. Da rilevare che le ragioni della protesta di domenica non vertevano tanto sulle questioni elettorali, ma piuttosto sul rilascio immediato delle centinaia di manifestanti arrestati nei giorni scorsi e sottoposti ad interrogatori severissimi da parte della polizia segreta comunista che altro non avevano fatto se non esprimere il loro disaccordo e la loro preoccupazione sul fatto che le operazioni di voto non erano state, a loro dire, regolari. Da aggiungere che oltre alla giovane dimostrante deceduta per asfissia durante le manifestazioni in seguito alle elezioni falsate del 5.4.2009 oggi un altro partecipante alla manifestazione è stato ucciso dalla polizia segreta in maniera barbara. A seguito di tutto ciò, la Corte Costituzionale Moldava ha deciso inderogabilmente di accettare la richiesta del presidente Voronin di procedere immediatamente al riconteggio dei voti. Il presidente della Corte, responsabile della commissione elettorale, Pubeire, ha ordinato che il riconteggio dovrà avvenire entro 9 giorni per tutte le schede votate e non nelle passate elezioni del 5 aprile. Per quanto riguarda, di contro, coloro che si trovano nelle oscure carceri della capitale pur avendo manifestato in maniera pacifica si stanno muovendo tutte le associazioni di diritto umanitario preoccupatissime per il trattamento che stanno subendo i manifestanti arrestati. Voglio ricordare che il bilancio provvisorio ad oggi conta tra i manifestanti 2 morti , centinaia di arrestati e migliaia di feriti. L’unica cosa che posso aggiungere è che il rilievo di Bernardino è estremamente fondato, purtroppo! E che, come era successo in Georgia, Ucraina, Cecenia etc., la Russia vuol continuare ad inserire i propri tentacoli nei paesi che geograficamente vicini all’Europa si stanno spostando ad ovest per entrare a far parte degli stati uniti d’Europa. Esprimo la mia più assoluta solidarietà nei confronti degli uomini e delle donne libere della Moldova e, dal mio punto di vista, ritengo che se la super-potenza russa si permette di intervenire rendendo possibile il cambiamento di un risultato, e di conseguenza il mancato rispetto della volontà degli elettori, questo significa, che ben venga , con tutto il nostro appoggio l’intervento della Unione Europea nella persona dello stato rumeno che tanto sta facendo per aiutare un popolo che ha subìto (haimè come tanti altri), l’imperialismo, prima sovietico ed ora comunista filo-russo che ha represso con questa azione le libertà più elementari e più fondamentali ed in particolare con questa azione ritiene che questa sia la metodologia adatta per rendere impossibile l’ingresso in Europa della Repubblica Moldova. Ritengo, inoltre, utile ricordare che ai confini con la Moldova esiste un pezzo di terra, la Transnistria, abitato completamente da Russi e che per la maggior parte del suo territorio è colmo di aziende che producono armi di distruzione di massa ed armi leggere e pesanti per essere vendute e che fanno della zona un vero e proprio centro di smistamento per la vendita delle armi (a tutti i paesi che ne necessitino indipendentemente dal colore politico) che ha combattuto alla fine del millennio scorso una guerra contro la Moldova perché la stessa ne ha rivendicato l’appartenenza geografica. Inoltre, in Transnistria l’ex URSS ha lasciato negli hangar sotterranei missili di medio e lungo raggio con testate convenzionali (e non) dopo il crollo del comunismo e il ritiro delle truppe dal blocco dell’est in Russia. Alla luce di tutto ciò, ci auguriamo come giustamente rileva l’amico Bernardino che se al termine dei nove giorni concessi dal presidente della Corte per la ricontazione delle schede delle recenti votazioni del 5 aprile, il risultato sia differente da quello che si aspetta il presidente Voronin i Russi non utilizzino strumenti militari , politici ed economici per ribaltare la volontà dell’elettorato moldavo, anche perché , sicuramente la Romania che al suo interno conta molti cittadini moldovi - come viceversa la moldova conta molti cittadini rumeni - non starà ferma a guardare né dal punto di vista economico né dal punto di vista diplomatico . Tale situazione porterebbe, dal momento che la Romania fa parte dell’UE, un intervento da parte della stessa UE per impedire eventuali ingerenze da parte del velato regime russo e delle mire strategiche che esso ha nei confronti delle repubbliche secessioniste dopo la caduta e la frammentazione dell’ex Unione Sovietica.

LA GEORGIA
E’ passato un anno da quando la scorsa estate la Georgia è entrata in guerra per il controllo dell’Ossezia del sud e della Abkhazia, che ha provocato direttamente l’intervento militare in grande stile della Russia e che ha portato alla sconfitta della Georgia. La Russia, attualmente sta fomentando politicamente a Tbilisi, tramite agitatori, per il terzo giorno consecutivo una parte della popolazione georgiana incitandola a scendere in piazza per chiedere a Saakashvili attuale presidente georgiano, le sue dimissioni, motivando la sua scarsa democrazia nei confronti degli oppositori e dei media. I manifestanti da 55 mila di giovedì si sono ridotti ai 15 mila di domenica, recitando lo slogan “Misha, vattene!”, nonostante il freddo eccezionale e la pioggia battente davanti al Parlamento alla sede della TV nazionale e alla stessa casa del Presidente . Ma tra gli oppositori si sono verificati scontri sulle motivazioni per le quali il Presidente attuale dovrebbe dimettersi dall’incarico. Saakashvili, in realtà, viene accusato da una larga parte della popolazione nemica della Russia dell’insuccesso e delle conseguenze del conflitto armato in cui la Russia è intervenuta direttamente e che ad attenti analisti politici presenta un quadro molto chiaro di tentativo strisciante da parte della Russia stessa di egemonizzazione oltre che della Abkhazia e dell’Ossezia del sud, in cui ora i militari russi stazionano perennemente, anche nei confronti dell’Ucraina alla quale tentano di impedire in tutti i modi l’ingresso a far parte degli stati uniti d’Europa, della stessa Georgia e, ovviamente, della repubblica Moldova di cui si è precedentemente trattato. Certo, la Georgia non ha forza a sufficienza per poter contrastare il progetto politico e, Dio non voglia, militare russo e lo stesso vale per l’Ucraina che è già sotto ricatto per l’utilizzo del gas-metano di cui i Russi, quotidianamente minacciano di chiudere le forniture se il governo ucraino non si dimostri più benevolo e disponibile nei confronti della politica egemonica russa. Il disegno è molto chiaro ed è lo stesso che i servizi di intelligence di concerto con l’attuale governo neo-eletto moldavo stanno mettendo in pratica.


L’AFGHANISTAN
Domenica 12 aprile 2009 nel sud dell’Afghanistan le forze armate Afghane e di supporto straniere, sono riuscite, dopo asperrimi combattimenti dovuti ad un’imboscata tesa dai talebani nella provincia di Zabul, ad eliminare 25 terroristi talebani. Con tale vicenda, i capi di Stato della maggior parte del mondo hanno definito l’Afghanistan come la nazione attualmente più pericolosa del mondo per il tasso altissimo di attentati- suicidi che colpiscono indiscriminatamente donne, vecchi, bambini, ospedali, moschee e scuole di addestramento della polizia locale e dell’esercito afghano, che viene addestrato quotidianamente dai militari occidentali. Purtroppo, al di là di questa premessa, è con grande rammarico e con grande rispetto che noi tutti annunciamo che codardi armati di fucili kalashnikov hanno compiuto un ulteriore efferato omicidio che getta, se mai ve ne fosse bisogno, un’ulteriore ombra oscura sul paese. Infatti, nella mattinata di domenica, un commando ha aspettato che , nel capoluogo di Kandahar uscisse dalla sua casa la parlamentare provinciale Sitara Achakzai falciandola con più raffiche da armi da fuoco e uccidendola sul colpo. La cosa drammatica è che la parlamentare era nota nel suo paese ed all’estero per la sua battaglia incessante nei confronti del terrorismo talebano dal punto di vista politico, e dal punto di vista sociale era nota, amata ed apprezzata per il suo coraggio nell’azione in favore del miglioramento della condizione sociale delle donne afghane e della tutela in favore dei loro diritti da tempo oramai immemorabile negati. Non si credano questi delinquenti che uccidere indiscriminatamente tutto quello che loro ritengono al di fuori della loro linea politica e religiosa li porterà ad un successo finale; al contrario si stanno scatenando contro l’odio da parte della popolazione civile che ha superato il limite della tollerabilità. E se questi tagliagole ritengono che uccidere indiscriminatamente coloro che sono stati democraticamente eletti possa permettere il ritorno in essere di uno stato governato da integralisti, ebbene si sbagliano di grosso. Domenica con la vergognosa azione descritta hanno creato una martire e come tale essa verrà ricordata. Giusto il fatto che l’occidente abbia deciso in maniera definitiva di combattere contro tutti coloro che appartengono all’integralismo mussulmano talebano per debellarli definitivamente dalla faccia della terra. E per permettere finalmente l’instaurazione di uno stato democratico che basi i principi fondamentali sul laicismo a livello governativo, sulla libertà religiosa a livello nazionale, sulla libertà e sulla parificazione dei diritti degli uomini e delle donne, che fino ad ora hanno subìto le vessazioni di esseri indegni come lo sono i talebani. Auguriamoci che la coalizione riesca quanto prima nel suo intento e liberi l’Afghanistan, ristabilisca la pace, in una nazione in cui la parola pace echeggia nella mente di coloro che la hanno conosciuta in tempi talmente lontani che oggi sono solo dei vecchi , stanchi e rassegnati nel dolore di aver perso persone a loro care e alle quali va ridata la speranza di un futuro migliore lontano dalle oppressioni delle dittature integraliste religiose.

LA THAILANDIA
Fino a poco tempo fa, la Thailandia è stata considerata una delle mete turistiche più ambite per una molteplicità di ragioni, prima delle quali i bassissimi prezzi che avrebbero dovuto sostenere i turisti per recarvisi, la bellezza incantevole della natura e l’incredibile traccia lasciata dalla storia in questo paese, per non parlare poi della cultura basata su un grande rispetto nei confronti del prossimo che fa parte di un retaggio culturale antichissimo. Purtroppo in questi giorni anche questo paradiso della natura è stato intaccato dall’estremismo politico che ha fatto in modo che il vertice di due giorni tra i dieci stati dell’Asean – comunità economica del sud-est asiatico – ed i sei invitati ( Cina, Giappone, India, Australia, Corea del Sud, Nuova Zelanda ) venisse bloccato e tutti i capi di stato fossero costretti a lasciare Bangkok prima dell’inizio del vertice. A bloccare il summit sono state le cosiddette “camicie rosse”, ossia i seguaci dell’ex premier Thaksin, che si trova in “esilio” a Singapore per non scontare una condanna a due anni di reclusione per corruzione. Ma le sue “camicie rosse” non solo hanno fatto fallire il vertice Asean (ed è stata per lui una grossa manifestazione di forza) ma addirittura si sono organizzate e hanno iniziato a dare vita a forti disordini nel centro della capitale, facendo fuggire di gran fretta, nonostante gli appelli del governo, molti turisti (il turismo è la prima fonte di reddito per lo stato thailandese). Obiettivo dei manifestanti è quello di occupare le vie di Bangkok e questo ha provocato una reazione riportata dalla stampa e dalle tv locali da parte del primo ministro thailandese che ha espressamente detto che verranno adottate tutte le misure necessarie per riportare la tranquillità e la pace nel paese. Esso stesso è sfuggito per pochissimo ad un assalto dei dimostranti al ministero dell’interno. Il governo ha imposto – cosa che in Thailandia non si era mai verificata – lo stato di emergenza nella regione della capitale e sta valutando se estenderlo a tutto il paese; ha chiuso i confini e l’esercito si sta preparando per occupare tutte le zone di ingresso a Bangkok e - per ripetere le parole del premier -usare la forza per reprimere in maniera esemplare gli oppositori. Già i militari thailandesi circondano gli edifici pubblici, gli aeroporti e i nodi cruciali per i trasporti via terra e fluviali. Questo testimonia l’assoluta gravità della situazione in un’area che, peraltro, è sempre stata molto tranquilla ed al di fuori – avendo un governo molto solido – da guerre, rivolte popolari e colpi di stato. Vorrei sottolineare che anche questa rivolta ha le sue radici ed è stata preparata accuratamente dal leader Thaksin da Singapore a riprova del potere grossissimo che questo politico ha in patria. Il primo ministro thailandese ha dichiarato che non ha la benché minima intenzione di trattare con le “camicie rosse” e sta preparando un ultimatum affinchè essi si arrendano e lascino la capitale; inoltre ha comunicato che, laddove questo ultimatum non sarà rispettato, non ve ne saranno altri e la parola verrà data all’esercito.
Pietro Berti

martedì 7 aprile 2009

lunedì 6 aprile 2009

PROSEGUE LO SPAZIO AI LETTORI

PROSEGUE LO SPAZIO AI LETTORI

Questo è il testo del messaggio inviatomi da un lettore anonimo (che ha utilizzato il nickname GIGICAMILLA ) alle h. 03,03 del 6.04.2009 sul post-blog QUESTO SI’ CHE E’ RINNOVAMENTO! http://blog.libero.it/pietroberti/6840757.html :
Riesco a stento a capire la cromofobia inutile di un articolo che non solo resta ben al di fuori di qualsiasi concezione anche lontanamente politica, ma esprime con l'acrimonia la totale ignoranza sulle dinamiche sindacali. Noto con piacere che il lavaggio del cervello colpisce chi in realtà se lo merita, visto l'incapacità totale di dare una base ad affermazioni da Bar dello Sport. La facilità con la quale si esprimono giudizi privi di una base dialettica mi fa capire l'inutilità di parlare con gli ignoranti, ma ci tenevo a far sapere all'articolista che è facile essere dei piccoli berlusconidi, infatti basta credere obbedire combattere liberandosi della dignità che solo il confronto con chi non la pensa come te potrebbe regalarti. Ma meriti senz'altro di essere l'ometto che sei all'ombra di un nano.
Questa che segue è la mia risposta.
Con la presente mi rivolgo all’anonimo (dal nick gigicamilla) che mi ha lasciato sul blog il commento che precede. Il sottoscritto è una persona libera e democratica ed in quanto tale pratica metodi democratici anche e soprattutto in politica, garantendo sempre libertà di pensiero e di parola a tutti e rendendosi disponibile al confronto con chiunque, come dimostra il fatto che ho pubblicato anche l’unico commento che si discosta da tutti gli altri e rappresenta ad oggi l’unica voce fuori dal coro. Fatta tale necessaria e prodromica premessa, tuttavia, mi occorre precisare al disattento (e)lettore che il sottoscritto è iscritto e tesserato dell’UDC (all’età di 17 anni sono entrato nella DC, dove ho svolto incarico di delegato giovanile comunale ed in seguito eletto in Consiglio Circoscrizionale; poi quando l’On. Casini ha fondato il CCD, essendo io appartenente alla sua corrente, lo ho seguito e sotto tale simbolo ho svolto un mandato in Consiglio Comunale; in seguito alla fusione tra CCD e CDU che ha dato luogo alla nascita dell’UDC, sempre seguendo l’On. Casini, ho partecipato in qualità di candidato alle elezioni regionali del 2005 e alle elezioni politiche e comunali del 2008), cosa di cui non ho mai fatto mistero (anzi, anche nel blog lo ho scritto quasi ovunque). Attualmente, il mio partito ha operato la scelta (da me pienamente condivisa di non fondersi nel PDL) per conservare la propria identità e portare avanti i propri ideali e valori in piena autonomia. Nel commento lasciato dall’anonimo con il nick gigicamilla manca ogni e qualsiasi nesso eziologico e logico deduttivo attraverso cui poter in qualsiasi modo collegare le posizioni del sottoscritto a quelle del Presidente del Consiglio On. Silvio Berlusconi. Mi rendo perfettamente conto che l’anonimo lettore ha idee confuse e poco informate sugli attuali assetti del panorama politico italiano; non solo, ma mi rendo ancora di più conto che egli nega ciò che contemporaneamente pare affermare. Infatti, pare professare aneliti al confronto politico ma mastica male la materia, non conosce gli schieramenti e le loro posizioni e tuttavia attribuisce al sottoscritto posizioni politiche e militanze che ad oggi non ho mai avuto. Intendo poi chiarire che il sottoscritto ritiene sacro ed inviolabile per ogni e qualsiasi lavoratore la militanza sindacale (io stesso sono tesserato UGL) . Circa la mia iscrizione al sindacato, come ho detto ho scelto l’UGL per una ragione molto semplice: io sono una persona libera e quindi mi faccio rappresentare per la tutela dei miei diritti di lavoratore da chi effettivamente reputo abbia l’autonomia per poter tutelare le mie ragioni in quanto ritengo requisiti necessari al sindacato la sua autonomia dai partiti politici e l’agire finalizzato e diretto a fare l’interesse esclusivo dei lavoratori. Non mi sentirei rappresentato da un sindacato come la CGIL i cui leader anelano a candidature politiche come ad es. Cofferati, che è ex segretario CGIL ora sindaco uscente di Bologna, aspirante a candidatura quale capolista nel nord-ovest alle europee 2009; (preciso aspirante, in quanto non essendo stato ancora insignito della candidatura agognata non perde l’occasione, ogni giorno, per attaccare il candidato sindaco Delbono paventando una sua ricandidatura di contrasto. Per contro, Delbono – come del resto la Draghetti nella sua candidatura a Presidente della Provincia- non espone i simboli del PD nella sua campagna elettorale. A differenza di noi che lo stemma dell’UDC alla Provincia lo abbiamo messo nella candidatura di Galletti a Presidente in maniera forte e chiara). Tuttavia, il sindacato ha come dovere primario nei confronti dei propri iscritti quello alla sua doverosa ed indiscutibile AUTONOMIA, che è garanzia unica per i lavoratori iscritti della propria tutela sia quale individuo sia quale lavoratore all’interno del sistema economico (allo scopo le suggerisco di leggere il pensiero di Di Vittorio in merito all’autonomia dei sindacati). Laddove il sindacato (che non deve avere colore, in quanto altrimenti parliamo comunque solo dei noti “sindacati gialli”) venga meno a questa prerogativa non è più in grado di poter garantire tutela ai propri iscritti. Le ragioni che mi inducono ad essere critico nei confronti della CGIL si riferiscono proprio alla sua dimostrazione di essere sempre più lontana dal mondo sindacale (e dagli altri sindacati) e sempre più vicino al PD. Allo scopo vorrei citare il punto di vista estremamente critico espresso oggi da Bonanni nei confronti della segreteria della CGIL (e condivisa dalle segreterie di UIL e UGL) e secondo cui nell’ interesse dei lavoratori le sigle sindacali si devono unire per portare avanti le battaglie comuni nell’unico interesse dei lavoratori e non marciare in ordine sparso come sta facendo a differenza di tutti gli altri la CGIL atteggiamento questo non costruttivo e che danneggia in primis i lavoratori. Per le ragioni che precedono, quindi la CGIL dal mio punto di vista ha perso di credibilità verso chi dovrebbe rappresentare. Il sindacato autonomo è l’unico interlocutore valido a poter contrastare provvedimenti (dell’Esecutivo o del Parlamento) che possano ledere gli interessi dei lavoratori. Ma il sindacato non è né deve essere un partito politico, nel qual caso snatura la propria essenza e tradisce gli scopi ontologici che per sua natura deve perseguire. Mi preoccupa molto il fatto che nella logica di pensiero dell’anonimo dal nick gigicamilla il sindacato debba avere un colore: questo dimostra che l’anonimo lettore coltiva l’idea del “sindacato giallo”, cioè di un sindacato servo del potere politico che invece deve contrastare. L’Italia è il Paese dei conflitti d’interessi palesi ed occulti che nessuno ha interesse a risolvere; mentre l’autonomia dei soggetti deputati alla rappresentanza nei rispettivi settori di riferimento è l’unico strumento di tutela del sistema democratico. E L’AUTONOMIA SINDACALE E’ L’UNICO STRUMENTO VERO DI TUTELA DEI LAVORATORI, CHE NON SI PERSEGUE CERTO CON L’ASSERVIMENTO DEL SINDACATO AL POTERE POLITICO PER GARANTIRE UNA POLTRONA DOMANI AL SEGRETARIO USCENTE DEL SINDACATO GIALLO. I sindacati anelati dall’anonimo lettore hanno solo un colore: GIALLI, e con essi si ottiene la negazione di ogni e qualsiasi vero diritto sindacale. Il mio partito non ha mai imposto ai suoi iscritti a quale sindacato iscriversi, perché crede nei principi democratici, così come ci credo io. Il lettore anonimo, invece, non ha capito questa grande e imprescindibile libertà, cui neppure sa di avere diritto. Mi dispiace che egli non abbia la mia stessa cromo fobia per il giallo di cui si è colorato il mondo dell’anonimo lettore. Peggio, però, si apre l’analisi dell’incapacità al confronto politico: infatti, all’anonimo dal nick gigicamilla pare necessario spiegare che non è attribuendo agli altri il titolo di ignorante e con la saccenza di chi pretende di avere la verità in tasca o di chi definisce servilisti dell’attuale Governo coloro che hanno il coraggio di esprimere le loro idee che si possa dialogare o dibattere, perché tutti questi atteggiamenti sono il frutto di un’impostazione mentale preconcetta (e soprattutto gialla) tipica di menti a tal punto indottrinate che vedono solo quello che gli è stato ordinato di vedere, propria di coloro che pur parlando di libertà sono essi stessi che non ne godono dal punto di vista intellettuale e non accettano il pensiero libero altrui da un lato perché non lo capiscono dall’altro perché ne hanno paura dall’altro ancora perché stanno finalmente vedendo inesorabilmente crollare attorno a loro come già successo nel mondo il comunismo e tutti i suoi residuati bellici ancora in essere (ci auguriamo per poco) in mezzo a quello che non è più un sindacato (la CGIL) che pone lo stesso sindacato politicizzato a tal punto da estrometterlo da ogni possibile battaglia concordata a fianco degli altri sindacati presenti nel nostro Paese. Quando finisce il sindacato e comincia il partito saranno gli altri sindacati a tutelare gli interessi dei lavoratori, ma quello che era un sindacato e si sta tramutando in un partito non avrà nessun tipo di titolarità per sedersi a fianco di coloro che gli interessi dei lavoratori li hanno bene a cuore, stando lontani dai matrimoni o unioni civili con partiti politici. La palese dimostrazione dell’emorragia che stanno avendo come iscritti il PD e la CGIL dovrebbero far aprire gli occhi al miope lettore su quello che effettivamente si sta verificando. Forse non se ne è accorto, ma come recita il nostro Inno Nazionale, “L’Italia [nei vostri confronti] s’è desta”. Sono disponibile a tutti i confronti purchè fatti con rispetto e civiltà e soprattutto in maniera educata (cui invito l’anonimo lettore ad attenersi in prosieguo se intende ancora scrivere sul mio blog, perché rispetto tutte le idee anche quelle in aperto contrasto con le mie ma non accetto volgarità, maleducazione od insulti) perfino con chi avesse il coraggio di sottoscrivere quello che dice. Pietro Berti UDC

domenica 5 aprile 2009

QUESTO SI’ CHE E’ RINNOVAMENTO!

QUESTO SI’ CHE E’ RINNOVAMENTO!
Venerdì 3 aprile 2009 è apparsa su “Metro” una pubblicità della CGIL che riteniamo estremamente significativa e degna di nota. La pubblicità in sfondo bianco è scritta (chissà perchè) solo ed esclusivamente in caratteri rosso e neri riferita ad un’iniziativa svoltasi sabato 4 aprile . Tale iniziativa aveva come motto (scritto in nero) “Giù le mani da salari, pensioni, libertà e diritti” (scritto in rosso, titolava) “Futuro si” (ed in nero titolava) “Indietro no”.
Per quanto riguarda la prima parte inneggiante al futuro “si” siamo tutti concordi.
Sull’indietro “no” siamo tutti perplessi, in quanto quello che loro ritengono indietro lo hanno puntualmente realizzato alla manifestazione nazionale recentemente conclusasi a Roma e nella quale non si può parlare di indietro “no” ma si può parlare di completa regressione e di ritorno al passato sinistro che tutti ci auguravamo fosse ormai appartenente alla storia e che mestamente ha fatto riapparire quelli che noi ritenevamo dei fantasmi che si sono nel corso della manifestazione materializzati con le bandiere rosse con tanto di falci e martelli stampate e fieramente sventolate da quelli che non si sa bene a che titolo si reputano appartenenti all’ala democratica del PD, primo fra tutti l’ex democristiano Franceschini, che con il suo atteggiamento ha irritato e deluso l’amico Casini, che lo vede come protagonista di uno sbilanciamento verso la sinistra radicale e non apprezza il fatto che questa politica molto più radicale di quella veltroniana sia stata furbescamente affidata ad un ex democristiano.
Probabilmente, una parte non indifferente di elettori del PD, cattolici e moderati, stanno lentamente ma inesorabilmente abbandonando il PD per passare all’UDC. L’UDC correrà da sola nel 70% dei casi utilizzando una forte mobilitazione di tutti i suoi uomini e di tutte le sue donne più rappresentativi e si alleerà con il PDL nel 25% dei casi. Per quanto riguarda il residuo 5% precisamente Firenze e Puglia, le trattative sono in corso.
Venendo alla campagna elettorale amministrativa di Bologna, sono apparsi nuovi manifesti di quel candidato al quale pare non piaccia proprio avere affibbiato addosso lo stemma del PD. Infatti, Delbono che pare che oltre alla mancanza di fotogenicità aggiunge anche la completa mancanza di tempismo nelle sue uscite pubblicitarie, ebbene in quest’ultima oltre alla sua faccia che sembra che aspetti una ispirazione che non si riesce bene a capire da dove debba arrivare, scrive, udite, udite “a Bologna Delbono c’è” , ma se non ricordiamo male proprio la scritta “c’è” non era per caso tratta dalla famosissima pubblicità della birra Ceres nella quale al termine il motto era “Ceres, c’è”

FortApàsc

FortApàsc (*** e ½)



http://www.youtube.com/watch?v=ORdHaC2_8VY
Regia di Marco Risi, interpreti L. Rienzo, V. Lodovini, N. Riondino, O1 Distribution. Si tratta dell’opinione di Risi sulla camorra. Preceduto da Gomorra, arriva nelle sale Fort Apasc, amara riflessione sull’Italia del Sud. La parola che definisce il titolo viene dalla frase pronunciata dal sindaco di Torre Annunziata dopo l’ennesima strage della camorra: “Non siamo a Fort Apasc” e tratta in maniera coraggiosa ed estremamente intensa della storia di Giancarlo Siani cronista del “Il Mattino”, ucciso dalla Camorra di Torre Annunziata nel 1985. Risi ha deciso di esprimere la sua opinione sulla camorra, facendolo però in maniera completamente diversa, cioè raccontando l’uomo Siani prima dell’eroe ; raccontando le sue debolezze prima del suo coraggio; andando a ripercorrere i suoi ultimi quattro mesi di vita prima del 23 settembre 1985. La particolarità sta nel fatto che l’inizio del film tratta del giorno in cui Siani viene ucciso, ma la sua voce narrante durante il film ci presenta la storia come se fosse ancora vivo soffermandosi sul fatto del come tutto fosse legato ad interessi per la ricostruzione del dopo-terremoto e di come Giancarlo vedesse e capisse e cercasse di fare bene il suo lavoro; di come coraggiosamente scrivesse “di politici corrotti, di magistrati pavidi, di forze dell’ordine impotenti come un giglio nel fango”. E proprio quando si è avvicinato troppo alla verità scrisse un articolo troppo compromettente nel quale faceva nomi che portarono alla sua condanna a morte.
Storia: G. Siani era un ventiseienne “abusivo” de Il Mattino, cioè un collaboratore in attesa di contratto. Aveva scritto i primi articoli, prima di lavorare per il Mattino, sul periodico “Osservatorio sulla camorra” appassionandosi ai rapporti e alle gerarchie dei clan che controllavano Torre Annunziata e dintorni. Il suo interesse era la cronaca giudiziaria e proprio per questo suo interesse la camorra decise, durante il suo ritorno a casa a bordo della sua Citroën, in Via Vincenzo Romaniello al Vomero di eliminarlo con dieci colpi di pistola. Questa è l’Italia.Questa è la Campania, questa è Napoli e questo, soprattutto, è quel cancro chiamato camorra. Il film, per la sua particolarità, partendo dalla fine costituisce indubbiamente un’innovazione cinematografica. Dobbiamo purtroppo rilevare che come purtroppo succede a tante opere, anch’essa non ha avuto la pubblicità che invece avrebbe meritato, anche perché che dir si voglia, anche questa è storia, anche questa è nostra storia, anche questa fa parte delle storie scomode che in molti tendono ad accantonare e ad archiviare. Pietro Berti

LA PAROLA AI LETTORI

LA PAROLA AI LETTORI
Qui di seguito riporto i commenti dei lettori ai post-blog indicati e pubblicati su http://pietrobertiimola.blogspot.com/ (dato il periodo pre-elettorale ho inserito i commenti ai miei articoli politici), ciò in quanto mi sembra doveroso dare voce e amplificare il parere di chi legge i miei blog.
La Nuova moda:
Anonimo ha detto...
tse, bella accoppiata. no simboli, no idee concrete, cofferati che vuole essere capolista alle europee, e che è insicuro sul votare o meno delbono. sono assurdi. pasquino,che fa?vegeta o farà sorprese anche lui insieme al potentissimo beppe maniglia? 13 candidati a sindaco. alla faccia degli accordi preelettorali... francesco, bologna.
4 aprile 2009 16.26
Anonimo ha detto...
ma non vorrà mica ricandidarsi a sindaco cofferati, se non lo accontentano alle europee?..o si..attacca ogni giorno delbono, giustamente,peraltro. ma da che pulpito,lo mettiamo alle europee con grillini e pasquino, cosi la città, potrebbe apparire piu seria. bah,che trio...corelli valerio.bo.
4 aprile 2009 16.35
ONOREVOLE CASINI, UDC : UNA GRANDE LEZIONE DI STILE
Anonimo ha detto...
si vede,subito,quando un politico,ha classe,esperienza,e,sopratutto,stile. franceschini e di pietro invece,non hanno nulla di tutto questo. sono il trionfo della maleducazione e della incapacitaà di proporre qualcosa di utile al paese. spero che perdano le europee,anche se,purtroppo, di pietro salirà di molto nei consensi. rudy,cesena.
29 marzo 2009 11.33
ELEZIONI EUROPEE ALLE PORTE
Anonimo ha detto...
proprio vero. da cristiano mi sento perfettamente identificato dal manifesto e,da quello che rappresenta. semplice,ma colmo di significati.hai fatto benissimo a segnalarlo. la pensiamo allo stesso modo. e dire che franceschini si reputa cattolico. che pena. fortuna che farà la stessa fine di veltroni e rutelli,dopo aver perso le europee. cosi,la sinistra dalemiana avrà, giocoforza,strada libera. del resto hanno il coraggio di candidare cofferati alle europee ,come capolista nel nord ovest. o vogliono bruciarlo ,perche se ne stia lontano dalla segreteria...che schifo. alberto. bologna.
29 marzo 2009 9.23
Anonimo ha detto...
hai fatto un bel commento,ad un bel disegno. altro che. lasciamo che la sinistra si scanni,e,finalmente,ci lasci in pace. basta. non ne possiamo piu. sai poi che novità,piazzare delbono. non li voto manco da morto. a giugno u.d.c. ed il guazza sindaco. stendo un velo pietoso,sulla candidatura di grillini. vincenzo,bologna.
29 marzo 2009 9.31
Anonimo ha detto...
finalmente un manifesto che non mette,faccioni,e non lancia strali contro nessuno. mi piace. farebbe bene a di pietro, che se la prende,sempre con tutto e tutti,dai poveretti alle più alte cariche dello stato. grazie. eleonora. s.pietro in casale. bo.
29 marzo 2009 9.38
Anonimo ha detto...
avevo notato di sfuggita il manifesto. grazie alla tua segnalazione,me lo sono guardato bene e lo ho fotografato con il telefonino. significa molto. mentre gli altri,haime,non significano nulla. qualcosa che riempie, finalmente,il vuoto che ci circonda. congratulazioni per il tuo blog. vito, s. agata bolognese.
29 marzo 2009 9.45
Anonimo ha detto...
bello il commento e, bello il manifesto. ciao. giulia. ti seguo. bologna.
29 marzo 2009 9.48

ULTERIORE ESEMPIO DI DEGRADO A BOLOGNA: PIAZZA NETTUNO
Anonimo ha detto...
ma ,povera,questa ragazza. che sfortuna. non oso pensare,cosa farei se,capitasse a mia figlia. questa amministrazione comunale,non e,neppure capace di prevenire queste vicende. mi auguro che,la vittima di questa vicenda,sia sana e,non abbia contratto nessuna malattia pericolosa. deve fare causa al comune. ma pensa se fosse successo ad una bimba...poi in perfetto centro storico. che squallore,lascino che i tossici,si buchino e,come se non bastasse,che lascino le siringhe usate,in strada. povera bologna,si dovrebbe chiamare la lista di cofferati. mauro. bologna centro storico.
29 marzo 2009 11.11
Anonimo ha detto...
ulteriore esempio di,degrado urbano. e,a rimetterci,ancora una persona, colpevole,solo,di voler studiare tranquilla. un tempo avevo idee di sinistra,un tempo. ora,non li rivoto e,sopratutto non li rifaccio votare. non hanno fatto nulla. hanno solo,perseguitato noi commercianti,per favorire la grande distribuzione. mi sento tradito. e delbono ,parliamone,lo vedete come sindaco ....speriamo di no. lino. bologna.
29 marzo 2009 11.21
L’ORO BLU APPARTIENE ALL’UMANITA’ Questa è la definizione, ad oggi, dell’acqua.
Anonimo ha detto...
consideri,eccezionalmente,una tematica importantissima che,purtroppo viene normalmente accantonata perche ritenuta ,erroneamente,priva di importanza. ebbene,hai centrato in pieno il problema. il petrolio prima o poi si esaurirà e la vera guerra si combatterà per le fonti d acqua. siamo ancora in tempo per agire politicamente sui governi affinché questa ricchezza imprescindibile dall uomo non venga più sprecata senza ritegno e venga fatto un vero e proprio corso,a cominciare dal settore scolastico. hai toccato un tasto dolente. del resto sei in gamba ad individuarli. fatti sentire. bravo mr. berti. godot.
17 marzo 2009 14.52
Anonimo ha detto...
si. letto con attenzione. si dovrebbe cominciare con i desalinatori,depuratori e potabilizzatori in forma massiccia su tutto il territorio italiano per poi presentare mozioni in parlamento europeo in tal senso. in questo modo il settore della irrigazione agricola sarebbe risolto. inoltre, l obbligo di installazione di pannelli solari in tutte le abitazioni con incentivi statali risolverebbe i problemi del riscaldamento in gran parte della penisola. lo stato,dovrebbe ,inoltre intervenire sovvenzionando la costruzione di centrali eoliche in tutte le zone italiane che sono predisposte. aggiungo,anche,la importanza ,di riutilizzare le centrali nucleari. come dice pietro, che stimo ed apprezzo per la vivacità della sua mente, queste sarebbero soluzioni non palliativi. aspetto tue nuove ed elaborate proposte concrete. ma,come conosci tutte queste cose,non lo so. forza e onore. vai in arena tra i leoni...vedrai che son pecore. forevercinema. ps ricordati i film.
17 marzo 2009 15.20
Anonimo ha detto...
condivido assolutamente. aggiungerei che un buon insegnamento ci può arrivare dalle metodologie,applicate dagli israeliani per non perdere nemmeno una goccia di pioggia. infatti ,e loro uso,mettere immensi teloni di plastica ,sotto la sabbia di modo che, tutto quello che cade dal cielo,viene salvato ed utilizzato. congratulazioni per i tuoi siti ,molto interessanti,molto intellettuali. buona strada. simon.
17 marzo 2009 15.30
Anonimo ha detto...
E' bello sapere che esiste qualcuno che con molta lungimiranza affronta tematiche relative alla programmazione del nostro futuro ormai prossimo. come hai detto tu, le prossime guerre riguarderanno gli approvvigionamenti d'acqua...
19 marzo 2009 15.48
Anonimo ha detto...
questa tematica mi ha particolarmente ,interessato. rino. caserta.
22 marzo 2009 8.39
FLAVIO DEL BONO: GLI ENIGMI DELLA POLITICA FLAVIO DEL BONO: GLI ENIGMI DELLA POLITICA
Anonimo ha detto...
ho letto il tuo pezzo su panorama e sono venuto a visitare il tuo blog. preciso che ho anche visitato il sito di delbono su internet e hai ragione. non ha scritto altro che si è candidato sindaco e le interviste che farà in giro. ... ma perchè gli elettori si fanno trattare così?
3 marzo 2009 14.20
Anonimo ha detto...
Bologna con il voto alle amministrative 2009 dimostrerà di avere il sindaco che merita. se vivere da pecora o da leone è l'interrogativo quotidiano dell'umanità
3 marzo 2009 14.22
Anonimo ha detto...
l'elettore ha il potere del suo voto nell'urna. molti purtroppo non si documentano e votano per sentito dire, altri hanno interessi personali che travalicano i programmi, altri ancora neppure vanno a votare (rinunciando ad un diritto fondamentale). il problema del nostro paese è un problema culturale e Delbono si adegua alla crisi sociale di contenuti presentandosi senza programmi ad una società dell'immagine senza un programma ma con il suo book fotografico come una velina al suo agente.
3 marzo 2009 14.28
Anonimo ha detto...
ho visitato il sito di delbono: il progamma non c'è ma c'è il suo fotoalbum. non ho capito bene il senso, perchè a me non sembra Raul Bova...
3 marzo 2009 14.34
Anonimo ha detto...
ho visto il sito di delbono. sintetizzo il contenuto: niente simboli di partito; niente programma; niente contenuti; ma solo date di interviste e photobook : i blog dei cantanti e dei musicisti o comunque dei personaggi dello spettacolo sono più ricchi di contenuti del suo. ormai, i politici affrontano la politica solo come uno show tutto immagine (fumo) e niente programma (arrosto)
3 marzo 2009 14.41
Anonimo ha detto...
ma in sintesi, delbono è candidato del PD o no?
3 marzo 2009 14.46
Anonimo ha detto...
forse delbono non ha esposto il simbolo del PD perchè lui è un DS e vorrebbe poter esporre il vero simbolo del partito che dovrebbe comparire. in questa nuova veste c'è confusione di ideali e di obiettivi.
3 marzo 2009 14.58
Anonimo ha detto...
questo pezzo è strepitoso! bravo
4 marzo 2009 19.16

IL PARTITO DEMOCRATICO ALLE PRESE CON LE QUOTE ROSA: LA DECISIONE E’ LA META’ DELLE CANDIDATURE DEVE ANDARE ALLE DONNE
Anonimo ha detto...
da donna non ho mai condiviso la riserva di candidature solo in funzione del sesso. Ho sempre creduto che la scelta dei candidati dovesse essere operata in virtù di criteri di competenza, di capacità ad attirare voti (soprattutto di elettori che magari non voterebbero per quel partito se non per dare forza a quel candidato\a, etc....)tuttavia, ho dovuto con dolore constatare che in realtà senza il discorso sulle quote, le donne in politica agli uomini che selezionano i candidati non paiono credibili. il suo articolo dimostra che purtroppo le vecchie logiche e metodologie proseguono anche ed al di là di ogni riserva di quote a qualsiasi categoria "protetta".
2 marzo 2009 13.55
Anonimo ha detto...
Esiste un sistema per poter garantire candidature imparziali? il sistema delle quote - all'interno di partiti zeppi di correnti nelle correnti - a me pare inadeguato. infatti, questa metodologia avrebbe avuto discreta efficacia ai tempi del pentapartito ma oggi nell'attuale quadro politico purtroppo mi pare impraticabile.
2 marzo 2009 14.08
Anonimo ha detto...
è la solita storia di certa vecchia metodologia politica: parlar bene per razzolare male; e poi, lo dicono dei preti!
4 marzo 2009 19.18
Anonimo ha detto...
il problema dell'accesso delle donne alle candidature ai ruoli elettivi è molto serio. le quote rosa possono essere una delle possibili soluzioni, tuttavia credo che il vero problema sia culturale. le donne non sono veramente interessate ai ruoli elettivi (altrimenti spingerebbero in questo settore come hanno fatto in altri)e gli uomini politici non sono interessati (e spesso sottovalutano qualsiasi proposta femminile) ad averle in una posizione di parità in quei ruoli. apprezzo il fatto che tu sottolinei anche una serie di altre categorie da considerare (es. una quota rosa in giovane età già fa 2 categorie) cosa che ai politici spesso non interessa. hai ottimi propositi, Ti auguro di poterli mettere in atto: le IDEE CI SONO, I CONTENUTI PURE! AVANTI COSI'!
24 marzo 2009 14.03
Anonimo ha detto...
quest'anno a Bologna voglio proprio vedere come saranno gestite queste quote...tu hai il merito di aver tirato in ballo l'argomento in tempo utile per una sana e collettiva riflessione
24 marzo 2009 14.05
Anonimo ha detto...
argomento serio,da te trattato con la dovuta cautela e obiettività, meno serie sono le "spartizioni" . troppi gli interessi in gioco; questo penalizza la meritocrazia. In Italia sarebbe ora di cominciare ad imparare cosa significhi questa parola e quindi ad utilizzarla in tutti i campi dal lavoro alla politica etc.. Questa parola potrebbe essere la risposta alla crisi. con questo mi ricollego a quanto oggi detto dal premier secondo cui gli Italiani contro la risi dovrebbero lavorare di più: ciò potrebbe funzionare solo aggiungendo la premialità concreta della meritocrazia. Invece, nel lavoro i sindacai hanno perso la loro autonomia e tutelano il "particulare" ma non quello de veri lavoratori, cioè di quelli che adempiono ai loro doveri fino in fondo. perchè? sarebbe interessante chiederlo ai leader che guarda caso attraverso i sindacati che rappresentano si guadagnano poltrone d'oro. questo è un tipo di "meritocrazia" diversa dal concetto spiegato nel dizionario della lingua italiana. (mi pubblichererai?) un Lavoratore
24 marzo 2009 14.15
LO STRANO CASO DI DARIO FRANCESCHINI

Anonimo ha detto...
gentile signore, mi fa piacere che qualcuno ogni tanto pensi di sottolineare l'assoluta incoerenza dei politici e dei parlamentari. in particolare, ciò diventa più grave laddove si raccolga il mandato politico dall'elettore professando determinate convinzioni cui poi non si mantiene fede durante il mandato. è dunque necessario ricordare l'incoerenza nel periodo delle urne. un elettore
16 febbraio 2009 13.21
Anonimo ha detto...
mi sembra un discorso giusto e corretto. lui si è fatto eleggere nelle fila dei cattolici, dovrà pur rappresentare in qualche modo i suoi elettori. bravo!
16 febbraio 2009 13.22
Anonimo ha detto...
se franceschini ha cambiato idea a furia di frequentare veltroni bisogna che parli chiaro con l'elettorato. non ha altre possibilità. deve rendere conto agli elettori dei suoi voti in parlamento. ci sarà libertà di coscienza alla camera o al senato ma gli elettori se ne devono ricordare.
16 febbraio 2009 13.25
Anonimo ha detto...
giusto! sono d'accordo, anch'io sono cattolico. franceschini non è piaciuto nemmeno a me!
16 febbraio 2009 13.26
Anonimo ha detto...
franceschini ha tenuto una condotta di cui politicamente dovrà rendere conto agli elettori cattolici. se ha perso la fede, se non si riconosce più nei valori cristiani, se ha una crisi di identità, se è pieno di dubbi ... ecco, se è messo così, è necessario che lui lo dichiari apertamente.
16 febbraio 2009 20.13
Anonimo ha detto...
vedo che anche altri lettori sono del mio parere. franceschini mi ha lasciato allibito. per carità, il dubbio è umano, ma lui sembrava così sicuro delle sue parole quando criticava le certezze degli altri. comunque, a me non è piaciuto e non voglio votarlo più. mi ha profondamente deluso.
16 febbraio 2009 20.16
Anonimo ha detto...
è vero! veltroni ha convertito franceschini. ma franceschini deve confessare le sue attuali, vere e sincere convinzioni. non può pensare di rappresentare oltre gli elettori cattolici. il suo incarico deriva dagli elettori e deve dimettersi. lo abbiamo votato perchè cattolico anche se militava nelle fila del PD. ora sta diventando più accanito della Bonino su temi delicati del diritto alla vita. è necessario che lui ci dica come stanno le cose.
16 febbraio 2009 20.20
Anonimo ha detto...
franceschini dimettiti, ci hai delusi!
16 febbraio 2009 20.21
Anonimo ha detto...
la prossima volta ci dirà come Obama che l'aborto è un metodo di pianificazione familiare, ormai la conversione dei borg su franceschini ha avuto la sua piena efficacia.
16 febbraio 2009 20.23
Anonimo ha detto...
attualmente è ancora più strano!...non trovi?
24 marzo 2009 14.21

Presentazione candidature in quota UDC a Bologna - Lista Aldrovandi Sindaco

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