"Degrado politico perchè manca etica"
Il presidente della Cei Bagnasco:"L'etica sia sociale e individuale"
ROMADall’assenza di etica discendono alcuni fenomeni di degrado politico («che rivelano mancanza di progettualità e resa ad interesse di corto respiro») ed i recenti episodi di «abbrutimento finanziario che hanno portato al collasso del sistema economico». La denuncia giunge dal presidente dei vescovi italiani, il cardinale Angelo Bagnasco, che per iniziativa di alcune associazioni cattoliche attive nel mondo economico, come Compagnia delle Opere e Ucid, ha tenuto a Genova una lectio magistralis sulla recente enciclica di Papa Benedetto XVI «Caritas in Veritate». «Lo sviluppo vero non può tenere separati i temi della giustizia sociale da quelli del rispetto della vita e della famiglia», ha ribadito l’arcivescovo di Genova. Tra la questione sociale e la questione antropologica esiste «una necessaria correlazione» e «queste due dimensioni stanno o cadono insieme». «L’etica sociale - ha poi sottolineato - si regge soltanto sulla base della qualità delle persone». Alla vigilia del consiglio episcopale permanente di lunedì a Roma e dopo l’esortazione del vescovo Mariano Crociata, segretario generale della Cei, a «ritrovare legami e connessioni del vasto mondo cattolico», il presidente dei vescovi italiani ha anche tratto un’ulteriore grave conseguenza dalla separazione tra etica individuale ed etica sociale. «Aver sottovalutato l’impatto della famiglia sul piano sociale ed economico riconducendola ad una questione privata, quando non addirittura ad un retaggio culturale del passato - ha detto il cardinale Bagnasco - è stata una miopia di cui oggi pagano le conseguenze soprattutto generazioni più giovani, sempre meno numerose ed importanti». «La saldatura tra etica sociale ed etica della vita - ha proseguito - è un imperativo categorico anche in altri ambiti sensibili e porta a convincersi ad esempio che l’eugenetica è molto più preoccupante della perdita della biodiversità nell’ecosistema o che l’aborto e l’eutanasia corrodono il senso della legge ed impediscono all’origine l’accoglienza dei più deboli, rappresentando una ferita alla comunità umana delle enormi conseguenze di degrado».L’arcivescovo di Genova e presidente della Cei non ha mancato di legare anche il tema dell’ambiente a quello etico. «La crisi ecologica non può essere interpretata come un fatto esclusivamente tecnico, ma rimanda ad una crisi più profonda perchè ai ’deserti esteriorì corrispondono ’i deserti interiorì così come alla morte dei boschi ’attorno a noì fanno da pendant le nevrosi psichiche e spirituali ’dentro di noì, all’inquinamento delle acque corrisponde l’atteggiamento nichilistico nei confronti della vita». «Quando infatti l’uomo - ha proseguito il cardinale Bagnasco - non viene considerato nell’integralità della sua vocazione e non si rispettano le esigenze di una vera ’ecologia umanà si scatenano le dinamiche perverse delle povertà, compromettendo fatalmente anche l’equilibrio della Terra». E una «provocazione» è stata lanciata anche dal presidente Italia del Banco Santander, Ettore Gotti Tedeschi, indicato da alcune voci come il prossimo presidente dello Ior, la banca vaticana: anche l’economista abbia diritto all’obiezione di coscienza di fronte alle biotecnologie. «Se gli economisti saranno così fondamentali per risolvere le crisi economica ed avranno a disposizione degli strumenti molto avanzati di tecnica di biotecnologia che possono mettere a repentaglio, non solo la salute ma anche la vita dell’uomo», allora, ha concluso Gotti Tedeschi, «l’economista, che ha un ruolo in tutto questo, abbia provocatoriamente il diritto all’obiezione di coscienza».
ROMADall’assenza di etica discendono alcuni fenomeni di degrado politico («che rivelano mancanza di progettualità e resa ad interesse di corto respiro») ed i recenti episodi di «abbrutimento finanziario che hanno portato al collasso del sistema economico». La denuncia giunge dal presidente dei vescovi italiani, il cardinale Angelo Bagnasco, che per iniziativa di alcune associazioni cattoliche attive nel mondo economico, come Compagnia delle Opere e Ucid, ha tenuto a Genova una lectio magistralis sulla recente enciclica di Papa Benedetto XVI «Caritas in Veritate». «Lo sviluppo vero non può tenere separati i temi della giustizia sociale da quelli del rispetto della vita e della famiglia», ha ribadito l’arcivescovo di Genova. Tra la questione sociale e la questione antropologica esiste «una necessaria correlazione» e «queste due dimensioni stanno o cadono insieme». «L’etica sociale - ha poi sottolineato - si regge soltanto sulla base della qualità delle persone». Alla vigilia del consiglio episcopale permanente di lunedì a Roma e dopo l’esortazione del vescovo Mariano Crociata, segretario generale della Cei, a «ritrovare legami e connessioni del vasto mondo cattolico», il presidente dei vescovi italiani ha anche tratto un’ulteriore grave conseguenza dalla separazione tra etica individuale ed etica sociale. «Aver sottovalutato l’impatto della famiglia sul piano sociale ed economico riconducendola ad una questione privata, quando non addirittura ad un retaggio culturale del passato - ha detto il cardinale Bagnasco - è stata una miopia di cui oggi pagano le conseguenze soprattutto generazioni più giovani, sempre meno numerose ed importanti». «La saldatura tra etica sociale ed etica della vita - ha proseguito - è un imperativo categorico anche in altri ambiti sensibili e porta a convincersi ad esempio che l’eugenetica è molto più preoccupante della perdita della biodiversità nell’ecosistema o che l’aborto e l’eutanasia corrodono il senso della legge ed impediscono all’origine l’accoglienza dei più deboli, rappresentando una ferita alla comunità umana delle enormi conseguenze di degrado».L’arcivescovo di Genova e presidente della Cei non ha mancato di legare anche il tema dell’ambiente a quello etico. «La crisi ecologica non può essere interpretata come un fatto esclusivamente tecnico, ma rimanda ad una crisi più profonda perchè ai ’deserti esteriorì corrispondono ’i deserti interiorì così come alla morte dei boschi ’attorno a noì fanno da pendant le nevrosi psichiche e spirituali ’dentro di noì, all’inquinamento delle acque corrisponde l’atteggiamento nichilistico nei confronti della vita». «Quando infatti l’uomo - ha proseguito il cardinale Bagnasco - non viene considerato nell’integralità della sua vocazione e non si rispettano le esigenze di una vera ’ecologia umanà si scatenano le dinamiche perverse delle povertà, compromettendo fatalmente anche l’equilibrio della Terra». E una «provocazione» è stata lanciata anche dal presidente Italia del Banco Santander, Ettore Gotti Tedeschi, indicato da alcune voci come il prossimo presidente dello Ior, la banca vaticana: anche l’economista abbia diritto all’obiezione di coscienza di fronte alle biotecnologie. «Se gli economisti saranno così fondamentali per risolvere le crisi economica ed avranno a disposizione degli strumenti molto avanzati di tecnica di biotecnologia che possono mettere a repentaglio, non solo la salute ma anche la vita dell’uomo», allora, ha concluso Gotti Tedeschi, «l’economista, che ha un ruolo in tutto questo, abbia provocatoriamente il diritto all’obiezione di coscienza».
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