All'Alma Mater convegno con MaroniL'Onda protesta contro i respingimenti Due agenti feriti negli scontri
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dal sito web
http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/bologna/cronaca/2009/09/28/237868-ministro_maroni_parla_alma_mater.shtml
Il ministro in città per un dibattito dal titolo 'Lo sport in tribuna, disciplina e gestione degli impianti sportivi', col patrocinio anche del nostro giornale. Momenti concitati tra via Santo Stefano e via Cartoleria: lanci di vernice e scontri
Bologna, 28 settembre 2009 - Se ci sono delle proposte alternative, anche da parte della Lega calcio, alla “tessera del tifoso”, verranno verificate dal ministero dell’Interno. In ogni caso, assicura Roberto Maroni, chi protesta ora sono solo le società che “hanno in mente altra cosa che andare a vedere una partita”, quindi “nessuna contestazione, nessuna provocazione mi farà cambiare idea”.
“Alcune società protestano - spiega Maroni a margine del convegno sullo sport organizzato dalla facoltà di giurisprudenza dell’università di Bologna col patrocinio del nostro giornale - Una parte delle tifoserie organizzate, quelle che evidentemente hanno in mente un’altra cosa rispetto all’andare a vedere una partita di calcio, protestano”. “Io naturalmente - precisa - sono sempre aperto alle proposte e alle critiche che sono il sale della democrazia. E anche le contestazioni non mi spaventano e non mi preoccupano. Però io sono convinto delle mie posizioni, delle mie idee, quindi nessuna contestazione, nessana provocazione mi farà cambiare idea”.
“Se ci sono proposte alternative benissimo le verificheremo - aggiunge il ministro dell’Interno -. Io l’ho detto anche al nuovo presidente della Lega A Maurizio Beretta: se c’è una proposta alternativa delle squadre benissimo, fatemela presente e la verificheremo. Ma se la risposta no non la facciamo ed una decisione di non attuare un provvedimento del Governo, mi spiace per loro ma il provvedimento si attuerà”.
Maroni ha sottolineato che "la tessera del tifoso è uno strumento utile per fidelizzare i tifosi, creare un ambiente famigliare e dare psicologicamente maggiore sicurezza"’. Il ministreo dell'Interno ha respinto l’accusa di una schedatura dei tifosi: "Se parliamo di schedatura, quella vera, anche se non lo è, e’ stata fatta con l’introduzione del biglietto nominativo, non con la tessera del tifoso".
RESPINGIMENTI - La legge sull’immigrazione che ha introdotto il reato di immigrazione clandestina "si può interpretare benissimo, ma non si può disapplicare": è quanto ha ribadito il ministro dell’Interno, Roberto Maroni anche a Bologna. La Procura di Bologna aveva chiesto ai giudici di pace di sollevare la questione di legittimità costituzionale davanti alla Consulta in merito al reato di immigrazione clandestina. A tal proposito, interpellato dai cronisti, Maroni ha sottolineato: "Ci sono altre Procure che hanno deciso il contrario. Il giudice di pace di Milano ha emesso un’ordinanza che spiega perché, invece, il provvedimento è assolutamente conforme alla Costituzione. Nessun problema, naturalmente se qualcuno solleva l’obiezione di costituzionalità, la Corte deciderà. Quello che ritengo - ha continutato il Ministro - è che i giudici, in assenza di un’obiezione di illegittimità costituzionale, non possano che applicare la legge. Si può interpretare benissimo ma non si può disapplicare una legge. Di obiezioni di illegittimità costituzionale alla Bossi-Fini - ha concluso - ne furono fatte circa 800. Quindi, figuratevi...".
Maroni ha preferito non commentare l’ipotesi lanciata dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, di dimezzare i tempi per concedere la cittadinanza italiana agli immigrati.
I NO COMMENT DEL MINISTRO - Alla proposta del presidente della Camera Gianfranco Fini di ridurre da dieci a cinque anni il tempo per far ottenere la cittadinanza a uno straniero il ministro dell’Interno Roberto Maroni risponde con un secco “no comment”.Interpellato più volte dai cronisti a margine del convegno Maroni si è rifiutato di entrare nel merito della proposta fatta da Fini alla Festa della libertà del Pdl a Milano nei giorni scorsi. Tutte le volte Maroni ha deviato le domande con un semplice “no comment”.
IL CORTEO - E proprio i respingimenti sono al centro della protesta di due-trecento esponenti dell’Onda bolognese e dei collettivi, che si sono radunati in Piazza Verdi, nel cuore dell’ateneo, per dare vita a un corteo con lo slogan ‘Respingiamo Maroni’. Imponenti misure di sicurezza vigilano sulla protesta "L’anno scorso abbiamo bocciato le Gelmini - dicono i portavoce del movimento dai megafoni - quest’anno Maroni lo mettiamo su un canotto e lo respingiamo", ironizzando sulla politica dei respingimenti in mare degli immigrati. In mezzo al corteo vengono portati alcuni canotti e salvagente colorati.
Momenti di tensione quando si sono scatenati tafferugli tra manifestanti e polizia. Il contatto c’è stato all’angolo tra via santo Stefano e via Cartoleria, dove un cordone di agenti in tenuta antisommossa bloccava l’accesso verso via de’ Chiari, in cui c’è l’aula absidale dell’università dove era in corso il convegno. Dalle prime file del corteo sono stati lanciati gavettoni di vernice, bottiglie e fumogeni. Il corteo si è fatto scudo con i canotti e i materassini utilizzati come simbolo della protesta contro la politica dei respingimenti. La polizia ha risposto. Il tutto è durato circa un minuto. Il corteo ha cominciato a fronteggiare la polizia in mezzo alla strada, gridando "Vogliamo entrare".
In precedenza due ragazzi avevano cercato di entrare nell’aula Absidale di Santa Lucia con un cartello con scritto: “Crisi, mafia, corruzzione (scritto proprio con due ‘z’, ndr) il solo reato è l’immigrazione”. I due, un ragazzo e una ragazza, sono arrivati davanti all’ingresso di via de’ Chiari con il cartellone in mano. La Polizia li ha bloccati e identificati. Il ragazzo ha spiegato di essere uno studente universitario. “Non ho fatto niente”, ha aggiunto, “volevo esprimere la mia opinione”.
DUE AGENTI FERITI - Due agenti di polizia sono stati lievemente feriti durante i disordini in piazza e in partenza da Bologna il ministro Maroni ha espresso al questore Luigi Merolla la propria ‘’solidarieta’’’ ai due agenti del reparto Mobile.
I due poliziotti - ha spiegato la Questura - hanno riportato ustioni lievi da petardi e da fumogeni per le quali i medici del pronto soccorso del policlinico Sant’Orsola-Malpighi si sono riservati di quantificare i giorni di guarigione in un secondo tempo. Uno e’ rimasto ustionato al volto e al collo, l’altro a un braccio. Il questore ha ringraziato tutti gli operatori impegnati nel servizio d’ordine.Anche alcuni manifestanti hanno riportato lievi contusioni nel contatto col cordone di polizia.
“Alcune società protestano - spiega Maroni a margine del convegno sullo sport organizzato dalla facoltà di giurisprudenza dell’università di Bologna col patrocinio del nostro giornale - Una parte delle tifoserie organizzate, quelle che evidentemente hanno in mente un’altra cosa rispetto all’andare a vedere una partita di calcio, protestano”. “Io naturalmente - precisa - sono sempre aperto alle proposte e alle critiche che sono il sale della democrazia. E anche le contestazioni non mi spaventano e non mi preoccupano. Però io sono convinto delle mie posizioni, delle mie idee, quindi nessuna contestazione, nessana provocazione mi farà cambiare idea”.
“Se ci sono proposte alternative benissimo le verificheremo - aggiunge il ministro dell’Interno -. Io l’ho detto anche al nuovo presidente della Lega A Maurizio Beretta: se c’è una proposta alternativa delle squadre benissimo, fatemela presente e la verificheremo. Ma se la risposta no non la facciamo ed una decisione di non attuare un provvedimento del Governo, mi spiace per loro ma il provvedimento si attuerà”.
Maroni ha sottolineato che "la tessera del tifoso è uno strumento utile per fidelizzare i tifosi, creare un ambiente famigliare e dare psicologicamente maggiore sicurezza"’. Il ministreo dell'Interno ha respinto l’accusa di una schedatura dei tifosi: "Se parliamo di schedatura, quella vera, anche se non lo è, e’ stata fatta con l’introduzione del biglietto nominativo, non con la tessera del tifoso".
RESPINGIMENTI - La legge sull’immigrazione che ha introdotto il reato di immigrazione clandestina "si può interpretare benissimo, ma non si può disapplicare": è quanto ha ribadito il ministro dell’Interno, Roberto Maroni anche a Bologna. La Procura di Bologna aveva chiesto ai giudici di pace di sollevare la questione di legittimità costituzionale davanti alla Consulta in merito al reato di immigrazione clandestina. A tal proposito, interpellato dai cronisti, Maroni ha sottolineato: "Ci sono altre Procure che hanno deciso il contrario. Il giudice di pace di Milano ha emesso un’ordinanza che spiega perché, invece, il provvedimento è assolutamente conforme alla Costituzione. Nessun problema, naturalmente se qualcuno solleva l’obiezione di costituzionalità, la Corte deciderà. Quello che ritengo - ha continutato il Ministro - è che i giudici, in assenza di un’obiezione di illegittimità costituzionale, non possano che applicare la legge. Si può interpretare benissimo ma non si può disapplicare una legge. Di obiezioni di illegittimità costituzionale alla Bossi-Fini - ha concluso - ne furono fatte circa 800. Quindi, figuratevi...".
Maroni ha preferito non commentare l’ipotesi lanciata dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, di dimezzare i tempi per concedere la cittadinanza italiana agli immigrati.
I NO COMMENT DEL MINISTRO - Alla proposta del presidente della Camera Gianfranco Fini di ridurre da dieci a cinque anni il tempo per far ottenere la cittadinanza a uno straniero il ministro dell’Interno Roberto Maroni risponde con un secco “no comment”.Interpellato più volte dai cronisti a margine del convegno Maroni si è rifiutato di entrare nel merito della proposta fatta da Fini alla Festa della libertà del Pdl a Milano nei giorni scorsi. Tutte le volte Maroni ha deviato le domande con un semplice “no comment”.
IL CORTEO - E proprio i respingimenti sono al centro della protesta di due-trecento esponenti dell’Onda bolognese e dei collettivi, che si sono radunati in Piazza Verdi, nel cuore dell’ateneo, per dare vita a un corteo con lo slogan ‘Respingiamo Maroni’. Imponenti misure di sicurezza vigilano sulla protesta "L’anno scorso abbiamo bocciato le Gelmini - dicono i portavoce del movimento dai megafoni - quest’anno Maroni lo mettiamo su un canotto e lo respingiamo", ironizzando sulla politica dei respingimenti in mare degli immigrati. In mezzo al corteo vengono portati alcuni canotti e salvagente colorati.
Momenti di tensione quando si sono scatenati tafferugli tra manifestanti e polizia. Il contatto c’è stato all’angolo tra via santo Stefano e via Cartoleria, dove un cordone di agenti in tenuta antisommossa bloccava l’accesso verso via de’ Chiari, in cui c’è l’aula absidale dell’università dove era in corso il convegno. Dalle prime file del corteo sono stati lanciati gavettoni di vernice, bottiglie e fumogeni. Il corteo si è fatto scudo con i canotti e i materassini utilizzati come simbolo della protesta contro la politica dei respingimenti. La polizia ha risposto. Il tutto è durato circa un minuto. Il corteo ha cominciato a fronteggiare la polizia in mezzo alla strada, gridando "Vogliamo entrare".
In precedenza due ragazzi avevano cercato di entrare nell’aula Absidale di Santa Lucia con un cartello con scritto: “Crisi, mafia, corruzzione (scritto proprio con due ‘z’, ndr) il solo reato è l’immigrazione”. I due, un ragazzo e una ragazza, sono arrivati davanti all’ingresso di via de’ Chiari con il cartellone in mano. La Polizia li ha bloccati e identificati. Il ragazzo ha spiegato di essere uno studente universitario. “Non ho fatto niente”, ha aggiunto, “volevo esprimere la mia opinione”.
DUE AGENTI FERITI - Due agenti di polizia sono stati lievemente feriti durante i disordini in piazza e in partenza da Bologna il ministro Maroni ha espresso al questore Luigi Merolla la propria ‘’solidarieta’’’ ai due agenti del reparto Mobile.
I due poliziotti - ha spiegato la Questura - hanno riportato ustioni lievi da petardi e da fumogeni per le quali i medici del pronto soccorso del policlinico Sant’Orsola-Malpighi si sono riservati di quantificare i giorni di guarigione in un secondo tempo. Uno e’ rimasto ustionato al volto e al collo, l’altro a un braccio. Il questore ha ringraziato tutti gli operatori impegnati nel servizio d’ordine.Anche alcuni manifestanti hanno riportato lievi contusioni nel contatto col cordone di polizia.
ricordo il mio commento al film l'onda per comprendere meglio il fenomeno
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