TERREMOTO AI CARAIBI - SEI GIORNI DOPO
Caos Haiti, il cibo arriva dal cielo
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/201001articoli/51396girata.asp
Polemica sugli Usa per i soccorsi. Gli aiuti lanciati dagli elecotteri, ma sull'isola dilagano le violenze. Novanta le persone estratte vive. E gli italiani inviano i carabinieri
PORT-AU-PRINCE
È di almeno 90 il numero totale delle persone finora estratte vive dalle macerie ad Haiti. Lo riferisce a Ginevra l’ultimo rapporto dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari umanitaria (Ocha). Le operazioni di ricerca dei sopravissuti - precisa il comunicato - continuano e le squadre stanno raggiungendo sempre più aree al di fuori di Port-au-Prince.
Intanto migliaia di sopravvissuti al terremoto stanno provando a lasciare il paese in cerca di cibo, assistenza e riparo all’estero. Ma la mancanza di carburante e di beni alimentari ha generato un innalzamento dei prezzi delle corse in autobus: per un trasferimento fuori dal paese, gli haitiani sono costretti a spendere la paga di tre giorni di lavoro per ogni singolo posto. La maggior parte di questi "profughi" intende tornare a Port-au-Prince, non appena la situazione si sarà normalizzata. Molti di loro inviano i propri bambini all’estero, in attesa di riprendere il lavoro e costruire una nuova casa per tornare a una vita normale.
Un aereo del Pentagono sorvola però ogni giorno Haiti trasmettendo via radio notizie e un messaggio in creolo che esorta a non emigrare negli Stati Uniti. «Ascoltate, non precipitatevi sulle barche per lasciare il Paese. Se lo farete ci saranno problemi più grandi. Perchè, sarò onesto con voi: se pensate che raggiungerete gli Stati uniti e tutte le porte vi saranno aperte, non sarà così. Vi intercetteranno già in mare e vi rimanderanno da dove venite», recita il messaggio letto dall’ambasciatore haitiano negli Stati Uniti, Raymond Joseph, citato oggi dal New York Times.
Al momento non vi è nessun segnale su un possibile esodo di massa, ma gli Stati Uniti temono che possa avvenire nel prossimo futuro. Sono già in preparazione piani per intercettare l’arrivo di barche sulla costa della Florida e si prevede l’invio dei migranti illegali alla base americana di Guantanamo a Cuba. Un gruppo di 200 immigrati illegali rinchiusi in un centro di detenzione di Miami è stato trasferito altrove per far posto al possibile arrivo di haitiani. Il timore di un esodo dall’isola caraibica è tale che i permessi per curare i feriti negli Stati Uniti vengono concessi con il contagocce.
L’esercito degli Stati Uniti ha intanto paracadutato rifornimenti di cibo e acqua ad Haiti. Nei giorni scorsi questa tecnica era stata esclusa perché considerata troppo pericolosa. Il timore è che l’arrivo di pacchi in assenza di un’adeguata struttura di distribuzione scateni dei tumulti. Una portavoce dell’esercito statunitense, il maggiore Tanya Bradsher, ha riferito che ieri un aereo militare ha lanciato 14.500 pasti e 15mila litri d’acqua.
L’Italia è invece disponibile all’invio di carabinieri, nell’ambito delle circa 1.500 forze di polizia supplementari chieste ieri dal segretario generale dell’Onu Ban Ki-Moon. Lo si apprende da fonti qualificate del Palazzo di Vetro.
i mussulmani integralisti,hanno iniziato a ,jos,confine tra nord e sud cristiano,ad attaccare,in nigeria,la comunita cristiana.il numero dei morti elevatissimo e le violenze,continuano.alquaeda,in nigeria,sta fomentando la guerra di sterminio,nei confronti dei cristiani inermi,che non sono protetti neanche dai militari.situazione gravissima,che puo sfociare in uno sterminio di massa.il mondo,sta a guardare,o,peggio,non riesce piu a gestire quello che sta succedendo nel mondo.ex dipendente industria petrolifera,in nigeria,trasferito ,con i colleghi,in italia,data la situazione gravissima.monti e sasdelli,aosta.
RispondiElimina