Pietro Berti

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VILLA BERTI - IMOLA VIA BEL POGGIO 13

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Anchorage

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martedì 19 aprile 2011

L'Organizatsya, meglio nota come la mafia russa







L'Organizatsya ("organizzazione") è la criminalità organizzata di stampo mafioso della Russia, spesso indicata come mafiya dagli stessi russi e nota in italiano come mafia russa. Uno dei fenomeni che ha sorpreso maggiormente gli osservatori stranieri della Russia post-sovietica è stata la velocità con cui si è diffusa ed imposta l'Organizatsya.
Indice[nascondi]
1 Storia
1.1 Durante l'Unione Sovietica
1.2 Dopo l'Unione Sovietica
1.3 La repentina ascesa della mafia russa
1.4 Contromisure prese dallo stato
2 Struttura
2.1 Organizzazioni principali
3 Modus operandi
4 La Mafia russa negli Stati Uniti
5 Esponenti della mafia russa
6 Voci correlate
Storia[modifica]
La storia di queste organizzazioni può essere divisa in 2 parti, una precedente alla caduta dell'Unione Sovietica e una successiva.
Durante l'Unione Sovietica[modifica]
L'Organizatsya consisteva in piccoli gruppi con un basso grado di organizzazione, che avevano come obiettivo primario quello di soddisfare la domanda di beni resi irreperibili dall’economia pianificata comunista del blocco sovietico ed ottenuti con la complicità di pubblici funzionari corrotti.
Stalin cercò di combattere la criminalità organizzata mandando migliaia di malviventi nei campi di lavoro siberiani. Questi, però, spesso riuscivano a tenere in pugno i loro secondini minacciandone le famiglie. In questo modo i loro capi, i cosiddetti vory v zakone (ladri per statuto in russo, titolo equivalente al siciliano don) potevano dirigere le loro attività criminali dalla prigione.
Come ogni altra organizzazione criminale in giro per il mondo, ambito di azione principale della mafia erano e sono i lucrosi racket del traffico di alcool, droga, prostituzione e, più in generale, del mercato nero.
Dopo l'Unione Sovietica[modifica]
Con il passaggio all'economia di mercato la mafia russa fa il salto di qualità e può occuparsi di tutte le attività remunerative (legali o meno) anche alla luce del sole, poiché il controllo statale pressoché scompare. Durante questo periodo la mafia russa si sposta anche all'estero e organizza delle filiali negli USA, Israele, Inghilterra, Svizzera, Austria, Germania, Irlanda del Nord, Finlandia, Francia e Italia.
Quando, negli anni ottanta, con le istituzioni statali al collasso, i funzionari pubblici potevano giustificare la loro esistenza solo imponendo una burocrazia complessa e sclerotica che bloccava il normale funzionamento civile, economico ed industriale del paese e l'unico modo per facilitare l'approvazione di una pratica era corrompere i funzionari mentre per procurarsi un pezzo di ricambio o un medicinale bisognava rivolgensi al mercato nero, le organizzazioni mafiose cominciarono a dedicarsi anche a questo tipo di affari. Ad esempio nel 1987 la burocrazia sovietica era guidata da trentotto comitati federali, trentatré ministri centrali ed oltre trecento ministeri regionali ed autorità con competenze su tutto lo Stato. Con le aziende e industrie di stato direttamente sotto il suo controllo, la burocrazia impiegava circa venti milioni di lavoratori equivalente al 20% di tutta la forza lavoro.
Così, a partire del 1991, la mafia non ha fatto altro che uscire allo scoperto espandendo le proprie attività da quelle dei racket tradizionali ad ogni aspetto della vita civile (edilizia, industria, banche,...).
La repentina ascesa della mafia russa[modifica]
In sintesi i motivi del fulmineo successo in quegli anni della criminalità organizzata sono riconducibili a tre fattori principali tra loro correlati:
il massiccio ricorso a metodi violenti, se altre soluzioni non portavano ai risultati desiderati. Nei primi anni novanta, infatti, la recrudescenza della criminalità in tutta la Russia è stata notevole, anche a danno di funzionari ed imprenditori i quali, se non soddisfacevano le richieste dei i criminali, erano prima fatti oggetto di un'azione violenta e, se perduravano nell'ignorarli, assassinati. Tra le vittime vi sono anche presidenti delle maggiori banche del paese.
l'inadeguatezza della polizia che, sottopagata, con organici sottodimensionati, mancanza di esperienza e ben inflitrata dalle stesse bande criminali, semplicemente non riusciva a fronteggiare il fenomeno.
la corruzione incoraggiata dall'inflazione galoppante dei primi anni del post-comunismo.
Occorre infatti considerare che, durante il regime sovietico, il tasso di cambio era mantenuto artificialmente stabile a 2 rubli per 1 dollaro statunitense. Il cambio era enormemente favorevole al rublo, ma l'economia interna riusciva a funzionare non perché vi fosse penuria di liquidità ma per mancanza di beni di consumo da acquistare derivante dall'isolamento.A prezzi politici, inoltre, erano disponibili anche le risorse naturali del ricco sottosuolo del paese: oro, diamanti, gas, petrolio. Queste venivano comprate in rubli (o semplicemente trafugate) e rivendute all'estero (spesso illegalmente) a prezzi di mercato e nelle divise forti. Una piccola frazione di quanto incassato era reimportato per acquistare nuove forniture e pagare le necessarie bustarelle che mantenevano in funzione il meccanismo. Il rimanente costituiva i proventi del traffico che facilmente generavano profitti enormi, importi che erano investiti in nuove imprese criminali o legittime, in patria come all'estero. Grazie a questo denaro sono riusciti a costruire degli enormi imperi finanziari in patria come all'estero dove hanno riciclato i loro capitali investendo somme enormi.
La successiva sostanziale liberalizzazione dell'economia e dei traffici commerciali portò con sé l'inflazione che erose il potere di acquisto dei dipendenti a reddito fisso, riducendoli letteralmente in miseria. Inoltre, l'impreparazione della gente al nuovo modello di vita rese facile anche dar vita a truffe colossali: con il regime sovietico esisteva un'unica banca, immediatamente dopo ne sorsero come funghi circa 8000. Molte, però, erano istituite da truffatori o, nel migliore dei casi, incapaci che poi scappavano con i soldi raccolti o fallivano o semplicemente non reggevano la pressione della criminalità (negli anni novanta 400 banchieri caddero vittima di atti criminali), facendo sfumare risparmi e speranze di tanti. Di tutte quelle banche solo circa 400 hanno visto il secondo millennio e di queste appena qualche decina hanno le capacità professionali per avere rapporti con imprenditori ed istituti di credito stranieri.
Così molti impiegati a reddito fisso avevano stipendi che non assicuravano loro neppure la sopravvivenza. Così la mafiya cominciò ad infiltrarsi sempre più in ogni aspetto della vita economica e sociale del paese in un periodo cruciale per il suo futuro economico: la privatizzazione di industrie e servizi oltre che l'alienazione di beni mobiliari ed immobiliari, prima tutti di proprietà statale.
Questo spiega un'altra peculiarità dimostrata dalla mafiya che ha impressionato gli osservatori stranieri: la facilità e velocità con cui ha aggiunto alla gestione dei racket tradizionali quella di attività legali. Ad. es. a Cosa Nostra americana, occorse una intera generazione per riuscirci mentre si valuta che la criminalità organizzata russa già nel 1996 controllava larghe fette dell'economia nazionale. A quel punto, però, avevano anche allargato i loro interessi a livello internazionale con il traffici illegali di armi, droga o legali di petrolio, oro, diamanti ed altri beni preziosi attraverso società controllate.
Contromisure prese dallo stato[modifica]
Per poter contrastare adeguatamente questo elevatissimo livello di criminalità, lo stesso Ministero degli interni si è dotato nel tempo di un vero esercito di 130.000 uomini pesantemente armati, un numero pressoché equivalente a quello delle forze armate, per supportare adeguatamente le attività di polizia. In particolare è stato Vladimir Putin che ha indirizzato decisamente la lotta contro la criminalità organizzata e la corruzione.
Struttura[modifica]
La scarsa conoscenza dovuta alla chiusura del mondo sovietico prima della sua caduta ha indotto alcuni a ritenerlo un fenomeno del tutto nuovo, nato dal caos indotto dalla dissoluzione delle vecchie istituzioni. In realtà in Russia è sempre esistita una rete di organizzazioni illegali che, diversamente dalla Mafia siciliana, non hanno mai avuto una struttura verticistica che ne coordinasse le attività. Non sono dirette, cioè, da una cupola mafiosa ma sono divise in bande più o meno potenti su base locale (anche molto estese, abbracciando facilmente intere province o Repubbliche) e i cui riti di iniziazione possono prevedere anche tatuaggi per distinguere gli affiliati.
Si può senza troppi problemi dividere l'organizzazione in 3 livelli:
Piccoli gruppi composti da 10/15 persone, indipendenti dall'organizzazione ma ad essa affiliati
Grandi brigate di 200/300 persone (in numero di circa 500), che controllano i gruppi più piccoli e sparse su tutto il territorio
I così detti "ladri nella legge" (vor v zakone), in numero di circa 150, sono le cosche con più potere, sia economico che politico, spesso sono avvocati, medici, ingegneri e politici. Sono in grado di svolgere le più colossali operazioni finanziarie, avendo loro il capitale disponibile.
Organizzazioni principali[modifica]
Dolgoprudnenskaya
Izmailovskaya
Lupi di Tambov di San Pietroburgo
Seme Nero
Solntsevskaya bratva
Modus operandi[modifica]
Molti dei mafiosi russi conducono una doppia vita: una pubblica di uomini di affari di successo con interessi nei campi più disparati ed una nascosta di capi di organizzazioni criminali ben più redditizie delle prime.
Molti sono industriali, ma molto più spesso immobiliaristi e costruttori. Infatti, uno degli ambiti di investimento legittimi più convenienti e redditizi individuati e sfruttati dalla mafiya negli ultimi anni di vita del regime sovietico è stato quello immobiliare: con la complicità di burocrati compiacenti (o indotti a collaborare con la violenza), in quegli anni la mafiya si è accaparrata a prezzi irrisori oltre ad industrie, concessioni minerarie, ecc. vasti terreni edificabili intorno a tutte le maggiori città del vasto paese. Su queste hanno poi costruito con partner occidentali, preoccupandosi di fornire maestranze che non scioperavano, di proteggere i cantieri, di assicurare la fornitura di materiali, ecc.
Costruiti gli edifici, cominciarono poi a partecipare alla loro gestione e quindi ai profitti derivanti dalla loro vendita o affitto, assicurandosi anche una facciata di rispettabilità oltre che un modo per riciclare il denaro sporco.
Altre attività includono il traffico di droga, attività principale all'esterno del CSI, dal traffico di armi (trafugate dagli arsenali dell'ex Unione Sovietica) a quello di organi.
La violenza per forzare il sistema usata nei primi anni è andata via via scemando in quanto col tempo le solo minacce, insieme al ricordo delle punizioni inflitte nel passato, erano sufficienti per avere dalla propria parte funzionari pubblici o imprenditori privati. Ma la violenza del passato insieme alle minacce del presente ha indotto una grande richiesta di sicurezza da parte delle aziende nazionali o straniere per proteggere beni e persone. Per soddisfare questa richiesta sono nate numerose società specializzate in sicurezza un po' in tutta la Russia ed in special modo a San Pietroburgo e soprattutto Mosca. Esse impiegavano spesso ex-militari provenienti dai tanti corpi speciali dell'ex-URSS, senza lavoro dopo la caduta del regime e la riduzione delle spese militari con conseguente ridimensionamento degli organici. La stessa criminalità organizzata ha utilizzato come copertura per i propri uomini le società di sicurezza così da giustificare, di fronte alla legge, la loro necessità del porto d'armi. In teoria la milizia, la polizia russa, avrebbe dovuto verificare l'adeguatezza dei soggetti (fedina penale, capacità, equilibrio psicologico), ma attraverso la corruzione questo ostacolo era facilmente superato.
La Mafia russa negli Stati Uniti[modifica]
Negli Stati Uniti dalla loro zona principale Brighton Beach a Brooklyn gestiscono dalla metà degli anni '90 il traffico di droga, della prostituzione e delle armi, nel tentativo di espandersi si sono scontrati anche con Cosa Nostra americana e le triadi tradizionali controllori di questi traffici.
Esponenti della mafia russa[modifica]
Valentin Dyomochka
Vladimir Kumarin
Vladimir Kreutz Starja
Vyacheslav Ivankov
Khoz-Akhmed Noukhayev
Arbi Barajev
Ruslan Labazanov
Hoza Suleimanov
Alexander Solonik
Semion Mogilevich
Viktor Bout
Konstantin Golikov
Sergey "Mikhas" Mikhaylov
Grigory Luchansky
Ludwig "Tarzan" Fainberg
Vyacheslav "Yaponchik" Ivankov
Alimzhan Tokhtakhounov
Zakhar "Shakro" Kalashov
Oleg Nikonov
Voci correlate[modifica]
Solntsevskaya bratva
[espandi]
v · d · mMafie internazionali
Mafie europee
Albania
Mafia albanese
Bulgaria
Mafia bulgara
Estonia
Mafia estone
Francia
Mafia corsa · Le Milieu
Grecia
Mafia greca
Italia
Camorra· Cosa nostra· 'Ndrangheta· Sacra corona unita· Stidda
Polonia
Mafia nowohucka (Cracovia) · Mafia pruszkowska · Mafia wołomińska
Romania
Mafia romena
Russia
Organizatsya · Obščina (Cecenia)
Serbia
Nasa Stvar
Mafie africane
Madagascar
Mafia del Madagascar
Nigeria
Mafia di Langtan
Mafie americane
Messico
Cartello del Golfo · Cartello di Juárez · Cartello di Sinaloa · Cartello di Sonora · Cartello di Tijuana
Stati Uniti
Cosa Nostra americana · Kosher nostra · Mafia irlandese
Colombia
Cartello di Medellín · Cartello di Cali · Cartello di Norte del Valle
Mafie asiatiche
Afghanistan, Kazakistan, Pakistan, Turkmenistan, Uzbekistan
Mafia pashtun
Cina
Triadi
Giappone
Yakuza
India
D-Company · Mafia pashtun · Mafia punjabi
Iran
Mafia pashtun · Mafia persiana
Israele
Mafia israeliana
Turchia
Mafia turca

Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Organizatsya"
Categoria: Organizatsya [altre]
Categorie nascoste: Voci mancanti di fonti - sociologia Voci mancanti di fonti - febbraio 2008

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