Pietro Berti

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Anchorage

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sabato 2 aprile 2011

Luc Montagnier

« L'AIDS non porta necessariamente alla morte, specialmente se si eliminano i co-fattori che supportano la malattia. È molto importante farlo presente a chi è malato. Penso che dovremmo dare a questi co-fattori lo stesso peso che diamo all'HIV. I fattori psicologici sono di vitale importanza per sostenere il sistema immunitario. E se si elimina questo sostegno, dicendo a chi è malato che è condannato a morire, basteranno queste parole a condannarlo. » (Luc Montagnier) Luc Montagnier Nobel per la medicina 2008


Luc Montagnier (Chabris, 18 agosto 1932) è un medico, biologo e virologo francese. Professore presso l'Istituto Pasteur di Parigi, presidente della fondazione mondiale per la ricerca e prevenzione dell'AIDS, ha scoperto nel 1983 il virus dell'HIV e ha vinto il Premio Nobel per la medicina 2008. Indice[nascondi] 1 La carriera scientifica e la scoperta dell'HIV 2 Biografia 3 Note 4 Voci correlate 5 Altri progetti 6 Collegamenti esterni La carriera scientifica e la scoperta dell'HIV[modifica] Si laurea nel 1955 in Scienze Naturali ma dopo la morte per tumore del padre decide di iscriversi alla facoltà di Medicina dove si specializza in Oncologia. Dopo aver completato il dottorato di ricerca in medicina all'Università di Poitiers, nel 1967 cominciò le prime ricerche nell'ambito della virologia, dedicandosi in particolar modo allo studio dei meccanismi di replicazione dei virus a RNA e successivamente dei virus a RNA oncogeni (capaci di indurre tumore), analizzando specialmente le modificazioni biochimiche che avvengono all’interno delle cellule da essi infettate. Nel 1972 fu quindi nominato capo dell'Unità Oncologica Virale dell'Istituto Pasteur e, nel 1974, direttore del CNRS (Centro nazionale di ricerca scientifica). Nel 1982 il dottor Willy Rozenbaum, medico dell'Hôpital Bichat di Parigi, gli chiese di mettere la propria competenza al servizio di una ricerca sulla possibile causa retrovirale di una nuova, misteriosa sindrome: l'AIDS. Attraverso una biopsia al linfonodo di uno dei pazienti di Rozenbaum nel 1983, il gruppo di ricercatori guidato da Montagnier fu in grado di scoprire il virus, a cui fu dato il nome di LAV (lymphadenopathy-associated virus, ovvero virus associato a linfoadenopatia). L'anno successivo un gruppo di studiosi americani guidato dal dottor Robert Gallo, capolaboratorio all'Istituto Nazionale del Cancro (NCI, National Cancer Institute)di Bethesda, Maryland, confermò la scoperta del virus, ma ne modificò il nome in virus T-linfotropico umano di tipo III (HTLV-III). Di lì a poco nacque un'accesa disputa internazionale tra Montagnier e Gallo su chi dei due potesse fregiarsi della paternità della scoperta, disputa che finì a favore dello studioso francese. Nel 1986 Montagnier riuscì a isolare un secondo ceppo del virus HIV, chiamato HIV2 e maggiormente diffuso in Africa, e fu insignito del premio Albert Lasker per la ricerca medica. In seguito Montagnier si impegnò in progetti di prevenzione dell’AIDS e nella ricerca di un vaccino efficace contro questa patologia, collaborando con diversi virologi, tra cui l'italiano Vittorio Colizzi. Gli ultimi studi di Montagnier evidenziano quanto un sistema immunitario efficiente sia fondamentale per evitare di contrarre virus, HIV incluso, e di quanto sia invece fragile il sistema immunitario delle popolazioni che seguono un'alimentazione scorretta, esposte per questo ad una maggior possibilità di contagio.[1] In un'intervista (http://www.altraconsapevolezza.it/?p=122) del 14 marzo 2010, Luc Montagnier torna sui suoi passi e sottolinea come sia possibile eradicare in modo naturale il virus dell'HIV agendo in modo simultaneo su più fronti: con un corretto schema nutrizionale, eliminando lo stress ossidativo, migliorando le misure igieniche, instaurando una corretta flora intestinale (ed eliminando i parassiti intestinali). Dopo la sua intervista a LE IENE (Italia 1), dove affermava che anche un bacio profondo poteva essere causa di trasmissione dell'HIV, o anche uno starnuto, molte associazioni si lamentarono del servizio trasmesso in TV, e Alessandra Cerioli, Presidente della Lega italiana per la lotta contro l'AIDS la settimana successiva fu intervistata in risposta al precedente video.[2] Oltre al Nobel, Montagnier è stato insignito di numerosi altri premi ed onorificenze. Nel 1986 ricevette il premio Lasker, e nel 1988 il Japan Prize ; inoltre è stato insignito della legion d'onore, ricevendo il grado di Comandante nel 1994 e di Grand'Ufficiale nel 2009. Biografia[modifica] Lo scrittore francese Dominique Lapierre riporta nel suo libro Più grandi dell'amore l'epopea della scoperta del virus dell'HIV dando ampio spazio alle ricerche compiute da Montagnier e Robert Gallo. Note[modifica] ^ (EN) Intervista a Luc Montagnier. URL consultato il 3 gennaio 2011. ^ Intervista a Alessandra Cerioli. URL consultato il 3 gennaio 2011. [collegamento interrotto] Voci correlate[modifica] Virus HIV AIDS HTLV (HTLV-III, HTLV-IV) Altri progetti[modifica] Wikimedia Commons contiene file multimediali su Luc Montagnier Articolo su Wikinotizie: Due francesi e un tedesco hanno vinto il premio Nobel per la medicina 2008 7 ottobre 2008 Collegamenti esterni[modifica] (FR) Scheda personale presso l'Academie des Sciences (FR) Istituto Pasteur (EN) Luc Montagnier vincitore del Lasker Award (EN) Autobiografia di Luc Montagnier. nobelprize.org. URL consultato il 6 dicembre 2010. In Europa terrorismo intellettuale. La Cina ingaggia Montagnier [espandi] v · d · mVincitori del Premio Nobel per la medicina Vincitori per paesein ordine alfabeticoin ordine cronologico 1901 - 1925 Emil Adolf von Behring (1901) • Ronald Ross (1902) • Niels Ryberg Finsen (1903) • Ivan Pavlov (1904) • Robert Koch (1905) • Camillo Golgi, Santiago Ramón y Cajal (1906) • Charles Louis Alphonse Laveran (1907) • Il'ja Il'ič Mečnikov, Paul Ehrlich (1908) • Emil Theodor Kocher (1909) • Albrecht Kossel (1910) • Allvar Gullstrand (1911) • Alexis Carrel (1912) • Charles Robert Richet (1913) • Robert Bárány (1914) • Jules Bordet (1919) • August Krogh (1920) • Archibald Vivian Hill, Otto Meyerhof (1922) • Frederick Banting, John James Richard Macleod (1923) • Willem Einthoven (1924) 1926 - 1950 Johannes Fibiger (1926) • Julius Wagner-Jauregg (1927) • Charles Nicolle (1928) • Christiaan Eijkman, Frederick Hopkins (1929) • Karl Landsteiner (1930) • Otto Heinrich Warburg (1931) • Charles Sherrington, Edgar Douglas Adrian (1932) • Thomas Hunt Morgan (1933) • George Whipple, George Minot, William Murphy (1934) • Hans Spemann (1935) • Henry Hallett Dale, Otto Loewi (1936) • Albert Szent-Györgyi (1937) • Corneille Heymans (1938) • Gerhard Domagk (1939) • Henrik Dam, Edward Adelbert Doisy (1943) • Joseph Erlanger, Herbert Spencer Gasser (1944) • Alexander Fleming, Ernst Boris Chain, Howard Walter Florey (1945) • Hermann Joseph Muller (1946) • Carl Ferdinand Cori, Gerty Cori, Bernardo Houssay (1947) • Paul Hermann Müller (1948) • Walter Rudolf Hess, Antonio Egas Moniz (1949) • Edward Calvin Kendall, Tadeusz Reichstein, Philip Showalter Hench (1950) 1951 - 1975 Max Theiler (1951) • Selman Waksman (1952) • Hans Adolf Krebs, Fritz Albert Lipmann (1953) • John Franklin Enders, Thomas Huckle Weller, Frederick Chapman Robbins (1954) • Hugo Theorell (1955) • André Frédéric Cournand, Werner Forssmann, Dickinson Richards (1956) • Daniel Bovet (1957) • George Wells Beadle, Edward Lawrie Tatum, Joshua Lederberg (1958) • Severo Ochoa, Arthur Kornberg (1959) • Frank Macfarlane Burnet, Peter Medawar (1960) • Georg von Békésy (1961) • Francis Crick, James Dewey Watson, Maurice Wilkins (1962) • John Carew Eccles, Alan Lloyd Hodgkin, Andrew Huxley (1963) • Konrad Bloch, Feodor Lynen (1964) • François Jacob, André Lwoff, Jacques Monod (1965) • Francis Peyton Rous, Charles B. Huggins (1966) • Ragnar Granit, Haldan Keffer Hartline, George Wald (1967) • Robert W. Holley, Har Gobind Khorana, Marshall W. Nirenberg (1968) • Max Delbrück, Alfred Hershey, Salvador Luria (1969) • Bernard Katz, Ulf von Euler, Julius Axelrod (1970) • Earl Wilbur Sutherland, Jr. (1971) • Gerald Edelman, Rodney Robert Porter (1972) • Karl von Frisch, Konrad Lorenz, Nikolaas Tinbergen (1973) • Albert Claude, Christian de Duve, George Emil Palade (1974) • David Baltimore, Renato Dulbecco, Howard Martin Temin (1975) 1976 - 2000 Baruch Blumberg, Daniel Carleton Gajdusek (1976) • Roger Guillemin, Andrew Schally, Rosalyn Yalow (1977) • Werner Arber, Daniel Nathans, Hamilton Smith (1978) • Allan McLeod Cormack, Godfrey Hounsfield (1979) • Baruj Benacerraf, Jean Dausset, George Snell (1980) • Roger Sperry, David Hubel, Torsten Wiesel (1981) • Sune Bergström, Bengt Samuelsson, John Vane (1982) • Barbara McClintock (1983) • Niels Kaj Jerne, Georges Köhler, César Milstein (1984) • Michael Stuart Brown, Joseph Goldstein (1985) • Stanley Cohen, Rita Levi-Montalcini (1986) • Susumu Tonegawa (1987) • James W. Black, Gertrude Elion, George Hitchings (1988) • John Michael Bishop, Harold Varmus (1989) • Joseph Murray, Edward Donnall Thomas (1990) • Erwin Neher, Bert Sakmann (1991) • Edmond Fischer, Edwin Krebs (1992) • Richard Roberts, Phillip Sharp (1993) • Alfred Gilman, Martin Rodbell (1994) • Edward Bok Lewis, Christiane Nüsslein-Volhard, Eric Wieschaus (1995) • Peter Charles Doherty, Rolf Zinkernagel (1996) • Stanley Prusiner (1997) • Robert Furchgott, Louis Ignarro, Ferid Murad (1998) • Günter Blobel (1999) • Arvid Carlsson, Paul Greengard, Eric R. Kandel (2000) 2001 - oggi Leland Hartwell, R. Timothy Hunt, Paul Nurse (2001) • Sydney Brenner, H. Robert Horvitz, John Sulston (2002) • Paul Lauterbur, Peter Mansfield (2003) • Richard Axel, Linda Buck (2004) • Barry J. Marshall, Robin Warren (2005) • Andrew Z. Fire, Craig C. Mello (2006) • Mario Capecchi, Martin Evans, Oliver Smithies (2007) • Harald zur Hausen, Françoise Barré-Sinoussi, Luc Montagnier (2008) • Elizabeth H. Blackburn, Carol W. Greider, Jack W. Szostak (2009) • Robert Geoffrey Edwards (2010) [espandi] v · d · mVincitori del Premio Principe delle Asturie per la ricerca scientifica e tecnica Alberto Sols García (1981) • Manuel Ballester Boix (1982) • Luis Antonio Santaló Sors (1983) • Antonio García Bellido (1984) • David Vázquez Martínez, Emilio Rosenblueth (1985) • Antonio González González (1986) • Pablo Rudomín Zevnovaty, Jacinto Convit (1987) • Manuel Cardona e Marcos Moshinsky (1988) • Guido Münch (1989) • Salvador Moncada, Santiago Grisolía (1990) • Francisco Bolívar Zapata (1991) • Federico García Moliner (1992) • Amable Liñán (1993) • Manuel Elkin Patarroyo (1994) • Istituto Nazionale di Biodiversità del Costa Rica, Manuel Losada Villasante (1995) • Valentí Fuster Carulla (1996) • Equipo Investigador de Atapuerca (1997) • Pedro Miguel Etxenike Landiríbar, Emilio Méndez Pérez (1998) • Ricardo Miledi, Enrique Moreno González (1999) • Luc Montagnier, Robert C. Gallo (2000) • Jean Weissenbach, Craig Venter, John Sulston, Francis Collins, Hamilton Smith (2001) • Lawrence Roberts, Robert Kahn, Vinton Cerf, Tim Berners-Lee (2002) • Jane Goodall (2003) • Judah Folkman, Tony Hunter, Joan Massagué, Bert Vogelstein, Robert Weinberg (2004) • Antonio Damasio, Hanna Damasio (2005) • Juan Ignacio Cirac (2006) • Ginés Morata Pérez, Peter Lawrence (2007) • Sumio Iijima, Robert Langer, George M. Whitesides, Tobin Marks, Shuji Nakamura (2008) • Martin Cooper, Ray Tomlinson (2009) Portale Biografie Portale Medicina Portale Microbiologia Portale Premi Nobel Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Luc_Montagnier" Categorie: Medici francesi Biologi francesi Nati nel 1932 Nati il 18 agosto Premi Nobel per la medicina Virologia [altre]

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