CASO BATTISTI II° ATTO
All’inizio della settimana il fratello del sig. Cesare Battisti, attualmente in Brasile in qualità di rifugiato politico grazie ad un intervento diretto del presidente Lula, ha paventato l’ipotesi di fare domanda affinchè venga concessa la grazia a suo fratello da parte del Sig. Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Intanto, il sig. Cesare Battisti dal Brasile ha inviato una nota al nostro Governo nella quale chiede espressamente che <
Altrettanto significativa è la richiesta che il fratello vuole presentare al Sig. Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
C’è da domandarsi a che titolo un latitante che dovrebbe scontare nelle patrie galere la giusta pena passata in giudicato comminategli continui a scorrazzare per il mondo facendo la bella vita quasi prendendo in giro il sistema giudiziario italiano, il Governo, l’Italia e gli Italiani e i parenti delle vittime. Tutto questo è aberrante e non può far altro che rinforzare da parte nostra la richiesta che il nostro Governo non perda di vista il caso e anzi ancor di più lavori per fare in modo che questo latitante, condannato a pena definitiva, paghi finalmente per quello che ha fatto.
In merito ai commenti che precedono mi sento – da cristiano cattolico estremo difensore della vita umana dal suo concepimento fino alla sua fine naturale – di ricordare che uno Stato Democratico deve adottare tutte le misure per assicurare i criminali alla Giustizia ovunque essi si trovino nel mondo ma lo Stato Democratico Repubblicano non deve assolutamente adottare le due aberrazioni per raggiungere i suoi scopi ossia: la tortura e la pena di morte, due concetti che sono direttamente collegati e collimano con il principio di Giustizia. Giustizia non significa giustizialismo. Lo Stato non vendica. Lo Stato punisce coloro i quali commettono i crimini, ma non può disporre della vita e\o della morte di nessuno. Nel momento in cui lo facesse i principi di democrazia più importanti verrebbero ad essere negati. Ricordiamoci che esistono tantissimi casi di persone che sono state condannate a morte la cui sentenza è stata eseguita e di cui è stata provata la completa innocenza al fatto dopo l’esecuzione.
Siamo in uno Stato di diritto, siamo in uno Stato in cui esistono leggi che vanno rispettate, ma nelle misure previste per i reati che vengono commessi non c’è – grazie a Dio! – la pena di morte la quale è stata cancellata anche dal codice penale militare di guerra. Quindi, quel che spetta al Battisti è stato già stabilito. Il Governo deve fare in modo che Battisti paghi il suo debito con la Giustizia. Lo dobbiamo ai parenti delle vittime; lo dobbiamo al nostro sistema penale; lo dobbiamo a quelli che si sentono defraudati dei loro diritti; lo dobbiamo a tutti coloro che hanno dato fiducia e che stanno aspettando che Giustizia sia fatta.
Bologna/Imola 20.02.2008 Pietro Berti
http://blog.panorama.it/italia/2009/02/20/battisti-scrive-dal-carcere-litalia-mostri-il-suo-lato-cristiano-e-perdoni/
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