YES MAN
USA 2008 durata 1h e 42 min ; regia Peyton Reed con J. Carrey. Distribuzione Warner Bros Pictures Italia. Carl Allen dopo essere stato smollato dalla moglie Stephanie ha avuto una vita fermata sul divano di casa, costellata da una serie infinita di “NO”: a cominciare dai rifiuti alle richieste di finanziamento all’istituto di credito ove lavora in cui continua a rifiutare crediti anche a soggetti ai quali non si potrebbero negare date le credenziali presentate in banca e continua con mille scuse a dire no alle uscite coi suoi amici, fino a quando, per rendere la sua vita finalmente più interessante e positiva, non viene trascinato nel cc.dd. programma “Yesman”, che lo impegna a rispondere con un si a qualsiasi domanda o proposta gli venga rivolta. Questa scelta innesca una catena di eventi imprevedibili, piacevoli e soprattutto l’incontro con Allyson. Da notare che uno dei pochissimi no che riesce a dire è nei confronti della sua ex Stephanie che rimasta sola prova in tutti i modi a farlo tornare con lei. Cosa che lui (giustamente non si sogna nemmeno, anzi). Il messaggio di questo film è estremamente positivo: infatti, l’insegnamento a pensare positivo che dà Yesman è il pensiero positivo, cioè l’antidoto al pessimismo globale. J. Carrey è il tipico uomo che trova soddisfazione nel pronunciare la parola “no” ma non perché è un pessimista, in realtà si scopre un uomo depresso. Non ha nulla da fare finge di ascoltare ma è sempre disattento; la sua vita cambierà con l’incontro di un vecchio amico che lo trascinerà al seminario di positività e a dire sempre “si”. Quindi, imparerà il coreano, aiuterà un senza-tetto, salverà un uomo da un tentato suicidio, ma soprattutto ritroverà l’amore. Non è una commedia con pretese di alto livello, perché è semplice e leggera, ma è divertente e tocca temi molto impegnativi. La decisione di cambiare il film della propria vita è una scelta radicale: oggi spettatore, domani protagonista sconvolge. In tal caso, vuol dire solo pianificare, tornare a sperare, aver voglia di fare, in una sola parola, sentirsi vivi.Scientificamente è provato che malattie insidiose come il cancro sono state curate e debellate grazie a cambiamenti di atteggiamenti e filosofie di vita.In tutte le negatività del mondo quotidiano che ti portano a dire no invece di sì questo film è come una boccata di aria fresca, perché ci ricorda che la vita è un dono ed è qualcosa che val la pena di essere vissuta. Certo Carrey imparerà a sue spese che dire sempre “si” è da irresponsabili, ma se c’è una cosa che insegna il film è che l’essere chiusi in se stessi è di per sé una sconfitta. Ci saranno i rischi si potrà evitare di sbagliare e di soffrire ma si precluderanno a priori altre possibili esperienze. La vita è un dono che va vissuto pienamente per poter dire alla fine dei nostri giorni “grazie, Signore! In ogni caso, ne è valsa la pena.”
l'ho visto! Grande Marco
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