ROLANDO RIVI E LA SPACCATURA DEL PD
6-5-4 febbraio 2009
Il 4 febbraio 2009 il Consiglio Comunale di Sassuolo, dietro richiesta del consigliere del gruppo misto Gabriele Giovanardi , di intitolazione di una strada a Rolando Rivi, seminarista trucidato nel 1945 dalle Brigate Partigiane dei GAP , ha visto la seguente votazione in Consiglio Comunale: 7 astenuti (PD ex DS), 7 favorevoli (minoranza ed ex margheritini) . Così il Consiglio comunale ha, di fatto, bocciato l’intitolazione di una via a Rolando Rivi, nonostante la Chiesa Cattolica Romana lo abbia considerato servo di Dio e lo abbia indicato come prossimo Beato.
I GAP lo accusarono pretestuosamente di essere una spia nazi-fascista e venne barbaramente ucciso tre giorni dopo essere stato ucciso dai partigiani comunisti a seguito di violenze inenarrabili e torture che per la loro efferatezza lo portarono alla morte.
Rivi aveva solamente 14 anni.
I dirigenti dell’una e dell’altra corrente non riescono a trovare un’intesa sull’intitolazione di una strada di un giovane seminarista ammazzato 60 anni fa. Viene alla luce la testimonianza palese dell’intrinseca inesorabile inconciliabilità delle due anime interne del PD (ricordiamo i setti voti favorevoli all’intitolazione erano composti dalla minoranza e dai componenti di area cattolica della maggioranza). Da tutto ciò si desume, in merito al caso della proposta di intitolazione della strada al povero giovanissimo seminarista massacrato nel ’45, che una strada dedicata alla sua memoria offende i partigiani della provincia di Modena e dulcis in fundo come si è visto dal voto in consiglio comunale spaccherebbe in 2 frange (margheritina e diessina) del PD. Riteniamo inaudito che nel 2009 ancora ci siano soggetti che abbiano il coraggio di continuare a negare il fatto che la guerra civile in Italia ha provocato centinaia di migliaia di vittime, la maggior parte delle quali innocenti e trucidate solo ed esclusivamente per una sete spasmodica di vendetta nei confronti anche di coloro che erano stati ben lungi dal prendere le parti di una delle fazioni durante il conflitto. In questa testimonianza, con il cuore e con tutto il sentimento possibile, ci sentiamo il dovere di fare in modo che questo giovine seminarista non abbia sofferto e non si sia sacrificato invano, bensì rimanga pietra miliare di quello che significa, nonostante la giovanissima età, avere il coraggio delle proprie scelte, avere il coraggio di non rinnegarle, avere il coraggio di non aver paura delle conseguenze delle proprie azioni e, soprattutto, di dimostrare una grande dignità nell’affrontare il martirio.
I giovani di oggi dovrebbero trarre spunto dalle vicende dei giovanissimi di ieri che si sono sacrificati in nome della fede in nome della libertà e nella ferma convinzione che la perdita della loro vita per mano di boia qualunque non avrebbe fermato il corso della storia, ma lo avrebbe accelerato. Riteniamo che Rolando Rivi abbia agito da eroe ma allo stesso tempo che il giovane seminarista lo abbia fatto in maniera del tutto modesta sicuro dell’appoggio di Nostro Signore. Quindi egli deve essere un esempio per tutte le parti ed è giusto da parte nostra dedicargli questa testimonianza per fare in modo che egli non venga mai dimenticato anche se una parte del consiglio comunale di Sassuolo non ha avuto il coraggio di affermare una verità storica per paura di offendere i partigiani ed ha negato di attribuire onore ad un ragazzo che pur avendo tutta la vita davanti ha deciso di sacrificarla per tutti noi.
La settimana scorsa la stessa problematica si era presentata durante un ordine del giorno presentato in consiglio comunale a Carpi, dove il gruppo consiliare per la lega nord aveva proposto di intitolare una strada all’arcivescovo di Carpi Mons. Alessandro Maggiolini, salito in cielo nel novembre del 2008. Il PD si è spaccato in due, a dimostrazione che i preti e i vescovi sono in grado di spaccarlo; e questo succede nella provincia modenese dove il PD vive in maniera particolare la frattura tremenda dell’area cattolica dell’ex margherita e degli ex diessini di stampo più tradizionalista. Tutto ciò premesso il PD si è ancora una volta spaccato in due e alla fine grazie agli ex della margherita, faticosamente si è arrivati al “si”. Ciò ha creato un vero e proprio ginepraio politico tra il PD dei cc.dd. tradizionalisti e gli ex della margherita.
Pietro Berti Imola (BO)
6-5-4 febbraio 2009
Il 4 febbraio 2009 il Consiglio Comunale di Sassuolo, dietro richiesta del consigliere del gruppo misto Gabriele Giovanardi , di intitolazione di una strada a Rolando Rivi, seminarista trucidato nel 1945 dalle Brigate Partigiane dei GAP , ha visto la seguente votazione in Consiglio Comunale: 7 astenuti (PD ex DS), 7 favorevoli (minoranza ed ex margheritini) . Così il Consiglio comunale ha, di fatto, bocciato l’intitolazione di una via a Rolando Rivi, nonostante la Chiesa Cattolica Romana lo abbia considerato servo di Dio e lo abbia indicato come prossimo Beato.
I GAP lo accusarono pretestuosamente di essere una spia nazi-fascista e venne barbaramente ucciso tre giorni dopo essere stato ucciso dai partigiani comunisti a seguito di violenze inenarrabili e torture che per la loro efferatezza lo portarono alla morte.
Rivi aveva solamente 14 anni.
I dirigenti dell’una e dell’altra corrente non riescono a trovare un’intesa sull’intitolazione di una strada di un giovane seminarista ammazzato 60 anni fa. Viene alla luce la testimonianza palese dell’intrinseca inesorabile inconciliabilità delle due anime interne del PD (ricordiamo i setti voti favorevoli all’intitolazione erano composti dalla minoranza e dai componenti di area cattolica della maggioranza). Da tutto ciò si desume, in merito al caso della proposta di intitolazione della strada al povero giovanissimo seminarista massacrato nel ’45, che una strada dedicata alla sua memoria offende i partigiani della provincia di Modena e dulcis in fundo come si è visto dal voto in consiglio comunale spaccherebbe in 2 frange (margheritina e diessina) del PD. Riteniamo inaudito che nel 2009 ancora ci siano soggetti che abbiano il coraggio di continuare a negare il fatto che la guerra civile in Italia ha provocato centinaia di migliaia di vittime, la maggior parte delle quali innocenti e trucidate solo ed esclusivamente per una sete spasmodica di vendetta nei confronti anche di coloro che erano stati ben lungi dal prendere le parti di una delle fazioni durante il conflitto. In questa testimonianza, con il cuore e con tutto il sentimento possibile, ci sentiamo il dovere di fare in modo che questo giovine seminarista non abbia sofferto e non si sia sacrificato invano, bensì rimanga pietra miliare di quello che significa, nonostante la giovanissima età, avere il coraggio delle proprie scelte, avere il coraggio di non rinnegarle, avere il coraggio di non aver paura delle conseguenze delle proprie azioni e, soprattutto, di dimostrare una grande dignità nell’affrontare il martirio.
I giovani di oggi dovrebbero trarre spunto dalle vicende dei giovanissimi di ieri che si sono sacrificati in nome della fede in nome della libertà e nella ferma convinzione che la perdita della loro vita per mano di boia qualunque non avrebbe fermato il corso della storia, ma lo avrebbe accelerato. Riteniamo che Rolando Rivi abbia agito da eroe ma allo stesso tempo che il giovane seminarista lo abbia fatto in maniera del tutto modesta sicuro dell’appoggio di Nostro Signore. Quindi egli deve essere un esempio per tutte le parti ed è giusto da parte nostra dedicargli questa testimonianza per fare in modo che egli non venga mai dimenticato anche se una parte del consiglio comunale di Sassuolo non ha avuto il coraggio di affermare una verità storica per paura di offendere i partigiani ed ha negato di attribuire onore ad un ragazzo che pur avendo tutta la vita davanti ha deciso di sacrificarla per tutti noi.
La settimana scorsa la stessa problematica si era presentata durante un ordine del giorno presentato in consiglio comunale a Carpi, dove il gruppo consiliare per la lega nord aveva proposto di intitolare una strada all’arcivescovo di Carpi Mons. Alessandro Maggiolini, salito in cielo nel novembre del 2008. Il PD si è spaccato in due, a dimostrazione che i preti e i vescovi sono in grado di spaccarlo; e questo succede nella provincia modenese dove il PD vive in maniera particolare la frattura tremenda dell’area cattolica dell’ex margherita e degli ex diessini di stampo più tradizionalista. Tutto ciò premesso il PD si è ancora una volta spaccato in due e alla fine grazie agli ex della margherita, faticosamente si è arrivati al “si”. Ciò ha creato un vero e proprio ginepraio politico tra il PD dei cc.dd. tradizionalisti e gli ex della margherita.
non conoscevo questa storia. ti ringrazio per averla raccontata. ne sono rimasto mollo colpito. non immaginavo tanta crudeltà negli esseri umani.non so se in natura esistano effettivamente creature altrettanto aggressive, violente, e capaci di assurde mostruosità come gi esseri umani.
RispondiEliminaignoravo chi fosse Rolando Rivi prima di questo post. grazie per averlo raccontato
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