A Sua Eccellenza il Presidente della Repubblica Italiana, On Giorgio Napolitano ,
con la presente siamo ad esprimerLe la nostra più totale solidarietà in merito agli ingiusti attacchi rivoltiLe dall’On. Antonio di Pietro dell’Italia dei Valori in Piazza Farnese in data 28.01.2009. Riteniamo che l’atteggiamento dell’On Di Pietro che la accusa testualmente come segue: “Lei dovrebbe essere l’arbitro, a volte il Suo giudizio ci appare poco da arbitro e poco da terzi (…) dica che i mercanti devono andare fuori dal tempio, dal Parlamento, e noi lo approveremo (…) ” sia quanto meno degno di censura. In politica oramai ci si può aspettare di tutto, ma pensare che un uomo politico (per giunta ex Poliziotto, ex P.M., ex Ministro, e Parlamentare da tempo, quindi uomo di Stato e di Governo) attacchi in modo così vergognoso ed ingiusto la più alta carica dello Stato per altro così degnamente da Lei rivestita e rappresentata è vergognoso sia agli occhi del cittadino italiano sia agli occhi del cittadino europeo, senza contare i danni riflessi prodotti all’estero per l’immagine del Paese .
Ci auguriamo che Lei voglia vagliare tutte le vie istituzionali ai fini di tutelare in questa penosa vicenda la carica istituzionale che ricopre.
Le confermiamo la nostra più assoluta solidarietà e Le auguriamo un buon lavoro.
con la presente siamo ad esprimerLe la nostra più totale solidarietà in merito agli ingiusti attacchi rivoltiLe dall’On. Antonio di Pietro dell’Italia dei Valori in Piazza Farnese in data 28.01.2009. Riteniamo che l’atteggiamento dell’On Di Pietro che la accusa testualmente come segue: “Lei dovrebbe essere l’arbitro, a volte il Suo giudizio ci appare poco da arbitro e poco da terzi (…) dica che i mercanti devono andare fuori dal tempio, dal Parlamento, e noi lo approveremo (…) ” sia quanto meno degno di censura. In politica oramai ci si può aspettare di tutto, ma pensare che un uomo politico (per giunta ex Poliziotto, ex P.M., ex Ministro, e Parlamentare da tempo, quindi uomo di Stato e di Governo) attacchi in modo così vergognoso ed ingiusto la più alta carica dello Stato per altro così degnamente da Lei rivestita e rappresentata è vergognoso sia agli occhi del cittadino italiano sia agli occhi del cittadino europeo, senza contare i danni riflessi prodotti all’estero per l’immagine del Paese .
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LEGGI LA NOTIZIA DALLA STAMPA IN INTERNET
RispondiEliminahttp://temporeale.libero.it/libero/fdg/2561940.html
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ma la ha letta l'ultima di oggi?
RispondiEliminaio gliela mando...dica lei...
http://iltempo.ilsole24ore.com/adnkronos/?q=YToxOntzOjEyOiJ4bWxfZmlsZW5hbWUiO3M6MjE6IkFETjIwMDkwMjA1MTIzODEyLnhtbCI7fQ==
dice che i medici cattolici riusciranno a far ragionare il padre sul fatto che non si può far morire le persone di fame e di sete?
RispondiEliminahttp://iltempo.ilsole24ore.com/adnkronos/?q=YToxOntzOjEyOiJ4bWxfZmlsZW5hbWUiO3M6MjE6IkFETjIwMDkwMjA1MTkwMDI0LnhtbCI7fQ==
ma questo lo ha letto? le sembra normale? non solo non si scusa con il capo di Stato ma rincara la dose con il capo del Governo. è possibile un simile esempio di politico che offende le più alte Cariche dello Stato? dice che lo fa x propaganda?
RispondiEliminahttp://notizie.it.msn.com/topnews/articolo.aspx?cp-documentid=13737153
E sullo scontro tra Berlusconi e Napolitano per il caso Englaro cosa hai da dire?? A mio parere l'attacco del Capo del Governo alla Costituzione è ingiustificato, la giudica "Filosovietica, fatta sotto l'influsso di una dittatura"; forse, alimentando tutte queste polemiche, è riuscito a spostare l'attenzione degli italiani su altri e ben più importanti problemi che il paese avrebbe la priorità di affrontare in questo momento..Il caso di Eluana è molto delicato, ma credo che ormai debba restare nella sfera personale della famiglia e, del resto, c'è una sentenza della Cassazione che ha già deciso..
RispondiEliminaGentile Sign. Anonimo, in merito al suo giudizio cortese sulla questione della solidarietà dovuta al sig. Presidente, Sua Ecc.za Giorgio Napolitano, in ordine all’attacco indegno e sproporzionato sferratogli da un ex poliziotto, ex magistrato, ex ministro della Repubblica italiana ed attuale parlamentare, molisano, Antonio Di Pietro; è sacrosanto il dovere per ogni cittadino italiano che possa fregiarsi di tale titolo di esprimere solidarietà e vicinanza al Capo di Stato contro le accuse rivoltegli da un parlamentare che prima di tutti aveva giurato fedeltà alle Istituzioni; il circo mediatico messo in piedi da Beppe Grillo intorno alla pubblicizzazione più che delle proprie idee della propria persona in danno delle Istituzioni repubblicane, niente di più può considerarsi che come un fenomeno populistico. Grillo sicuramente non è quel saggio che noi troviamo nel Pinocchio di Collodi . Egli essendo ormai arrivato all’apice della carriera e avendo iniziato la fase discendente non vuol perdere la scena e ha travalicato completamente il confine del sacrosanto diritto di satira e di critica nei confronti della classe politica, andando così ben oltre, ossia è entrato a farne parte. Tutto ciò premesso, da squallore nasce squallore; da incapacità di esprimersi nasce incapacità di esprimersi; dal no per forza nasce il no per forza; dalla mancanza di rispetto di tutto quello che è riferito alle Istituzioni nasce e si fomenta tutto quello che è mancanza di rispetto di tutto ciò che rappresenta lo Stato e le Istituzioni repubblicane. L’unione e l’accordo di tali individui con tutti i loro seguaci (che sono solo capaci di dire no, senza spiegarne il perché ) non fa altro che dimostrare quanta strada ancora debba fare l’Italia repubblicana per fare in modo che anche questi soggetti si debbano rendere loro malgrado conto che tutto quello che esprimono, e che possono esprimere gli è permesso dalla Democrazia, che loro tanto criticano, aborrono e definiscono “dittatura”, dando l’impressione, ahimè di non avere la benchè minima idea né dal punto di vista storico né giuridico né istituzionale etc etc. della fortuna che hanno avuto di nascere, vivere (liberamente), in quello che è considerato uno degli stati esempio di democrazia in tutto il mondo. Che si vergognino.!
RispondiEliminaTutto ciò, doverosamente premesso, ai fini di una maggiore chiarezza passiamo ora ad analizzare la tematica proposta dall’anonimo utente che ci pone il quesito del presunto scontro tra il Sig. Presidente della Repubblica italiana G. Napolitano e il Sig. Presidente del Consiglio Cav. On. Dott Silvio Berlusconi. Non vi è alcun tipo di scontro istituzionale. Tutti coloro che nell’opposizione utilizzano questa frase lo fanno solo ed esclusivamente perché nella realtà si sono accorti che, a cominciare da Veltroni, nel proprio schieramento formato da laici di sinistra e da cattolici di sinistra non vi è l’univocità per una presa di posizione comune in merito al decreto che il Sig. Presidente si è rifiutato di firmare. La trasversalità della problematica del caso Englaro ha fatto sì che i cattolici del centro sinistra, l’UDC di Casini, la Lega di Bossi, la corrente popolare liberale della CDL di Giovanardi, la DC di Rotondi ed i cattolici dello schieramento del centro destra in maniera compatta si esprimessero contro l’interruzione dell’alimentazione tramite sondino alla povera Eluana Englaro, attualmente ricoverata presso la clinica udinese “La Quiete”. In questo caso, la questione inerente la solidarietà al sig. Presidente della Repubblica per il fatto di non aver firmato il D.L. approvato dal Consiglio dei Ministri per fare in modo che venisse immediatamente ripristinata l’alimentazione tramite sondino a questa povera ragazza, esula completamente dal concetto di quella che si chiama solidarietà o meno al Sig. Presidente. Tutti noi cittadini della Repubblica, in quanto tali, ed avendo giurato sia per le professioni che svolgiamo sia per aver prestato il servizio militare sia nel momento in cui godiamo dei diritti politici e di elettorato attivo e passivo sia in tutti i momenti in cui la nostra democrazia repubblicana ci chiede di esserle fedeli, ebbene quando ci accorgiamo che qualcuno deliberatamente attacca il Sig Presidente, per motivazioni come quelle che hanno mosso Di Pietro, noi siamo i primi a schierarci al suo fianco e se possibile a dimostrargli la nostra solidarietà con tutti i mezzi di cui disponiamo (es. le Camere Penali Italiane, loro sponte, hanno intrapreso azione legale penale nei confronti dell’On. Di Pietro per le sue gravissime dichiarazioni nei confronti del Sig. Presidente), ma in questo caso, non è in atto nessun conflitto istituzionale: il Consiglio dei Ministri presieduto dal suo Presidente On S. Berlusconi ha presentato un decreto legge; il Sig. Presidente Napolitano non ha ritenuto opportuno firmarlo e quindi come prevede la Costituzione il provvedimento viene restituito a chi ne ha richiesto la sottoscrizione. Per tutta risposta il Senato della Repubblica ha fissato come primo punto all’ordine del giorno l’approvazione della legge con cui si vieta e si impedisce di interrompere l’alimentazione e l’idratazione tramite sondino alle persone nella stessa condizione di Eluana. A quanto ci è dato sapere, tale provvedimento dovrebbe facilmente passare al senato per essere poi discusso alla camera e vista la maggioranza ben più che qualificata di deputati che lo appoggiano non dovrebbe avere problemi per la sua definitiva approvazione. Da rilevare l’inquietante metodologia di coloro che reputandosi medici ed avendo pronunciato il giuramento a quello che fu un grande della medicina, cioè Ippocrate, hanno deliberatamente violato sia il giuramento prestato sia il protocollo che avevano predeterminato per la gradualità della sospensione dei mezzi di sostentamento e di idratazione alla signorina Englaro. Infatti, il giorno del suo arrivo a Udine ella ha ricevuto il 100% del suo fabbisogno, il giorno dopo ha ricevuto il 50% del suo fabbisogno, dal terzo giorno di ricovero ella non ha ricevuto più nulla. Lo staff medico si è semplicemente limitato a dire che a causa della mancata idratazione, la signorina Englaro da oggi è affetta da una tosse persistente dovuta al fatto che è completamente priva di idratazione. I medici molto sarcasticamente si sono limitati a dire che avrebbero provveduto somministrandole non dei sedativi o degli anti dolorifici bensì dei semplici calmanti per la tosse. Lascio a voi il ragionamento su questa metodologia. Mi sento il dovere di comunicare anche – visto che purtroppo l’ignoranza umana non ha limiti - che le ispezioni eseguite dai NAS all’interno della struttura non sono state fatte in violazione di alcun punto della sentenza definitiva della Corte di Cassazione, bensì sono avvenute per verificare che la struttura stessa fosse sotto tutti i punti di vista idonea al trattamento sanitario della signorina Englaro. Personalmente, sono ad augurarmi che il Parlamento della nostra Repubblica legiferi quanto prima in questo ambito per fare in modo che sia la cultura della vita a vincere e non quella della morte come ormai purtroppo nella nostra società sempre più avviene; o peggio la cultura della tortura che porta alla morte o meglio dell’inquietudine dell’animo umano sia del credente sia del non credente che abbia ben impresso nel suo animo che quello che ha di fronte è ben lungi dall’essere un caso di eutanasia (alla quale ovviamente io sono contrario) ma è tra gli aspetti più aberranti che la nostra nazione repubblicana si sia trovata ad analizzare dal dopoguerra. Infatti, possiamo dire che è stata legittimata la tortura nei confronti di un essere che non si può difendere; possiamo dire che è iniziata la sua agonia e ahimè siamo costretti ad affermare che questa agonia purtroppo è destinata ad essere terribilmente lunga e per questo ancor più angosciante. Quello che chiediamo al nostro Presidente del Consiglio, alle due Camere e alla CEI per quanto le compete pur non andando oltre le linee guida( che non entri nel merito in maniera ingerente nell’ordinamento giuridico italiano), è che si faccia di tutto perché questa donna non venga ammazzata. Soprattutto, che questa tortura mostruosa ideata da persone che, se pesate sulla bilancia risulteranno mancanti di quello che si definisce in 21 gr. il peso dell’anima, possono gestire liberamente della vita e della morte di una persona inerme della quale nessuno nella realtà sa né saprà mai a questo punto quale volontà avrebbe espresso nel caso avesse avuto la premonizione di subìre un incidente stradale così grave da ridurla in questo pietoso stato. Che Dio ci illumini e che soprattutto Dio guardi dentro ai cuori di coloro che si stanno così frettolosamente appropriando di quello che per loro non è altro che un semplice vegetale. Pietro Berti
Ciao Pietro,
RispondiEliminail mio commento non era diretto a giudicare se fosse giusto o no far morire Eluana, me ne guarderei bene..è un tema molto complesso, che smuove la coscienza di ognuno di noi e per il quale ormai sono state spese innumerevoli parole; è condivisibile tutto quello che hai detto anche tu a riguardo.
E' solo che ho la sensazione che sia stato tanto enfatizzato, troppo strumentalizzato e politicizzato..i "nostri" (scusa le virgolette, ma non mi sento molto rappresentata in Parlamento da nessuno schieramento) politici se ne sarebbero potuti occupare molto tempo fa e forse non saremmo arrivati a questo punto; come sappiamo,non è un problema sorto solo in questi giorni, non sei d'accordo?
Ah..complimenti per il tuo blog, anche per le scelte grafiche..ottimo web design!
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