Birmania, processo Suu Kyi di nuovo a porte chiuse
La leader democratica rischia fino a cinque anni di carcere.
La leader democratica rischia fino a cinque anni di carcere.
sabato 23 maggio 2009 19.46.13
Tratto dal sito web http://notizie.it.msn.com/approfondimento/articolo.aspx?cp-documentid=147452335
© APCOM Roma, 21 mag. (Apcom) - E' durata poco l'illusione che il processo alla leader democratica birmana Aung San Suu Kyi potesse svolgersi a porte aperte alla presenza di diplomatici stranieri e di giornalisti nel rispetto delle leggi internazionali. Le autorità birmane hanno di nuovo deciso di procedere a porte chiuse, dopo al breve apertura, appena 45 minuti, di ieri a 20 diplomatici e 10 giornalisti.
Ieri il governo ha anche permesso ai diplomatici di Russia, Singapore e Thailandia di incontrare Suu Kyi ma la Premio Nobel per la Pace deve stare bene attenta a ciò che dice a questi stranieri perché potrebbe essere causa di nuove imputazioni. La leader della Lega nazionale per la democrazia, 63 anni, ha comunque ringraziato i rappresentanti stranieri per il supporto che le viene dimostrato da più parti del mondo. Aung San Suu Kyi è accusata di aver violato gli arresti domiciliari per aver ospitato per due giorni un bizzarro americano, il mormone John William Yettaw, giunto in maniera roccambolesca nella sua casa.
Una vicenda oscura, che per molti è una trappola per prolungare la prigionia di Suu Kyi proprio mentre stavano scadendo i termini dei domiciliari e per impedirle di prendere parte alle elezioni del prossimo anno.
Nonostante la concessione di ieri, il processo si è tenuto a porte chiuse fin dal suo inizio, lunedì. Nove Premi Nobel, tra cui il vescovo sudafricano Desmond Tutu, hanno duramente criticato il procedimento definendolo "una beffa". Il verdetto dovrebbe essere pronunciato prima che scadano i termini dei domiciliari, il 27 maggio. Se sarà giudicata colpevole, rischia fino a cinque anni di carcere che, secondo uno dei suoi avvocati, l'americano Jared Genser, potrebbero essere letali per le sue precarie condizioni di salute. Chb
Tratto dal sito web http://notizie.it.msn.com/approfondimento/articolo.aspx?cp-documentid=147452335
© APCOM Roma, 21 mag. (Apcom) - E' durata poco l'illusione che il processo alla leader democratica birmana Aung San Suu Kyi potesse svolgersi a porte aperte alla presenza di diplomatici stranieri e di giornalisti nel rispetto delle leggi internazionali. Le autorità birmane hanno di nuovo deciso di procedere a porte chiuse, dopo al breve apertura, appena 45 minuti, di ieri a 20 diplomatici e 10 giornalisti.
Ieri il governo ha anche permesso ai diplomatici di Russia, Singapore e Thailandia di incontrare Suu Kyi ma la Premio Nobel per la Pace deve stare bene attenta a ciò che dice a questi stranieri perché potrebbe essere causa di nuove imputazioni. La leader della Lega nazionale per la democrazia, 63 anni, ha comunque ringraziato i rappresentanti stranieri per il supporto che le viene dimostrato da più parti del mondo. Aung San Suu Kyi è accusata di aver violato gli arresti domiciliari per aver ospitato per due giorni un bizzarro americano, il mormone John William Yettaw, giunto in maniera roccambolesca nella sua casa.
Una vicenda oscura, che per molti è una trappola per prolungare la prigionia di Suu Kyi proprio mentre stavano scadendo i termini dei domiciliari e per impedirle di prendere parte alle elezioni del prossimo anno.
Nonostante la concessione di ieri, il processo si è tenuto a porte chiuse fin dal suo inizio, lunedì. Nove Premi Nobel, tra cui il vescovo sudafricano Desmond Tutu, hanno duramente criticato il procedimento definendolo "una beffa". Il verdetto dovrebbe essere pronunciato prima che scadano i termini dei domiciliari, il 27 maggio. Se sarà giudicata colpevole, rischia fino a cinque anni di carcere che, secondo uno dei suoi avvocati, l'americano Jared Genser, potrebbero essere letali per le sue precarie condizioni di salute. Chb
Nessun commento:
Posta un commento