regia: G. Armstrong, con G. Earce e C. Zeta-Jones
Agli inizi del ‘900, durante un periodo storico di grande polemica scientifica, il celebre mago ed illusionista arriva alla penultima tappa del suo tour mondiale ad Edimburgo, in Scozia. Ma lo scopo del suo tour non è solo quello di mostrare le sue abilità in quanto il maestro è famoso in tutto il mondo anche per essere un noto smascheratore di falsi medium. Inoltre, egli è alla disperata ricerca di un vero medium che riesca a metterlo in contatto con sua madre, deceduta tredici anni prima. Chiunque sarà in grado di farlo entrerà in possesso di un premio di diecimila dollari. Questa ricompensa attira l’attenzione di una millantatrice locale e della figlia di costei che vivono di espedienti dormendo in una casetta all’interno del cimitero di Edimburgo. Mary McGarvie insieme alla figlia Benji decide di sfidare per intascare il premio il più bravo ed il più scaltro di tutti i maestri. Due grandi incantatori che si sfidano correndo il più grosso rischio dei rischi, quello di innamorarsi. L’episodio di cui tratta il film è una rielaborazione di un periodo storico in cui i fatti narrati sono realmente accaduti come vengono narrati, nella vita del celebre mago ed illusionista. Mary, interpretata dalla Zeta-Jones, è carismatica, astuta, misteriosa e stranamente perfettamente idonea al ruolo assegnatole. Intrighi, compromessi, passioni che si complicano all’interno di un mondo di illusioni e mistero fino a costringere la seducente sensitiva a dover prendere una decisione: quella dell’amore o del denaro. Il resto è storia, peraltro ben narrata e sfata i luoghi comuni in cui la maggior parte degli inconsapevoli ritiene che uno dei grandi del trascorso millennio sia deceduto durante un suo esperimento. Il film conferma inoltre come nonostante siano passati ottanta anni dalla sua morte, Houdini continui ad essere il vero sinonimo di magia. Un grande mago contemporaneo l’illustre David Copperfield non dimentica mai di ricordare che Houdini è il maestro e lo rimarrà. Lui è un discepolo e nonostante tutto non riuscirà a diventare maestro. L’interprete G. Earce per avere un aspetto credibile ai fini di interpretare degnamente il personaggio ha dovuto subire per mesi degli allenamenti faticosissimi in palestra ed inoltre ha dovuto seguire dei corsi specialistici di magia basica. Da ricordare il fatto che il maestro non solo è stato un grande mago, un grande illusionista ed un grande ricercatore nel campo dell’esoterismo e dell’occulto ma è stato anche lo specialista delle fughe impossibili dalle strutture carcerarie considerate tra le più sicure al mondo in cui ammanettato e coi ceppi si faceva rinchiudere. Senza dubbio la sua mente era fuori dal comune come lo erano i suoi esperimenti. Una delle sue affermazioni più celebri è quella in cui lui sostiene di essere costantemente in uno strenuo equilibrio tra i due mondi il terreno e l’ultraterreno di cui non ha mai fatto mistero di essere un profondo credente, tanto che tutte le volte che si accingeva ad effettuare un esperimento pericoloso ribadiva sempre che qualunque cosa fosse successa Dio avrebbe avuto pietà della sua anima immortale. Pietro Berti
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