interpreti R. Filipp, Eva Green, regia G. McMorrow.
G. Prist protagonista di questo thriller miscela tra action e psicoanalisi in una intrigante storia sospesa tra la capitale londinese e la futuristica Meanwhile City. Deciso a chiudere i conti con la sua nemesi il misterioso inglese The Individual, Jonathan nella sua caccia arriverà ben presto a legare il suo destino a quelli di Nilo, un giovane in crisi sentimentale alla ricerca di una sua vecchia amica di infanzia, ed Emilia, avvenente studentessa con manie suicide, in un labirinto esistenziale in cui le personalità si confondono, le certezze si infrangono ed il vero nemico assume contorni imprevedibili. Vendetta, amore, intolleranza in uno scenario sospeso tra la Londra di oggi e una città avveniristica, in cui si fa strada la magistrale interpretazione di Eva Green. Tra i due mondi paralleli le vicende di quattro persone da un lato sono collegate dal fato, dall’amore e dall’imponderabile quanto imprevedibile tragedia. Da segnalare il fatto che il film oltre ad essere nella parte avveniristica girato in metodo assolutamente goticheggiante è obbligatoriamente da seguire scena dopo scena. La sanzione comminata a chi non lo facesse è senz’altro quella di non capire nulla dello spirito del film. Interessante l’idea, nella città parallela, del fatto che ogni concittadino per qualunque pratica burocratica di cui necessiti debba appartenere per forza ad una corrente religiosa, qualunque essa sia. Non è ammissibile per i cittadini non appartenervi. Tanto è che chi non ha le idee chiare è legittimato dal governo a fondarne una ed a crearne adepti. Allo stesso tempo è libero anche dopo pochi minuti di abbandonarla e di abbracciarne un’altra. Pietro Berti
G. Prist protagonista di questo thriller miscela tra action e psicoanalisi in una intrigante storia sospesa tra la capitale londinese e la futuristica Meanwhile City. Deciso a chiudere i conti con la sua nemesi il misterioso inglese The Individual, Jonathan nella sua caccia arriverà ben presto a legare il suo destino a quelli di Nilo, un giovane in crisi sentimentale alla ricerca di una sua vecchia amica di infanzia, ed Emilia, avvenente studentessa con manie suicide, in un labirinto esistenziale in cui le personalità si confondono, le certezze si infrangono ed il vero nemico assume contorni imprevedibili. Vendetta, amore, intolleranza in uno scenario sospeso tra la Londra di oggi e una città avveniristica, in cui si fa strada la magistrale interpretazione di Eva Green. Tra i due mondi paralleli le vicende di quattro persone da un lato sono collegate dal fato, dall’amore e dall’imponderabile quanto imprevedibile tragedia. Da segnalare il fatto che il film oltre ad essere nella parte avveniristica girato in metodo assolutamente goticheggiante è obbligatoriamente da seguire scena dopo scena. La sanzione comminata a chi non lo facesse è senz’altro quella di non capire nulla dello spirito del film. Interessante l’idea, nella città parallela, del fatto che ogni concittadino per qualunque pratica burocratica di cui necessiti debba appartenere per forza ad una corrente religiosa, qualunque essa sia. Non è ammissibile per i cittadini non appartenervi. Tanto è che chi non ha le idee chiare è legittimato dal governo a fondarne una ed a crearne adepti. Allo stesso tempo è libero anche dopo pochi minuti di abbandonarla e di abbracciarne un’altra. Pietro Berti
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