La Transnistria è una regione moldava lungo il confine con l'
Ucraina,
de iure parte della
Moldavia e
de facto repubblica indipendente. La regione infatti ha dichiarato unilateralmente la propria indipendenza nel
1990, senza essere riconosciuta a livello internazionale.
Il nome della regione deriva dal fiume
Nistro: la Transnistria è infatti l'area della Moldavia posta sulla sponda orientale del fiume.
Indice
1 Nome2 Status internazionale3 Storia della Transnistria3.1 Fino al XX secolo3.2 Repubblica autonoma3.3 La seconda guerra mondiale3.4 La RSS di Moldavia3.5 La separazione3.6 Gli anni '903.7 Il memorandum Kozak3.8 La crisi del 20043.9 Colloqui patrocinati dall'Ucraina4 Diritti umani5 Popolazione5.1 Gruppi etnici al censimento del 19895.1.1 Censimento 20046 Economia7 Regioni Amministrative della Transnistria8 Stampa ed informazione9 Note10 Collegamenti esterniNome
In italiano la regione è chiamata Transnistria (che è anche il nome
romeno) oppure Transdniestria. Il nome formale, sancito dalla
Costituzione della regione separatista è Република Молдовеняскэ Нистрянэ (Republica Moldovenească Nistreană) in
moldavo/rumeno, Приднестровская Молдавская Республика (Pridnestrovskaja Moldavskaja Respublika) in
russo, Придністровська Молдавська Республіка (Pridnistrovs'ka Moldavs'ka Respublika) in
ucraino. L'abbreviazione usata dalle autorità transnistre è PMR (ПМР).
Il nome breve utilizzato localmente è Pridnestrovie (traslitterazione del russo "Приднестровье"). Nel
2000 un editto presidenziale ha sancito che la traslitterazione ufficiale del nome in caratteri latini è "Pridnestrovie".
[2] Da un punto di vista
etimologico i nomi derivano da varianti del termine Transnistria inteso come "oltre il fiume Nistro", Pridnestrovie, significa infatti "presso il fiume Nistro". Ai russi e agli ucraini i nomi Transnistria e Transdniestria (oltre il fiume Nistro/Dniester) evidentemente non piacciono perchè indicano una prospettiva dalla Bessarabia cioè dalla parte dei moldavo/romeni.
Status internazionale
La "Repubblica Moldava di Transnistria" non è riconosciuta a livello internazionale ed è considerata ufficialmente come parte della
Repubblica di Moldavia, anche se di fatto è governata da un'amministrazione autonoma che ha sede nella città di
Tiraspol. La regione, precedentemente parte della
Repubblica Socialista Sovietica di Moldavia (una delle repubbliche dell'
URSS), ha dichiarato unilateralmente la propria indipendenza come "Repubblica Moldava di Transnistria" il
2 settembre 1990. La Repubblica non è riconosciuta internazionalmente da alcuno Stato, neppure dalla Russia che di fatto ne garantisce l'indipendenza con la sua presenza militare.
Storia della Transnistria
Per approfondire, vedi la voce
Storia della Transnistria.
Fino al XX secolo
La regione era popolata nell'antichità da geti/daci e da popolazioni iraniche. Subentrarono i romani e alla fine del medioevo vi si trovavano
tribù slave,
nomadi turchi e pastori rumeni. Fu sotto il controllo della
Rus' di Kiev e del Granducato di
Lituania; nel
XV secolo l'area finì sotto il controllo dell'
Impero Ottomano. A quel tempo, la popolazione era scarsa, di etnia mista moldavo-rumena e ucraina, con presenza di nomadi
Tartari.
Alla fine del
XVIII secolo ci fu la colonizzazione della regione da parte dell'
impero russo, con lo scopo di difendere quello che era il confine sud ovest dell'impero: conseguenza di ciò fu una consistente immigrazione di persone di nazionalità
ucraina,
russa e
tedesca.
Repubblica autonoma
Nel
1918 il Direttorato di Ucraina (a quel tempo indipendente) proclamò la sua sovranità sulla parte sinistra del fiume Nistro. A quel tempo, la popolazione era per il 48% moldavo-rumena, 30% ucraina e 9% russa. Un terzo di questa regione (la parte attorno alla città di
Balta, oggi con maggioranza ucraina) fa parte dell'
Ucraina. La regione divenne poi Oblasti Autonomo di Moldavia creata nella
RSS (Repubblica Socialista Sovietica) di Ucraina. L'entità fu trasformata in repubblica autonoma moldava (RSS a sua volta) nel 1924. La maggioranza della popolazione era di madrelingua rumena e nelle scuole s'insegnava perciò la lingua rumena usando l'alfabeto cirillico.
La seconda guerra mondiale
La
RSS (Repubblica Socialista Sovietica) di Moldavia fu istituita da una decisione del
Soviet Supremo dell'
URSS il
2 agosto 1940. Era formata da due parti: la
Bessarabia, presa dalla
Romania il
18 giugno, seguendo il
patto Molotov-Ribbentrop, dove la maggioranza della popolazione era di lingua rumena; e la parte occidentale della preesistente Repubblica autonoma moldava, mentre la parte orientale, con la precedente capitale Balta era annessa all RSS di
Ucraina.
Nel
1941 le truppe romene, all'inizio dell'
Operazione Barbarossa, ripresero la Bessarabia ma continuarono l'avanzata oltre il confine storico lungo corso del
Nistro. La
Romania annesse poi l'intera regione tra il
Nistro e il
fiume Bug meridionale dove era presente una consistente minoranza romena, includendo la città portuale di
Odessa, che attualmente fa parte dell'Ucraina. L'Unione Sovietica riguadagnò l'area nel
1944 quando l'
Armata Rossa penetrò nel territorio facendo indietreggiare le
Potenze dell'Asse.
La RSS di Moldavia
La
RSS Moldava fu oggetto di una politica di sistematica russificazione, ancor più dura di quella del
periodo zarista. Il cirillico divenne la scrittura ufficiale della lingua moldava. Esso aveva uno status ufficiale nella repubblica, insieme al russo, che era la lingua di comunicazione etnica.
La maggior parte delle industrie che furono create nella RSS di Moldavia allo scopo di attirare immigrati dal resto dell'URSS, era concentrata nella Transnistria, mentre la parte della
Moldavia ad ovest del Nistro manteneva una economia prevalentemente agricola. Nel
1990, la Transnistria rappresentava il 40% del
PIL moldavo e il 90% della produzione elettrica dell'intera repubblica moldava.
La 14° armata dell'esercito russo, che aveva sede in
Moldavia, più precisamente a
Tiraspol, rimase anche dopo la dissoluzione dell'
Unione Sovietica per salvaguardare il più importante arsenale e deposito di munizioni in
Europa. Il governo di Mosca avviò negoziati con le repubbliche di
Moldavia, Transnistria ed
Ucraina per trasferire i diritti sul materiale militare alla
Russia.
La separazione
Durante gli ultimi
anni '80, la
perestroika di
Mikhail Gorbachev permise la liberalizzazione politica a livello regionale. L'incompleta
democratizzazione era preliminare per il nazionalismo che diventava la principale dinamica forza politica. Qualche minoranza politica si oppose a questi cambiamenti nella classe politica della Repubblica moldava, dato che dal tempo dei Soviet i politici locali sono stati spesso dominati dai non-rumeni, particolarmente da quelli di origine russa.
Le leggi sulla lingua introdussero l'alfabeto latino per la scrittura moldava, sebbene una significativa porzione della popolazione non-rumena della
RSS di Moldavia non parlasse il moldavo/rumeno. Il problema delle lingue ufficiali nella Repubblica Moldava divenne un
nodo gordiano, esagerato e forse intenzionalmente politicizzato. Questo fastidio verso le nuove politiche era manifestato in maniera più visibile nella Transnistria, dove i centri urbani come
Tiraspol avevano una maggioranza slava ed una significativa presenza di pieds noirs russi. Secondo il censimento nel
1989, la popolazione nella Transnistria era composta per il 39,9% da moldavo/rumeni, per il 28,3% da ucraini, per il 25,4% da russi e per il 1,9% da bulgari.
Il
2 settembre 1990 fu proclamata unilateralmente la Repubblica Moldava di Transnistria (MRT). Il
25 agosto 1991 il Soviet Supremo dell MRT adottò la dichiarazione di indipendenza. Il
27 agosto 1991 il parlamento moldavo votò la dichiarazione di indipendenza della Repubblica di
Moldavia, il cui territorio includeva la Transnistria. Il parlamento moldavo chiese al Governo dell'URSS di "iniziare le negoziazioni con il Governo moldavo in modo da porre fine all'occupazione illegale della Repubblica della
Moldavia e ritirarsi dal territorio moldavo", ovverosia di ritirare la 14ª armata da Tiraspol.
Le forze della 14ª armata però rimasero e combatterono a favore delle forze separatiste della Transnistria. I separatisti poterono armarsi con le dotazioni della 14ª armata: l'esercito moldavo era in posizione di inferiorità e non poteva attaccare la Transnistria. Un cessate il fuoco fu accettato e siglato il
21 luglio 1992.
Gli anni '90
Dopo l'accettazione del cessate il fuoco, la
Russia continuò a provvedere militarmente, politicamente ed economicamente a supportare il regime separatista, rendendo possibile la sua sopravvivenza e il suo rafforzamento. Il Generale Aleksandr Lebed, comandante del ROG (nuovo nome della 14ª armata) dal
Giugno 1992, si comportava come un politico della Transnistria, ed affermò più volte che il suo esercito poteva raggiungere
Bucarest in due ore. Nella zona di sicurezza controllata dalle forze di pace della Russia, il regime del
MTR continuava a schierare le sue truppe illegalmente e ad alimentare un traffico internazionale illegale di armi. Nel
Febbraio 2003, gli
Stati Uniti d'America e l'
Unione Europea imposero delle restrizioni contro la leadership della Transnistria.
L'
OSCE sta provando ad avviare un negoziato stabile ed ha avuto una missione osservatrice nel posto per diversi anni. L'esercito russo è ancora schierato in territorio moldavo.
Il memorandum Kozak
Nel Luglio
2002, l'OSCE, la
Russia e i mediatori dell'
Ucraina approvarono un documento di principio per il ritorno della Moldavia ad un sistema federale. Fondamentali divisioni si sono però incontrate sulla forma dello stato ed i poteri della federazione
in fieri.
A metà Novembre
2003, la
Russia preparò un
memorandum, con una dettagliata proposta per la costituzione di uno stato federale moldavo unito. Pubblicato dapprima in Russia sul sito web del ministero degli esteri della Transnistria, il testo era promosso da
Dmitry Kozak, uomo di spicco dello staff del presidente
Putin. Il memorandum Kozak rappresentava una rottura con la leadership della Transnistria, in quanto si prevedeva che la Transnistria avesse uno status comune al resto della
Moldavia.
Per la
Moldavia federale era stato proposto che le competenze di governo fossero divise in tre categorie: quelle della federazione, quella degli stati federati e quelle comuni. Questo piano presentava però diverse incognite, prima fra tutte il meccanismo elettivo delle due camere del parlamento federale: si prevedeva una camera bassa eletta con criterio proporzionale ed un senato composto da 13 membri eletti dalla camera bassa federale, 9 dalla Transnistria e 4 dalla
Gagauzia. Si osservi che, secondo il censimento del
1989, la Transnistria ha il 14% della popolazione totale della
Moldavia e la
Gagauzia il 3,5%.
Grandi dimostrazioni contro il memorandum Kozak ebbero luogo a Chişinău nei giorni seguenti la pubblicazione delle proposte russe. La leadership moldava rifiutò di firmare questo memorandum senza la coordinazione delle organizzazioni europee. Una visita del presidente
Putin in
Moldavia fu cancellata. La
Moldavia e il memorandum Kozak furono all'ordine del giorno all'incontro dei ministri dell'
OSCE a
Maastricht nel Dicembre
2003. A causa del disaccordo tra la
Russia da una parte e l'
Unione Europea e gli
Stati Uniti dall'altra, la questione moldava fu una delle principali ragioni per cui una dichiarazione finale non fu adottata dopo il meeting.
La crisi del 2004
Approssivativamente 11.200 bambini su 79.000 studenti della Transnistria sono educati nell'idioma moldavo, molto simile al rumeno; nell'estate del
2004, le autorità della Transnistria chiusero con la forza 6 scuole che insegnavano il moldavo scritto in caratteri latini: circa 3.400 bambini furono colpiti da questa misura. Diversi insegnanti e genitori che si opposero alla chiusura furono arrestati; le scuole chiuse furono poi riaperte, ma con lo status di "istituzioni educative non-governative". Durante la crisi, il governo moldavo decise di isolare la repubblica separatista dal resto del paese, ma il blocco era inefficiente causa la mancanza di cooperazione del governo ucraino filo-russo di
Leonid Kučma. La Transnistria reagì con una serie di azioni miranti a destabilizzare la situazione economica nella
Moldavia, tagliando la fornitura elettrica che, in Moldavia, è in gran parte garantita da centrali costruite in Transnistria nel periodo sovietico.
Colloqui patrocinati dall'Ucraina
Nel Maggio
2005, il governo ucraino filo-occidentale di
Viktor Juščenko propose un piano in sette punti, secondo il quale l'eventuale separazione definitiva della Transnistria dalla
Moldavia dovrebbe arrivare attraverso un negoziato stabile e libere elezioni. Gli
Stati Uniti, l'
Unione Europea e l'MTR espressero accettazione per il progetto. Nel luglio
2005, l'
Ucraina aprì 5 nuovi valichi di confine tra Transnistria e
Ucraina, pattugliati da ufficiali moldavi ed ucraini per ridurre l'alta incidenza del
contrabbando. Nel
2005 anche l'
Unione Europea ha avviato una missione per ridurre il contrabbando tra la Transnistria da una parte e l'Ucraina dall'altra. Un membro del parlamento della Transnistria,
Yevgeny Shevchuk, di etnia ucraina, attraverso una intervista ha espresso l'opinione che nel caso in cui il
Kosovo fosse diventato indipendente, anche la Transnistria potrebbe avanzare a livello internazionale una richiesta di indipendenza dalla
Moldavia, ma le situazioni non sono comparabili. Inoltre, non è affato certo che la Russia si faccia promotrice di questo progetto dal momento che la politica di Mosca sembra orientata piuttosto a mantenere lo status quo, una situazione di incertezza indirizzata a condizionare la Moldavia. Un distacco ufficiale della Transnistria dalla Moldavia, spingerebbe probabilmente quest'ultima verso la riunificazione con la Romania (con la conseguente entrata nell'UE), una prospettiva decisamente sgradita a Mosca.
[1]Diritti umani
La Repubblica della Moldavia, così come alcuni stati stranieri e numerose
ONG (organizzazioni non-governative) considera il governo della Transnistria autoritario e non rispettoso dei diritti umani, accusandolo di aver sottoposto alcuni abitanti ad arresti arbitrari e torture. Le stesse organizzazioni denunciano che il diritto di stampa o associazione non è pienamente rispettato, e che la libertà religiosa è limitata.
La Repubblica della
Moldavia sostiene inoltre che l'amministrazione dell'MTR avrebbe compiuto incursioni nei villaggi sulla riva ovest del fiume Nistro sotto il controllo dal governo moldavo; gli abitanti della regione sostengono di aver subito arresti, pestaggi, stupri e truffe da membri dell'esercito della Transnistria. Inoltre la città di Tighina, situata sulla riva occidentale del Nistro, è stata occupata dalla forze russe ed annessa alla Transnistria.
Emblematico è il caso di
Ilie Ilaşcu: fu arrestato, insieme con altre quattro persone a
Tiraspol, nel Giugno
1992. Successivamente furono tutti ingiustamente accusati dell'omicidio di due funzionari ed incriminati per terrorismo contro l'MRT. Fu poi dichiarato che il motivo reale dell'arresto fosse la loro attività politica e la loro mancanza di sostegno alla Transnistria. La Corte Europea dei diritti dell'uomo ha chiesto che la
Moldavia e la
Russia prendano tutte le misure necessarie per mettere fine alla detenzione di Ilie Ilaşcu, Andrei Ivanţoc e Tudor Petrov-Popa, ancora imprigionati in Transnistria.
Popolazione :All'ultimo censimento del
1989, la popolazione della Transnistria era di 546 400 abitanti.
Recentemente, c'è stata una forte
emorragia dalla regione dovuta alle difficoltà conseguenti ai fatti del
1990 ed all'isolamento internazionale: questo è il motivo principale per cui una gran parte della popolazione è oltre l'età della pensione.
Le autorità locali della Transnistria osteggiano l'uso dei
caratteri latini per la
lingua moldava/rumena parlata nella zona, come accade invece in Moldavia, imponendo alle istituzioni l'insegnamento della lingua utilizzando l'
alfabeto cirillico. Sono stati segnalati casi di arresti arbitrari dei cittadini, specialmente dei filo-moldavi e filo-rumeni.
Gruppi etnici al censimento del 1989
Totale popolazione sulla parte sinistra del fiume
Nistro (è esclusa
Tighina, città situata sulla destra del fiume ma occupata con un colpo di mano e controllata oggi dalla repubblica di Transnistria): 546 400
Moldavi (
rumeni): 40%
Ucraini: 28%
Russi: 24%
Altri: 8%
Censimento 2004 Totale popolazione (includendo
Tighina): 555 500
Totale popolazione (meno
Tighina): stima di 425 000 - 477 000
Moldavi (
rumeni): 31,9%
Russi: 30,3%
Ucraini: 28,8%
Le notevoli variazioni rispetto al censimento precedente fanno supporre che vi siano stati scambi di popolazione con la Moldavia ad ovest del Nistro. In sostanza i moldavo/rumeni abbandonerebbero la Transnistria per trasferirsi ad abitare in territori controllati dal governo di Chisinau mentre gli slavi (ucraini e pieds noirs russi) migrerebbero verso il territorio controllato dalle autorità di Tiraspol. A lungo andare, se queste tendenze continueranno, si avrà una netta differenziazione etnica fra i territori che si affacciano sulle opposte sponde del Nistro: nella parte occidentale dominata dall'etnia moldavo/romena scomparirà l'etnia russa e si ridurrà ad una piccola percentuale quella ucraina mentre nella parte orientale i moldavo/romeni diventeranno un'esigua minoranza immersa in una larghissima maggioranza slava. Attualmente il gruppo etnico moldavo/romeno, che forse ancora rappresenta la maggioranza relativa della popolazione della Transnistria, si presenta diviso tra fautori della Moldavia, fautori della grande Romania e collaborazionisti con il regime al potere. Il gruppo etnico russo sostiene l'indipendenza della Transnistria o, in alternativa, l'annessione alla Russia sotto forma di
exclave (uno sviluppo che, tuttavia, non sembra rientrare nei disegni di Mosca su questa regione). Gli ucraini infine sono divisi tra i sostenitori della Transnistria indipendente ed i fautori dell'annessione all'Ucraina. In conclusione russi ed ucraini, che uniti rappresentano la maggioranza assoluta della popolazione della Transnistria, sono accomunati dalla richiesta di un distacco definitivo dalla Moldavia.
Economia [
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Il
PIL (
Prodotto Interno Lordo) è circa di 420 milioni di dollari americani, il cui reddito procapite è di 662 dollari (lordi) all'anno, rendendo la zona la più povera della
Moldavia e di conseguenza anche la regione più povera d'
Europa e tra le più povere al mondo.
Le informazioni dei visitatori in Transnistria hanno confermato che la reale media salariale della popolazione non supera i 20-40
dollari americani al mese. Sebbene la popolazione della repubblica fosse di 555.500 persone nel 2004, si stima che solo 375.000 persone attualmente risiedano nella regione, mentre il resto sarebbe emigrato per lavoro in
Russia o
Ucraina.Sembra che l'economia transnistriana sia in misura notevole sorretta da traffici illeciti come il contrabbando e il traffico internazionale di combustibili, armi, organi e droga. Il traffico di materiale bellico, in effetti, è molto fiorente in questa regione e secondo i servizi segreti moldavi tra i compratori non mancano terroristi musulmani e la stessa
Al Qaeda. Recentemente, una parte dei 70 lanciatori dei missili terra-aria sono spariti dall'ex-deposito sovietico e le autorità russe e quelle transnistriane sono incapaci di ritrovarle. Il precedente governo ucraino, capeggiato dal filo-russo
Leonid Kučma ha accettato per lungo tempo questo commercio illegale, mentre l'attuale governo ucraino del filo-occidentale
Viktor Juščenko cerca di bloccare il contrabbando lungo la frontiera, aprendo nuovi valichi e formando una squadra interna anti-contrabbando.
La regione ha un certo numero di fabbriche peraltro contraddistinte da tecnologie superate.Una è una fabbrica di munizioni in
Tighina (Bender) mentre altre fabbriche di acciaio esistono in
Rîbniţa. La fabbrica di
Rîbniţa contribuisce al 50% circa del reddito della repubblica ed è il fornitore principale dei lavori in quella città. Un'altra importante fabbrica è la distilleria
Kvint di
Tiraspol, famosa per il suo forte spirito, talmente radicata nel territorio (esiste dal 1897) che viene riportata anche nella banconota da 5 rubli "rublo della Transnistria" (banconota introdotta nel 1994, ma non riconosciuta dai circuiti internazionali).
La più importante azienda è la
Sheriff, l'unica autorizzata ad esportare all'estero il cui proprietario è il figlio maggiore Vladimir del presidente
Igor' Nikolaevič Smirnov. La "Sheriff" ha il controllo virtuale dell'economia dell'intera regione, dalla squadra di calcio della capitale
FC Sheriff Tiraspol e del relativo stadio recentemente costruito, ha una catena di supermercati e di distributori di carburante, una casa editrice, una distilleria, un casinò, un canale televisivo, una agenzia pubblicitaria.Secondo stime dell'intelligence moldava, la società avrebbe un giro d'affari di 4 miliardi di dollari.
Regioni Amministrative della Transnistria [
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I nomi russi sono elencati in parentesi.
CamencaDubăsari (Dubossary)
GrigoriopolRîbniţa (Rybnitsa)
SloboziaTiraspolTighina (Bendery)
Stampa ed informazione [
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Pridnestrovie in inglese
TiraspolTimes in inglese
Vspmr in inglese
Tiras in inglese
Visitpmr in inglese
Azi in inglese
Trasnistria.md in inglese
Note
^ (
EN)
Sentenza della Corte europea dei Diritti dell'uomo che condanna la presenza militare russa nella regione. URL consultato il 23-02-2008.
^ (
EN)
Pridnestrovie.net: Testo dell'editto ufficiale. URL consultato il 17 luglio 2007.
Collegamenti esterni
Consiglio Supremo della Repubblica moldava di Transnistria