È polemica sul disegno di legge che affida al presidente il potere di disconnetere le utenze private dalla Rete. Anche la revisione non convince
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WASHINGTON In caso di emergenza nazionale il presidente degli Stati Uniti potrebbe avere il potere di controllare internet, sconnettendo i computer privati dalla rete. È quanto prevede un progetto di legge non ancora discusso al Senato che però già sta allarmando le aziende che operano nel web e gruppi a difesa dei diritti civili. Nelle 55 pagine del testo redatto da Jay Rockefeller, senatore democratico della West Virginia, anticipato dalla CbsNews, si legge che l’inquilino della Casa Bianca, dopo aver dichiarato «lo stato d’emergenza nazionale sul fronte della cybersicurezza», è autorizzato a «prendere il controllo temporaneo» dei computer «non governativi». La legge prevede anche l’introduzione di una certificazione di «professionisti sulla cybersicurezza» e la richiesta che i sistemi informatici del settore privato debbano essere gestiti da personale che abbiano ottenuto questa licenza. La proposta punta a risolvere un problema che da tempo preoccupa gli stati Uniti, ovvero quale debba essere la strategia del governo di fronte a un attacco informatico. Già nel maggio scorso, lo stesso Obama aveva riconosciuto che gli Stati Uniti «non sono preparati come dovrebbero» ad affrontare minacce che possono venire dalla rete, così pericolose per la sicurezza nazionale. All’epoca annunciò la creazione di un coordinatore per la cybersicurezza da inserire nello staff presidenziale. Ma a tre mesi di distanza quel posto è ancora vacante. Per questa ragione c’è chi oggi contesta il governo, chiedendosi perchè un’amministrazione cosi manchevole sul tema della sicurezza informatica dovrebbe essere tanto credibile da indicare ai privati cosa fare in caso di emergenzaDopo la diffusione della notizia immediata è scattata immediata la protesta delle aziende informatiche e di gruppi che si battono per i diritti civili. Il disegno di legge prevede la creazione di un programma di certificazione federale per «professionisti della cybersecurity» e la possibilità di richiedere che alcuni sistemi e reti informatiche del settore privato vengano gestiti da persone in possesso di tale certificazione. «Ritengo che la versione rivista, per quanto migliorata rispetto alla precedente, resti preoccupante perchè vaga», ha commentato Larry Clinton, presidente della Internet Security Alliance. «Non si capisce di quale autorità il senatore Rockefeller ritenga sia necessario disporre sul settore privato. Fino a quando questo non sarà stato chiarito, non potremo analizzare in modo corretto e ancor meno sostenere il disegno di legge».
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