Contro i narcos il Messico legalizza eroina e cocaina
I promotori: «Così la polizia si concentrerà sui grandi cartelli e non sui pesci piccoli»
EMILIANO GUANELLA dal sito web http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200908articoli/46723girata.asp
CITTÀ DEL MESSICO Cinquanta milligrammi di cocaina, cinque grammi di marijuana, 40 milligrammi di anfetamina, due grammi di oppio, 50 milligrammi di eroina. Non sono gli ingredienti di un cocktail esplosivo capace di stendere chiunque ma la quantità minima di droghe stabilita dalla nuova legge sugli stupefacenti approvata in Messico, il più grande crocevia del narcotraffico internazionale e porta privilegiata verso gli Stati Uniti, il maggior mercato del mondo. La legge approvata in parlamento con un voto trasversale e alla fine di un lungo dibattito nasce dal principio di non punire il consumatore e ad alleggerire polizia e tribunali dai casi minori per concentrarsi sui grandi narcotrafficanti. Ogni anno centomila persone vengono fermate in Messico perché in possesso di uno spinello o affini: pochi finiscono in carcere, nella stragrande maggioranza vengono rilasciati, spesso dopo aver pagato una tangente al poliziotto di turno. Il risultato, spiegano i promotori della legge, è che i poliziotti spesso si concentrano solo sull’ultimo anello, permettendo ai pesci grossi di agire indisturbati. Secondo la nuova legge il consumatore trovato per la terza volta in possesso di dose minima sarò obbligato ad iscriversi ad un programma di disintossicazione. La guerra per la droga è ogni giorno più violenta in Messico, dall’inizio dell’anno sono state uccise almeno quattromila persone, il 65% in più rispetto allo stesso periodo del 2008. Lo Stato ha dispiegato l’esercito nelle regioni più calde ma per ora non si vedono risultati significativi. A Michoacan, stato cruciale nel traffico di cocaina dalla Colombia verso la grande frontiera del Nord, sono state schierati cinquemila effettivi delle tre Forze Armate ma il potere del cartello de «La Familia» resta pressoché inalterato. La nuova legislazione introduce anche il concetto di vendita al dettaglio: chi viene trovato con l’equivalente di non più di mille dosi minime sarà giudicato dal foro locale e non da quello federale, competente solo per i casi di grandi narcotrafficanti. La norma è stata criticata da alcune organizzazioni non governative che dubitano dei giudici locali, spesso benevoli nei confronti dei boss che operano nella loro giurisdizione. Secondo il Nacional Drug Intelligence Center degli Stati Uniti le operazioni di riciclaggio di denaro dei cartelli messicani superano i 20 miliardi di dollari all’anno. La tendenza alla progressiva depenalizzazione del consumo minimo si allarga anche ad altri paesi latino-americani: questa settimana la Corte Suprema argentina ha legalizzato il consumo privato di dosi personali di marijuana.
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