da 8 ore 10 minuti dal sito web http://it.notizie.yahoo.com/4/20090802/tpl-oittp-china-xinjiang-threat-39349ed.html
Il leader del gruppo militante Partito del Turkistan Islamico (TIP) ha invitato i musulmani ad attaccare gli interessi cinesi per punire Pechino per quello che definisce "il massacro" degli uiguri.
Intanto, sempre oggi, l'agenzia di stampa ufficiale cinese Xinhua ha scritto che per le rivolte scoppiate a luglio nella regione dello Xianjiang la polizia detiene 319 persone sospettate.
In precedenza le autorità avevano parlato di oltre 1.500 arresti. Finora nessuno risulta rilasciato o incriminato in modo ufficiale.
"I cinesi devono essere colpiti in patria e all'estero. Le loro ambasciate, i loro consolati, ogni loro centro deve essere un target", afferma Abdul-Haq al-Turkistani in un video pubblicato su un sito web legato ad al Qaeda.
Abdul-Haq, il cui gruppo ha lanciato violenti attacchi in passato, ha accusato la Cina di aver commesso "barbari massacri" contro i musulmani nello Xianjiang, che il TIP chiama Turkistan orientale.
Gli uiguri -- musulmani nativi dello Xinjiang, regione occidentale della Cina, che hanno legami culturali con l'Asia centrale e la Turchia -- hanno attaccato i cinesi di etnia han a Urumqi, capitale dello Xinjiang il 5 luglio scorso, dopo che la polizia ha cercato di sedare una protesta. A loro volta gli han si sono vendicati con ulteriori attacchi.
Le violenze hanno causato la morte di 197 persone e oltre 1.600 feriti, in maggioranza han. L'attivista uigura in esilio Rebiya Kadeer ha detto che circa 10.000 uiguri coinvolti nelle proteste sono spariti in una notte.
Pechino non vuole perdere il controllo sullo Xinjiang, vasto territorio che confina con Russia, Mongolia, Kazakhstan, Kyrgyzstan, Tajikistan, Afghanistan, Pakistan e India, ricco di petrolio e gas.
In precedenza le autorità avevano parlato di oltre 1.500 arresti. Finora nessuno risulta rilasciato o incriminato in modo ufficiale.
"I cinesi devono essere colpiti in patria e all'estero. Le loro ambasciate, i loro consolati, ogni loro centro deve essere un target", afferma Abdul-Haq al-Turkistani in un video pubblicato su un sito web legato ad al Qaeda.
Abdul-Haq, il cui gruppo ha lanciato violenti attacchi in passato, ha accusato la Cina di aver commesso "barbari massacri" contro i musulmani nello Xianjiang, che il TIP chiama Turkistan orientale.
Gli uiguri -- musulmani nativi dello Xinjiang, regione occidentale della Cina, che hanno legami culturali con l'Asia centrale e la Turchia -- hanno attaccato i cinesi di etnia han a Urumqi, capitale dello Xinjiang il 5 luglio scorso, dopo che la polizia ha cercato di sedare una protesta. A loro volta gli han si sono vendicati con ulteriori attacchi.
Le violenze hanno causato la morte di 197 persone e oltre 1.600 feriti, in maggioranza han. L'attivista uigura in esilio Rebiya Kadeer ha detto che circa 10.000 uiguri coinvolti nelle proteste sono spariti in una notte.
Pechino non vuole perdere il controllo sullo Xinjiang, vasto territorio che confina con Russia, Mongolia, Kazakhstan, Kyrgyzstan, Tajikistan, Afghanistan, Pakistan e India, ricco di petrolio e gas.
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