MARCINELLE: INTEGRAZIONE E SICUREZZA SUL LAVORO VALORI INSCINDIBILI
ARTICOLI A TEMA
marcinelle/ fini sui luoghi della…
napolitano: integrazione e sicurezza…
marcinelle: napolitano, fondamentale…
marcinelle/ fini sui luoghi della…
napolitano: integrazione e sicurezza…
marcinelle: napolitano, fondamentale…
dal sito web http://notizie.virgilio.it/notizie/politica/2009/08_agosto/08/marcinelle_integrazione_e_sicurezza_sul_lavoro_valori_inscindibili,20248492.html
Integrazione degli immigrati e sicurezza sui luoghi di lavoro. Questo il 'fil rouge' che unisce ancora una volta il ragionamento del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e quello della Camera, Gianfranco Fini. L'occasione e' il ricordo della tragedia di Marcinelle, in Belgio, dove morirono 262 minatori di 12 nazionalita', tra cui 136 italiani. Al Bois du Cazier, il sito dove sorge la miniera di carbone che per un errore umano l'8 agosto del 1956 si e' portata via tanti connazionali, Fini, primo presidente della Camera a visitare la cittadina teatro della tragedia, legge un messaggio del Capo dello Stato che chiede il rispetto dei ''diritti fondamentali'' degli immigrati e dei lavoratori: ''integrazione'' e ''sicurezza''. Dopo aver ascoltato le parole del ministro degli Esteri, Franco Frattini - contenute in un messaggio letto dall'ambasciatore italiano in Belgio - che sottolineava come Marcinelle ''e' un'emozione mai spenta nei nostri cuori'' e ''l'immagine migliore di un'Italia operosa e fiera'', Fini sottolinea il doveroso ''rispetto anche per i lavoratori senza 'papier''', privi di documenti ma non per questo senza diritti. Da Marcinelle - dice il presidente della Camera - bisogna trarre una molteplice lezione: garantire la sicurzza dei lavoratori, visto che ancora oggi troppi rischiano la vita per il solo fatto di lavorare; rispettare, al di la' del colore della pelle, tutti i lavoratori in quanto tali; ricordarsi che i lavoratori immigrati non sono ospiti momentanei; sottolineare, da parte dei parlamentari del Nord, che molti immigrati italiani provenivano dalle loro zone. Se ''al centro del lavoro oggi c'e' la persona umana - prosegue Fini - questa non puo' essere oggetto di discriminazione per via della razza, del sesso o della lingua che parla, perche' ogni uomo e ogni donna meritano uguale rispetto''. E rispetto significa anche essere ''coerenti'' come Istituzioni, impegnandosi a trasmettere la memoria di certe tragedie alle giovani generazioni e legiferando di conseguenza per il riconoscimento dei diritti fondamentali dei lavoratori. Perche' e' impensabile che ''ancora oggi sia una fatalita' morire per un incidente sul lavoro''
Integrazione degli immigrati e sicurezza sui luoghi di lavoro. Questo il 'fil rouge' che unisce ancora una volta il ragionamento del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e quello della Camera, Gianfranco Fini. L'occasione e' il ricordo della tragedia di Marcinelle, in Belgio, dove morirono 262 minatori di 12 nazionalita', tra cui 136 italiani. Al Bois du Cazier, il sito dove sorge la miniera di carbone che per un errore umano l'8 agosto del 1956 si e' portata via tanti connazionali, Fini, primo presidente della Camera a visitare la cittadina teatro della tragedia, legge un messaggio del Capo dello Stato che chiede il rispetto dei ''diritti fondamentali'' degli immigrati e dei lavoratori: ''integrazione'' e ''sicurezza''. Dopo aver ascoltato le parole del ministro degli Esteri, Franco Frattini - contenute in un messaggio letto dall'ambasciatore italiano in Belgio - che sottolineava come Marcinelle ''e' un'emozione mai spenta nei nostri cuori'' e ''l'immagine migliore di un'Italia operosa e fiera'', Fini sottolinea il doveroso ''rispetto anche per i lavoratori senza 'papier''', privi di documenti ma non per questo senza diritti. Da Marcinelle - dice il presidente della Camera - bisogna trarre una molteplice lezione: garantire la sicurzza dei lavoratori, visto che ancora oggi troppi rischiano la vita per il solo fatto di lavorare; rispettare, al di la' del colore della pelle, tutti i lavoratori in quanto tali; ricordarsi che i lavoratori immigrati non sono ospiti momentanei; sottolineare, da parte dei parlamentari del Nord, che molti immigrati italiani provenivano dalle loro zone. Se ''al centro del lavoro oggi c'e' la persona umana - prosegue Fini - questa non puo' essere oggetto di discriminazione per via della razza, del sesso o della lingua che parla, perche' ogni uomo e ogni donna meritano uguale rispetto''. E rispetto significa anche essere ''coerenti'' come Istituzioni, impegnandosi a trasmettere la memoria di certe tragedie alle giovani generazioni e legiferando di conseguenza per il riconoscimento dei diritti fondamentali dei lavoratori. Perche' e' impensabile che ''ancora oggi sia una fatalita' morire per un incidente sul lavoro''
Nessun commento:
Posta un commento