Pietro Berti

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Anchorage

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domenica 30 agosto 2009

Repubbliche della Russia

Repubbliche della Russia
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

La Federazione Russa è divisa in 83 entità federali (unità amministrative), 21 delle quali sono repubbliche



























Status costituzionale
Le repubbliche differiscono dalle altre entità federali, in quanto hanno il diritto di stabilire una loro lingua ufficiale (Articolo 68 della Costituzione della Federazione Russa). Altre entità federali, come i krai e gli oblast, non hanno tale diritto. Comunque, come per le altre entità federali, la sovranità governativa di una repubblica non è riconosciuta (Articolo 3).

Transnistria
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.








La Transnistria è una regione moldava lungo il confine con l'Ucraina, de iure parte della Moldavia e de facto repubblica indipendente. La regione infatti ha dichiarato unilateralmente la propria indipendenza nel 1990, senza essere riconosciuta a livello internazionale.
Il nome della regione deriva dal fiume Nistro: la Transnistria è infatti l'area della Moldavia posta sulla sponda orientale del fiume.
Indice
1 Nome
2 Status internazionale
3 Storia della Transnistria
3.1 Fino al XX secolo
3.2 Repubblica autonoma
3.3 La seconda guerra mondiale
3.4 La RSS di Moldavia
3.5 La separazione
3.6 Gli anni '90
3.7 Il memorandum Kozak
3.8 La crisi del 2004
3.9 Colloqui patrocinati dall'Ucraina
4 Diritti umani
5 Popolazione
5.1 Gruppi etnici al censimento del 1989
5.1.1 Censimento 2004
6 Economia
7 Regioni Amministrative della Transnistria
8 Stampa ed informazione
9 Note
10 Collegamenti esterni


Nome
In italiano la regione è chiamata Transnistria (che è anche il nome romeno) oppure Transdniestria. Il nome formale, sancito dalla Costituzione della regione separatista è Република Молдовеняскэ Нистрянэ (Republica Moldovenească Nistreană) in moldavo/rumeno, Приднестровская Молдавская Республика (Pridnestrovskaja Moldavskaja Respublika) in russo, Придністровська Молдавська Республіка (Pridnistrovs'ka Moldavs'ka Respublika) in ucraino. L'abbreviazione usata dalle autorità transnistre è PMR (ПМР).
Il nome breve utilizzato localmente è Pridnestrovie (traslitterazione del russo "Приднестровье"). Nel 2000 un editto presidenziale ha sancito che la traslitterazione ufficiale del nome in caratteri latini è "Pridnestrovie".[2] Da un punto di vista etimologico i nomi derivano da varianti del termine Transnistria inteso come "oltre il fiume Nistro", Pridnestrovie, significa infatti "presso il fiume Nistro". Ai russi e agli ucraini i nomi Transnistria e Transdniestria (oltre il fiume Nistro/Dniester) evidentemente non piacciono perchè indicano una prospettiva dalla Bessarabia cioè dalla parte dei moldavo/romeni.

Status internazionale
La "Repubblica Moldava di Transnistria" non è riconosciuta a livello internazionale ed è considerata ufficialmente come parte della Repubblica di Moldavia, anche se di fatto è governata da un'amministrazione autonoma che ha sede nella città di Tiraspol. La regione, precedentemente parte della Repubblica Socialista Sovietica di Moldavia (una delle repubbliche dell'URSS), ha dichiarato unilateralmente la propria indipendenza come "Repubblica Moldava di Transnistria" il 2 settembre 1990. La Repubblica non è riconosciuta internazionalmente da alcuno Stato, neppure dalla Russia che di fatto ne garantisce l'indipendenza con la sua presenza militare.

Storia della Transnistria

Per approfondire, vedi la voce Storia della Transnistria.

Fino al XX secolo
La regione era popolata nell'antichità da geti/daci e da popolazioni iraniche. Subentrarono i romani e alla fine del medioevo vi si trovavano tribù slave, nomadi turchi e pastori rumeni. Fu sotto il controllo della Rus' di Kiev e del Granducato di Lituania; nel XV secolo l'area finì sotto il controllo dell'Impero Ottomano. A quel tempo, la popolazione era scarsa, di etnia mista moldavo-rumena e ucraina, con presenza di nomadi Tartari.
Alla fine del XVIII secolo ci fu la colonizzazione della regione da parte dell'impero russo, con lo scopo di difendere quello che era il confine sud ovest dell'impero: conseguenza di ciò fu una consistente immigrazione di persone di nazionalità ucraina, russa e tedesca.

Repubblica autonoma
Nel 1918 il Direttorato di Ucraina (a quel tempo indipendente) proclamò la sua sovranità sulla parte sinistra del fiume Nistro. A quel tempo, la popolazione era per il 48% moldavo-rumena, 30% ucraina e 9% russa. Un terzo di questa regione (la parte attorno alla città di Balta, oggi con maggioranza ucraina) fa parte dell' Ucraina. La regione divenne poi Oblasti Autonomo di Moldavia creata nella RSS (Repubblica Socialista Sovietica) di Ucraina. L'entità fu trasformata in repubblica autonoma moldava (RSS a sua volta) nel 1924. La maggioranza della popolazione era di madrelingua rumena e nelle scuole s'insegnava perciò la lingua rumena usando l'alfabeto cirillico.

La seconda guerra mondiale
La RSS (Repubblica Socialista Sovietica) di Moldavia fu istituita da una decisione del Soviet Supremo dell'URSS il 2 agosto 1940. Era formata da due parti: la Bessarabia, presa dalla Romania il 18 giugno, seguendo il patto Molotov-Ribbentrop, dove la maggioranza della popolazione era di lingua rumena; e la parte occidentale della preesistente Repubblica autonoma moldava, mentre la parte orientale, con la precedente capitale Balta era annessa all RSS di Ucraina.
Nel 1941 le truppe romene, all'inizio dell'Operazione Barbarossa, ripresero la Bessarabia ma continuarono l'avanzata oltre il confine storico lungo corso del Nistro. La Romania annesse poi l'intera regione tra il Nistro e il fiume Bug meridionale dove era presente una consistente minoranza romena, includendo la città portuale di Odessa, che attualmente fa parte dell'Ucraina. L'Unione Sovietica riguadagnò l'area nel 1944 quando l'Armata Rossa penetrò nel territorio facendo indietreggiare le Potenze dell'Asse.

La RSS di Moldavia
La RSS Moldava fu oggetto di una politica di sistematica russificazione, ancor più dura di quella del periodo zarista. Il cirillico divenne la scrittura ufficiale della lingua moldava. Esso aveva uno status ufficiale nella repubblica, insieme al russo, che era la lingua di comunicazione etnica.
La maggior parte delle industrie che furono create nella RSS di Moldavia allo scopo di attirare immigrati dal resto dell'URSS, era concentrata nella Transnistria, mentre la parte della Moldavia ad ovest del Nistro manteneva una economia prevalentemente agricola. Nel 1990, la Transnistria rappresentava il 40% del PIL moldavo e il 90% della produzione elettrica dell'intera repubblica moldava.
La 14° armata dell'esercito russo, che aveva sede in Moldavia, più precisamente a Tiraspol, rimase anche dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica per salvaguardare il più importante arsenale e deposito di munizioni in Europa. Il governo di Mosca avviò negoziati con le repubbliche di Moldavia, Transnistria ed Ucraina per trasferire i diritti sul materiale militare alla Russia.

La separazione
Durante gli ultimi anni '80, la perestroika di Mikhail Gorbachev permise la liberalizzazione politica a livello regionale. L'incompleta democratizzazione era preliminare per il nazionalismo che diventava la principale dinamica forza politica. Qualche minoranza politica si oppose a questi cambiamenti nella classe politica della Repubblica moldava, dato che dal tempo dei Soviet i politici locali sono stati spesso dominati dai non-rumeni, particolarmente da quelli di origine russa.
Le leggi sulla lingua introdussero l'alfabeto latino per la scrittura moldava, sebbene una significativa porzione della popolazione non-rumena della RSS di Moldavia non parlasse il moldavo/rumeno. Il problema delle lingue ufficiali nella Repubblica Moldava divenne un nodo gordiano, esagerato e forse intenzionalmente politicizzato. Questo fastidio verso le nuove politiche era manifestato in maniera più visibile nella Transnistria, dove i centri urbani come Tiraspol avevano una maggioranza slava ed una significativa presenza di pieds noirs russi. Secondo il censimento nel 1989, la popolazione nella Transnistria era composta per il 39,9% da moldavo/rumeni, per il 28,3% da ucraini, per il 25,4% da russi e per il 1,9% da bulgari.
Il 2 settembre 1990 fu proclamata unilateralmente la Repubblica Moldava di Transnistria (MRT). Il 25 agosto 1991 il Soviet Supremo dell MRT adottò la dichiarazione di indipendenza. Il 27 agosto 1991 il parlamento moldavo votò la dichiarazione di indipendenza della Repubblica di Moldavia, il cui territorio includeva la Transnistria. Il parlamento moldavo chiese al Governo dell'URSS di "iniziare le negoziazioni con il Governo moldavo in modo da porre fine all'occupazione illegale della Repubblica della Moldavia e ritirarsi dal territorio moldavo", ovverosia di ritirare la 14ª armata da Tiraspol.
Le forze della 14ª armata però rimasero e combatterono a favore delle forze separatiste della Transnistria. I separatisti poterono armarsi con le dotazioni della 14ª armata: l'esercito moldavo era in posizione di inferiorità e non poteva attaccare la Transnistria. Un cessate il fuoco fu accettato e siglato il 21 luglio 1992.

Gli anni '90
Dopo l'accettazione del cessate il fuoco, la Russia continuò a provvedere militarmente, politicamente ed economicamente a supportare il regime separatista, rendendo possibile la sua sopravvivenza e il suo rafforzamento. Il Generale Aleksandr Lebed, comandante del ROG (nuovo nome della 14ª armata) dal Giugno 1992, si comportava come un politico della Transnistria, ed affermò più volte che il suo esercito poteva raggiungere Bucarest in due ore. Nella zona di sicurezza controllata dalle forze di pace della Russia, il regime del MTR continuava a schierare le sue truppe illegalmente e ad alimentare un traffico internazionale illegale di armi. Nel Febbraio 2003, gli Stati Uniti d'America e l'Unione Europea imposero delle restrizioni contro la leadership della Transnistria.
L'OSCE sta provando ad avviare un negoziato stabile ed ha avuto una missione osservatrice nel posto per diversi anni. L'esercito russo è ancora schierato in territorio moldavo.

Il memorandum Kozak
Nel Luglio 2002, l'OSCE, la Russia e i mediatori dell'Ucraina approvarono un documento di principio per il ritorno della Moldavia ad un sistema federale. Fondamentali divisioni si sono però incontrate sulla forma dello stato ed i poteri della federazione in fieri.
A metà Novembre 2003, la Russia preparò un memorandum, con una dettagliata proposta per la costituzione di uno stato federale moldavo unito. Pubblicato dapprima in Russia sul sito web del ministero degli esteri della Transnistria, il testo era promosso da Dmitry Kozak, uomo di spicco dello staff del presidente Putin. Il memorandum Kozak rappresentava una rottura con la leadership della Transnistria, in quanto si prevedeva che la Transnistria avesse uno status comune al resto della Moldavia.
Per la Moldavia federale era stato proposto che le competenze di governo fossero divise in tre categorie: quelle della federazione, quella degli stati federati e quelle comuni. Questo piano presentava però diverse incognite, prima fra tutte il meccanismo elettivo delle due camere del parlamento federale: si prevedeva una camera bassa eletta con criterio proporzionale ed un senato composto da 13 membri eletti dalla camera bassa federale, 9 dalla Transnistria e 4 dalla Gagauzia. Si osservi che, secondo il censimento del 1989, la Transnistria ha il 14% della popolazione totale della Moldavia e la Gagauzia il 3,5%.
Grandi dimostrazioni contro il memorandum Kozak ebbero luogo a Chişinău nei giorni seguenti la pubblicazione delle proposte russe. La leadership moldava rifiutò di firmare questo memorandum senza la coordinazione delle organizzazioni europee. Una visita del presidente Putin in Moldavia fu cancellata. La Moldavia e il memorandum Kozak furono all'ordine del giorno all'incontro dei ministri dell'OSCE a Maastricht nel Dicembre 2003. A causa del disaccordo tra la Russia da una parte e l'Unione Europea e gli Stati Uniti dall'altra, la questione moldava fu una delle principali ragioni per cui una dichiarazione finale non fu adottata dopo il meeting.

La crisi del 2004
Approssivativamente 11.200 bambini su 79.000 studenti della Transnistria sono educati nell'idioma moldavo, molto simile al rumeno; nell'estate del 2004, le autorità della Transnistria chiusero con la forza 6 scuole che insegnavano il moldavo scritto in caratteri latini: circa 3.400 bambini furono colpiti da questa misura. Diversi insegnanti e genitori che si opposero alla chiusura furono arrestati; le scuole chiuse furono poi riaperte, ma con lo status di "istituzioni educative non-governative". Durante la crisi, il governo moldavo decise di isolare la repubblica separatista dal resto del paese, ma il blocco era inefficiente causa la mancanza di cooperazione del governo ucraino filo-russo di Leonid Kučma. La Transnistria reagì con una serie di azioni miranti a destabilizzare la situazione economica nella Moldavia, tagliando la fornitura elettrica che, in Moldavia, è in gran parte garantita da centrali costruite in Transnistria nel periodo sovietico.

Colloqui patrocinati dall'Ucraina


Nel Maggio 2005, il governo ucraino filo-occidentale di Viktor Juščenko propose un piano in sette punti, secondo il quale l'eventuale separazione definitiva della Transnistria dalla Moldavia dovrebbe arrivare attraverso un negoziato stabile e libere elezioni. Gli Stati Uniti, l'Unione Europea e l'MTR espressero accettazione per il progetto. Nel luglio 2005, l'Ucraina aprì 5 nuovi valichi di confine tra Transnistria e Ucraina, pattugliati da ufficiali moldavi ed ucraini per ridurre l'alta incidenza del contrabbando. Nel 2005 anche l'Unione Europea ha avviato una missione per ridurre il contrabbando tra la Transnistria da una parte e l'Ucraina dall'altra. Un membro del parlamento della Transnistria, Yevgeny Shevchuk, di etnia ucraina, attraverso una intervista ha espresso l'opinione che nel caso in cui il Kosovo fosse diventato indipendente, anche la Transnistria potrebbe avanzare a livello internazionale una richiesta di indipendenza dalla Moldavia, ma le situazioni non sono comparabili. Inoltre, non è affato certo che la Russia si faccia promotrice di questo progetto dal momento che la politica di Mosca sembra orientata piuttosto a mantenere lo status quo, una situazione di incertezza indirizzata a condizionare la Moldavia. Un distacco ufficiale della Transnistria dalla Moldavia, spingerebbe probabilmente quest'ultima verso la riunificazione con la Romania (con la conseguente entrata nell'UE), una prospettiva decisamente sgradita a Mosca.[1]

Diritti umani
La Repubblica della Moldavia, così come alcuni stati stranieri e numerose ONG (organizzazioni non-governative) considera il governo della Transnistria autoritario e non rispettoso dei diritti umani, accusandolo di aver sottoposto alcuni abitanti ad arresti arbitrari e torture. Le stesse organizzazioni denunciano che il diritto di stampa o associazione non è pienamente rispettato, e che la libertà religiosa è limitata.
La Repubblica della Moldavia sostiene inoltre che l'amministrazione dell'MTR avrebbe compiuto incursioni nei villaggi sulla riva ovest del fiume Nistro sotto il controllo dal governo moldavo; gli abitanti della regione sostengono di aver subito arresti, pestaggi, stupri e truffe da membri dell'esercito della Transnistria. Inoltre la città di Tighina, situata sulla riva occidentale del Nistro, è stata occupata dalla forze russe ed annessa alla Transnistria.
Emblematico è il caso di Ilie Ilaşcu: fu arrestato, insieme con altre quattro persone a Tiraspol, nel Giugno 1992. Successivamente furono tutti ingiustamente accusati dell'omicidio di due funzionari ed incriminati per terrorismo contro l'MRT. Fu poi dichiarato che il motivo reale dell'arresto fosse la loro attività politica e la loro mancanza di sostegno alla Transnistria. La Corte Europea dei diritti dell'uomo ha chiesto che la Moldavia e la Russia prendano tutte le misure necessarie per mettere fine alla detenzione di Ilie Ilaşcu, Andrei Ivanţoc e Tudor Petrov-Popa, ancora imprigionati in Transnistria.

Popolazione :All'ultimo censimento del 1989, la popolazione della Transnistria era di 546 400 abitanti.
Recentemente, c'è stata una forte emorragia dalla regione dovuta alle difficoltà conseguenti ai fatti del 1990 ed all'isolamento internazionale: questo è il motivo principale per cui una gran parte della popolazione è oltre l'età della pensione.
Le autorità locali della Transnistria osteggiano l'uso dei caratteri latini per la lingua moldava/rumena parlata nella zona, come accade invece in Moldavia, imponendo alle istituzioni l'insegnamento della lingua utilizzando l'alfabeto cirillico. Sono stati segnalati casi di arresti arbitrari dei cittadini, specialmente dei filo-moldavi e filo-rumeni.

Gruppi etnici al censimento del 1989
Totale popolazione sulla parte sinistra del fiume Nistro (è esclusa Tighina, città situata sulla destra del fiume ma occupata con un colpo di mano e controllata oggi dalla repubblica di Transnistria): 546 400
Moldavi (rumeni): 40%
Ucraini: 28%
Russi: 24%
Altri: 8%

Censimento 2004 Totale popolazione (includendo Tighina): 555 500
Totale popolazione (meno Tighina): stima di 425 000 - 477 000
Moldavi (rumeni): 31,9%
Russi: 30,3%
Ucraini: 28,8%
Le notevoli variazioni rispetto al censimento precedente fanno supporre che vi siano stati scambi di popolazione con la Moldavia ad ovest del Nistro. In sostanza i moldavo/rumeni abbandonerebbero la Transnistria per trasferirsi ad abitare in territori controllati dal governo di Chisinau mentre gli slavi (ucraini e pieds noirs russi) migrerebbero verso il territorio controllato dalle autorità di Tiraspol. A lungo andare, se queste tendenze continueranno, si avrà una netta differenziazione etnica fra i territori che si affacciano sulle opposte sponde del Nistro: nella parte occidentale dominata dall'etnia moldavo/romena scomparirà l'etnia russa e si ridurrà ad una piccola percentuale quella ucraina mentre nella parte orientale i moldavo/romeni diventeranno un'esigua minoranza immersa in una larghissima maggioranza slava. Attualmente il gruppo etnico moldavo/romeno, che forse ancora rappresenta la maggioranza relativa della popolazione della Transnistria, si presenta diviso tra fautori della Moldavia, fautori della grande Romania e collaborazionisti con il regime al potere. Il gruppo etnico russo sostiene l'indipendenza della Transnistria o, in alternativa, l'annessione alla Russia sotto forma di exclave (uno sviluppo che, tuttavia, non sembra rientrare nei disegni di Mosca su questa regione). Gli ucraini infine sono divisi tra i sostenitori della Transnistria indipendente ed i fautori dell'annessione all'Ucraina. In conclusione russi ed ucraini, che uniti rappresentano la maggioranza assoluta della popolazione della Transnistria, sono accomunati dalla richiesta di un distacco definitivo dalla Moldavia.

Economia [modifica]
Il PIL (Prodotto Interno Lordo) è circa di 420 milioni di dollari americani, il cui reddito procapite è di 662 dollari (lordi) all'anno, rendendo la zona la più povera della Moldavia e di conseguenza anche la regione più povera d'Europa e tra le più povere al mondo.
Le informazioni dei visitatori in Transnistria hanno confermato che la reale media salariale della popolazione non supera i 20-40 dollari americani al mese. Sebbene la popolazione della repubblica fosse di 555.500 persone nel 2004, si stima che solo 375.000 persone attualmente risiedano nella regione, mentre il resto sarebbe emigrato per lavoro in Russia o Ucraina.Sembra che l'economia transnistriana sia in misura notevole sorretta da traffici illeciti come il contrabbando e il traffico internazionale di combustibili, armi, organi e droga. Il traffico di materiale bellico, in effetti, è molto fiorente in questa regione e secondo i servizi segreti moldavi tra i compratori non mancano terroristi musulmani e la stessa Al Qaeda. Recentemente, una parte dei 70 lanciatori dei missili terra-aria sono spariti dall'ex-deposito sovietico e le autorità russe e quelle transnistriane sono incapaci di ritrovarle. Il precedente governo ucraino, capeggiato dal filo-russo Leonid Kučma ha accettato per lungo tempo questo commercio illegale, mentre l'attuale governo ucraino del filo-occidentale Viktor Juščenko cerca di bloccare il contrabbando lungo la frontiera, aprendo nuovi valichi e formando una squadra interna anti-contrabbando.
La regione ha un certo numero di fabbriche peraltro contraddistinte da tecnologie superate.Una è una fabbrica di munizioni in Tighina (Bender) mentre altre fabbriche di acciaio esistono in Rîbniţa. La fabbrica di Rîbniţa contribuisce al 50% circa del reddito della repubblica ed è il fornitore principale dei lavori in quella città. Un'altra importante fabbrica è la distilleria Kvint di Tiraspol, famosa per il suo forte spirito, talmente radicata nel territorio (esiste dal 1897) che viene riportata anche nella banconota da 5 rubli "rublo della Transnistria" (banconota introdotta nel 1994, ma non riconosciuta dai circuiti internazionali).
La più importante azienda è la Sheriff, l'unica autorizzata ad esportare all'estero il cui proprietario è il figlio maggiore Vladimir del presidente Igor' Nikolaevič Smirnov. La "Sheriff" ha il controllo virtuale dell'economia dell'intera regione, dalla squadra di calcio della capitale FC Sheriff Tiraspol e del relativo stadio recentemente costruito, ha una catena di supermercati e di distributori di carburante, una casa editrice, una distilleria, un casinò, un canale televisivo, una agenzia pubblicitaria.Secondo stime dell'intelligence moldava, la società avrebbe un giro d'affari di 4 miliardi di dollari.

Regioni Amministrative della Transnistria [modifica]
I nomi russi sono elencati in parentesi.
Camenca
Dubăsari (Dubossary)
Grigoriopol
Rîbniţa (Rybnitsa)
Slobozia
Tiraspol
Tighina (Bendery)

Stampa ed informazione [modifica]
Pridnestrovie in inglese
TiraspolTimes in inglese
Vspmr in inglese
Tiras in inglese
Visitpmr in inglese
Azi in inglese
Trasnistria.md in inglese

Note ^ (EN) Sentenza della Corte europea dei Diritti dell'uomo che condanna la presenza militare russa nella regione. URL consultato il 23-02-2008.
^ (EN) Pridnestrovie.net: Testo dell'editto ufficiale. URL consultato il 17 luglio 2007.

Collegamenti esterni Consiglio Supremo della Repubblica moldava di Transnistria

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