Al Jazeera (arabo: الجزيرة, al-Ǧazīra, talvolta italianizzato in Al Jazira) è la maggiore emittente televisiva del Qatar, trasmette in lingua araba. Il suo nome significa "L'isola", e ha sede nello stato arabo del Qatar. Indice[nascondi] 1 Storia 2 Diffusione, organizzazione, palinsesto e ricezione 3 Al Jazeera English 4 Al Jazeera Childrens Channel 5 Al Jazeera Sport 6 Bibliografia 7 Note 8 Altri progetti 9 Collegamenti esterni Storia[modifica] La nascita di Al Jazeera è dovuta alla volontà di Hamad bin Khalifa Al Thani, emiro del Qatar, di trasformare il suo paese nel centro culturale della regione, ritenuto l'unico metodo per il piccolo e storicamente irrilevante Qatar di assumere maggiore importanza nel panorama politico mediorientale. Il progetto originale prevedeva che l'emittente, nata grazie agli ingenti finanziamenti dell'emiro, avrebbe dovuto in seguito sostentarsi esclusivamente con gli introiti privati derivanti dalla pubblicità, ma tale indipendenza finanziaria non è mai stata raggiunta in quanto le concessionarie della pubblicità dell'area erano e sono tuttora monopolizzate dall'Arabia Saudita, il cui governo è fortemente ostile ad Al Jazeera. Infatti, l'intenzione dell'emiro al Thani di creare una emittente "libera" ha dato ad Al Jazeera una forte connotazione di media indipendente, e sin dagli inizi i giornalisti che vi lavorano perseguono la ricerca di scoop e hot news (prestando a volte il fianco ad accuse di sensazionalismo). Proprio per questa sua peculiarità, Al Jazeera ha riscosso un immediato successo tra gli spettatori di tutti i paesi di lingua araba, che per la prima volta potevano avere accesso ad una informazione televisiva non censurata né addolcita. Al Jazeera si è imposta come principale emittente in lingua araba in occasione dell'operazione militare statunitense Desert Fox del 1998 contro l'Iraq, e ha riconfermato la propria leadership nel 2000 con la copertura completa della seconda intifada. Tutta la storia di Al Jazeera è costellata di tentativi da parte dei regimi arabi (compreso il nuovo governo iracheno) di ostacolarne e reprimerne l'attività, tramite l'allontanamento dei giornalisti e la chiusura degli uffici di corrispondenza (clamorosa è stata, il 27 gennaio 1999, la decisione del governo algerino di imporre un black out alle principali città del paese per impedire la visione di Al Jazeera, il cui palinsesto di quel giorno prevedeva appunto un dibattito sulla guerra civile in Algeria con la presenza in studio di un diplomatico dissidente). Tuttavia questi tentativi non sono riusciti ad arginare la popolarità dell'emittente, tanto che nel 2003 investitori governativi di molti paesi arabi hanno dato vita ad una nuova tv satellitare, Al Arabiya, con lo scopo dichiarato di sottrarre pubblico ad Al Jazeera combattendola ad armi pari, cioè imitandone i format e l'impostazione occidentale, ma con contenuti meno critici e corrosivi nei confronti dei governi della regione vicino-orientale. Diffusione, organizzazione, palinsesto e ricezione[modifica] Per la sua diffusione linguistica, è un'emittente che copre un ampio spazio, che va dall'Africa araba, ai paesi sauditi, fino all'Indonesia. L'organizzazione è molto semplice, seppure rispettando dei canoni ben definiti. Le edizioni principali dei telegiornali, trasmesse in un ampio studio con bancone convesso, sono affidate ad uno staff di giornalisti composto sia da uomini che da donne. Le edizioni della mattina si svolgono in uno studio più piccolo, con grande schermo sulla parete ed una piccola platea con due poltrone, riservate al conduttore e all'ospite. In Italia è ricevibile via satellite Hotbird, e anche sulle piattaforme tv SKY. Tivù Sat e Alice Home TV, in entrambe le versioni. Si può inoltre seguirla in streaming, oltre che dal sito stesso di Al Jazeera, da piattaforme come Coolstreaming o Yalp Alice. Al Jazeera English[modifica] Dal 15 novembre 2006, alle ore 12.00 CET, è iniziata la programmazione regolare del canale Al Jazeera English, che trasmette solo in lingua inglese, e che ha quattro sedi da dove partono le trasmissioni, e si trovano a: Doha, Qatar sede per Africa, Medio Oriente; Washington D.C., U.S.A. sede per l'America Kuala Lumpur, Malaysia sede per l'Asia (escluso Medio Oriente); Londra, Regno Unito sede per l'Europa. Nello staff di giornalisti è presente una giornalista di nazionalità italiana, Barbara Serra. Al Jazeera Childrens Channel[modifica] E' il canale per bambini del gruppo, lanciato il 9 settembre 2005. Conosciuto anche con l'acronimo JCC, trasmette 18 ore e mezzo al giorno nei feriali e 19 ore nei fine settimana. Il 40% della sua programmazione è autoprodotto. Il quartier generale si trova a Doha, Qatar, e vi sono uffici regionali in Amman, Beirut, Cairo, Parigi, Kuala Lumpur e Rabat. L'organico conta circa 230 impiegati. Al Jazeera Sport[modifica] Per approfondire, vedi la voce Al Jazeera Sport. Sono quindici canali sportivi, tre in chiaro e gli altri dodici codificati, tra i quali 2 in HD, controllati da Al Jazeera. Essi trasmettono una miriade di eventi sportivi, tra cui i Mondiali di calcio, Campionati europei di calcio e dalla stagione 2009/10 anche la UEFA Champions League e l'Europa League (solitamente in onda sui canali a pagamento).
Bibliografia[modifica] Donatella Della Ratta, Al Jazeera. Media e società arabe nel nuovo millennio, Milano, Mondadori, 2005, ISBN 88-424-9282-5 Augusto Valeriani, "Il giornalismo arabo", Roma, Carocci 2005, ISBN 88-430-3280-1 Maddalena Oliva, Fuori Fuoco. L'arte della guerra e il suo racconto, Bologna, Odoya, 2008, ISBN 978-88-6288-003-9 Alessandro Cervi, "Al-jazeera e la rivoluzione dei media arabi", Palermo, Sellerio, 2005, ISBN 88-389-2050-8 Note[modifica] I siti aljazeera.com e aljazeerah.info non sono controllati dall'emittente televisiva Al Jazeera. Altri progetti[modifica] Wikimedia Commons contiene file multimediali su Al Jazeera Collegamenti esterni[modifica] (AR) Official Site (EN) Al Jazeera
estratto da: http://it.wikipedia.org/wiki/Al_Jazeera
Nessun commento:
Posta un commento