Attacco alla Libia Napoli in prima linea
Il ministro Frattini: "A Capodichino si deciderà dove e quando colpire". Nelle basi in città il coordinamento delle operazioni militaridi DARIO DEL PORTO
LA GUERRA stavolta si combatte nel mare di casa nostra. Il teatro delle operazioni è il Mediterraneo, non il Golfo Persico come nel recente passato. Il coordinamento strategico è a Capodichino, come proposto dal governo italiano nel vertice di Parigi ha dato via libera all’intervento militare in Libia. «Lì ci sarà il controllo della no-fly zone, lì si deciderà dove e quando colpire», ha spiegato in serata il ministro degli Esteri Franco Frattini. Poche ore prima era stato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a ufficializzare la mossa della nostra diplomazia: «Ne ho parlato con la signora Hillary Clinton, segretario di Stato americano e con il premier britannico David Cameron che hanno espresso il loro apprezzamento. E credo proprio che la sede del coordinamento delle operazioni sarà fissata nella base Nato di Napoli».Ora che i bombardamenti dei caccia francesi sono iniziati, la città diventa un potenziale obiettivo di ritorsioni o azioni terroristiche. Ne è consapevole il sindaco Rosa Russo Iervolino che ha chiesto al prefetto Andrea De Martino di convocare già domani una riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza allo scopo di «studiare insieme le misure necessarie. Senza trascurare niente - spiega il sindaco - ma senza incutere terrore nella popolazione». E chiede di tenere alta l’attenzione anche il capo della polizia Antonio Manganelli nella circolare diramata a tutti i questori.A Bagnoli c’è la sede del Comando interforze dell’Alleanza atlantica. Circa 2 mila militari, 22 le nazioni rappresentate. «Le misure di sicurezza non sono state rafforzate perché sono sufficienti quelle esistenti», assicurano fonti della base. Ma già da ieri il coordinamento strategico della missione si è insediato Capodichino, dove sono dislocati i comandi aeromarittimi e sottomarini della Sesta Flotta americana, che hanno competenza sull’area europea e africana, e prestano servizio circa 3 mila soldati americani. Il premier Berlusconi e il ministro della Difesa Ignazio La Russa hanno escluso rischi per la sicurezza del territorio italiano: «Non abbiamo alcun segnale - ha assicurato La Russa intervenendo al Tg1 - in questo momento un’attività ritorsiva da parte della Libia non è neanche immaginabile. Inoltre, dalle informazioni in nostro possesso i missili di cui dispongono hanno una gittata di 300 chilometri, dunque non sono in grado di raggiungere Lampedusa».Altra cosa però è la potenziale minaccia terroristica in una città dove più volte è stata segnalata la presenza, sia pure solo di passaggio, di sospetti fiancheggiatori di cellule eversive di matrice fondamentalista. Appena tre giorni or sono è stato interrogato a Napoli dai magistrati dell’antiterrorismo francese un cittadino algerino arrestato per furto in centro ma ritenuto collegato a un suo connazionale arrestato a Napoli e già consegnato alle autorità transalpine perché considerato esponente di una cellula terroristica.
estratto da: http://napoli.repubblica.it/cronaca/2011/03/19/news/attacco_alla_libia_napoli_in_prima_linea-13845095/
Il ministro Frattini: "A Capodichino si deciderà dove e quando colpire". Nelle basi in città il coordinamento delle operazioni militaridi DARIO DEL PORTO
LA GUERRA stavolta si combatte nel mare di casa nostra. Il teatro delle operazioni è il Mediterraneo, non il Golfo Persico come nel recente passato. Il coordinamento strategico è a Capodichino, come proposto dal governo italiano nel vertice di Parigi ha dato via libera all’intervento militare in Libia. «Lì ci sarà il controllo della no-fly zone, lì si deciderà dove e quando colpire», ha spiegato in serata il ministro degli Esteri Franco Frattini. Poche ore prima era stato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a ufficializzare la mossa della nostra diplomazia: «Ne ho parlato con la signora Hillary Clinton, segretario di Stato americano e con il premier britannico David Cameron che hanno espresso il loro apprezzamento. E credo proprio che la sede del coordinamento delle operazioni sarà fissata nella base Nato di Napoli».Ora che i bombardamenti dei caccia francesi sono iniziati, la città diventa un potenziale obiettivo di ritorsioni o azioni terroristiche. Ne è consapevole il sindaco Rosa Russo Iervolino che ha chiesto al prefetto Andrea De Martino di convocare già domani una riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza allo scopo di «studiare insieme le misure necessarie. Senza trascurare niente - spiega il sindaco - ma senza incutere terrore nella popolazione». E chiede di tenere alta l’attenzione anche il capo della polizia Antonio Manganelli nella circolare diramata a tutti i questori.A Bagnoli c’è la sede del Comando interforze dell’Alleanza atlantica. Circa 2 mila militari, 22 le nazioni rappresentate. «Le misure di sicurezza non sono state rafforzate perché sono sufficienti quelle esistenti», assicurano fonti della base. Ma già da ieri il coordinamento strategico della missione si è insediato Capodichino, dove sono dislocati i comandi aeromarittimi e sottomarini della Sesta Flotta americana, che hanno competenza sull’area europea e africana, e prestano servizio circa 3 mila soldati americani. Il premier Berlusconi e il ministro della Difesa Ignazio La Russa hanno escluso rischi per la sicurezza del territorio italiano: «Non abbiamo alcun segnale - ha assicurato La Russa intervenendo al Tg1 - in questo momento un’attività ritorsiva da parte della Libia non è neanche immaginabile. Inoltre, dalle informazioni in nostro possesso i missili di cui dispongono hanno una gittata di 300 chilometri, dunque non sono in grado di raggiungere Lampedusa».Altra cosa però è la potenziale minaccia terroristica in una città dove più volte è stata segnalata la presenza, sia pure solo di passaggio, di sospetti fiancheggiatori di cellule eversive di matrice fondamentalista. Appena tre giorni or sono è stato interrogato a Napoli dai magistrati dell’antiterrorismo francese un cittadino algerino arrestato per furto in centro ma ritenuto collegato a un suo connazionale arrestato a Napoli e già consegnato alle autorità transalpine perché considerato esponente di una cellula terroristica.
estratto da: http://napoli.repubblica.it/cronaca/2011/03/19/news/attacco_alla_libia_napoli_in_prima_linea-13845095/
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