ORGOGLIO ROMAGNOLO: il vero Romagnolo lo si riconosce da alcune peculiarità granitiche 1) simpatizza per il M.A.R. (movimento autonomia della Romagna dall'Emilia); 2) tifa sfegatatamente per la Juventus comunque vada; 3) per la passione, se presente in serie A, per una squadra romagnola. In questo caso, il Cesena; 4) per un amore smodato nei confronti di tutto quello che è tecnica e velocità, quindi moto ed auto; 5) passione sanguigna per la politica, la buona tavola ed il buon vino; 5) per l'ospitalità, la generosità, per il fortissimo senso dell'amicizia e della famiglia con un rispetto, oggi raro, nei confronti dei propri genitori ed ascendenti.
L'Associazione Calcio Cesena è una società calcistica di Cesena. Dalla stagione 2010-2011 milita in Serie A.
Indice[nascondi]
1 Storia
1.1 Il calcio cesenate tra le due guerre
1.2 I primi passi dell'A.C. Cesena
1.3 La Fiorita
1.4 L'era Manuzzi
1.5 La partecipazione alla Coppa UEFA
1.6 Gli anni ottanta
1.7 Gli amari anni novanta
1.8 Il rocambolesco ritorno in B
1.9 La retrocessione del 2008
1.10 Doppio salto: dalla C alla A con Bisoli
1.11 Di nuovo in serie A dopo 20 anni
2 Cronistoria
3 Stadio
4 Società
4.1 Sponsor
4.2 Maglie ritirate
5 Palmarès
5.1 Competizioni nazionali
6 Tifoseria
7 Rosa 2010-2011
7.1 Staff
8 Rose anni precedenti
9 Allenatori e presidenti
10 Giocatori
11 Statistiche e record
11.1 Partecipazione ai campionati
11.1.1 Campionati nazionali
11.1.2 Campionati regionali
12 Note
13 Bibliografia
13.1 Libri
14 Collegamenti esterni
Storia[modifica]
Questa voce o sezione sull'argomento società calcistiche è ritenuta non neutrale.
Motivo: "si sprecano gli elogi", "clamoroso", "giustizia è stata fatta".
Per contribuire, correggi i toni enfatici o di parte e partecipa alla discussione. Non rimuovere questo avviso finché la disputa non è risolta.
Il calcio cesenate tra le due guerre[modifica]
Dal 1920 fino a metà degli anni 1930 il calcio a Cesena era rappresentato dalla Unione Sportiva Renato Serra, intitolata ad un giovane poeta e patriota cesenate morto combattendo durante la Prima guerra mondiale sulle alture del Carso. Durante il fascismo la squadra fu costretta a sciogliersi per la chiamata alle armi dei suoi giovani componenti, pur avendo lasciato come eredità una passione che la guerra non sopì.
I primi passi dell'A.C. Cesena[modifica]
Nel 1940 il conte Alberto Rognoni, all'epoca ventiseienne, ebbe l'idea di creare una società con i colori dello stemma cittadino, dopo essersi avvicinato al calcio grazie al fratello minore, portiere del Forlì. La squadra venne fondata da tre persone:
il conte, studente di Legge all'Università di Modena e appassionato di pallacanestro;
Arnaldo Pantani, ex giocatore di calcio nel Prato, che aveva militato in Serie C;
Renato Piraccini, soprannominato Pènza ad fer, titolare di un negozio di pelletteria nel centralissimo Corso Mazzini ed ex dirigente della «Renato Serra».
Ai fondatori si unirono poi il dottor Montemaggi, il dottor Sarti, l'ingegner Mazzotti, ed altri, che costituirono il Consiglio direttivo della nuova società.Nella sua prima riunione, avvenuta il 21 aprile 1940 sotto la presidenza di Giuseppe Ambrosini, il Consiglio decretò la nascita dell'Associazione Calcio Cesena. Colori sociali: bianco e nero, gli stessi dello stemma comunale.Rognoni divenne presidente; Pantani, il più esperto di calcio, fu nominato allenatore-giocatore e a Piraccini fu affidato il ruolo di direttore sportivo [1]. La sede legale fu stabilita in corso Umberto I [2] presso la Casa del fascio; la sede operativa fu aperta nel palazzo del presidente Rognoni.L'affiliazione della società alla FIGC avvenne l'8 agosto, contestualmente fu effettuata l'iscrizione al campionato di Prima Divisione. Successivamente
I giocatori furono ingaggiati in ambito locale tra le squadre rionali [3]. Il primo acquisto importante dell'A. C. Cesena fu quello di Iro Bonci, che Piraccini prelevò dal Forlimpopoli per 1.500 lire.Il debutto ufficiale dei bianconeri avvenne il 17 novembre 1940 (campionato di Prima Divisione) sul campo del Rimini "Riserve". I locali furono travolti da un perentorio 1-8.
La Fiorita[modifica]
Il Cesena, nato sul vecchio campo dell'ippodromo, si dimostrò in pochi anni una realtà importante. Nel 1957 fu costruito il nuovo Stadio "la Fiorita", che fu poi intitolato a Dino Manuzzi, dopo la sua scomparsa. Esso fu ampliato con la costruzione delle gradinate coperte nel 1961. È proprio in questi anni che tanti calciatori di belle speranze, tra cui Azeglio Vicini, approdano nella formazione bianconera nella speranza di trovare visibilità per palcoscenici più vasti. Sul finire degli anni '80 è stato eseguito un importante ammodernamento, con l'eliminazione della pista di atletica e la ricostruzione della tribuna "distinti" e delle curve ("curva mare" e "curva ferrovia"), in sostituzione delle vecchie strutture.
L'era Manuzzi[modifica]
Nel 1964, a ventiquattro anni dalla fondazione - il Cesena si trova in Serie C - il Conte Rognoni consegna la società a Dino Manuzzi, imprenditore nel settore frutticolo che, con una accorta gestione ed una politica di valorizzazione dei giovani, trasformò il Cesena in una sorta di società modello. Manuzzi intese creare una grande società che si identificasse nella terra in cui era nata: la Romagna.
Sotto la guida di Cesare Meucci la società raggiunge la Serie B nella stagione 1967/68 e fatica a mantenerla nei tre anni seguenti, ma nel 1972/73 il Cesena raggiunge la massima serie guidato da Gigi Radice, sostituito l'anno successivo da Eugenio Bersellini che opera una profonda trasformazione nel modo di giocare ed ottiene una storica salvezza, preludio all'apice della storia cesenate.
Il Cesena del primo periodo "Manuzzi", ha ispirato il Borgorosso F.C., suo alter ego cinematografico nel film Il presidente del Borgorosso Football Club (1970), con Alberto Sordi che interpreta il Presidente Benito Fornaciari.
La partecipazione alla Coppa UEFA[modifica]
Nella stagione 1975/76 i bianconeri raggiungono l'apice della loro storia e l'attenzione nazionale: le 9 vittorie, i 14 pareggi e le 7 sconfitte permettono al Cesena di raggiungere il sesto posto nella classifica di Serie A e la qualificazione alla successiva Coppa UEFA. La doppia sfida che aspetta la società cesenate è con i tedeschi orientali del Magdeburgo, che si impongono all'andata per 3-0 ma che nel ritorno rischiano la qualificazione quando al 6' della ripresa Pepe porta il Cesena sul 2-0; la gara terminerà 3-1 per i bianconeri, comunque eliminati.
La stagione della Coppa UEFA presenta un rovescio della medaglia molto amaro, con la retrocessione in Serie B e l'inizio di un periodo difficile, che passa per la cessione della guida societaria da Manuzzi al nipote Edmeo Lugaresi: Manuzzi infatti nel 1979 rimane vittima di una banale caduta che lo costringe ad un delicato intervento chirurgico che necessiterà di un lungo periodo di convalescenza.
Gli anni ottanta[modifica]
Lugaresi, cresciuto all'ombra dello zio, mostra una certa abilità nella gestione sportiva, già alla prima stagione di presidenza, 1980-81, centra il ritorno nella massima divisione con una squadra guidata dal giovane Osvaldo Bagnoli che segna record della sua storia come le 14 vittorie casalinghe ed il maggior numero di spettatori (28.602 per Cesena-Milan). Proprio la presenza di grandi del calcio quali Milan, Genoa - entrambe promosse con i bianconeri - e Lazio (quest'ultima battuta al Manuzzi per 2-1) rendono l'impresa degna di maggior rilievo. La Lazio si arrenderà solo nelle ultimissime partite, quando il Cesena andrà a vincere a Foggia per 3 a 1 e si assicurerà la promozione con la vittoria casalinga sull'Atalanta all'ultima giornata per 2-0 davanti a 20.000 tifosi entusiasti.
La squadra costruisce la promozione con un ruolino di marcia fatto di vittorie in casa - spesso la pratica è sbrigata nei primi 20 minuti con uno-due micidiali, per poi controllare agevolmente la reazione degli avversari - e di pareggi fuori casa.
La formazione tipo - e praticamente mai cambiata nel corso dell'anno - è composta dal portiere Angelo Recchi, i terzini Mei e Ceccarelli, il mediano Bonini, lo stopper Oddi, il libero Perego, le ali Roccotelli e Garlini, il cursore Piraccini, il regista Lucchi e la punta centrale Bordon.
I migliori realizzatore sono Bordon con 13 gol, e Garlini; buon bottino anche per Perego, i cui sganciamenti in avanti gli fruttano ben 6 reti.
Per la nuova avventura in A, stante l'abbandono di Bagnoli anche per motivi familiari, viene scelto Giovan Battista Fabbri e vengono acquistati ed inseriti tra i titolari il centravanti austriaco Walter Schachner, per il quale si parla di un ingaggio di 120 milioni di Lire, il centrocampista Verza e Storgato dalla Juventus, Roberto Filippi dall'Atalanta e Antonio Genzano.
A metà stagione la squadra, pur avendo compiuto una impresa come la vittoria per 2-1 contro la capoclassifica Fiorentina, non si allontana dalle ultime posizioni in classifica, e dopo il pareggio casalingo contro il Como Fabbri verrà licenziato e sostituito da Renato Lucchi, che raggiungerà la salvezza grazie ad un girone di ritorno con exploit quali le vittorie ad Udine e Roma, il pareggio al San Paolo di Napoli (dopo essere passati in vantaggio per 0-2), il pareggio casalingo con la Juventus e sonanti vittorie contro Bologna e Catanzaro (entrambe 4-1). La squadra impostata da Lucchi è comunque un osso duro per qualunque avversario, e difficilmente si rassegna alla sconfitta. Emblematico l'1-3 rimediato in casa dall'Inter, quando in svantaggio per 0-2 chiude gli avversari nella loro area di rigore.
Ma la permanenza in A è turbata dalla scomparsa, il 29 maggio 1982 di Dino Manuzzi, a cui la città intitola lo stadio.
Da segnalare in quegli anni anche la vittoria per ben due volte del Campionato Nazionale Primavera nelle stagioni 1981-82 e 1985-86, la prima delle quali ottenuta con in panchina Arrigo Sacchi.
Al termine dell'annata 1982-83, con alla guida Bruno Bolchi il Cesena retrocede, ma è lo stesso Bolchi che porta i bianconeri di nuovo in Serie A al termine della stagione 1986-87 grazie alla vittoria nello spareggio di San Benedetto del Tronto contro il Lecce (gol di Roberto Bordin e Agatino Cuttone, entrambi di testa), in una partita per lunghi tratti in mano ai giallorossi.
Nella stagione 1989-90 il Cesena riesce a centrare una salvezza insperata grazie all'allenatore Marcello Lippi, autore di una rimonta stupenda dopo che nel girone di andata la squadra era già data per spacciata.
Gli amari anni novanta[modifica]
Il Cesena permane in Serie A fino al termine della stagione 1990-91. La discesa nella serie cadetta non verrà più riscattata per vent'anni.
I bianconeri hanno l'occasione di ritornare nella massima serie al termine della stagione 1993/94 quando, dopo un ottimo campionato, conquistano il diritto di disputare lo spareggio promozione, ma nella sfida contro il Padova, disputata a Cremona l'occasione sfuma.
Successivamente i bianconeri scivolano due volte in Serie C1, nelle annate 1996-97 e 1999-2000. Quest'ultima retrocessione è alquanto anomala in quanto subita a fronte di sole 9 sconfitte su 38 incontri e di una differenza reti positiva (47-45).
L'ultimo periodo di C1 dura lo spazio di 4 stagioni, a cui pone fine un allenatore che lascerà il segno nella storia della società, ovvero Fabrizio Castori.
Il rocambolesco ritorno in B[modifica]
Il Cesena termina il campionato 2003/2004 vincendo la Coppa Italia Serie C e giungendo terzo in campionato alle spalle di Arezzo e Lumezzane, ai playoff per la promozione elimina il Rimini pareggiando al Neri 1-1 e sconfiggendo i biancorossi a Cesena per 2-0. La finale di andata dei playoff con il Lumezzane, si disputa a Cesena e termina 1-1 grazie ad i gol di Centi e Bocchini, il ritorno si preannuncia caldo ed è preceduto da varie polemiche incentrate principalmente sull'ordine pubblico e la possibilità di non disputare la gara nello Stadio Comunale di Lumezzane, capace di soli 4.150 posti, ma nello stadio "Mario Rigamonti" di Brescia (circa 27.000 posti), per la massiccia richiesta di biglietti da parte dei tifosi cesenati.
Il 20 giugno 2004 si gioca la partita che vale una stagione. Al termine dei tempi regolamentari le squadre sono bloccate sullo 0-0. I bianconeri vincono ai supplementari con i gol di Roberto Biserni e Marco Ambrogioni, facendo riconquistare alla Società la Serie B.Tutti i tifosi ricorderanno sempre un episodio capitato durante il primo tempo supplementare. Dopo il gol del momentaneo pareggio del Lumezzane scoppia una rissa di cui si rendono protagonisti, tra gli altri, i giocatori del Cesena, Manolo Pestrin, Rea e l'allenatore Fabrizio Castori, entrato in campo per colpire Pietro Strada dopo che era stato platealmente provocato dai giocatori lombardi che erano andati ad esultare davanti la panchina romagnola anziché dai loro tifosi e su cui si abbatterà la mannaia della corte disciplinare con una squalifica di ben tre anni, poi ridotti a due.
Nella stagione 2004-2005 la squadra disputa un discreto campionato, lottando con cuore e grinta, salvandosi nelle ultime giornate. Nella stagione 2005/06 al di là di ogni aspettativa, e grazie all'estro di giocatori come Luigi Turci, Emiliano Salvetti, Manolo Pestrin, Maurizio Ciaramitaro, Adriano Ferreira Pinto, e Marco Bernacci, ma soprattutto grazie alla grande conduzione di Mister Fabrizio Castori e del vice Gadda il Cesena riesce a centrare i play-off promozione, raggiungendo il sesto posto utile, venendo poi sconfitto dal Torino in semifinale.
Nell'annata 2006-2007, dopo un anno di sole gioie, il Cesena affronta un periodo di calo, causato soprattutto dall'invecchiamento dei giocatori-simbolo come Emiliano Salvetti e Luigi Turci, ma anche dalla cessione inaspettata, quanto contestata, del fulcro del centrocampo bianconero nonché uomo di punta: Manolo Pestrin. Gli arrivi di giocatori importanti come Del Core, Doudou e Anastasi non bastano a soddisfare le esigenze dei tifosi e della dirigenza. La continuazione di Castori sulla panchina del Cesena è una vera conferma della fiducia che il presidente ripone nell'allenatore di Tolentino, nonostante debba scontare la lunga squalifica. La squadra conclude il campionato al 16º posto, a solo un punto dalla zona play-out.
Dopo gli incidenti di Catania del 2 febbraio 2007 ed i successivi provvedimenti del governo, lo stadio "Dino Manuzzi", fino a completamento dei lavori di messa a norma, si trova con una capienza ridotta a 10.000 posti. Dopo il completamento dei lavori, lo stadio di Cesena torna alla sua capienza originaria in tempo per la stagione 2007-2008.
La retrocessione del 2008[modifica]
Nella stagione 2007/2008 i bianconeri vivono un momento di profonda crisi di risultati. Il 27 ottobre il Cesena apre una serie di quattro sconfitte consecutive che si conclude il 10 novembre (14ª giornata), quando il cavalluccio viene battuto per 4 a 1 a Rimini in casa dei rivali storici. L'ennesima sconfitta costa la panchina al mister Fabrizio Castori, che viene sostituito da Giovanni Vavassori.
Nei giorni che seguono la partita di Rimini iniziano i primi contatti per la cessione della società, che si concretizza il 21 dicembre in un cambio storico al vertice societario, con Giorgio Lugaresi che cede la maggioranza assoluta delle quote societarie a Igor Campedelli, giovane imprenditore edile locale, che ne diventa il nuovo presidente dopo 27 anni di regno incontrastato della famiglia Lugaresi.
Alla 17ª giornata, nello scontro interno col Frosinone, il Cesena torna finalmente alla vittoria con un 3 a 0 che pone fine ad un digiuno-record durato 25 giornate.
Il Cesena continua però ad avere un cammino stentato. Il 25 febbraio 2008 i bianconeri subiscono una pesante sconfitta in casa contro l'Albinoleffe (0-3). Nel dopopartita Vavassori ammette che la squadra non va. Campedelli decide di sciogliere il rapporto con Vavassori e ridà fiducia a Fabrizio Castori, che viene richiamato in panchina.
Ciononostante la stagione si chiude con la retrocessione in Serie C con due giornate di anticipo (17 maggio, Treviso-Cesena 2-1).
Doppio salto: dalla C alla A con Bisoli[modifica]
All'inizio della stagione 2008-2009, Fabrizio Castori lascia la squadra ed al suo posto arriva Pierpaolo Bisoli. La squadra dopo un avvio non brillante, a fine stagione vince il campionato di Lega Pro Prima Divisione, sorpassando nelle ultime giornate la Pro Patria, dopo un entusiasmante testa a testa, tornando immediatamente in Serie B.
Il Cesena affronta la stagione 2009-2010 con l'obiettivo della salvezza. La squadra si mostra subito ben organizzata e di carattere. I risultati non tardano ad arrivare e già dopo le prime giornate, i romagnoli si trovano a lottare per i primi posti del campionato.Nel girone di ritorno il Cesena è sorprendentemente in lizza per la promozione diretta, insieme a Brescia e Sassuolo. Proprio con i modenesi il cavalluccio marino subisce una delle sconfitte più brucianti. Venerdì 5 marzo alle 20:30, infatti, si gioca l'anticipo della 29a Giornata e quando mancano 14 minuti alla fine, con le squadre sul punteggio di 0-0, la partita viene sospesa per neve. Da regolamento la partita viene conclusa martedì 16 marzo, disputando solo i 14 minuti restanti, e il Sassuolo riesce ad aggiudicarsi l'incontro con una rete di Donazzan nel primo minuto di gioco. I bianconeri, però, non si abbattono, ed anzi rimangono perfino sul campo al termine della partita per disputare subito un allenamento per l'incontro successivo: secondo l'allenatore Pierpaolo Bisoli, fu quello il momento in cui comprese che il Cesena avrebbe potuto coronare il sogno di tornare in Serie A.Ma la partita che da la svolta al campionato dei bianconeri si disputa il 15 maggio a Lecce, a sole tre giornate dalla fine del campionato. Ai locali, primi in classifica, basta un pareggio per festeggiare la promozione: dopo essere passato in svantaggio nel primo tempo, il Cesena riesce a ribaltare il risultato nella ripresa vincendo così per 2-1, grazie alla doppietta di Dominique Malonga. Il 30 maggio 2010, ultima giornata di campionato, a Piacenza, di fronte ad oltre seimila supporters bianconeri che invadono la cittadina emiliana, il Cesena supera i locali per uno a zero, e grazie alla concomitante sconfitta del Brescia a Padova, scavalca i lombardi portandosi al secondo posto della classifica finale.I romagnoli completano così uno storico doppio salto con la promozione diretta in Serie A, ritornando per la quarta volta nella massima serie, mentre in 70 anni di storia è la prima volta che il Cesena riesce nell'impresa della doppia promozione consecutiva.
Di nuovo in serie A dopo 20 anni[modifica]
Nella stagione 2010-2011 il Cesena disputa il suo undicesimo campionato di Serie A e saluta il suo ritorno nella massima serie prima pareggiando all'Olimpico 0-0 con la Roma e poi, alla seconda giornata di campionato, superando per 2-0 il Milan di Massimiliano Allegri al Dino Manuzzi.
Il 12 febbraio 2011 la società verrà premiata dal CONI con la Stella d'oro al Merito Sportivo in riconoscimento delle benemerenze acquisite dalla società bianconera in 70 anni di attività[4].
Cronistoria[modifica]
Cronistoria dell'Associazione Calcio Cesena
1940: Fondazione dell'Associazione Calcio Cesena iscritto al campionato di Prima Divisione Emilia.
1940-41: 1º nel girone A Emilia di Prima Divisione. Promosso in Serie C.
1941-42: 3º nel girone F della Serie C.
1942-43: 4º nel girone H della Serie C.
1943-45: Attività sospesa per cause belliche.
1945-46: 8º nel girone C della Serie Mista B-C Alta Italia. Ammesso d'ufficio in Serie B.
1946-47: 21º nel girone B della Serie B. Retrocesso in Serie C.
1947-48: 2º nel girone B della Lega Centro di Serie C.
1948-49: 8º nel girone B della Serie C.
1949-50: 12º nel girone B della Serie C.
1950-51: 20º nel girone B della Serie C. Retrocesso nel Campionato Interregionale.
1951-52: 16º nel girone G del Campionato Interregionale. Retrocesso in Promozione Regionale.
1952-53: 1º nel Campionato di Promozione Regionale. Promosso in IV Serie.
1953-54: 16º nel girone E della IV Serie. Retrocesso in Promozione Regionale.
1954-55: 9º nel girone A del campionato di Promozione Regionale
1955-56: 7º nel girone A del campionato di Promozione Regionale.
1956-57: 1º nel girone A del campionato di Promozione Regionale. Promosso in IV Serie.
1957-58: 9º nel girone D di II Categoria della IV Serie.
1958-59: 6º nel girone D della Serie D.
1959-60: 1º nel girone C della Serie D. Promosso in Serie C.
1960-61: 15º nel girone B della Serie C.
1961-62: 6º nel girone B della Serie C.
1962-63: 10º nel girone B della Serie C.
1963-64: 9º nel girone B della Serie C.
1964-65: 9º nel girone B della Serie C.
1965-66: 5º nel girone B della Serie C.
1966-67: 5º nel girone B della Serie C.
1967-68: 1º nel girone B della Serie C. Promosso in Serie B.
1968-69: 16º in Serie B.
1969-70: 11º in Serie B.
1970-71: 16º in Serie B.
1971-72: 6º in Serie B.
1972-73: 2º in Serie B. Promosso in Serie A.
1973-74: 11º in Serie A.
1974-75: 11º in Serie A.
1975-76: 6º in Serie A.
1976-77: 16º in Serie A. Retrocesso in Serie B. Eliminato al primo turno in Coppa UEFA.
1977-78: 9º in Serie B.
1978-79: 13º in Serie B.
1979-80: 4º in Serie B.
1980-81: 3º in Serie B. Promosso in Serie A.
1981-82: 10º in Serie A.
1982-83: 15º in Serie A. Retrocesso in Serie B.
1983-84: 13º in Serie B.
1984-85: 12º in Serie B.
1985-86: 8º in Serie B.
1986-87: 3º in Serie B dopo spareggi con Lecce e Cremonese. Promosso in Serie A.
1987-88: 9º in Serie A.
1988-89: 13º in Serie A.
1989-90: 12º in Serie A.
1990-91: 17º in Serie A. Retrocesso in Serie B.
1991-92: 8º in Serie B.
1992-93: 9º in Serie B.
1993-94: 5º in Serie B dopo spareggio con il Padova.
1994-95: 8º in Serie B.
1995-96: 10º in Serie B.
1996-97: 18º in Serie B. Retrocesso in Serie C1.
1997-98: 1º nel girone A della Serie C1. Promosso in Serie B.
1998-99: 13º in Serie B.
1999-00: 17º in Serie B dopo spareggio con la Pistoiese. Retrocesso in Serie C1.
2000-01: 6º nel girone A della Serie C1.
2001-02: 8º nel girone A della Serie C1.
2002-03: 3º nel girone A della Serie C1, perde la semifinale playoff col Pisa.
2003-04: 2º nel girone A della Serie C1. Promosso in Serie B dopo la vittoria in finale playoff col Lumezzane. Vince la Coppa Italia Serie C.
2004-05: 16º in Serie B.
2005-06: 6º in Serie B, perde la semifinale playoff col Torino.
2006-07: 16º in Serie B.
2007-08: 22º in Serie B. Retrocesso in Lega Pro Prima Divisione.
2008-09: 1º nel girone A della Lega Pro Prima Divisione. Promosso in Serie B.
2009-10: 2º in Serie B. Promosso in Serie A.
2010-11: Partecipa alla Serie A
Stadio[modifica]
Per approfondire, vedi la voce Stadio Dino Manuzzi.
Società[modifica]
Sponsor[modifica]
Cronologia degli sponsor tecnici
Cronologia degli sponsor tecnici
1981-2004 Adidas
2004-2007 Lotto
2007-2009 Mass
2009-2010 Lotto
2010-2011 Adidas
[[Leggi...]]
Cronologia degli sponsor ufficiali
Cronologia degli sponsor ufficiali
1981-1986 F.lli DIECI
1986-1990 Orogel
1990-1992 Amadori
xxxx-xxxx SDA Express Courier
1992-1995 Tecnocasa
1995-1997 Olidata
1997-1999 Orogel
1999-2002 Camac
2002-2003 Bcube
2003-2004 Riviera di Cervia.it
2004-2007 Solo Affitti
2007-2008 Solo Affitti - Gomme & Service
2008-2009 Viocar
2009-2010 Eugeo
2010-2011 Technogym
[[Leggi...]]
Maglie ritirate[modifica]
12 - Dedicato alla "Curva Mare" e ai suoi tifosi, attribuendo loro, simbolicamente, il ruolo di 12º uomo in campo.[5]
21 - Paolo Martelli[6]
Palmarès[modifica]
Competizioni nazionali[modifica]
Coppa Italia Serie C: 1
2003-2004
Tifoseria[modifica]
Il Coordinamento Club Cesena conta 2.580 iscritti al 3 gennaio 2009.[7]
Rosa 2010-2011[modifica]
Indice[nascondi]
1 Storia
1.1 Il calcio cesenate tra le due guerre
1.2 I primi passi dell'A.C. Cesena
1.3 La Fiorita
1.4 L'era Manuzzi
1.5 La partecipazione alla Coppa UEFA
1.6 Gli anni ottanta
1.7 Gli amari anni novanta
1.8 Il rocambolesco ritorno in B
1.9 La retrocessione del 2008
1.10 Doppio salto: dalla C alla A con Bisoli
1.11 Di nuovo in serie A dopo 20 anni
2 Cronistoria
3 Stadio
4 Società
4.1 Sponsor
4.2 Maglie ritirate
5 Palmarès
5.1 Competizioni nazionali
6 Tifoseria
7 Rosa 2010-2011
7.1 Staff
8 Rose anni precedenti
9 Allenatori e presidenti
10 Giocatori
11 Statistiche e record
11.1 Partecipazione ai campionati
11.1.1 Campionati nazionali
11.1.2 Campionati regionali
12 Note
13 Bibliografia
13.1 Libri
14 Collegamenti esterni
Storia[modifica]
Questa voce o sezione sull'argomento società calcistiche è ritenuta non neutrale.
Motivo: "si sprecano gli elogi", "clamoroso", "giustizia è stata fatta".
Per contribuire, correggi i toni enfatici o di parte e partecipa alla discussione. Non rimuovere questo avviso finché la disputa non è risolta.
Il calcio cesenate tra le due guerre[modifica]
Dal 1920 fino a metà degli anni 1930 il calcio a Cesena era rappresentato dalla Unione Sportiva Renato Serra, intitolata ad un giovane poeta e patriota cesenate morto combattendo durante la Prima guerra mondiale sulle alture del Carso. Durante il fascismo la squadra fu costretta a sciogliersi per la chiamata alle armi dei suoi giovani componenti, pur avendo lasciato come eredità una passione che la guerra non sopì.
I primi passi dell'A.C. Cesena[modifica]
Nel 1940 il conte Alberto Rognoni, all'epoca ventiseienne, ebbe l'idea di creare una società con i colori dello stemma cittadino, dopo essersi avvicinato al calcio grazie al fratello minore, portiere del Forlì. La squadra venne fondata da tre persone:
il conte, studente di Legge all'Università di Modena e appassionato di pallacanestro;
Arnaldo Pantani, ex giocatore di calcio nel Prato, che aveva militato in Serie C;
Renato Piraccini, soprannominato Pènza ad fer, titolare di un negozio di pelletteria nel centralissimo Corso Mazzini ed ex dirigente della «Renato Serra».
Ai fondatori si unirono poi il dottor Montemaggi, il dottor Sarti, l'ingegner Mazzotti, ed altri, che costituirono il Consiglio direttivo della nuova società.Nella sua prima riunione, avvenuta il 21 aprile 1940 sotto la presidenza di Giuseppe Ambrosini, il Consiglio decretò la nascita dell'Associazione Calcio Cesena. Colori sociali: bianco e nero, gli stessi dello stemma comunale.Rognoni divenne presidente; Pantani, il più esperto di calcio, fu nominato allenatore-giocatore e a Piraccini fu affidato il ruolo di direttore sportivo [1]. La sede legale fu stabilita in corso Umberto I [2] presso la Casa del fascio; la sede operativa fu aperta nel palazzo del presidente Rognoni.L'affiliazione della società alla FIGC avvenne l'8 agosto, contestualmente fu effettuata l'iscrizione al campionato di Prima Divisione. Successivamente
I giocatori furono ingaggiati in ambito locale tra le squadre rionali [3]. Il primo acquisto importante dell'A. C. Cesena fu quello di Iro Bonci, che Piraccini prelevò dal Forlimpopoli per 1.500 lire.Il debutto ufficiale dei bianconeri avvenne il 17 novembre 1940 (campionato di Prima Divisione) sul campo del Rimini "Riserve". I locali furono travolti da un perentorio 1-8.
La Fiorita[modifica]
Il Cesena, nato sul vecchio campo dell'ippodromo, si dimostrò in pochi anni una realtà importante. Nel 1957 fu costruito il nuovo Stadio "la Fiorita", che fu poi intitolato a Dino Manuzzi, dopo la sua scomparsa. Esso fu ampliato con la costruzione delle gradinate coperte nel 1961. È proprio in questi anni che tanti calciatori di belle speranze, tra cui Azeglio Vicini, approdano nella formazione bianconera nella speranza di trovare visibilità per palcoscenici più vasti. Sul finire degli anni '80 è stato eseguito un importante ammodernamento, con l'eliminazione della pista di atletica e la ricostruzione della tribuna "distinti" e delle curve ("curva mare" e "curva ferrovia"), in sostituzione delle vecchie strutture.
L'era Manuzzi[modifica]
Nel 1964, a ventiquattro anni dalla fondazione - il Cesena si trova in Serie C - il Conte Rognoni consegna la società a Dino Manuzzi, imprenditore nel settore frutticolo che, con una accorta gestione ed una politica di valorizzazione dei giovani, trasformò il Cesena in una sorta di società modello. Manuzzi intese creare una grande società che si identificasse nella terra in cui era nata: la Romagna.
Sotto la guida di Cesare Meucci la società raggiunge la Serie B nella stagione 1967/68 e fatica a mantenerla nei tre anni seguenti, ma nel 1972/73 il Cesena raggiunge la massima serie guidato da Gigi Radice, sostituito l'anno successivo da Eugenio Bersellini che opera una profonda trasformazione nel modo di giocare ed ottiene una storica salvezza, preludio all'apice della storia cesenate.
Il Cesena del primo periodo "Manuzzi", ha ispirato il Borgorosso F.C., suo alter ego cinematografico nel film Il presidente del Borgorosso Football Club (1970), con Alberto Sordi che interpreta il Presidente Benito Fornaciari.
La partecipazione alla Coppa UEFA[modifica]
Nella stagione 1975/76 i bianconeri raggiungono l'apice della loro storia e l'attenzione nazionale: le 9 vittorie, i 14 pareggi e le 7 sconfitte permettono al Cesena di raggiungere il sesto posto nella classifica di Serie A e la qualificazione alla successiva Coppa UEFA. La doppia sfida che aspetta la società cesenate è con i tedeschi orientali del Magdeburgo, che si impongono all'andata per 3-0 ma che nel ritorno rischiano la qualificazione quando al 6' della ripresa Pepe porta il Cesena sul 2-0; la gara terminerà 3-1 per i bianconeri, comunque eliminati.
La stagione della Coppa UEFA presenta un rovescio della medaglia molto amaro, con la retrocessione in Serie B e l'inizio di un periodo difficile, che passa per la cessione della guida societaria da Manuzzi al nipote Edmeo Lugaresi: Manuzzi infatti nel 1979 rimane vittima di una banale caduta che lo costringe ad un delicato intervento chirurgico che necessiterà di un lungo periodo di convalescenza.
Gli anni ottanta[modifica]
Lugaresi, cresciuto all'ombra dello zio, mostra una certa abilità nella gestione sportiva, già alla prima stagione di presidenza, 1980-81, centra il ritorno nella massima divisione con una squadra guidata dal giovane Osvaldo Bagnoli che segna record della sua storia come le 14 vittorie casalinghe ed il maggior numero di spettatori (28.602 per Cesena-Milan). Proprio la presenza di grandi del calcio quali Milan, Genoa - entrambe promosse con i bianconeri - e Lazio (quest'ultima battuta al Manuzzi per 2-1) rendono l'impresa degna di maggior rilievo. La Lazio si arrenderà solo nelle ultimissime partite, quando il Cesena andrà a vincere a Foggia per 3 a 1 e si assicurerà la promozione con la vittoria casalinga sull'Atalanta all'ultima giornata per 2-0 davanti a 20.000 tifosi entusiasti.
La squadra costruisce la promozione con un ruolino di marcia fatto di vittorie in casa - spesso la pratica è sbrigata nei primi 20 minuti con uno-due micidiali, per poi controllare agevolmente la reazione degli avversari - e di pareggi fuori casa.
La formazione tipo - e praticamente mai cambiata nel corso dell'anno - è composta dal portiere Angelo Recchi, i terzini Mei e Ceccarelli, il mediano Bonini, lo stopper Oddi, il libero Perego, le ali Roccotelli e Garlini, il cursore Piraccini, il regista Lucchi e la punta centrale Bordon.
I migliori realizzatore sono Bordon con 13 gol, e Garlini; buon bottino anche per Perego, i cui sganciamenti in avanti gli fruttano ben 6 reti.
Per la nuova avventura in A, stante l'abbandono di Bagnoli anche per motivi familiari, viene scelto Giovan Battista Fabbri e vengono acquistati ed inseriti tra i titolari il centravanti austriaco Walter Schachner, per il quale si parla di un ingaggio di 120 milioni di Lire, il centrocampista Verza e Storgato dalla Juventus, Roberto Filippi dall'Atalanta e Antonio Genzano.
A metà stagione la squadra, pur avendo compiuto una impresa come la vittoria per 2-1 contro la capoclassifica Fiorentina, non si allontana dalle ultime posizioni in classifica, e dopo il pareggio casalingo contro il Como Fabbri verrà licenziato e sostituito da Renato Lucchi, che raggiungerà la salvezza grazie ad un girone di ritorno con exploit quali le vittorie ad Udine e Roma, il pareggio al San Paolo di Napoli (dopo essere passati in vantaggio per 0-2), il pareggio casalingo con la Juventus e sonanti vittorie contro Bologna e Catanzaro (entrambe 4-1). La squadra impostata da Lucchi è comunque un osso duro per qualunque avversario, e difficilmente si rassegna alla sconfitta. Emblematico l'1-3 rimediato in casa dall'Inter, quando in svantaggio per 0-2 chiude gli avversari nella loro area di rigore.
Ma la permanenza in A è turbata dalla scomparsa, il 29 maggio 1982 di Dino Manuzzi, a cui la città intitola lo stadio.
Da segnalare in quegli anni anche la vittoria per ben due volte del Campionato Nazionale Primavera nelle stagioni 1981-82 e 1985-86, la prima delle quali ottenuta con in panchina Arrigo Sacchi.
Al termine dell'annata 1982-83, con alla guida Bruno Bolchi il Cesena retrocede, ma è lo stesso Bolchi che porta i bianconeri di nuovo in Serie A al termine della stagione 1986-87 grazie alla vittoria nello spareggio di San Benedetto del Tronto contro il Lecce (gol di Roberto Bordin e Agatino Cuttone, entrambi di testa), in una partita per lunghi tratti in mano ai giallorossi.
Nella stagione 1989-90 il Cesena riesce a centrare una salvezza insperata grazie all'allenatore Marcello Lippi, autore di una rimonta stupenda dopo che nel girone di andata la squadra era già data per spacciata.
Gli amari anni novanta[modifica]
Il Cesena permane in Serie A fino al termine della stagione 1990-91. La discesa nella serie cadetta non verrà più riscattata per vent'anni.
I bianconeri hanno l'occasione di ritornare nella massima serie al termine della stagione 1993/94 quando, dopo un ottimo campionato, conquistano il diritto di disputare lo spareggio promozione, ma nella sfida contro il Padova, disputata a Cremona l'occasione sfuma.
Successivamente i bianconeri scivolano due volte in Serie C1, nelle annate 1996-97 e 1999-2000. Quest'ultima retrocessione è alquanto anomala in quanto subita a fronte di sole 9 sconfitte su 38 incontri e di una differenza reti positiva (47-45).
L'ultimo periodo di C1 dura lo spazio di 4 stagioni, a cui pone fine un allenatore che lascerà il segno nella storia della società, ovvero Fabrizio Castori.
Il rocambolesco ritorno in B[modifica]
Il Cesena termina il campionato 2003/2004 vincendo la Coppa Italia Serie C e giungendo terzo in campionato alle spalle di Arezzo e Lumezzane, ai playoff per la promozione elimina il Rimini pareggiando al Neri 1-1 e sconfiggendo i biancorossi a Cesena per 2-0. La finale di andata dei playoff con il Lumezzane, si disputa a Cesena e termina 1-1 grazie ad i gol di Centi e Bocchini, il ritorno si preannuncia caldo ed è preceduto da varie polemiche incentrate principalmente sull'ordine pubblico e la possibilità di non disputare la gara nello Stadio Comunale di Lumezzane, capace di soli 4.150 posti, ma nello stadio "Mario Rigamonti" di Brescia (circa 27.000 posti), per la massiccia richiesta di biglietti da parte dei tifosi cesenati.
Il 20 giugno 2004 si gioca la partita che vale una stagione. Al termine dei tempi regolamentari le squadre sono bloccate sullo 0-0. I bianconeri vincono ai supplementari con i gol di Roberto Biserni e Marco Ambrogioni, facendo riconquistare alla Società la Serie B.Tutti i tifosi ricorderanno sempre un episodio capitato durante il primo tempo supplementare. Dopo il gol del momentaneo pareggio del Lumezzane scoppia una rissa di cui si rendono protagonisti, tra gli altri, i giocatori del Cesena, Manolo Pestrin, Rea e l'allenatore Fabrizio Castori, entrato in campo per colpire Pietro Strada dopo che era stato platealmente provocato dai giocatori lombardi che erano andati ad esultare davanti la panchina romagnola anziché dai loro tifosi e su cui si abbatterà la mannaia della corte disciplinare con una squalifica di ben tre anni, poi ridotti a due.
Nella stagione 2004-2005 la squadra disputa un discreto campionato, lottando con cuore e grinta, salvandosi nelle ultime giornate. Nella stagione 2005/06 al di là di ogni aspettativa, e grazie all'estro di giocatori come Luigi Turci, Emiliano Salvetti, Manolo Pestrin, Maurizio Ciaramitaro, Adriano Ferreira Pinto, e Marco Bernacci, ma soprattutto grazie alla grande conduzione di Mister Fabrizio Castori e del vice Gadda il Cesena riesce a centrare i play-off promozione, raggiungendo il sesto posto utile, venendo poi sconfitto dal Torino in semifinale.
Nell'annata 2006-2007, dopo un anno di sole gioie, il Cesena affronta un periodo di calo, causato soprattutto dall'invecchiamento dei giocatori-simbolo come Emiliano Salvetti e Luigi Turci, ma anche dalla cessione inaspettata, quanto contestata, del fulcro del centrocampo bianconero nonché uomo di punta: Manolo Pestrin. Gli arrivi di giocatori importanti come Del Core, Doudou e Anastasi non bastano a soddisfare le esigenze dei tifosi e della dirigenza. La continuazione di Castori sulla panchina del Cesena è una vera conferma della fiducia che il presidente ripone nell'allenatore di Tolentino, nonostante debba scontare la lunga squalifica. La squadra conclude il campionato al 16º posto, a solo un punto dalla zona play-out.
Dopo gli incidenti di Catania del 2 febbraio 2007 ed i successivi provvedimenti del governo, lo stadio "Dino Manuzzi", fino a completamento dei lavori di messa a norma, si trova con una capienza ridotta a 10.000 posti. Dopo il completamento dei lavori, lo stadio di Cesena torna alla sua capienza originaria in tempo per la stagione 2007-2008.
La retrocessione del 2008[modifica]
Nella stagione 2007/2008 i bianconeri vivono un momento di profonda crisi di risultati. Il 27 ottobre il Cesena apre una serie di quattro sconfitte consecutive che si conclude il 10 novembre (14ª giornata), quando il cavalluccio viene battuto per 4 a 1 a Rimini in casa dei rivali storici. L'ennesima sconfitta costa la panchina al mister Fabrizio Castori, che viene sostituito da Giovanni Vavassori.
Nei giorni che seguono la partita di Rimini iniziano i primi contatti per la cessione della società, che si concretizza il 21 dicembre in un cambio storico al vertice societario, con Giorgio Lugaresi che cede la maggioranza assoluta delle quote societarie a Igor Campedelli, giovane imprenditore edile locale, che ne diventa il nuovo presidente dopo 27 anni di regno incontrastato della famiglia Lugaresi.
Alla 17ª giornata, nello scontro interno col Frosinone, il Cesena torna finalmente alla vittoria con un 3 a 0 che pone fine ad un digiuno-record durato 25 giornate.
Il Cesena continua però ad avere un cammino stentato. Il 25 febbraio 2008 i bianconeri subiscono una pesante sconfitta in casa contro l'Albinoleffe (0-3). Nel dopopartita Vavassori ammette che la squadra non va. Campedelli decide di sciogliere il rapporto con Vavassori e ridà fiducia a Fabrizio Castori, che viene richiamato in panchina.
Ciononostante la stagione si chiude con la retrocessione in Serie C con due giornate di anticipo (17 maggio, Treviso-Cesena 2-1).
Doppio salto: dalla C alla A con Bisoli[modifica]
All'inizio della stagione 2008-2009, Fabrizio Castori lascia la squadra ed al suo posto arriva Pierpaolo Bisoli. La squadra dopo un avvio non brillante, a fine stagione vince il campionato di Lega Pro Prima Divisione, sorpassando nelle ultime giornate la Pro Patria, dopo un entusiasmante testa a testa, tornando immediatamente in Serie B.
Il Cesena affronta la stagione 2009-2010 con l'obiettivo della salvezza. La squadra si mostra subito ben organizzata e di carattere. I risultati non tardano ad arrivare e già dopo le prime giornate, i romagnoli si trovano a lottare per i primi posti del campionato.Nel girone di ritorno il Cesena è sorprendentemente in lizza per la promozione diretta, insieme a Brescia e Sassuolo. Proprio con i modenesi il cavalluccio marino subisce una delle sconfitte più brucianti. Venerdì 5 marzo alle 20:30, infatti, si gioca l'anticipo della 29a Giornata e quando mancano 14 minuti alla fine, con le squadre sul punteggio di 0-0, la partita viene sospesa per neve. Da regolamento la partita viene conclusa martedì 16 marzo, disputando solo i 14 minuti restanti, e il Sassuolo riesce ad aggiudicarsi l'incontro con una rete di Donazzan nel primo minuto di gioco. I bianconeri, però, non si abbattono, ed anzi rimangono perfino sul campo al termine della partita per disputare subito un allenamento per l'incontro successivo: secondo l'allenatore Pierpaolo Bisoli, fu quello il momento in cui comprese che il Cesena avrebbe potuto coronare il sogno di tornare in Serie A.Ma la partita che da la svolta al campionato dei bianconeri si disputa il 15 maggio a Lecce, a sole tre giornate dalla fine del campionato. Ai locali, primi in classifica, basta un pareggio per festeggiare la promozione: dopo essere passato in svantaggio nel primo tempo, il Cesena riesce a ribaltare il risultato nella ripresa vincendo così per 2-1, grazie alla doppietta di Dominique Malonga. Il 30 maggio 2010, ultima giornata di campionato, a Piacenza, di fronte ad oltre seimila supporters bianconeri che invadono la cittadina emiliana, il Cesena supera i locali per uno a zero, e grazie alla concomitante sconfitta del Brescia a Padova, scavalca i lombardi portandosi al secondo posto della classifica finale.I romagnoli completano così uno storico doppio salto con la promozione diretta in Serie A, ritornando per la quarta volta nella massima serie, mentre in 70 anni di storia è la prima volta che il Cesena riesce nell'impresa della doppia promozione consecutiva.
Di nuovo in serie A dopo 20 anni[modifica]
Nella stagione 2010-2011 il Cesena disputa il suo undicesimo campionato di Serie A e saluta il suo ritorno nella massima serie prima pareggiando all'Olimpico 0-0 con la Roma e poi, alla seconda giornata di campionato, superando per 2-0 il Milan di Massimiliano Allegri al Dino Manuzzi.
Il 12 febbraio 2011 la società verrà premiata dal CONI con la Stella d'oro al Merito Sportivo in riconoscimento delle benemerenze acquisite dalla società bianconera in 70 anni di attività[4].
Cronistoria[modifica]
Cronistoria dell'Associazione Calcio Cesena
1940: Fondazione dell'Associazione Calcio Cesena iscritto al campionato di Prima Divisione Emilia.
1940-41: 1º nel girone A Emilia di Prima Divisione. Promosso in Serie C.
1941-42: 3º nel girone F della Serie C.
1942-43: 4º nel girone H della Serie C.
1943-45: Attività sospesa per cause belliche.
1945-46: 8º nel girone C della Serie Mista B-C Alta Italia. Ammesso d'ufficio in Serie B.
1946-47: 21º nel girone B della Serie B. Retrocesso in Serie C.
1947-48: 2º nel girone B della Lega Centro di Serie C.
1948-49: 8º nel girone B della Serie C.
1949-50: 12º nel girone B della Serie C.
1950-51: 20º nel girone B della Serie C. Retrocesso nel Campionato Interregionale.
1951-52: 16º nel girone G del Campionato Interregionale. Retrocesso in Promozione Regionale.
1952-53: 1º nel Campionato di Promozione Regionale. Promosso in IV Serie.
1953-54: 16º nel girone E della IV Serie. Retrocesso in Promozione Regionale.
1954-55: 9º nel girone A del campionato di Promozione Regionale
1955-56: 7º nel girone A del campionato di Promozione Regionale.
1956-57: 1º nel girone A del campionato di Promozione Regionale. Promosso in IV Serie.
1957-58: 9º nel girone D di II Categoria della IV Serie.
1958-59: 6º nel girone D della Serie D.
1959-60: 1º nel girone C della Serie D. Promosso in Serie C.
1960-61: 15º nel girone B della Serie C.
1961-62: 6º nel girone B della Serie C.
1962-63: 10º nel girone B della Serie C.
1963-64: 9º nel girone B della Serie C.
1964-65: 9º nel girone B della Serie C.
1965-66: 5º nel girone B della Serie C.
1966-67: 5º nel girone B della Serie C.
1967-68: 1º nel girone B della Serie C. Promosso in Serie B.
1968-69: 16º in Serie B.
1969-70: 11º in Serie B.
1970-71: 16º in Serie B.
1971-72: 6º in Serie B.
1972-73: 2º in Serie B. Promosso in Serie A.
1973-74: 11º in Serie A.
1974-75: 11º in Serie A.
1975-76: 6º in Serie A.
1976-77: 16º in Serie A. Retrocesso in Serie B. Eliminato al primo turno in Coppa UEFA.
1977-78: 9º in Serie B.
1978-79: 13º in Serie B.
1979-80: 4º in Serie B.
1980-81: 3º in Serie B. Promosso in Serie A.
1981-82: 10º in Serie A.
1982-83: 15º in Serie A. Retrocesso in Serie B.
1983-84: 13º in Serie B.
1984-85: 12º in Serie B.
1985-86: 8º in Serie B.
1986-87: 3º in Serie B dopo spareggi con Lecce e Cremonese. Promosso in Serie A.
1987-88: 9º in Serie A.
1988-89: 13º in Serie A.
1989-90: 12º in Serie A.
1990-91: 17º in Serie A. Retrocesso in Serie B.
1991-92: 8º in Serie B.
1992-93: 9º in Serie B.
1993-94: 5º in Serie B dopo spareggio con il Padova.
1994-95: 8º in Serie B.
1995-96: 10º in Serie B.
1996-97: 18º in Serie B. Retrocesso in Serie C1.
1997-98: 1º nel girone A della Serie C1. Promosso in Serie B.
1998-99: 13º in Serie B.
1999-00: 17º in Serie B dopo spareggio con la Pistoiese. Retrocesso in Serie C1.
2000-01: 6º nel girone A della Serie C1.
2001-02: 8º nel girone A della Serie C1.
2002-03: 3º nel girone A della Serie C1, perde la semifinale playoff col Pisa.
2003-04: 2º nel girone A della Serie C1. Promosso in Serie B dopo la vittoria in finale playoff col Lumezzane. Vince la Coppa Italia Serie C.
2004-05: 16º in Serie B.
2005-06: 6º in Serie B, perde la semifinale playoff col Torino.
2006-07: 16º in Serie B.
2007-08: 22º in Serie B. Retrocesso in Lega Pro Prima Divisione.
2008-09: 1º nel girone A della Lega Pro Prima Divisione. Promosso in Serie B.
2009-10: 2º in Serie B. Promosso in Serie A.
2010-11: Partecipa alla Serie A
Stadio[modifica]
Per approfondire, vedi la voce Stadio Dino Manuzzi.
Società[modifica]
Sponsor[modifica]
Cronologia degli sponsor tecnici
Cronologia degli sponsor tecnici
1981-2004 Adidas
2004-2007 Lotto
2007-2009 Mass
2009-2010 Lotto
2010-2011 Adidas
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Cronologia degli sponsor ufficiali
Cronologia degli sponsor ufficiali
1981-1986 F.lli DIECI
1986-1990 Orogel
1990-1992 Amadori
xxxx-xxxx SDA Express Courier
1992-1995 Tecnocasa
1995-1997 Olidata
1997-1999 Orogel
1999-2002 Camac
2002-2003 Bcube
2003-2004 Riviera di Cervia.it
2004-2007 Solo Affitti
2007-2008 Solo Affitti - Gomme & Service
2008-2009 Viocar
2009-2010 Eugeo
2010-2011 Technogym
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Maglie ritirate[modifica]
12 - Dedicato alla "Curva Mare" e ai suoi tifosi, attribuendo loro, simbolicamente, il ruolo di 12º uomo in campo.[5]
21 - Paolo Martelli[6]
Palmarès[modifica]
Competizioni nazionali[modifica]
Coppa Italia Serie C: 1
2003-2004
Tifoseria[modifica]
Il Coordinamento Club Cesena conta 2.580 iscritti al 3 gennaio 2009.[7]
Rosa 2010-2011[modifica]
N.
Ruolo
Giocatore
1
P
Francesco Antonioli
3
D
Maximiliano Pellegrino
4
C
Stephen Appiah
5
D
Felipe Dal Bello ()
6
D
Maurizio Lauro
7
A
Roope Riski
8
C
Fabio Caserta
9
C
Gabriele Paonessa
10
C
Luis Antonio Jiménez
11
A
Igor Budan
13
D
Ivan Fatić
14
C
Giuseppe Colucci (capitano)
15
D
Yohan Benalouane
17
A
Dominique Malonga
N.
Ruolo
Giocatore
18
C
Marco Parolo (vice-capitano)
19
C
Nicolás Gorobsov
22
C
Jusu Karvonen
23
A
Emanuele Giaccherini
24
C
Paolo Sammarco
25
D
Steve von Bergen
29
D
Paolo Hernán Dellafiore
33
P
Alex Calderoni
44
C
Luigi Piangerelli
46
D
Davide Santon
70
A
Erjon Bogdani
77
C
Luca Ceccarelli
84
C
Alessandro Rosina
86
P
Aldo Simoncini
Staff[modifica]
Staff dell'area amministrativa
Staff dell'area amministrativa
Igor Campedelli - Presidente
Luca Mancini - Direttore generale
Anselmo Campedelli, Augusto Campedelli, Massimo Campedelli, Fabio Campedelli, Giorgio Lugaresi, Marino Vernocchi, Graziano Pransani, Gianluca Salcini, Annunzio Santerini, Mauro Giorgini, Edo e Lorenzo Lelli, Umberto Filippi, Delio Valentini, Giorgio Tosi e Michele Manuzzi, Luca Della Vedova, Luca Leoni, Dino Tisselli, Marco Da Dalto, Gianluca Cola, Mirco Casalboni, Thomas Rossini e Maurizio Marin. - Consiglio di amministrazione
[[Leggi...]]
Staff del settore giovanile
Staff del settore giovanile
Andrea Galassi - Direttore
Giacomo Laurino - Attività di base e campi estivi
Roberto Evangelisti - Staff medico
Marco Valentini - Segr. organizzativa
Massimo Agostini - Allenatore Primavera
[[Leggi...]]
Staff dell'area tecnica
Staff dell'area tecnica
Lorenzo Minotti - Direttore area tecnica
Maurizio Marin - Responsabile mercato
Massimo Ficcadenti - Allenatore
Bruno Conca - Vice allenatore
Mattia Toffolutti - Preparatore atletico
Ermes Fulgoni - Preparatore dei portieri
[[Leggi...]]
Rose anni precedenti[modifica]
[espandi]
v · d · mAC Cesena – Archivio delle stagioni
1940-41 · 1941-42 · 1942-43 · 1943-44 · 1944-45 · 1945-46 · 1946-47 · 1947-48 · 1948-49 · 1949-50 · 1950-51 · 1951-52 · 1952-53 · 1953-54 · 1954-55 · 1955-56 · 1956-57 · 1957-58 · 1958-59 · 1959-60 · 1960-61 · 1961-62 · 1962-63 · 1963-64 · 1964-65 · 1965-66 · 1966-67 · 1967-68 · 1968-69 · 1969-70 · 1970-71 · 1971-72 · 1972-73 · 1973-74 · 1974-75 · 1975-76 · 1976-77 · 1977-78 · 1978-79 · 1979-80 · 1980-81 · 1981-82 · 1982-83 · 1983-84 · 1984-85 · 1985-86 · 1986-87 · 1987-88 · 1988-89 · 1989-90 · 1990-91 · 1991-92 · 1992-93 · 1993-94 · 1994-95 · 1995-96 · 1996-97 · 1997-98 · 1998-99 · 1999-00 · 2000-01 · 2001-02 · 2002-03 · 2003-04 · 2004-05 · 2005-06 · 2006-07 · 2007-08 · 2008-09 · 2009-10 · 2010-11
Allenatori e presidenti[modifica]
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Allenatori
Allenatori
1940-1941 Arnaldo Pantani (allenatore-giocatore)
1941-1942 Mario Gianni
1942-1943 Karl Stürmer
1943-1944 Marcello Pellarin
1945-1946 Mario Gianni poi Marcello Pellarin
1946-1947 Luigi Milano (allenatore-giocatore)
1947-1948 Fioravante Baldi (allenatore-giocatore)
1948-1949 Giacinto Ellena (allenatore-giocatore)
1949-1950 Arnaldo Pantani poi Cinzio Scagliotti
1950-1951 Andrea Kutick poi Giacinto Ellena
1951-1952 Giacinto Ellena poi Aldo Neri
1952-1953 Aldo Neri poi Marcello Pellarin
1953-1954 Marcello Pellarin poi Pietro Magni (allenatore-giocatore)
1954-1955 Adler Bonci
1955-1956 Adler Bonci poi Renato Lucchi
1956-1957 Renato Lucchi
1957-1958 Renato Lucchi
1958-1959 Renato Lucchi
1959-1960 Giuseppe Matassoni (allenatore-giocatore) poi Renzo Burini (allenatore-giocatore)
1960-1961 Renzo Burini (allenatore-giocatore) poi Giuseppe Matassoni
1961-1962 Gipo Poggi poi Guglielmo Trevisan poi Giacomo Mari
1962-1963 Leo Zavatti poi Renato Lucchi
1963-1964 Renato Lucchi
1964-1965 Renato Lucchi
1965-1966 Giuseppe Matassoni
1966-1967 Giuseppe Matassoni poi Emilio Bonci poi Cesare Meucci
1967-1968 Cesare Meucci
1968-1969 Cesare Meucci poi Giuseppe Matassoni
1969-1970 Giuseppe Matassoni poi Cesarino Cervellati poi Poni-Bonci poi Luigi Bonizzoni
1970-1971 Luigi Bonizzoni poi Giovan Battista Fabbri
1971-1972 Luigi Radice
1972-1973 Luigi Radice
1973-1974 Eugenio Bersellini
1974-1975 Eugenio Bersellini
1975-1976 Giuseppe Marchioro
1976-1977 Giulio Corsini poi Paolo Ferrario e Aldo Neri poi Tom Rosati poi Ferrario e Aldo Neri
1977-1978 Giuseppe Marchioro
1978-1979 Giancarlo Cadè
1979-1980 Osvaldo Bagnoli
1980-1981 Osvaldo Bagnoli
1981-1982 Giovan Battista Fabbri poi Renato Lucchi
1982-1983 Bruno Bolchi
1983-1984 Giuseppe Marchioro poi Sandro Tiberi
1984-1985 Adriano Buffoni
1985-1986 Adriano Buffoni
1986-1987 Bruno Bolchi
1987-1988 Albertino Bigon
1988-1989 Albertino Bigon
1989-1990 Marcello Lippi
1990-1991 Marcello Lippi poi Giampiero Ceccarelli poi Alberto Batistoni
1991-1992 Attilio Perotti
1992-1993 Gaetano Salvemini poi Azeglio Vicini
1993-1994 Bruno Bolchi
1994-1995 Bruno Bolchi
1995-1996 Marco Tardelli
1996-1997 Marco Tardelli poi Giuseppe Marchioro poi Corrado Benedetti e Giampiero Ceccarelli
1997-1998 Corrado Benedetti
1998-1999 Alberto Cavasin
1999 Walter Nicoletti
1999-2000 Paolo Ammoniaci
2000 Fabrizio Tazzioli
2000 Paolo Ferrario
2000-2002 Walter De Vecchi
2002 Agatino Cuttone
2002-2003 Giuseppe Iachini
2003-2008 Fabrizio Castori
2008 Giovanni Vavassori
2008 Fabrizio Castori
2008-2010 Pierpaolo Bisoli
2010-oggi Massimo Ficcadenti
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Presidenti
Presidenti
1940-1964 Alberto Rognoni
1964-1980 Dino Manuzzi
1980-2002 Edmeo Lugaresi
2002-2007 Giorgio Lugaresi
2007-oggi Igor Campedelli
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Giocatori[modifica]
Per approfondire, vedi la voce Categoria:Calciatori dell'A.C. Cesena.
Statistiche e record[modifica]
Partecipazione ai campionati[modifica]
Campionati nazionali[modifica]
Categoria
Partecipazioni
Debutto
Ultima stagione
A
11
1973-1974
2010-2011
B
27
1946-1947
2009-2010
C
21
1941-1942
2008-2009
D
5
1951-1952
1959-1960
In 64 stagioni sportive disputate a livello nazionale dall'esordio in Serie C, compreso un Campionato Misto B/C Alta Italia disputato con titolo sportivo di Serie C. Sono escluse le annate 1940-41 e 1952-53, e le stagioni fra il 1954 e il 1957, nelle quali il Cesena fu relegato nel massimo torneo del Comitato Regionale Emiliano, nonché il biennio di pausa bellica.
Campionati regionali[modifica]
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1 campionato di Prima Divisione Regionale
4 campionati di Promozione del Comitato Regionale emiliano - romagnolo
Note[modifica]
^ Piraccini, non possedendo la tessera del Partito fascista, non poteva assumere cariche societarie. Quindi il suo nome non compare nell'atto costitutivo della società, ma assolse ugualmente l'incarico.
^ L'attuale corso Sozzi.
^ «Savio», «Aurora», «Cariatore», «Amici», «D'Altri», «Corridoni» e altre.
^ Il CONI premia il Cesena con la Stella d'Oro al Merito Sportivo. www.cesenacalcio.it, 29 gennaio 2011. URL consultato il 19 marzo 2011.
^ Il Cesena ritira la maglia numero 12. www.cesenacalcio.it, 29 luglio 2009. URL consultato il 19 marzo 2011.
^ Ritirato in seguito alla prematura scomparsa.
^ La Voce di Romagna, 3 gennaio 2009.
Bibliografia[modifica]
Libri[modifica]
Giovanni Guiducci - Carlo Fontanelli, La Romagna siamo noi 1940-2000 le 2129 partite dell'Ac Cesena, GEO Edizioni, 2000.
Vittorio Calbucci - Giovanni Guiducci, 70° 1940-2010 - L'appassionante viaggio del Cesena Calcio, Libreria Bettini, 2010.
Fabio Benaglia - Maurizio Viroli, Tutto il Cesena sotto la curva, Il Ponte vecchio, 2010.
Luca Alberto Montanari - Stefano Severi - Nicola Marcataelli, Comincia per C, finisce per A, Il Ponte Vecchio, 2010.
Emilio Buttaro - Eroi in bianconero, Costantini editore. 2010
Collegamenti esterni[modifica]
Sito ufficiale
Associazione Calcio Cesena su Open Directory Project (Segnala su DMoz un collegamento pertinente all'argomento "Associazione Calcio Cesena")
(DE, EN, IT) Profilo e statistiche su Transfermarkt.it
[espandi]
v · d · mSerie A 2010-2011
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