I compiti
Il Corpo delle Capitanerie di Porto -Guardia Costiera è un Corpo della Marina Militare che svolge compiti e funzioni collegate in prevalenza con l'uso del mare per i fini civili e con dipendenza funzionale da vari ministeri che si avvalgono della loro opera: primo fra tutti il Ministero delle Infrastutture e dei Trasporti che ha "ereditato" nel 1994, dal Ministero della marina mercantile, la maggior parte delle funzioni collegate all'uso del mare per attività connesse con la navigazione commerciale e da diporto e sul cui bilancio gravano le spese di funzionamento. Il Corpo dispone di un organico complessivo di circa 11.000 persone tra ufficiali, sottufficiali e truppa.
Le principali linee di attività:
ricerca e soccorso in mare (SAR), con tutta l’organizzazione di coordinamento, controllo, scoperta e comunicazioni attiva nelle 24 ore che tale attività comporta;
sicurezza della navigazione, con controlli ispettivi sistematici su tutto il naviglio nazionale mercantile, da pesca e da diporto e, attraverso l’attività di Port State Control, anche sul naviglio mercantile estero che scala nei porti nazionali;
protezione dell’ambiente marino, in rapporto di dipendenza funzionale dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare , utilizzando sinergicamente a tal fine anche risorse (centrali operative, mezzi aereonavali, sistemi di controllo del traffico navale) già attivati per compiti di soccorso, sicurezza della navigazione e di polizia marittima;
controllo sulla pesca marittima, in rapporto di dipendenza funzionale con il Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali: a tal fine il comando generale è l’autorità responsabile del Centro Nazionale di Controllo Pesca e le Capitanerie effettuano i controlli previsti dalla normativa nazionale e comunitaria sull’intera filiera di pesca;
amministrazione periferica delle funzioni statali in materia di formazione del personale marittimo, di iscrizione del naviglio mercantile e da pesca, di diporto nautico, di contenzioso per i reati marittimi depenalizzati;
polizia marittima (cioè polizia tecnico-amministrativa marittima), comprendente la disciplina della navigazione marittima e la regolamentazione di eventi che si svolgono negli spazi marittimi soggetti alla sovranità nazionale, il controllo del traffico marittimo, la manovra delle navi e la sicurezza nei porti, le inchieste sui sinistri marittimi, il controllo del demanio marittimo, i collaudi e le ispezioni periodiche di depositi costieri e di altri impianti pericolosi.
Ulteriori funzioni...
sono svolte per i Ministeri della difesa (arruolamento personale militare), dei beni culturali e ambientali (archeologia subacquea), degli interni (antiimmigrazione), di grazia e giustizia, del lavoro (Uffici di collocamento della gente di mare) e del dipartimento della protezione civile, tutte aventi come denominatore comune il mare e la navigazione.L’ampiezza e la varietà delle attività svolte pongono le capitanerie come organo di riferimento per le attività marittime e ne fanno un vero e proprio “sportello unico” nei rapporti con l’utenza del mare. Il Corpo si configura come una struttura altamente specialistica, sia sotto il profilo amministrativo che tecnico-operativo, per l’espletamento di funzioni pubbliche statali che si svolgono negli spazi marittimi di interesse nazionale. Tali spazi comprendono 155.000 Kmq di acque marittime, interne e territoriali, che sono a tutti gli effetti parte del territorio dello Stato, nonchè ulteriori 350.000 KMq di acque sulle quali l'Italia ha diritti eslusivi (sfruttamento delle risorse dei fondali) o doveri (soccorso in mare e protezione dell'ambientemarino): un complesso di aree marine di estensione quasi doppia rispetto all'intero territorio nazionale che, com'è ben noto ammonta a 301.000 KMq. Secondo le linee di tendenza che si stanno affermando in Europa, l’autorità marittima – guardia costiera deve esercitare un effettivo controllo sui mari per la salvaguardia della vita umana, per la sicurezza della navigazione, per il corretto svolgimento delle attività economiche (pesca e sfruttamento della piattaforma continentale) e per la tutela dell’ambiente marino.
Il Corpo delle Capitanerie di Porto -Guardia Costiera è un Corpo della Marina Militare che svolge compiti e funzioni collegate in prevalenza con l'uso del mare per i fini civili e con dipendenza funzionale da vari ministeri che si avvalgono della loro opera: primo fra tutti il Ministero delle Infrastutture e dei Trasporti che ha "ereditato" nel 1994, dal Ministero della marina mercantile, la maggior parte delle funzioni collegate all'uso del mare per attività connesse con la navigazione commerciale e da diporto e sul cui bilancio gravano le spese di funzionamento. Il Corpo dispone di un organico complessivo di circa 11.000 persone tra ufficiali, sottufficiali e truppa.
Le principali linee di attività:
ricerca e soccorso in mare (SAR), con tutta l’organizzazione di coordinamento, controllo, scoperta e comunicazioni attiva nelle 24 ore che tale attività comporta;
sicurezza della navigazione, con controlli ispettivi sistematici su tutto il naviglio nazionale mercantile, da pesca e da diporto e, attraverso l’attività di Port State Control, anche sul naviglio mercantile estero che scala nei porti nazionali;
protezione dell’ambiente marino, in rapporto di dipendenza funzionale dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare , utilizzando sinergicamente a tal fine anche risorse (centrali operative, mezzi aereonavali, sistemi di controllo del traffico navale) già attivati per compiti di soccorso, sicurezza della navigazione e di polizia marittima;
controllo sulla pesca marittima, in rapporto di dipendenza funzionale con il Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali: a tal fine il comando generale è l’autorità responsabile del Centro Nazionale di Controllo Pesca e le Capitanerie effettuano i controlli previsti dalla normativa nazionale e comunitaria sull’intera filiera di pesca;
amministrazione periferica delle funzioni statali in materia di formazione del personale marittimo, di iscrizione del naviglio mercantile e da pesca, di diporto nautico, di contenzioso per i reati marittimi depenalizzati;
polizia marittima (cioè polizia tecnico-amministrativa marittima), comprendente la disciplina della navigazione marittima e la regolamentazione di eventi che si svolgono negli spazi marittimi soggetti alla sovranità nazionale, il controllo del traffico marittimo, la manovra delle navi e la sicurezza nei porti, le inchieste sui sinistri marittimi, il controllo del demanio marittimo, i collaudi e le ispezioni periodiche di depositi costieri e di altri impianti pericolosi.
Ulteriori funzioni...
sono svolte per i Ministeri della difesa (arruolamento personale militare), dei beni culturali e ambientali (archeologia subacquea), degli interni (antiimmigrazione), di grazia e giustizia, del lavoro (Uffici di collocamento della gente di mare) e del dipartimento della protezione civile, tutte aventi come denominatore comune il mare e la navigazione.L’ampiezza e la varietà delle attività svolte pongono le capitanerie come organo di riferimento per le attività marittime e ne fanno un vero e proprio “sportello unico” nei rapporti con l’utenza del mare. Il Corpo si configura come una struttura altamente specialistica, sia sotto il profilo amministrativo che tecnico-operativo, per l’espletamento di funzioni pubbliche statali che si svolgono negli spazi marittimi di interesse nazionale. Tali spazi comprendono 155.000 Kmq di acque marittime, interne e territoriali, che sono a tutti gli effetti parte del territorio dello Stato, nonchè ulteriori 350.000 KMq di acque sulle quali l'Italia ha diritti eslusivi (sfruttamento delle risorse dei fondali) o doveri (soccorso in mare e protezione dell'ambientemarino): un complesso di aree marine di estensione quasi doppia rispetto all'intero territorio nazionale che, com'è ben noto ammonta a 301.000 KMq. Secondo le linee di tendenza che si stanno affermando in Europa, l’autorità marittima – guardia costiera deve esercitare un effettivo controllo sui mari per la salvaguardia della vita umana, per la sicurezza della navigazione, per il corretto svolgimento delle attività economiche (pesca e sfruttamento della piattaforma continentale) e per la tutela dell’ambiente marino.
L'albo dei Comandanti Generali
Le onorificenze concesse al personale del Corpo
Le onorificenze concesse allo Stendardo delle Unità Navali
La storia delle Capitanerie fin dall'XI secolo
Le onorificenze concesse al personale del Corpo
Le onorificenze concesse allo Stendardo delle Unità Navali
La storia delle Capitanerie fin dall'XI secolo
flotta...
Il Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera, dispone di oltre 300 mezzi nautici dislocati in 113 porti della penisola e delle isole. I mezzi aerei sono rischierati in 3 nuclei aerei (Sarzana, Pescara, Catania) ed una sezione elicotteri (Sarzana)
La componente navale
Le unità navali del Corpo sono impegnate in numerosi compiti conseguenti al rapporto funzionale con più Dicasteri. Nello specifico le attività discendenti dagli obiettivi strategici assegnati al Corpo, possono essere ricondotte a tre principali missioni: il soccorso della vita umana in mare; la polizia marittima; sicurezza marittima.In questi anni sono stati portati a termine i programmi di potenziamento della componente navale del Corpo autorizzati con la legge n. 413/1998, mediante la costruzione di 5 pattugliatori della classe 900 e di 28 unità d’altura a grande autonomia della classe 200. Nel contempo sono state acquisite 43 motovedette classe 800 destinate all’attività di ricerca e soccorso in mare, 26 motovedette classe 2000 e 32 unità navali classe 500. Sono stati inoltre acquistati 15 nuovi battelli/gommoni aventi una capacità operativa superiore a quella dei precedenti mezzi minori.
La componente aerea
La Componente Aerea della Guardia Costiera trae origine dall'attuazione della legge 979/82 "Disposizioni per la difesa del mare". Infatti tale legge ha previsto, tra l'altro, l'istituzione 1) di un servizio di protezionedell'ambiente marino, nochè di vigilanza costiera e di intervento per impedire e controllare gli inquinamenti in mare, 2) di un servizio di vigilanza sulle attività marittime ed economiche nelle aree di giurisdizione nazionale e 3),il potenziamento del servizio di vigilanza e soccorso mediante l'acquisizione di aereomobili.
Nel corso del mese di agosto 1988, venivano consegnati i primi 4 velivoli Piaggio P-166 DL3 in versione SEM (Sorvegianza Ecologica e Marittima).
Fondamentali le funzioni svolte dalla componente aerea quali la ricerca di naufraghi e di unità navali ed aeree in difficoltà in mare, il soccorso a naufraghi ed a traumatizzati ed ammalati a bordo di navi (tramite recupero con il verricello e/o aviolancio di battelloni), la tutela dell’ambiente marino e delle aree marine protette anche a mezzo di sistemi di telerilevamento sia per monitoraggio periodico e sistematico che in occasione di eco-emergenze. Importante anche le attività di vigilanza sulla pesca marittima e sull’acquicoltura a fine di far rispettare le normative nazionali e comunitarie nonché sulla navigazione e sulle attività marittime che si svolgono nelle acque territoriali e di interesse nazionale, per garantire il rispetto delle norme sugli usi del mare, con particolare riferimento alla sicurezza della navigazione in termini globali.
LE BASI
La componente aerea è organizzata in tre Nuclei Aerei e due Sezioni di volo elicotteri dislocati rispettivamente presso le basi di Sarzana/Luni (1° Nucleo Aereo e 1ª Sezione Volo Elicotteri), Base Aeromobili Catania/Fontanarossa (2° Nucleo Aereo e 2ª Sezione Volo Elicotteri) e Pescara/Fontanelle (3° Nucleo Aereo).
Presso la base di Sarzana sono ubicati il Centro Standardizzazione Volo, responsabile dell'addestramento all'impiego degli equipaggi di volo, ed il Magazzino Principale Materiali Aeronautici.
Il Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera, dispone di oltre 300 mezzi nautici dislocati in 113 porti della penisola e delle isole. I mezzi aerei sono rischierati in 3 nuclei aerei (Sarzana, Pescara, Catania) ed una sezione elicotteri (Sarzana)
La componente navale
Le unità navali del Corpo sono impegnate in numerosi compiti conseguenti al rapporto funzionale con più Dicasteri. Nello specifico le attività discendenti dagli obiettivi strategici assegnati al Corpo, possono essere ricondotte a tre principali missioni: il soccorso della vita umana in mare; la polizia marittima; sicurezza marittima.In questi anni sono stati portati a termine i programmi di potenziamento della componente navale del Corpo autorizzati con la legge n. 413/1998, mediante la costruzione di 5 pattugliatori della classe 900 e di 28 unità d’altura a grande autonomia della classe 200. Nel contempo sono state acquisite 43 motovedette classe 800 destinate all’attività di ricerca e soccorso in mare, 26 motovedette classe 2000 e 32 unità navali classe 500. Sono stati inoltre acquistati 15 nuovi battelli/gommoni aventi una capacità operativa superiore a quella dei precedenti mezzi minori.
La componente aerea
La Componente Aerea della Guardia Costiera trae origine dall'attuazione della legge 979/82 "Disposizioni per la difesa del mare". Infatti tale legge ha previsto, tra l'altro, l'istituzione 1) di un servizio di protezionedell'ambiente marino, nochè di vigilanza costiera e di intervento per impedire e controllare gli inquinamenti in mare, 2) di un servizio di vigilanza sulle attività marittime ed economiche nelle aree di giurisdizione nazionale e 3),il potenziamento del servizio di vigilanza e soccorso mediante l'acquisizione di aereomobili.
Nel corso del mese di agosto 1988, venivano consegnati i primi 4 velivoli Piaggio P-166 DL3 in versione SEM (Sorvegianza Ecologica e Marittima).
Fondamentali le funzioni svolte dalla componente aerea quali la ricerca di naufraghi e di unità navali ed aeree in difficoltà in mare, il soccorso a naufraghi ed a traumatizzati ed ammalati a bordo di navi (tramite recupero con il verricello e/o aviolancio di battelloni), la tutela dell’ambiente marino e delle aree marine protette anche a mezzo di sistemi di telerilevamento sia per monitoraggio periodico e sistematico che in occasione di eco-emergenze. Importante anche le attività di vigilanza sulla pesca marittima e sull’acquicoltura a fine di far rispettare le normative nazionali e comunitarie nonché sulla navigazione e sulle attività marittime che si svolgono nelle acque territoriali e di interesse nazionale, per garantire il rispetto delle norme sugli usi del mare, con particolare riferimento alla sicurezza della navigazione in termini globali.
LE BASI
La componente aerea è organizzata in tre Nuclei Aerei e due Sezioni di volo elicotteri dislocati rispettivamente presso le basi di Sarzana/Luni (1° Nucleo Aereo e 1ª Sezione Volo Elicotteri), Base Aeromobili Catania/Fontanarossa (2° Nucleo Aereo e 2ª Sezione Volo Elicotteri) e Pescara/Fontanelle (3° Nucleo Aereo).
Presso la base di Sarzana sono ubicati il Centro Standardizzazione Volo, responsabile dell'addestramento all'impiego degli equipaggi di volo, ed il Magazzino Principale Materiali Aeronautici.
I velivoli ad ala fissa a disposizione del Corpo sono 7 Piaggio P-166 (di cui n° 2 in versione addestrativa)e 2 ATR 42-MP.
CP 2083
CP 2203
CP 255
CP 262
CP 271
CP 318
CP 401 - Cavallari
CP 406 - Scialoja
CP 409 - Ingianni
CP 456 - Idroambulanza
CP 542
CP 601
CP 702
CP 803
CP 816
CP 830 - Classe Giubileo
CP 841
CP 901 - Saettia
CP 902 - Diciotti
GC 166
GC A01
CP 301
La flotta si compone di elicotteri Agusta AB 412 CP e dei nuovi Agusta Westland AW139
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