James Gordon Brown (Glasgow, 20 febbraio 1951) è un politico britannico. È stato il Primo Ministro del Regno Unito dal 27 giugno 2007 al 11 maggio 2010, nonché ex capo del Partito Laburista.
È succeduto a Tony Blair il 27 giugno 2007, al termine di un "processo di successione" che lo aveva visto, prima, assumere la carica di capo del partito. L'11 maggio 2010 si è dimesso da Primo Ministro e da leader del Partito Laburista, in seguito ai risultati delle elezioni del 2010[1].
Dal 2 maggio 1997 al giorno della nomina a premier è stato Cancelliere dello Scacchiere del Regno Unito (solo Nicholas Vansittart rimase in carica più a lungo dal 1812 al 1823).
Ha rappresentato al Parlamento il collegio di Dunfermline East dalle Elezioni generali britanniche del 1983 fino all'abolizione di quest'ultimo per le elezioni del 2005, in cui è stato eletto nel nuovo collegio di "Kirkcaldy and Cowdenbeath", che comprende parte del vecchio Dunfermline East. La sua prima Conference laburista da leader e da premier è quella svoltasi a Bournemouth nel settembre 2007 dove ha illustrato il programma del suo governo.
Indice[nascondi]
1 Gioventù e vita privata
2 Prima carriera parlamentare
3 La leadership del Partito Laburista
4 Primo Ministro
5 Note
6 Bibliografia
6.1 Opere
6.2 Biografie
7 Altri progetti
8 Collegamenti esterni
Gioventù e vita privata[modifica]
Brown nacque a Glasgow e studiò presso la Kirkcaldy High School. Suo padre fa parte della Chiesa di Scozia. Durante la scuola subì, a causa di un incidente occorso mentre giocava una partita di rugby, il distacco della retina e nonostante una serie di operazioni, è tuttora cieco dall'occhio sinistro. Studiò storia all'Università di Edimburgo, ove ottenne il First Class Honours e successivamente il dottorato o PhD.
Prima di entrare al Parlamento Britannico, Brown conseguì una certa notorietà: fu eletto Rettore dell'Università di Edimburgo e presidente dell'University Court quando era ancora studente, infine, curò il "The Red Paper on Scotland". Brown tenne lezioni nell'università e successivamente insegnò al Glasgow College of Technology prima di lavorare come giornalista presso la Scottish Television. Nel 1986, scrisse la biografia di James Maxton, esponente dell'Independent Labour Party.
Brown sposò Sarah Macaulay nella Chiesa di North Queensferry, Fife, il 3 agosto 2000 dopo quattro anni di corteggiamento. La Signora Brown è una manager nel campo delle pubbliche relazioni e fino al 2001 era Capo dell'Esecutivo della Hobsbawm Macaulay, l'agenzia di consulenza che possedeva con Julia Hobsbawm. Il 28 dicembre 2001, una figlia, Jennifer Jane, nacque prematura; morì l'8 gennaio 2002. Il loro secondo figlio, John, nacque il 17 ottobre 2003. Il 17 luglio 2006 nacque James Fraser. Nel Novembre dello stesso anno a James Fraser fu diagnosticata la fibrosi cistica.
Brown è un tifoso dei Raith Rovers, una squadra che ha amato sin dalla gioventù. Attualmente sta guidando un consorzio di investitori per salvare il proprio club calcistico favorito, e ha convinto i Coldplay a inscenare un concerto benefico al loro stadio di Stark's Park nel 2006.
Prima carriera parlamentare[modifica]
Brown venne eletto in parlamento come esponente Laburista per la regione di Dunfermline East nel 1983, diventando portavoce dell'opposizione per il Commercio e l'Industria nel 1985, poi Capo della Segreteria del Tesoro dello Shadow Cabinet, una carica dell'opposizione incaricata di controllare l'operato della propria controparte ufficiale. In seguito è stato Segretario di Stato per il Commercio e l'Industria, e infine Cancelliere nel 1992, entrambe le cariche sempre per lo Shadow Cabinet.
Dopo la morte improvvisa di John Smith, Brown venne additato come potenziale leader del partito, ma si fece indietro e lasciò la carica a Tony Blair. A lungo si è ventilata l'ipotesi di un patto tra i due stipulato al ristorante Granita di Islington, con cui Blair promise di dare a Brown il completo controllo della politica economica in cambio della non intromissione nelle elezioni, e che in seguito Blair si sarebbe ritirato lasciando a Brown la carica di Primo Ministro. Qualsiasi sia la verità, la relazione tra Blair e Brown è stata fondamentale per le fortune del Partito Laburista inglese e in pubblico sono sempre rimasti in buoni rapporti nonostante si parli di numerosi dissidi privati.
Come Cancelliere per lo Shadow Cabinet, Brown lavorò duro per imporre un'immagine di competenza fiscale e per rassicurare la classe media che i Laburisti avrebbero potuto essere in grado di dirigere l'economia senza gonfiare l'inflazione. "Prudenza" divenne la frase tipica di Brown, ed egli coltivò un'aria dimessa e seria, nonostante sia descritto dai suoi amici e conoscenti come un uomo di spirito e romantico. Brown spinse anche i Laburisti a seguire i piani di spesa dei Conservatori per i primi due anni di governo, in segno di continuità.
Quando acquisì la carica di Cancelliere (equivalente al Ministero dell'Economia in Italia), Brown a sorpresa diede alla Bank of England l'indipendenza economica di condurre la politica monetaria, e quindi la responsabilità di decidere i tassi di interesse.
L'iniziativa avvenne su pressione di Blair, privando il Governo e il Cancelliere del potere di decidere in piena autonomia la politica economica.
La concessione del controllo sulla leva dell'emissione monetaria alla banca centrale, è stato uno dei primi provvedimenti del governo Blair.
L'Inghilterra fu la prima democrazia dell'età moderna e l'ultima a introdurre il principio dell'indipendeza della Banca Centrale dai Governi.
Dal punto di vista fiscale, si è dimostrato un personaggio insolitamente influente sui dettagli dei piani di spesa del governo. La politica elettorale Laburista di non alzare le tasse per redditi medi e alti si venne a scontrare con la sua decisione di allineare l'assicurazione nazionale (una tassa per sostenere il sistema sociale nazionale) con il livello di tassazione, e quindi di alzare il contributo dell'assicurazione di un punto percentuale colpendo così tutti i tipi di reddito con l'eccezione delle rendite e delle pensioni. Questa azione, con l'aumento delle rendite fiscali, gli ha portato l'accusa di aver imposto delle "tasse fantasma".
È ampiamente considerato uno tra i meno entusiasti sostenitori dell'Euro nel governo Blair, e pare che abbia avuto scontri con altri membri del Gabinetto più eurofili (come Peter Hain e Jack Straw).
Il periodo in cui Brown ha ricoperto la carica di Cancelliere dello Scacchiere ha segnato diversi record. È stato il Cancelliere dello Scacchiere con il periodo in carica più lungo (davanti a Denis Healey, Cancelliere per 5 anni e 2 mesi dal 5 marzo 1974 al 4 maggio 1979). Il 15 giugno 2004, divenne il Cancelliere con il più lungo periodo di servizio continuativo dal Reform Act 1832, sorpassando i 7 anni e 43 giorni di David Lloyd George (1908-1915). Però William Gladstone fu cancelliere per un totale di 12 anni e 4 mesi tra il 1852 e il 1882 (seppur non continuamente). È stato più volte affermato che il suo Cancellierato ha visto il più lungo periodo di crescita economica del Regno Unito.
Nel maggio 2004, un sondaggio ha suggerito che il Laburisti avrebbero vinto la maggioranza parlamentare nelle successive elezioni solo se si fosse candidato Gordon Brown invece di Tony Blair. Nello stesso mese John Prescott e Brown parteciparono ad una cerimonia in Scozia per commemorare John Smith e furono fotografati in auto insieme. Si disse che Blair e Prescott avessero stipulato un accordo e Prescott disse che "le cose si stanno smuovendo", ma nell'ottobre 2004 Tony Blair annunciò la sua intenzione di candidarsi per un terzo mandato. L'abbandono di David Blunkett nel dicembre 2004 danneggiò uno dei maggiori sfidanti di Brown nella prossima gara per la leadership e riaccese le speculazioni sulla successione. Brown per un certo periodo ha promosso la causa della riduzione del debito estero del Terzo Mondo e in seguito allo Tsunami in Asia questa mossa gli ha guadagnato molta popolarità. La controversia politica sulla relazione tra Brown e Blair in vista delle Elezioni del 2005 continuò fino al gennaio di quell'anno. I due temporaneamente apparvero riappacificati e pronti a vincere le elezioni, comparendo insieme sui palchi dei comizi. Il Partito Laburista produsse anche una trasmissione mostrando i due nell'atto di discutere di politica e scherzando sulla loro relazione "turbolenta". Continue segnalazioni di disaccordi però continuarono ad apparire sui media inglesi.
L'11 aprile 2005 Brown venne inserito nella lista annuale del Time Magazine per Le 100 persone più influenti del 2005. Tony Blair non compariva, nonostante il ruolo nominalmente più importante. Questo potrebbe essere attribuito al fatto che nell'opinione pubblica Brown non aveva rivali per la successiva elezione a Primo Ministro.
La possibilità che il candidato Conservatore David Cameron, di quindici anni più giovane di Brown, potesse essere un oppositore pericoloso, mise in pericolo le ambizioni di Brown a diventare capo dal partito laburista guidandolo alla vittoria.[1]
La leadership del Partito Laburista[modifica]
Nel suo discorso di dimissioni del 10 maggio, Tony Blair affermò che si sarebbe dimesso da Primo Ministro il 27 giugno. Brown annunciò formalmente l'11 maggio 2007 la sua candidatura a capo del Labour. Brown lanciò la sua campagna su internet lo stesso giorno, con lo slogan "Gordon Brown for Britain" ("Gordon Brown per la Gran Bretagna"). Il mercoledì successivo il suo annuncio era già chiaro che nessun altro candidato avrebbe ottenuto i voti sufficienti a poter battere Brown. Brown è diventato formalmente leader del Partito Laburista alla speciale Conferenza tenutasi a Manchester il 24 giugno 2007.
Primo Ministro[modifica]
George Bush e il Primo ministro Brown nel 2007.
Con le dimissioni di Tony Blair il 27 giugno 2007, Gordon Brown ha cessato di ricoprire la carica di Cancelliere dello Scacchiere e ha assunto quella di Primo Ministro lo stesso giorno, dopo essere stato ufficialmente nominato dalla Regina Elisabetta II. Come tutti i Primi Ministri, Brown è stato Primo Lord del Tesoro e, pertanto, membro del Consiglio Privato. Ha ricoperto anche la carica di leader del Partito Laburista e di Membro del Parlamento per la costituente di Kirkcaldy e Cowdenbeath.
Alle elezioni generali del 2010, le prime affrontate in qualità di Primo Ministro uscente in cerca di riconferma, il suo partito ha ottenuto il 29% dei consensi, preceduto dal 36,1% dei conservatori e seguito dal 23% dei Liberal-Democratici. Nessun partito ha raggiunto la maggioranza assoluta dei seggi, pertanto sono iniziate subito dopo il voto le consultazioni tra i leader dei maggiori partiti, per la formazione di un governo di coalizione. Brown ha inizialmente annunciato che si sarebbe dimesso da Primo Ministro in autunno, dopo che il congresso laburista avrà eletto il suo successore;[2] le dimissioni sono invece state anticipate all'11 maggio 2010, a seguito dell'accordo di coalizione tra conservatori e liberal-democratici.
Note[modifica]
^ Ansa.it: Brown si dimette
^ Gordon Brown 'stepping down as Labour leader', BBC News, 10 maggio 2010
Bibliografia[modifica]
Opere in inglese dello stesso Brown o che lo riguardano.
Opere[modifica]
Brown, Gordon (1989). Where There's Greed: Margaret Thatcher and the Betrayal of Britain's Future. Mainstream Publishing. ISBN 1851582282.
Brown, Gordon (ed.); Cook, Robin (ed.) (1987). Scotland: The Real Divide - Poverty and Deprivation in Scotland. Mainstream Publishing. ISBN 0906391180.
Brown, Gordon (1986). Maxton: A Biography. Mainstream Publishing. ISBN 1851580425.
Gordon Brown (2006) Eigth Portrait
Pym, Hugh; Kochan, Nick, Gordon Brown the First Year in Power, Bloomsbury, 1998. ISBN 978-0-7475-3701-4
Andrew Rawnsley, Servants of the people:The inside story of New Labour, Penguin Books, 2001. ISBN 978-0-14-027850-7
Greg Rosen, Old Labour to New:The Dreams that Inspired, the Battles that Divided, Politicos Publishing, 2005. ISBN 978-1-84275-045-2
Paul Routledge, Bumper Book of British Lefties, Politicos Publishing, 2003. ISBN 978-1-84275-064-3
Biografie[modifica]
Peston, Robert (2005). Brown's Britain: How Gordon Runs the Show. Short Books. ISBN 1904095674.
Bower, Tom (2003). Gordon Brown. HarperCollins. ISBN 000717540X.
Keegan, William (2003). The Prudence of Mr Gordon Brown. John Wiley. ISBN 0470846976.
Naughtie, James (2001). The Rivals: The Intimate Story of a Political Marriage. Fourth Estate. ISBN 1841154733.
Routledge, Paul (1998). Gordon Brown: The Biography. Simon & Schuster. ISBN 0684819546.
Altri progetti[modifica]
Articolo su Wikinotizie: Gordon Brown è il nuovo primo ministro britannico 27 giugno 2007
Wikimedia Commons contiene file multimediali su Gordon Brown
Collegamenti esterni[modifica]
Gordon Brown su Open Directory Project (Segnala su DMoz un collegamento pertinente all'argomento "Gordon Brown")
HM Treasury - Rt Hon Gordon Brown MP, Chancellor of the Exchequer
10 Downing Street - Chancellor of the Exchequer, The Rt Hon Gordon Brown MP
Guardian Unlimited Politics - Ask Aristotle: Gordon Brown MP
TheyWorkForYou.com - Gordon Brown
BBC News - Tour diary: Gordon Brown in Africa Viaggio nel gennaio 2005 per il suo 'Piano Marshall per l'Africa'
LookSmart - Gordon Brown
È succeduto a Tony Blair il 27 giugno 2007, al termine di un "processo di successione" che lo aveva visto, prima, assumere la carica di capo del partito. L'11 maggio 2010 si è dimesso da Primo Ministro e da leader del Partito Laburista, in seguito ai risultati delle elezioni del 2010[1].
Dal 2 maggio 1997 al giorno della nomina a premier è stato Cancelliere dello Scacchiere del Regno Unito (solo Nicholas Vansittart rimase in carica più a lungo dal 1812 al 1823).
Ha rappresentato al Parlamento il collegio di Dunfermline East dalle Elezioni generali britanniche del 1983 fino all'abolizione di quest'ultimo per le elezioni del 2005, in cui è stato eletto nel nuovo collegio di "Kirkcaldy and Cowdenbeath", che comprende parte del vecchio Dunfermline East. La sua prima Conference laburista da leader e da premier è quella svoltasi a Bournemouth nel settembre 2007 dove ha illustrato il programma del suo governo.
Indice[nascondi]
1 Gioventù e vita privata
2 Prima carriera parlamentare
3 La leadership del Partito Laburista
4 Primo Ministro
5 Note
6 Bibliografia
6.1 Opere
6.2 Biografie
7 Altri progetti
8 Collegamenti esterni
Gioventù e vita privata[modifica]
Brown nacque a Glasgow e studiò presso la Kirkcaldy High School. Suo padre fa parte della Chiesa di Scozia. Durante la scuola subì, a causa di un incidente occorso mentre giocava una partita di rugby, il distacco della retina e nonostante una serie di operazioni, è tuttora cieco dall'occhio sinistro. Studiò storia all'Università di Edimburgo, ove ottenne il First Class Honours e successivamente il dottorato o PhD.
Prima di entrare al Parlamento Britannico, Brown conseguì una certa notorietà: fu eletto Rettore dell'Università di Edimburgo e presidente dell'University Court quando era ancora studente, infine, curò il "The Red Paper on Scotland". Brown tenne lezioni nell'università e successivamente insegnò al Glasgow College of Technology prima di lavorare come giornalista presso la Scottish Television. Nel 1986, scrisse la biografia di James Maxton, esponente dell'Independent Labour Party.
Brown sposò Sarah Macaulay nella Chiesa di North Queensferry, Fife, il 3 agosto 2000 dopo quattro anni di corteggiamento. La Signora Brown è una manager nel campo delle pubbliche relazioni e fino al 2001 era Capo dell'Esecutivo della Hobsbawm Macaulay, l'agenzia di consulenza che possedeva con Julia Hobsbawm. Il 28 dicembre 2001, una figlia, Jennifer Jane, nacque prematura; morì l'8 gennaio 2002. Il loro secondo figlio, John, nacque il 17 ottobre 2003. Il 17 luglio 2006 nacque James Fraser. Nel Novembre dello stesso anno a James Fraser fu diagnosticata la fibrosi cistica.
Brown è un tifoso dei Raith Rovers, una squadra che ha amato sin dalla gioventù. Attualmente sta guidando un consorzio di investitori per salvare il proprio club calcistico favorito, e ha convinto i Coldplay a inscenare un concerto benefico al loro stadio di Stark's Park nel 2006.
Prima carriera parlamentare[modifica]
Brown venne eletto in parlamento come esponente Laburista per la regione di Dunfermline East nel 1983, diventando portavoce dell'opposizione per il Commercio e l'Industria nel 1985, poi Capo della Segreteria del Tesoro dello Shadow Cabinet, una carica dell'opposizione incaricata di controllare l'operato della propria controparte ufficiale. In seguito è stato Segretario di Stato per il Commercio e l'Industria, e infine Cancelliere nel 1992, entrambe le cariche sempre per lo Shadow Cabinet.
Dopo la morte improvvisa di John Smith, Brown venne additato come potenziale leader del partito, ma si fece indietro e lasciò la carica a Tony Blair. A lungo si è ventilata l'ipotesi di un patto tra i due stipulato al ristorante Granita di Islington, con cui Blair promise di dare a Brown il completo controllo della politica economica in cambio della non intromissione nelle elezioni, e che in seguito Blair si sarebbe ritirato lasciando a Brown la carica di Primo Ministro. Qualsiasi sia la verità, la relazione tra Blair e Brown è stata fondamentale per le fortune del Partito Laburista inglese e in pubblico sono sempre rimasti in buoni rapporti nonostante si parli di numerosi dissidi privati.
Come Cancelliere per lo Shadow Cabinet, Brown lavorò duro per imporre un'immagine di competenza fiscale e per rassicurare la classe media che i Laburisti avrebbero potuto essere in grado di dirigere l'economia senza gonfiare l'inflazione. "Prudenza" divenne la frase tipica di Brown, ed egli coltivò un'aria dimessa e seria, nonostante sia descritto dai suoi amici e conoscenti come un uomo di spirito e romantico. Brown spinse anche i Laburisti a seguire i piani di spesa dei Conservatori per i primi due anni di governo, in segno di continuità.
Quando acquisì la carica di Cancelliere (equivalente al Ministero dell'Economia in Italia), Brown a sorpresa diede alla Bank of England l'indipendenza economica di condurre la politica monetaria, e quindi la responsabilità di decidere i tassi di interesse.
L'iniziativa avvenne su pressione di Blair, privando il Governo e il Cancelliere del potere di decidere in piena autonomia la politica economica.
La concessione del controllo sulla leva dell'emissione monetaria alla banca centrale, è stato uno dei primi provvedimenti del governo Blair.
L'Inghilterra fu la prima democrazia dell'età moderna e l'ultima a introdurre il principio dell'indipendeza della Banca Centrale dai Governi.
Dal punto di vista fiscale, si è dimostrato un personaggio insolitamente influente sui dettagli dei piani di spesa del governo. La politica elettorale Laburista di non alzare le tasse per redditi medi e alti si venne a scontrare con la sua decisione di allineare l'assicurazione nazionale (una tassa per sostenere il sistema sociale nazionale) con il livello di tassazione, e quindi di alzare il contributo dell'assicurazione di un punto percentuale colpendo così tutti i tipi di reddito con l'eccezione delle rendite e delle pensioni. Questa azione, con l'aumento delle rendite fiscali, gli ha portato l'accusa di aver imposto delle "tasse fantasma".
È ampiamente considerato uno tra i meno entusiasti sostenitori dell'Euro nel governo Blair, e pare che abbia avuto scontri con altri membri del Gabinetto più eurofili (come Peter Hain e Jack Straw).
Il periodo in cui Brown ha ricoperto la carica di Cancelliere dello Scacchiere ha segnato diversi record. È stato il Cancelliere dello Scacchiere con il periodo in carica più lungo (davanti a Denis Healey, Cancelliere per 5 anni e 2 mesi dal 5 marzo 1974 al 4 maggio 1979). Il 15 giugno 2004, divenne il Cancelliere con il più lungo periodo di servizio continuativo dal Reform Act 1832, sorpassando i 7 anni e 43 giorni di David Lloyd George (1908-1915). Però William Gladstone fu cancelliere per un totale di 12 anni e 4 mesi tra il 1852 e il 1882 (seppur non continuamente). È stato più volte affermato che il suo Cancellierato ha visto il più lungo periodo di crescita economica del Regno Unito.
Nel maggio 2004, un sondaggio ha suggerito che il Laburisti avrebbero vinto la maggioranza parlamentare nelle successive elezioni solo se si fosse candidato Gordon Brown invece di Tony Blair. Nello stesso mese John Prescott e Brown parteciparono ad una cerimonia in Scozia per commemorare John Smith e furono fotografati in auto insieme. Si disse che Blair e Prescott avessero stipulato un accordo e Prescott disse che "le cose si stanno smuovendo", ma nell'ottobre 2004 Tony Blair annunciò la sua intenzione di candidarsi per un terzo mandato. L'abbandono di David Blunkett nel dicembre 2004 danneggiò uno dei maggiori sfidanti di Brown nella prossima gara per la leadership e riaccese le speculazioni sulla successione. Brown per un certo periodo ha promosso la causa della riduzione del debito estero del Terzo Mondo e in seguito allo Tsunami in Asia questa mossa gli ha guadagnato molta popolarità. La controversia politica sulla relazione tra Brown e Blair in vista delle Elezioni del 2005 continuò fino al gennaio di quell'anno. I due temporaneamente apparvero riappacificati e pronti a vincere le elezioni, comparendo insieme sui palchi dei comizi. Il Partito Laburista produsse anche una trasmissione mostrando i due nell'atto di discutere di politica e scherzando sulla loro relazione "turbolenta". Continue segnalazioni di disaccordi però continuarono ad apparire sui media inglesi.
L'11 aprile 2005 Brown venne inserito nella lista annuale del Time Magazine per Le 100 persone più influenti del 2005. Tony Blair non compariva, nonostante il ruolo nominalmente più importante. Questo potrebbe essere attribuito al fatto che nell'opinione pubblica Brown non aveva rivali per la successiva elezione a Primo Ministro.
La possibilità che il candidato Conservatore David Cameron, di quindici anni più giovane di Brown, potesse essere un oppositore pericoloso, mise in pericolo le ambizioni di Brown a diventare capo dal partito laburista guidandolo alla vittoria.[1]
La leadership del Partito Laburista[modifica]
Nel suo discorso di dimissioni del 10 maggio, Tony Blair affermò che si sarebbe dimesso da Primo Ministro il 27 giugno. Brown annunciò formalmente l'11 maggio 2007 la sua candidatura a capo del Labour. Brown lanciò la sua campagna su internet lo stesso giorno, con lo slogan "Gordon Brown for Britain" ("Gordon Brown per la Gran Bretagna"). Il mercoledì successivo il suo annuncio era già chiaro che nessun altro candidato avrebbe ottenuto i voti sufficienti a poter battere Brown. Brown è diventato formalmente leader del Partito Laburista alla speciale Conferenza tenutasi a Manchester il 24 giugno 2007.
Primo Ministro[modifica]
George Bush e il Primo ministro Brown nel 2007.
Con le dimissioni di Tony Blair il 27 giugno 2007, Gordon Brown ha cessato di ricoprire la carica di Cancelliere dello Scacchiere e ha assunto quella di Primo Ministro lo stesso giorno, dopo essere stato ufficialmente nominato dalla Regina Elisabetta II. Come tutti i Primi Ministri, Brown è stato Primo Lord del Tesoro e, pertanto, membro del Consiglio Privato. Ha ricoperto anche la carica di leader del Partito Laburista e di Membro del Parlamento per la costituente di Kirkcaldy e Cowdenbeath.
Alle elezioni generali del 2010, le prime affrontate in qualità di Primo Ministro uscente in cerca di riconferma, il suo partito ha ottenuto il 29% dei consensi, preceduto dal 36,1% dei conservatori e seguito dal 23% dei Liberal-Democratici. Nessun partito ha raggiunto la maggioranza assoluta dei seggi, pertanto sono iniziate subito dopo il voto le consultazioni tra i leader dei maggiori partiti, per la formazione di un governo di coalizione. Brown ha inizialmente annunciato che si sarebbe dimesso da Primo Ministro in autunno, dopo che il congresso laburista avrà eletto il suo successore;[2] le dimissioni sono invece state anticipate all'11 maggio 2010, a seguito dell'accordo di coalizione tra conservatori e liberal-democratici.
Note[modifica]
^ Ansa.it: Brown si dimette
^ Gordon Brown 'stepping down as Labour leader', BBC News, 10 maggio 2010
Bibliografia[modifica]
Opere in inglese dello stesso Brown o che lo riguardano.
Opere[modifica]
Brown, Gordon (1989). Where There's Greed: Margaret Thatcher and the Betrayal of Britain's Future. Mainstream Publishing. ISBN 1851582282.
Brown, Gordon (ed.); Cook, Robin (ed.) (1987). Scotland: The Real Divide - Poverty and Deprivation in Scotland. Mainstream Publishing. ISBN 0906391180.
Brown, Gordon (1986). Maxton: A Biography. Mainstream Publishing. ISBN 1851580425.
Gordon Brown (2006) Eigth Portrait
Pym, Hugh; Kochan, Nick, Gordon Brown the First Year in Power, Bloomsbury, 1998. ISBN 978-0-7475-3701-4
Andrew Rawnsley, Servants of the people:The inside story of New Labour, Penguin Books, 2001. ISBN 978-0-14-027850-7
Greg Rosen, Old Labour to New:The Dreams that Inspired, the Battles that Divided, Politicos Publishing, 2005. ISBN 978-1-84275-045-2
Paul Routledge, Bumper Book of British Lefties, Politicos Publishing, 2003. ISBN 978-1-84275-064-3
Biografie[modifica]
Peston, Robert (2005). Brown's Britain: How Gordon Runs the Show. Short Books. ISBN 1904095674.
Bower, Tom (2003). Gordon Brown. HarperCollins. ISBN 000717540X.
Keegan, William (2003). The Prudence of Mr Gordon Brown. John Wiley. ISBN 0470846976.
Naughtie, James (2001). The Rivals: The Intimate Story of a Political Marriage. Fourth Estate. ISBN 1841154733.
Routledge, Paul (1998). Gordon Brown: The Biography. Simon & Schuster. ISBN 0684819546.
Altri progetti[modifica]
Articolo su Wikinotizie: Gordon Brown è il nuovo primo ministro britannico 27 giugno 2007
Wikimedia Commons contiene file multimediali su Gordon Brown
Collegamenti esterni[modifica]
Gordon Brown su Open Directory Project (Segnala su DMoz un collegamento pertinente all'argomento "Gordon Brown")
HM Treasury - Rt Hon Gordon Brown MP, Chancellor of the Exchequer
10 Downing Street - Chancellor of the Exchequer, The Rt Hon Gordon Brown MP
Guardian Unlimited Politics - Ask Aristotle: Gordon Brown MP
TheyWorkForYou.com - Gordon Brown
BBC News - Tour diary: Gordon Brown in Africa Viaggio nel gennaio 2005 per il suo 'Piano Marshall per l'Africa'
LookSmart - Gordon Brown
estratto da: http://it.wikipedia.org/wiki/Gordon_Brown
Nessun commento:
Posta un commento