Tiscali è una società di telecomunicazioni italiana.
Indice[nascondi] 1 Storia 1.1 Gestione Soru 1998-2004 1.2 Gestione Ruud Huisman 2004-2005 1.3 Gestione Tommaso Pompei 2006-2008 1.3.1 Piano industriale 2008-2012 1.3.2 Aumento di capitale 2008: 150 milioni di euro 1.4 Gestione Mario Rosso 2008-2009 1.5 Gestione Renato Soru 2009-in carica 1.5.1 Aumento di capitale 2009: 180 milioni di euro 1.5.2 Piano industriale 2009-2013 1.5.3 2010 2 Nuova sede e sua vendita 3 Clienti 4 Informazioni societarie 4.1 Numero di dipendenti 4.2 Indebitamento netto 4.3 Capitale sociale 4.4 Valore delle azioni 4.5 Dividendi 4.6 Azionisti 4.7 Consiglio di amministrazione 5 Prodotti 6 Note 7 Voci correlate 8 Collegamenti esterni Storia[modifica] Gestione Soru 1998-2004[modifica] Tiscali è stata fondata nel gennaio 1998 a Cagliari da Renato Soru, in seguito alla deregolamentazione del mercato telefonico italiano. L'azienda deve il suo nome all'omonimo monte sardo, in cui sono presenti i resti di un villaggio nuragico di 2000 anni fa. Dal marzo 1999 Tiscali ha offerto l'accesso gratuito a Internet, denominato Tiscali Free Net[1], spingendo da quel momento tutti i provider italiani ad abrogare l'abbonamento fisso di circa 200mila Lire l'anno, contribuendo quindi alla diffusione di massa in Italia della rete Internet. Nel 1999, l'azienda venne quotata sulla borsa italiana; dal 2001 fino al 2003 le azioni erano negoziabili anche sulla borsa francese. Tiscali è stata la prima in Italia a lanciare il servizio di preselezione dell'operatore, e a offrire le telefonate gratuite via internet, grazie al software "Voispring", poi diventato "NetPhone", anche in questo caso non si trattava comunque di chiamate veramente gratuite in quanto il cliente poteva usufruire di questi servizi solo attraverso una connessione a Tiscali grazie alla quale Tiscali riceveva da Telecom Italia una cifra molto vicina a quella spesa per effettuare le cosiddette chiamate "gratuite" ai numeri fissi italiani. Durante la "Bolla Internet" dell'anno 2000 le quotazioni di Tiscali in borsa salirono in modo vertiginoso e permisero alla società di effettuare numerose acquisizioni "contro carta", offrendo cioè azioni della ditta per acquistare gli asset delle imprese acquisite. Dal 1999 al 2003 Tiscali acquistò numerose aziende europee: le operazioni più grandi furono le acquisizioni di Liberty Surf in Francia e di World Online in Olanda. La strategia era quella di costituire un "provider pan-europeo" in modo da diventare un'alternativa continentale alle ex aziende di comunicazioni statali. Gestione Ruud Huisman 2004-2005[modifica] Il 12-13 giugno 2004 si tengono le elezioni per la scelta del governatore della Regione Sardegna e Renato Soru viene eletto. Il 23 settembre 2004 presenta le dimissioni come presidente e come amministratore delegato di Tiscali e sceglie il manager olandese Ruud Huisman come nuovo amministratore delegato (ad dal 13 maggio 2004). Questo evento ha segnato uno spartiacque nella strategia aziendale, che cambiò radicalmente: Tiscali ha venduto quasi tutte le sue controllate estere per focalizzarsi solo sui mercati in cui è molto forte come base-clienti per poter competere con le maggiori società di quei mercati. L'azienda si è focalizzata quindi solo in Italia e Gran Bretagna. Gestione Tommaso Pompei 2006-2008[modifica] L'11 gennaio 2006 Tommaso Pompei è nominato a.d. di Tiscali. Nel 2007 sono tornate le acquisizioni con l'acquisto dell'operatore britannico Pipex (Tiscali diviene così il quarto provider internet del Regno Unito) e Homechoice che le permette di entrare nel mercato della IPTV. Tiscali disponeva di una rete proprietaria in fibra ottica paneuropea (ovvero che attraversa molti nodi del continente europeo) e di una rete di accesso che copre numerose centrali telefoniche (ULL). Piano industriale 2008-2012[modifica] Nel novembre 2007 Pompei ha presentato il piano industriale 2008-2012. Aumento di capitale 2008: 150 milioni di euro[modifica] Nel gennaio 2008, Tiscali avvia un aumento di capitale. L’aumento di capitale, deliberato dal Consiglio di Amministrazione prevede l’emissione di 149.792.880 azioni ordinarie del valore nominale di 0,50 euro ciascuna e godimento regolare da offrire in opzione agli azionisti, in ragione di 6 nuove azioni ordinarie ogni 17 azioni possedute, al prezzo di 1 euro ciascuna, per un controvalore complessivo di Euro 149.792.880. La ricapitalizzazione avrà effetto da lunedì 14 gennaio fino al 25 gennaio 2008. Il capitale sociale di Tiscali passa da 466.752.605 azioni ordinarie a 616.545.485 azioni ordinarie. Gestione Mario Rosso 2008-2009[modifica] Nel febbraio 2008 Tommaso Pompei (pur rimanendo in azienda) dà le dimissioni e passa il timone al nuovo amministratore delegato Mario Rosso. Il 6 marzo 2009 un comunicato di Tiscali riguardo alla situazione debitoria crea un forte ribasso delle azioni ma martedì 10 marzo, raggiunto l'accordo con gli istituti di credito, il titolo Tiscali recupera la perdita della seduta precedente. Il 19 marzo 2009 Renato Soru (dopo la sconfitta alle elezioni regionali) rientra nel consiglio d'amministrazione dell'azienda da lui fondata. Il 23 marzo 2009 Tiscali lancia Tiscali Mobile. L'8 maggio 2009 viene annunciata la vendita di Tiscali UK (che produceva il 69% dei ricavi del gruppo Tiscali), Tiscali praticamente è un isp solo italiano. Tiscali annuncia un nuovo aumento di capitale di 210 milioni di euro. Gestione Renato Soru 2009-in carica[modifica] MILANO, 13 MAG - Un comunicato Tiscali afferma: "Mario Rosso si è dimesso da presidente e amministratore delegato di Tiscali Italia e il suo posto verrà preso da Renato Soru." In realtà Mario Rosso rimarrà presidente temporaneamente e amministratore delegato e Soru entrerà nel CdA di Tiscali. Nell'agosto 2009 Tiscali è entrata nella black list (aziende che devono fornire al mercato un'informazione con cadenza mensile sulla propria situazione aziendale e finanziaria) della Consob. Il 14 settembre 2009 è avvenuto il raggruppamento delle azioni 10:1; il capitale sociale passa da 616.545.485 azioni ordinarie di Tiscali S.p.A. in 61.654.548 nuove azioni ordinarie. Aumento di capitale 2009: 180 milioni di euro[modifica] Nell'ottobre 2009 Tiscali avvia un aumento di capitale da circa 180 milioni di euro. Ogni 22 azioni possedute, si avrà la possibilità di acquistare 643 nuove azioni al prezzo di 0,1 Euro l'una; ad ogni nuova azione, inoltre, è abbinato un warrant (denominato “warrant Tiscali SpA 2009/2014”), che darà diritto di sottoscrivere una nuova azione Tiscali ogni 20 warrant esercitati, a un prezzo di 0,8 euro per ogni azione. Dopo l'aumento di capitale, il capitale sociale sarà composto da 1.861.473.919 azioni. Soru convertirà 30,8 milioni di crediti (da parte di Andalas) in capitale, e scenderà dal 20 al 17,7%. L'11 febbraio 2010, la capitalizzazione di Tiscali è di circa 290 milioni di euro. Piano industriale 2009-2013[modifica] Il 12 ottobre 2009 Tiscali ha presentato il piano industriale 2009-2013[2]. I principali obbiettivi sono: ricavi 2009 per circa 300 milioni di euro, ricavi 2013 pari circa a 370 milioni di euro reddito operativo lordo rettificato (EBITDA rettificato) 2009 pari a circa 70 milioni di euro, nel 2013 pari a circa 90 milioni di euro circa 600 mila clienti broadband e voce nel 2009 con una previsione di raggiungere nel 2013 circa un milione di clienti, comprensivi di circa 200 mila clienti MVNO free cash flow operativo (prima degli oneri finanziari e delle imposte) con un assorbimento di cassa previsto pari a circa 11 milioni di euro nel 2009 e una generazione di cassa prevista pari a circa 40 milioni di euro nel 2013 risultato economico netto previsto per il 2013 pari a circa 16 milioni di euro e posizione finanziaria netta stimata al 2013 pari a circa 180 milioni di euro investimenti 2009-2013 pari a circa 150 milioni di euro 2010[modifica] Il 2010 doveva essere un anno di risanamento e di rilancio per Tiscali invece è stato un anno difficilissimo. Le azioni Tiscali hanno chiuso a circa 8 centesimi l'una e, con una perdita del 51,68%, si sono rivelate tra le peggiori azioni della borsa italiana. Negli ultimi mesi del 2010 Tiscali ha ricevuto dei solleciti di pagamento[3] e, con l'indebitamento netto superiore ai 200 milioni di euro, lasciano presagire rischi per la continuità aziendale. Nuova sede e sua vendita[modifica] Nel 2003 Tiscali trasferì la sua sede a Campus Tiscali a "Sa Illetta" a Cagliari. Nel febbraio 2007 è stata concretizzata dalla controllata Tiscali Italia Spa, la vendita, con contestuale locazione finanziaria di ritorno, per l'importo di 60 milioni di euro al netto delle imposte, della sede cagliaritana nella località 'Sa Illetta' denominata "Tiscali Campus".[4] Clienti[modifica] Al 31 dicembre 2010[5] Tiscali registra: 709.000 clienti di rete fissa Informazioni societarie[modifica] Numero di dipendenti[modifica] Il numero dei dipendenti al 31 dicembre 2009 è di 800 Indebitamento netto[modifica] A seguito dell'aumento di capitale 2009, l'indebitamento netto è passato da 419,3 milioni di euro (30 settembre 2009) a 264,21 (31 ottobre 2009).[6][7] Al 31 dicembre 2009 la posizione finanziaria netta è negativa per 211,2 milioni di euro. Capitale sociale[modifica] Il capitale sociale di Tiscali è composto da 1.861.492.032 azioni ordinarie (aggiornato al 5 novembre 2010) Valore delle azioni[modifica] Tiscali è entrata in borsa nell'ottobre 1999, al prezzo di 46 euro per azione. A marzo 2000 fu segnato il picco di 1197 euro per un'azione. Nell'aprile 2000 c'è stato uno stock split 10:1 (il possessore di 1 azione si è trovato con 10 nuove azioni)[8]. Il 14 settembre 2009 è avvenuto il raggruppamento 10:1 (annullando lo stock split del 2000). Il primo dicembre 2005 hanno raggiunto il massimo (degli ultimi 5 anni) a 1,723 euro. Il 18 gennaio 2011 le azioni hanno raggiunto il minimo storico di 0,0705 euro per azione (per una capitalizzazione totale di 131,23 milioni di euro). Dividendi[modifica] Fino ad oggi, le azioni Tiscali non hanno mai distribuito dividendi. Azionisti[modifica] Gli azionisti attuali di Tiscali sono: Renato Soru (17,788%) Ignis asset management limited (4,886%%) Norges Bank (2,100%) aggiornamento al 3 marzo 2011 Consiglio di amministrazione[modifica] Attualmente il CdA è composto da: Renato Soru - presidente e amministratore delegato Gabriele Racugno - consigliere Luca Scano - consigliere Franco Grimaldi - consigliere indipendente Victor Uckmar - consigliere indipendente Prodotti[modifica] Banda larga, sia flat che a consumo. Sia gli utenti raggiunti dalla rete proprietaria Tiscali tramite ULL che in wholesale non pagano il canone Telecom Italia. VOIP (conversazioni telefoniche tramite internet) Telefonia mobile, Tiscali, nel luglio 2007, ha raggiunto un accordo con Telecom Italia per diventare operatore mobile virtuale e il 23 marzo 2009 ha lanciato Tiscali Mobile. Portale web: Tiscali.it è un portale italiano, presente anche in Gran Bretagna, in Germania e in Repubblica Ceca. VAS (Servizi a Valore Aggiunto): vendita musica online o abbonamento mensile con ascolto illimitato di un milione circa di brani musicali, ecc. Business (Servizi per le Aziende): connettività ADSL e HDSL, hosting, VoIP e telefonia dedicate alle aziende. IPTV, dall'11 dicembre 2007 al 31 dicembre 2008[9] Tiscali ha offerto in Italia Tiscali TV. In Gran Bretagna un servizio simile (Homechoice) è nato nel marzo 2007 ed è attualmente ancora attivo. Note[modifica] ^ In Rete senza abbonamento Si paga solo la telefonata ^ [1] ^ [2] ^ http://www.aduc.it/notizia/tiscali+vende+sede+cagliari+incassa+60+milioni+euro_88161.php ^ [3] ^ [4] ^ [5] ^ [http://archiviostorico.corriere.it/2000/aprile/22/Tiscali_martedi_via_frazionamento_soci_co_0_000422914.shtml[ ^ DVB24 - Tiscali chiude la sua offerta di IPTV Voci correlate[modifica] Tiscali Mobile Tiscali TV Campus Tiscali Collegamenti esterni[modifica] Il sito ufficiale di Tiscali Breve storia di Tiscali
estratto da: http://it.wikipedia.org/wiki/Tiscali_(azienda)
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