Sicurezza, Fini si schiera con il Colle Berlusconi apre: "Testo non blindato"
Nel mirino la clandestinità e le ronde.Il premier: «Rifletteremo con calma».Ma Maroni frena: la legge va applicata
dal sito web http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200907articoli/45583girata.asp dove l'articolo è in versione integrale
ROMA Fa discutere la lettera con cui il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha accompagnato la sua firma in calce al ddl sicurezza esprimendo però numerosi rilievi e chiedendo al governo una nuova riflessione soprattutto su immigrazione e ronde: oggi Fini si è schierato con il Colle definendo «politicamente incisiva» la presa di posizione del presidente della Repubblica.Il premier Berlusconi, nell'intento di non dare appigli a chi lo vorrebbe in guerra con il Quirinale o a chi prova a contrapporlo al presidente della Camera, ribadisce che l’esecutivo terrà conto delle osservazioni e che il testo non è blindato. Il premieri dunque sdrammatizza ed evita lo scontro frontale anche perchè ritiene assolutamente produttivo il clima instaurato con la più alta carica dello Stato. Ma le indicazioni che arrivano dal Viminale, cui spetta emanare i decreti attuativi, non sembrano lasciare molto spazio a ripensamenti: «Una volta che è stata approvata dal Parlamento, promulgata ed entrata in vigore, va prima di tutto applicata», rilancia il ministro dell’Interno, Roberto Maroni.
ROMA Fa discutere la lettera con cui il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha accompagnato la sua firma in calce al ddl sicurezza esprimendo però numerosi rilievi e chiedendo al governo una nuova riflessione soprattutto su immigrazione e ronde: oggi Fini si è schierato con il Colle definendo «politicamente incisiva» la presa di posizione del presidente della Repubblica.Il premier Berlusconi, nell'intento di non dare appigli a chi lo vorrebbe in guerra con il Quirinale o a chi prova a contrapporlo al presidente della Camera, ribadisce che l’esecutivo terrà conto delle osservazioni e che il testo non è blindato. Il premieri dunque sdrammatizza ed evita lo scontro frontale anche perchè ritiene assolutamente produttivo il clima instaurato con la più alta carica dello Stato. Ma le indicazioni che arrivano dal Viminale, cui spetta emanare i decreti attuativi, non sembrano lasciare molto spazio a ripensamenti: «Una volta che è stata approvata dal Parlamento, promulgata ed entrata in vigore, va prima di tutto applicata», rilancia il ministro dell’Interno, Roberto Maroni.
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