L'onestà è innata non richiede autocontrollo
dal sito web
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/scienza/grubrica.asp?ID_blog=38&ID_articolo=1344&ID_sezione=243&sezione=
in cui l'articolo è in versione integrale.
ROMA. Secondo uno studio della Harvard University di Boston le persone oneste si comportano così in modo naturale senza sforzarsi, la chiave dell’onesta per Joshua Greene e Joseph Paxton sarebbe infatti nel cervello. Grazie a questo studio, quindi, gli esperti hanno messo a punto un “test dell’onestà”, per capire chi è onesto di indole e chi, invece, se ha l’occasione tende ad imbrogliare. Riportato sul magazine scientifico New Scietist, lo studio potrebbe avere risvolti pratici discutibili: una volta validato, un test simile potrebbe essere usato, per esempio, per “controllare” gli impiegati e la loro onestà sul luogo di lavoro.Il test si basa su un gioco semplice, il lancio di una moneta. I partecipanti devono scommettere sull’esito (testa o croce) del lancio; nella prima parte del test, prima del lancio, i volontari devono scrivere su un foglio cosa prevedono esca. Nella seconda parte, invece, devono dire, a lancio avvenuto, se avevano previsto giusto (e quindi sta a loro dire se hanno vinto o meno la scommessa). È ovvio che questa dichiarazione sta alla loro onestà personale, perché potrebbero imbrogliare e dire di aver “azzeccato” l’esito del lancio e quindi vinto la scommessa.
Durante queste dichiarazioni i neurologi hanno monitorato aree del loro cervello, come la corteccia prefrontale, legate alle decisioni e al controllo dei comportamenti, usando la risonanza magnetica funzionale. Così hanno visto che nel cervello degli onesti non si accendono queste aree prima di dichiarare che hanno vinto o perso la scommessa; viceversa esse si accendono nel cervello degli imbroglioni.Secondo i neurologi, ciò significa che l’onestà è un comportamento di default che non richiede autocontrollo da parte del cervello, come a dire che per gli onesti non vale il detto “l’occasione fa l’uomo ladro”. I disonesti, invece, devono pensare al fatto se sfruttare o meno l’occasione di imbrogliare.
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