Il G14 approva le regole anticrisi Accordo sul clima, la Cina non ci sta
Anche le economie emergenti dicono sì alla ricetta del G8. Pechino dice no al taglio dei gas serra entro il 2050
http://www.corriere.it/politica/09_luglio_09/aquila_seconda_giornata_15123bc0-6c4f-11de-864b-00144f02aabc.shtml
Il Documento approvato dal sito web http://www.corriere.it/politica/09_luglio_09/Mercato_e_rigore_no_al_protezionismo_Giovanni_Stringa_691d0f44-6c48-11de-864b-00144f02aabc.shtml
segni di stabilizzazione, ma la situazione economica «resta incerta e ci sono ancora rischi»
«Mercato e rigore, no al protezionismo»
Economia, il testo approvato dai leader del G8 Lotta a corruzione e paradisi fiscali, difesa del copyright
Crescita, mercati finanziari, corruzione, occupazione, energia, commercio internazionale, proprietà intellettuale: sono alcune delle voci presenti nel documento economico del G8, approvato dai Paesi riuniti all’Aquila. Ecco i punti principali. La crisi e la ripresa«Nonostante ci siano segni di stabilizzazione, compresa la ripresa dei mercati finanziari, la situazione resta incerta e permangano rischi significativi per la stabilità economica e finanziaria. Siamo impegnati a continuare a fornire stimoli macroeconomici basati sulla stabilità dei prezzi. Anche se alcune delle misure adottate hanno un impatto nel breve termine sulle nostre finanze pubbliche, siamo impegnati ad assicurare la sostenibilità finanziaria a medio termine. Ci impegniamo ad adottare le azioni necessarie per assicurare la solidità delle istituzioni rilevanti a livello sistemico. Abbiamo concordato sulla necessita di 'assorbire' le misure straordinarie una volta che la ripresa sarà assicurata. Le diverse exit strategy varieranno a seconda delle condizioni economiche e delle finanze pubbliche. Chiediamo un rafforzamento dell’Heiligendamm Dialogue Process, il dialogo tra i Paesi del G8 e le più grandi economie emergenti (Cina, India, Brasile, Messico e Sud Africa) partito nel 2007». I mercati finanziari«Il risanamento del sistema finanziario, che include la stabilizzazione dei mercati e la normalizzazione delle attività bancarie, è una priorità per assicurare una duratura ripresa economica. Oltre ad assicurare l’accesso alla liquidità, è cruciale affrontare in modo decisivo il nodo degli attivi in sofferenza e ricapitalizzare le istituzioni finanziarie in grado di resistere alla crisi. Chiediamo al Financial Stability Board di continuare a monitorare gli sviluppi nei sistemi finanziari e aiutare a promuovere un approccio coordinato per evitare distorsioni alla concorrenza e arbitraggi nella regolamentazione ». L’occupazione«Ci impegniamo a una realizzazione risoluta e rapida del Lecce Framework e a lavorare con i partner internazionali con l’obiettivo di raggiungere forum più ampi, come il G20 e anche oltre. Confermiamo il nostro impegno a rafforzare le istituzioni finanziarie internazionali e le norme che regolano il settore. Stiamo esplorando nuove vie per aumentare in modo sostanziale la capacità del Fondo monetario di concedere credito con bassi vincoli, e incoraggiamo lo stesso Fondo a esplorare le opportunità e gli spazi per maggiori erogazioni a bassi vincoli ai Paesi più poveri. Restiamo impegnati a riformare il Fondo, per esempio con la revisione delle quote. E’ necessaria una strategia che affronti i nodi di lungo termine e porti l’economia globale a una crescita stabile, equilibrata e sostenibile. Una crescita stabile e sostenuta a lungo termine richiederà una fuoriuscita morbida dagli squilibri esistenti nei saldi delle partite correnti nei vari Paesi. Riconosciamo l’importanza di lavorare insieme per assicurare gli aggiustamenti necessari in linea con le strategie concordate a livello multilaterale, che includono il sostegno a una forte domanda interna nei Paesi con un avanzo delle partite correnti, e un aumento dei tassi di risparmio nei Paesi in deficit, attraverso politiche macroeconomiche appropiate e strutturali. Ci impegniamo ad affrontare la dimensione sociale della crisi, mettendo al centro la persona. L’impatto della crisi sui mercati del lavoro può minare la stabilità sociale. Quindi, buone politiche macroeconomiche devono essere legate all’occupazione e alle politiche sociali che riducono la disoccupazione, permettono un veloce reinserimento sul mercato del lavoro e combattono l’esclusione sociale. Appoggiamo le conclusioni del G8 Social Summit di Roma e della Conferenza sul lavoro di Londra». Paradisi fiscali e corruzione«Tutte le giurisdizioni devono attuare velocemente i propri impegni. Non possiamo continuare a tollerare più a lungo che ingenti capitali nascosti evadano la tassazione. Dovrebbero essere discusse e concordate una serie di contromisure efficaci per i Paesi che non rispettano gli standard internazionali in relazione alla trasparenza fiscale. Il Forum globale dell’Ocse sulla trasparenza e lo scambio di informazioni deve realizzare un processo di verifica e controllo sulle misure adottate dalle diverse giurisdizioni. Dovrebbero essere rivisti i criteri per definire i Paesi che non hanno ancora sostanzialmente adottato gli standard internazionali sulla trasparenza e lo scambio di informazioni fiscali, per assicurare un rispetto effettivo delle regole. Chiediamo a tutti gli Stati di abbracciare le norme internazionali contro il riciclaggio di denaro sporco e il finanziamento delle attività terroristiche. Siamo determinati a intensificare le azioni contro la corruzione, che pone seri problemi alla stabilità e alla sicurezza delle società, mina le istituzioni e i valori della democrazia e mette a repentaglio lo sviluppo sostenibile e la prosperità economica. Riaffermiamo i nostri impegni precedenti e intensificheremo i nostri sforzi per combattere efficacemente la corruzione in tutti i Paesi. E’ necessario rafforzare la cooperazione internazionale per arrivare a risultati concreti».
L’energia«I nostri pacchetti di stimolo fiscale puntano in modo crescente sulle misure che incoraggiano la creazione di posti di lavoro legati al rispetto dell’ambiente, e una crescita sostenibile, pulita ed efficiente dal punto di vista energetico. I mercati dell’energia e l’alta volatilità dei prezzi mettono a rischio la capacità dell’industria di pianificare e realizzare investimenti. È nell’interesse sia dei produttori sia dei consumatori intensificare la trasparenza e rafforzare il dialogo per ridurre la volatilità eccessiva nel mercato. Invochiamo un miglior coordinamento tra le istituzioni internazionali, e chiediamo di accelerare e rafforzare il dialogo strutturale discutendo i modi con cui ridurre l’eccessiva volatilità dei prezzi». Il commercio internazionale«Ci impegniamo a mantenere i mercati aperti e liberi e a respingere il protezionismo. Ci impegniamo a una conclusione rapida, ambiziosa, equilibrata e completa dei negoziati del Doha round sul commercio mondiale. I 250 miliardi di dollari di sostegno al finanziamento del commercio sono prontamente resi disponibili attraverso le nostre agenzie di credito all’export e le agenzie di investimenti e le Multilateral development banks. La crisi ha attaccato i flussi di capitali, inclusi gli investimenti esteri diretti che rappresentano un importante fonte di finanziamento e un volano di crescita economica e innovazione. Sottolineiamo il ruolo positivo degli investimenti di lungo termine e lavoreremo per invertire il recente declino negli investimenti esteri diretti incoraggiando un clima aperto e ricettivo specialmente nei Paesi emergenti e in via di sviluppo».
La proprietà intellettuale«L’innovazione e la conoscenza sono fattori chiave per sostenere la ripresa e spingere l’economia mondiale a un livello di crescita più sostenibile. Vogliamo dare nuovi impulsi alla ricerca, all’imprenditorialità, al capitale umano, alle tecnologie verdi e agli investimenti in infrastrutture, incluse le reti dell’Information and communication technology. L’innovazione può essere promossa attraverso un efficiente sistema di diritti sulla proprietà intellettuale. Sottolineiamo quindi l’importanza di un’ambiziosa e rafforzata cooperazione internazionale per combattere la contraffazione e la pirateria». Ambiente e sviluppo«Riaffermiamo l’impegno a ridurre le emissioni inquinanti di almeno il 50% entro il 2050, di concerto con gli altri Stati. Crediamo per raggiungere questi obiettivi sia centrale il ruolo di mercati efficienti, compreso quello delle emissioni, con regole chiare e precise. Sul fronte degli aiuti ai Paesi più poveri, sulla base del Monterrey Consensus e della Conferenza di Doha sui finanziamenti allo sviluppo, lavoreremo con i Paesi partner per massimizzare l’impatto di investimenti, commercio, riduzione del debito, microcredito, rimesse e risorse interne, con l’obiettivo di ridurre gradualmente la dipendenza dagli aiuti esteri. Lavoreremo poi per ridurre i costi medi del trasferimento delle rimesse degli immigrati dall’attuale 10 per cento al 5 in cinque anni».
a cura di Giovanni Stringa 09 luglio 2009
«Mercato e rigore, no al protezionismo»
Economia, il testo approvato dai leader del G8 Lotta a corruzione e paradisi fiscali, difesa del copyright
Crescita, mercati finanziari, corruzione, occupazione, energia, commercio internazionale, proprietà intellettuale: sono alcune delle voci presenti nel documento economico del G8, approvato dai Paesi riuniti all’Aquila. Ecco i punti principali. La crisi e la ripresa«Nonostante ci siano segni di stabilizzazione, compresa la ripresa dei mercati finanziari, la situazione resta incerta e permangano rischi significativi per la stabilità economica e finanziaria. Siamo impegnati a continuare a fornire stimoli macroeconomici basati sulla stabilità dei prezzi. Anche se alcune delle misure adottate hanno un impatto nel breve termine sulle nostre finanze pubbliche, siamo impegnati ad assicurare la sostenibilità finanziaria a medio termine. Ci impegniamo ad adottare le azioni necessarie per assicurare la solidità delle istituzioni rilevanti a livello sistemico. Abbiamo concordato sulla necessita di 'assorbire' le misure straordinarie una volta che la ripresa sarà assicurata. Le diverse exit strategy varieranno a seconda delle condizioni economiche e delle finanze pubbliche. Chiediamo un rafforzamento dell’Heiligendamm Dialogue Process, il dialogo tra i Paesi del G8 e le più grandi economie emergenti (Cina, India, Brasile, Messico e Sud Africa) partito nel 2007». I mercati finanziari«Il risanamento del sistema finanziario, che include la stabilizzazione dei mercati e la normalizzazione delle attività bancarie, è una priorità per assicurare una duratura ripresa economica. Oltre ad assicurare l’accesso alla liquidità, è cruciale affrontare in modo decisivo il nodo degli attivi in sofferenza e ricapitalizzare le istituzioni finanziarie in grado di resistere alla crisi. Chiediamo al Financial Stability Board di continuare a monitorare gli sviluppi nei sistemi finanziari e aiutare a promuovere un approccio coordinato per evitare distorsioni alla concorrenza e arbitraggi nella regolamentazione ». L’occupazione«Ci impegniamo a una realizzazione risoluta e rapida del Lecce Framework e a lavorare con i partner internazionali con l’obiettivo di raggiungere forum più ampi, come il G20 e anche oltre. Confermiamo il nostro impegno a rafforzare le istituzioni finanziarie internazionali e le norme che regolano il settore. Stiamo esplorando nuove vie per aumentare in modo sostanziale la capacità del Fondo monetario di concedere credito con bassi vincoli, e incoraggiamo lo stesso Fondo a esplorare le opportunità e gli spazi per maggiori erogazioni a bassi vincoli ai Paesi più poveri. Restiamo impegnati a riformare il Fondo, per esempio con la revisione delle quote. E’ necessaria una strategia che affronti i nodi di lungo termine e porti l’economia globale a una crescita stabile, equilibrata e sostenibile. Una crescita stabile e sostenuta a lungo termine richiederà una fuoriuscita morbida dagli squilibri esistenti nei saldi delle partite correnti nei vari Paesi. Riconosciamo l’importanza di lavorare insieme per assicurare gli aggiustamenti necessari in linea con le strategie concordate a livello multilaterale, che includono il sostegno a una forte domanda interna nei Paesi con un avanzo delle partite correnti, e un aumento dei tassi di risparmio nei Paesi in deficit, attraverso politiche macroeconomiche appropiate e strutturali. Ci impegniamo ad affrontare la dimensione sociale della crisi, mettendo al centro la persona. L’impatto della crisi sui mercati del lavoro può minare la stabilità sociale. Quindi, buone politiche macroeconomiche devono essere legate all’occupazione e alle politiche sociali che riducono la disoccupazione, permettono un veloce reinserimento sul mercato del lavoro e combattono l’esclusione sociale. Appoggiamo le conclusioni del G8 Social Summit di Roma e della Conferenza sul lavoro di Londra». Paradisi fiscali e corruzione«Tutte le giurisdizioni devono attuare velocemente i propri impegni. Non possiamo continuare a tollerare più a lungo che ingenti capitali nascosti evadano la tassazione. Dovrebbero essere discusse e concordate una serie di contromisure efficaci per i Paesi che non rispettano gli standard internazionali in relazione alla trasparenza fiscale. Il Forum globale dell’Ocse sulla trasparenza e lo scambio di informazioni deve realizzare un processo di verifica e controllo sulle misure adottate dalle diverse giurisdizioni. Dovrebbero essere rivisti i criteri per definire i Paesi che non hanno ancora sostanzialmente adottato gli standard internazionali sulla trasparenza e lo scambio di informazioni fiscali, per assicurare un rispetto effettivo delle regole. Chiediamo a tutti gli Stati di abbracciare le norme internazionali contro il riciclaggio di denaro sporco e il finanziamento delle attività terroristiche. Siamo determinati a intensificare le azioni contro la corruzione, che pone seri problemi alla stabilità e alla sicurezza delle società, mina le istituzioni e i valori della democrazia e mette a repentaglio lo sviluppo sostenibile e la prosperità economica. Riaffermiamo i nostri impegni precedenti e intensificheremo i nostri sforzi per combattere efficacemente la corruzione in tutti i Paesi. E’ necessario rafforzare la cooperazione internazionale per arrivare a risultati concreti».
L’energia«I nostri pacchetti di stimolo fiscale puntano in modo crescente sulle misure che incoraggiano la creazione di posti di lavoro legati al rispetto dell’ambiente, e una crescita sostenibile, pulita ed efficiente dal punto di vista energetico. I mercati dell’energia e l’alta volatilità dei prezzi mettono a rischio la capacità dell’industria di pianificare e realizzare investimenti. È nell’interesse sia dei produttori sia dei consumatori intensificare la trasparenza e rafforzare il dialogo per ridurre la volatilità eccessiva nel mercato. Invochiamo un miglior coordinamento tra le istituzioni internazionali, e chiediamo di accelerare e rafforzare il dialogo strutturale discutendo i modi con cui ridurre l’eccessiva volatilità dei prezzi». Il commercio internazionale«Ci impegniamo a mantenere i mercati aperti e liberi e a respingere il protezionismo. Ci impegniamo a una conclusione rapida, ambiziosa, equilibrata e completa dei negoziati del Doha round sul commercio mondiale. I 250 miliardi di dollari di sostegno al finanziamento del commercio sono prontamente resi disponibili attraverso le nostre agenzie di credito all’export e le agenzie di investimenti e le Multilateral development banks. La crisi ha attaccato i flussi di capitali, inclusi gli investimenti esteri diretti che rappresentano un importante fonte di finanziamento e un volano di crescita economica e innovazione. Sottolineiamo il ruolo positivo degli investimenti di lungo termine e lavoreremo per invertire il recente declino negli investimenti esteri diretti incoraggiando un clima aperto e ricettivo specialmente nei Paesi emergenti e in via di sviluppo».
La proprietà intellettuale«L’innovazione e la conoscenza sono fattori chiave per sostenere la ripresa e spingere l’economia mondiale a un livello di crescita più sostenibile. Vogliamo dare nuovi impulsi alla ricerca, all’imprenditorialità, al capitale umano, alle tecnologie verdi e agli investimenti in infrastrutture, incluse le reti dell’Information and communication technology. L’innovazione può essere promossa attraverso un efficiente sistema di diritti sulla proprietà intellettuale. Sottolineiamo quindi l’importanza di un’ambiziosa e rafforzata cooperazione internazionale per combattere la contraffazione e la pirateria». Ambiente e sviluppo«Riaffermiamo l’impegno a ridurre le emissioni inquinanti di almeno il 50% entro il 2050, di concerto con gli altri Stati. Crediamo per raggiungere questi obiettivi sia centrale il ruolo di mercati efficienti, compreso quello delle emissioni, con regole chiare e precise. Sul fronte degli aiuti ai Paesi più poveri, sulla base del Monterrey Consensus e della Conferenza di Doha sui finanziamenti allo sviluppo, lavoreremo con i Paesi partner per massimizzare l’impatto di investimenti, commercio, riduzione del debito, microcredito, rimesse e risorse interne, con l’obiettivo di ridurre gradualmente la dipendenza dagli aiuti esteri. Lavoreremo poi per ridurre i costi medi del trasferimento delle rimesse degli immigrati dall’attuale 10 per cento al 5 in cinque anni».
a cura di Giovanni Stringa 09 luglio 2009
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