Micheletti: Se Zelaya rientra sarà arrestato
dal sito web http://www.rainews24.it/it/news.php?newsid=125862
Micheletti: Se Zelaya rientra sarà arrestato
Tegucigalpa, 25-07-2009
Se il presidente esiliato dell'Honduras, Manuel Zelaya, dovesse decidere di rientrare in modo permanente nel paese "sara' arrestato, come vuole la Costituzione": e' l'avvertimento lanciato dal leader del governo de facto, Roberto Micheletti, che ha definito "irresponsabile" la decisione di Zelaya di fare ritorno in patria. Il deposto presidente dell'Honduras Manuel Zelaya e' rientrato nel Paese attraversando a piedi il valico di frontiera di Las Manos, dove si e' intrattenuto a parlare con un colonnello dell'esercito honduregno. L'arrivo di Zelaya, che e' stato definito "imprudente" dal segretario di Stato Usa Hillary Clinton, era stato preceduto da violenti scontri fra i suoi sostenitori, giunti a riceverlo, e la polizia che li ha bloccati a El Paraiso, a una decina di chilometri dalla frontiera, chiusa dall'esercito che ha imposto il coprifuoco nella zona.
I negoziati fra Zelaya e il governo ad interim di Roberto Micheletti, mediati dal presidente del Costa Rica Oscar Arias, sono falliti dopo il rifiuto di Micheletti di permettere il rientro nel Paese del Presidente, cacciato dal paese il 28 giugno scorso. Micheletti, in un'intervista rilasciata al quotidiano cileno "la Tercera", aveva chiesto a Zelaya di non compiere gesti provocatori che potrebbero causare violenze e disordini, e aveva gia' avvertito che nel caso fosse entrato nel Paese ne avrebbe ordinato l'arresto.
A scatenare la crisi la decisione di Zelaya - il cui mandato scade nel gennaio del 2010 - di convocare un referendum per una nuova Assemblea Costituente, con l'obbiettivo - secondo i suoi avversari, sia al governo che all'opposizione - di emendare la Carta fondamentale in modo da poter essere rieletto; lo stesso Parlamento aveva dichiarato la consultazione illegale; il golpe e' stato condannato dalla comunita' internazionale.
Se il presidente esiliato dell'Honduras, Manuel Zelaya, dovesse decidere di rientrare in modo permanente nel paese "sara' arrestato, come vuole la Costituzione": e' l'avvertimento lanciato dal leader del governo de facto, Roberto Micheletti, che ha definito "irresponsabile" la decisione di Zelaya di fare ritorno in patria. Il deposto presidente dell'Honduras Manuel Zelaya e' rientrato nel Paese attraversando a piedi il valico di frontiera di Las Manos, dove si e' intrattenuto a parlare con un colonnello dell'esercito honduregno. L'arrivo di Zelaya, che e' stato definito "imprudente" dal segretario di Stato Usa Hillary Clinton, era stato preceduto da violenti scontri fra i suoi sostenitori, giunti a riceverlo, e la polizia che li ha bloccati a El Paraiso, a una decina di chilometri dalla frontiera, chiusa dall'esercito che ha imposto il coprifuoco nella zona.
I negoziati fra Zelaya e il governo ad interim di Roberto Micheletti, mediati dal presidente del Costa Rica Oscar Arias, sono falliti dopo il rifiuto di Micheletti di permettere il rientro nel Paese del Presidente, cacciato dal paese il 28 giugno scorso. Micheletti, in un'intervista rilasciata al quotidiano cileno "la Tercera", aveva chiesto a Zelaya di non compiere gesti provocatori che potrebbero causare violenze e disordini, e aveva gia' avvertito che nel caso fosse entrato nel Paese ne avrebbe ordinato l'arresto.
A scatenare la crisi la decisione di Zelaya - il cui mandato scade nel gennaio del 2010 - di convocare un referendum per una nuova Assemblea Costituente, con l'obbiettivo - secondo i suoi avversari, sia al governo che all'opposizione - di emendare la Carta fondamentale in modo da poter essere rieletto; lo stesso Parlamento aveva dichiarato la consultazione illegale; il golpe e' stato condannato dalla comunita' internazionale.
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