NO TAV è un movimento nato dalla popolazione della Val di Susa che si batte contro la realizzazione della nuova linea ferroviaria Torino-Lione, nell'ambito della costruzione del cosiddetto Progetto Prioritario 6 che dovrebbe collegare trasversalmente l'Europa dell'est (a partire da confine ucraino), con Lione.
Analoghi movimenti di contestazione erano sorti nei primi anni novanta tra Firenze, Bologna e Roma e a seguito delle contestazioni in Val di Susa tutti i movimenti NO TAV nazionali hanno ottenuto una finestra "mediatica" dove esporre i propri argomenti.
Indice[nascondi]
1 Storia del movimento NO TAV
2 Dopo il blitz di Venaus
3 Contestazioni per le Olimpiadi Invernali Torino 2006
4 Inverno 2006-2007
5 Filmografia
6 Bibliografia
7 Note
8 Voci correlate
9 Altri progetti
10 Collegamenti esterni
Storia del movimento NO TAV [modifica]
Il movimento NO TAV non ha una vera e propria data di inizio in quanto è nato spontaneamente in seguito alle prime assemblee pubbliche sull'argomento tenutesi fin dai primi anni novanta.
Ci sono state numerose manifestazioni contro il TAV, le più importanti si sono tenute il 31 maggio 2003 con una marcia da Borgone Susa a Bussoleno, il 4 giugno 2005 con un'altra marcia da Susa a Venaus, il 5 novembre 2005 con una fiaccolata da Susa a Mompantero (ca. 15.000 partecipanti), il 16 novembre 2005 con un'altra marcia da Bussoleno a Susa (ca. 80.000 partecipanti), il 6 dicembre e l'8 dicembre.
Sono stati organizzati tre presidi permanenti a Bruzolo e Borgone Susa, luoghi in cui dovevano iniziare i primi sondaggi del 2005 e Venaus dove dovrebbero iniziare la galleria geognostica (che diventerà in seguito di servizio) del tunnel di base.
All'inizio di novembre 2005 una trivella è stata sistemata nel territorio di Mompantero. Per l'esproprio dei terreni si è reso necessario l'intervento delle forze dell'ordine, a causa della ferma opposizione di membri del movimento NO TAV, dei sindaci e dei cittadini.
31 ottobre 2005 Ponte torrente Ganduja
30 nov 2005 Presidio Venaus
6 dicembre 2005 Blocco della Val di Susa
8 dicembre 2005 ritorno a Venaus
Ci sono stati momenti di forte tensione ma i manifestanti si sono sempre posti con una resistenza passiva, nonostante ciò alcuni sono stati raggiunti da denunce, poi decadute. Le forze dell'ordine hanno poi disposto dei posti di blocco nell'intero paese di Mompantero dove solo i residenti, dopo verifica dei documenti, possono passare; inoltre la tensione è tale per cui anche gli alunni per recarsi a scuola sono costretti a mostrare i documenti ai carabinieri. Il 4 novembre 2005 è stata rinvenuta sulla strada che porta a Giaglione zona non interessata dai cantieri, una scatola contenente della polvere da sparo, un pacco che non sarebbe mai potuto esplodere (secondo i carabinieri di Susa) ma che ebbe forte risalto su mass-media ; gli esponenti del movimento NO TAV hanno comunque immediatamente condannato l'episodio e se ne sono dissociati, alcuni hanno anche supposto il coinvolgimento dei servizi segreti volto a screditare il movimento.
Nella notte tra il 5 ed il 6 dicembre 2005 le forze dell'ordine hanno fatto irruzione violentemente nel presidio di Venaus per porre fine all'occupazione dei terreni su cui andrebbe costituito il futuro cantiere. Molti i manifestanti feriti e corsi in ospedale. L'8 dicembre 2005 si è tenuta una manifestazione di protesta contro i fatti riguardanti il 5-6 dicembre a Venaus: una marcia formata da circa 70.000 persone, è partita Susa con destinazione Venaus. Durante la manifestazione, in località Passeggeri, si sono verificati alcuni contatti con le forze dell'ordine che non consentivano l'ingresso sulla provinciale che porta a Venaus, ma la manifestazione ha proseguito la sua marcia salendo lungo la statale che porta a Giaglione, deviando poi per una vecchio sentiero di montagna. Giunti a Venaus, la popolazione ha divelto le reti di recinzione del cantiere e invaso i prati, bloccando così l'inizio lavori. I terreni sono stati posti sotto sequestro poi rimosso. Il movimento NO TAV ha costituito un nuovo presidio, situato di fronte al precedente, che servirà anche da osservatorio nel caso dovessero iniziare i lavori.
Dopo il blitz di Venaus [modifica]
Subito dopo il blitz della polizia a Venaus sono iniziate delle manifestazioni in tutta Italia contro la decisione del governo da parte di alcune associazioni e movimenti[1][2].
Dopo le tensioni tra i cittadini della Val di Susa e il Governo, tensioni prodotte dal blitz della polizia, la magistratura ha messo sotto sequestro i cantieri di Venaus[3], abbandonati subito dopo questa decisione dagli occupanti e dalla stessa azienda incaricata per i lavori di scavo. Parallelamente il governo, sull'onda dell'impatto mediatico dell'evento, ha promesso di istituire un tavolo di confronto, tecnico e politico, con i sindaci dei comuni coinvolti e esperti nominati da entrambe le parti. Nonostante le amministrazioni locali della Val di Susa continuino a chiedere di essere ascoltate, della commissione politica non si è più parlato. Il presidente della commissione, Mario Virano, nominato direttamente dal governo, è contestato dal movimento NO TAV per conflitto di interessi, in quanto riveste ruoli rilevanti all'interno di aziende coinvolte a vario titolo nel progetto del TAV: amministratore delegato uscente della Sitaf (che gestisce l'autostrada A32 e il Traforo stradale del Frejus), e consigliere di amministrazione ANAS.
Contestazioni per le Olimpiadi Invernali Torino 2006 [modifica]
Con il percorso verso il Piemonte della fiaccola olimpica il movimento NO TAV si fa presente lungo il percorso del tedoforo per sfruttare la vetrina mondiale offerta dall'evento olimpico. A Susa qualcuno nella folla tenta simbolicamente di calare una bandiera NO TAV sulla fiaccola. Il percorso originario doveva includere l'intera Val di Susa, ma la fiamma fu deviata, per precauzione, senza raggiungere molti paesi tra cui Avigliana.
Bisogna rilevare che non è stato effettuato nessun atto di boicottaggio verso le Olimpiadi Invernali, come invece si era paventato nei giorni precedenti.
Inverno 2006-2007 [modifica]
Con le elezioni e il governo di Centro-Sinistra, è in atto un tentativo di coniugare la necessità di creare il nuovo percorso ferroviario con le esigenze della popolazione della valle. L'attività è in corso. Alla fine di febbraio 2007, I tre partiti di centrosinistra che più avevano appoggiato il movimento NO TAV (i Verdi, i Comunisti Italiani e Rifondazione Comunista) accettano i 12 punti imposti per ricostituire il proprio governo dimissionario dal Presidente del consiglio Romano Prodi. Immediatamente vengono ammainate le bandiere di questi partiti dal presidio No Tav di Borgone (Val Susa). A livello locale (provincia di Torino) invece i partiti sovracitati continuano ad appoggiare il Movimento.
Filmografia [modifica]
Le meraviglie del mondo! di Nicola Palmeri (2006). Produzione: MizzicaFilm. Durata: 14 minuti. Musica: Uccellacci - Etnagigante. Cortometraggio.
NO TAV, gli indiani di valle di Adonella Marena (2005). Produzione: Overfilm. Durata: 54 minuti. Fotografia: Alberto Airola Montaggio: Massimo Cellerino. Musiche: Davide Belistreri e Emmanuele de Paoli.
NO TAV, fermarlo è possibile a cura del Centro Sociale Askatasuna e del Comitato di lotta popolare (2006). Durata: 75 minuti.
Valle di Susa, le ragioni di un NO di Franca Verda Hunziker e Francesco Chiesa (2006). Produzione: Televisione svizzera di lingua italiana. Durata: 33 minuti. Fotografia: Alberto Moccia. Montaggio: Marianne Quarti. Sonoro: Nino Maranesi e Renato Soldini.
Il vento che fermò il treno a cura di Riccardo Pavia e Oscar Margaira (2008). Produzione: Pronatura Piemonte. Durata: 126 minuti. Documentario.
Il cartun d'le ribelliun di Adonella Marena (2008). Produzione: Don Quixote / Djanetfilm. Fotografia: Fabio Colazzo Adonella Marena. Montaggio: Dario Castelli Marco Duretti. Musiche: Davide Balistreri. Durata: 85 minuti. Film-documentario.
Bibliografia [modifica]
Alleanza per l'opposizione a tutte le nocività. Treni ad alta nocività. Perché il treno ad alta velocità è un danno individuale e un flagello collettivo. Nautilus edizioni.
Antonio G. Calafati. Dove sono le ragioni del sì? La Tav in Val di Susa nella società della conoscenza. Edizioni SEB27.
Virgilio Bettini. Tav: i perché del NO. Edizioni UTET.
Claudio Cancelli; Giuseppe Sergi; Massimo Zucchetti. Travolti dall'alta voracità. Odradek Edizioni.
Marco Cedolin. Tav in Valle di Susa, un buio tunnel nella Democrazia. Arianna Editrice.
Centro Sociale Askatasuna e Comitato di lotta popolare. NO TAV, la valle che resiste. Editrice Velleità Alternative.
Ivan Cicconi. Le grandi opere del Cavaliere. Koiné nuove edizioni.
Tobia Imperato. Le scarpe dei suicidi. Autoproduzioni Fenix.
Ferdinando Imposimato e Giuseppe Pisauro. Corruzione ad alta velocità. Viaggio nel governo invisibile. Koinè Nuove Edizioni, 1999.
Oscar Margaira. Adesso o mai più. Edizioni del Graffio, 2005.
AA. vv. Facce NO TAV. L'opposizione popolare raccontata in 250 scatti. Tipolito Melli, 2005.
Chiara Sasso. No Tav. Cronache dalla Val di Susa. Edizioni Carta - Intra Moenia, 2006.
Chiara Sasso. Canto per la nostra valle. Diario fra qualità della vita e prepotenza della velocità. Editrice Morra.
Chiara Sasso e Luca Mercalli. Le mucche non mangiano cemento. Viaggio tra gli ultimi pastori di Valsusa e l'avanzata del calcestruzzo. Società Meteorologica Subalpina, 2004.
Donatella Della porta,Gianni Piazza LE RAGIONI DEL NO le campagne contro la tav in Val di Susa e il Ponte sullo Stretto nuova serie feltrinelli
Spinta dal Bass e Takuma FUOCHI NELLA NOTTE Un inverno in movimento. Schegge di resistenza alla follia ad alta velocità. Edizioni Centro di documentazione sulle Resistenze, 2010
Note [modifica]
^ Il resto del carlino: "No alla TAV", dicembre 2005
^ romagnaoggi.it: "No-tav: no-global nella sede della Cmc a Ravenna", dicembre 2005
^ rainews24: Tav. Sotto sequestro cantiere di Venaus. Fini: opera irrinunciabile. Fassino: ora il dialogo, dicembre 2005
Voci correlate [modifica]
Treno ad alta velocità
Galleria di base Torino Lione
NIMBY
Comitati Antirumore
Altri progetti [modifica]
Wikinotizie contiene notizie di attualità su NO TAV
Collegamenti esterni [modifica]
Il sito della società Lyon Turin Ferroviaire
Il Corridoio Europeo n° 5
Sito del tunnel di base del Gottardo
Sito di informazione NO TAV
Analoghi movimenti di contestazione erano sorti nei primi anni novanta tra Firenze, Bologna e Roma e a seguito delle contestazioni in Val di Susa tutti i movimenti NO TAV nazionali hanno ottenuto una finestra "mediatica" dove esporre i propri argomenti.
Indice[nascondi]
1 Storia del movimento NO TAV
2 Dopo il blitz di Venaus
3 Contestazioni per le Olimpiadi Invernali Torino 2006
4 Inverno 2006-2007
5 Filmografia
6 Bibliografia
7 Note
8 Voci correlate
9 Altri progetti
10 Collegamenti esterni
Storia del movimento NO TAV [modifica]
Il movimento NO TAV non ha una vera e propria data di inizio in quanto è nato spontaneamente in seguito alle prime assemblee pubbliche sull'argomento tenutesi fin dai primi anni novanta.
Ci sono state numerose manifestazioni contro il TAV, le più importanti si sono tenute il 31 maggio 2003 con una marcia da Borgone Susa a Bussoleno, il 4 giugno 2005 con un'altra marcia da Susa a Venaus, il 5 novembre 2005 con una fiaccolata da Susa a Mompantero (ca. 15.000 partecipanti), il 16 novembre 2005 con un'altra marcia da Bussoleno a Susa (ca. 80.000 partecipanti), il 6 dicembre e l'8 dicembre.
Sono stati organizzati tre presidi permanenti a Bruzolo e Borgone Susa, luoghi in cui dovevano iniziare i primi sondaggi del 2005 e Venaus dove dovrebbero iniziare la galleria geognostica (che diventerà in seguito di servizio) del tunnel di base.
All'inizio di novembre 2005 una trivella è stata sistemata nel territorio di Mompantero. Per l'esproprio dei terreni si è reso necessario l'intervento delle forze dell'ordine, a causa della ferma opposizione di membri del movimento NO TAV, dei sindaci e dei cittadini.
31 ottobre 2005 Ponte torrente Ganduja
30 nov 2005 Presidio Venaus
6 dicembre 2005 Blocco della Val di Susa
8 dicembre 2005 ritorno a Venaus
Ci sono stati momenti di forte tensione ma i manifestanti si sono sempre posti con una resistenza passiva, nonostante ciò alcuni sono stati raggiunti da denunce, poi decadute. Le forze dell'ordine hanno poi disposto dei posti di blocco nell'intero paese di Mompantero dove solo i residenti, dopo verifica dei documenti, possono passare; inoltre la tensione è tale per cui anche gli alunni per recarsi a scuola sono costretti a mostrare i documenti ai carabinieri. Il 4 novembre 2005 è stata rinvenuta sulla strada che porta a Giaglione zona non interessata dai cantieri, una scatola contenente della polvere da sparo, un pacco che non sarebbe mai potuto esplodere (secondo i carabinieri di Susa) ma che ebbe forte risalto su mass-media ; gli esponenti del movimento NO TAV hanno comunque immediatamente condannato l'episodio e se ne sono dissociati, alcuni hanno anche supposto il coinvolgimento dei servizi segreti volto a screditare il movimento.
Nella notte tra il 5 ed il 6 dicembre 2005 le forze dell'ordine hanno fatto irruzione violentemente nel presidio di Venaus per porre fine all'occupazione dei terreni su cui andrebbe costituito il futuro cantiere. Molti i manifestanti feriti e corsi in ospedale. L'8 dicembre 2005 si è tenuta una manifestazione di protesta contro i fatti riguardanti il 5-6 dicembre a Venaus: una marcia formata da circa 70.000 persone, è partita Susa con destinazione Venaus. Durante la manifestazione, in località Passeggeri, si sono verificati alcuni contatti con le forze dell'ordine che non consentivano l'ingresso sulla provinciale che porta a Venaus, ma la manifestazione ha proseguito la sua marcia salendo lungo la statale che porta a Giaglione, deviando poi per una vecchio sentiero di montagna. Giunti a Venaus, la popolazione ha divelto le reti di recinzione del cantiere e invaso i prati, bloccando così l'inizio lavori. I terreni sono stati posti sotto sequestro poi rimosso. Il movimento NO TAV ha costituito un nuovo presidio, situato di fronte al precedente, che servirà anche da osservatorio nel caso dovessero iniziare i lavori.
Dopo il blitz di Venaus [modifica]
Subito dopo il blitz della polizia a Venaus sono iniziate delle manifestazioni in tutta Italia contro la decisione del governo da parte di alcune associazioni e movimenti[1][2].
Dopo le tensioni tra i cittadini della Val di Susa e il Governo, tensioni prodotte dal blitz della polizia, la magistratura ha messo sotto sequestro i cantieri di Venaus[3], abbandonati subito dopo questa decisione dagli occupanti e dalla stessa azienda incaricata per i lavori di scavo. Parallelamente il governo, sull'onda dell'impatto mediatico dell'evento, ha promesso di istituire un tavolo di confronto, tecnico e politico, con i sindaci dei comuni coinvolti e esperti nominati da entrambe le parti. Nonostante le amministrazioni locali della Val di Susa continuino a chiedere di essere ascoltate, della commissione politica non si è più parlato. Il presidente della commissione, Mario Virano, nominato direttamente dal governo, è contestato dal movimento NO TAV per conflitto di interessi, in quanto riveste ruoli rilevanti all'interno di aziende coinvolte a vario titolo nel progetto del TAV: amministratore delegato uscente della Sitaf (che gestisce l'autostrada A32 e il Traforo stradale del Frejus), e consigliere di amministrazione ANAS.
Contestazioni per le Olimpiadi Invernali Torino 2006 [modifica]
Con il percorso verso il Piemonte della fiaccola olimpica il movimento NO TAV si fa presente lungo il percorso del tedoforo per sfruttare la vetrina mondiale offerta dall'evento olimpico. A Susa qualcuno nella folla tenta simbolicamente di calare una bandiera NO TAV sulla fiaccola. Il percorso originario doveva includere l'intera Val di Susa, ma la fiamma fu deviata, per precauzione, senza raggiungere molti paesi tra cui Avigliana.
Bisogna rilevare che non è stato effettuato nessun atto di boicottaggio verso le Olimpiadi Invernali, come invece si era paventato nei giorni precedenti.
Inverno 2006-2007 [modifica]
Con le elezioni e il governo di Centro-Sinistra, è in atto un tentativo di coniugare la necessità di creare il nuovo percorso ferroviario con le esigenze della popolazione della valle. L'attività è in corso. Alla fine di febbraio 2007, I tre partiti di centrosinistra che più avevano appoggiato il movimento NO TAV (i Verdi, i Comunisti Italiani e Rifondazione Comunista) accettano i 12 punti imposti per ricostituire il proprio governo dimissionario dal Presidente del consiglio Romano Prodi. Immediatamente vengono ammainate le bandiere di questi partiti dal presidio No Tav di Borgone (Val Susa). A livello locale (provincia di Torino) invece i partiti sovracitati continuano ad appoggiare il Movimento.
Filmografia [modifica]
Le meraviglie del mondo! di Nicola Palmeri (2006). Produzione: MizzicaFilm. Durata: 14 minuti. Musica: Uccellacci - Etnagigante. Cortometraggio.
NO TAV, gli indiani di valle di Adonella Marena (2005). Produzione: Overfilm. Durata: 54 minuti. Fotografia: Alberto Airola Montaggio: Massimo Cellerino. Musiche: Davide Belistreri e Emmanuele de Paoli.
NO TAV, fermarlo è possibile a cura del Centro Sociale Askatasuna e del Comitato di lotta popolare (2006). Durata: 75 minuti.
Valle di Susa, le ragioni di un NO di Franca Verda Hunziker e Francesco Chiesa (2006). Produzione: Televisione svizzera di lingua italiana. Durata: 33 minuti. Fotografia: Alberto Moccia. Montaggio: Marianne Quarti. Sonoro: Nino Maranesi e Renato Soldini.
Il vento che fermò il treno a cura di Riccardo Pavia e Oscar Margaira (2008). Produzione: Pronatura Piemonte. Durata: 126 minuti. Documentario.
Il cartun d'le ribelliun di Adonella Marena (2008). Produzione: Don Quixote / Djanetfilm. Fotografia: Fabio Colazzo Adonella Marena. Montaggio: Dario Castelli Marco Duretti. Musiche: Davide Balistreri. Durata: 85 minuti. Film-documentario.
Bibliografia [modifica]
Alleanza per l'opposizione a tutte le nocività. Treni ad alta nocività. Perché il treno ad alta velocità è un danno individuale e un flagello collettivo. Nautilus edizioni.
Antonio G. Calafati. Dove sono le ragioni del sì? La Tav in Val di Susa nella società della conoscenza. Edizioni SEB27.
Virgilio Bettini. Tav: i perché del NO. Edizioni UTET.
Claudio Cancelli; Giuseppe Sergi; Massimo Zucchetti. Travolti dall'alta voracità. Odradek Edizioni.
Marco Cedolin. Tav in Valle di Susa, un buio tunnel nella Democrazia. Arianna Editrice.
Centro Sociale Askatasuna e Comitato di lotta popolare. NO TAV, la valle che resiste. Editrice Velleità Alternative.
Ivan Cicconi. Le grandi opere del Cavaliere. Koiné nuove edizioni.
Tobia Imperato. Le scarpe dei suicidi. Autoproduzioni Fenix.
Ferdinando Imposimato e Giuseppe Pisauro. Corruzione ad alta velocità. Viaggio nel governo invisibile. Koinè Nuove Edizioni, 1999.
Oscar Margaira. Adesso o mai più. Edizioni del Graffio, 2005.
AA. vv. Facce NO TAV. L'opposizione popolare raccontata in 250 scatti. Tipolito Melli, 2005.
Chiara Sasso. No Tav. Cronache dalla Val di Susa. Edizioni Carta - Intra Moenia, 2006.
Chiara Sasso. Canto per la nostra valle. Diario fra qualità della vita e prepotenza della velocità. Editrice Morra.
Chiara Sasso e Luca Mercalli. Le mucche non mangiano cemento. Viaggio tra gli ultimi pastori di Valsusa e l'avanzata del calcestruzzo. Società Meteorologica Subalpina, 2004.
Donatella Della porta,Gianni Piazza LE RAGIONI DEL NO le campagne contro la tav in Val di Susa e il Ponte sullo Stretto nuova serie feltrinelli
Spinta dal Bass e Takuma FUOCHI NELLA NOTTE Un inverno in movimento. Schegge di resistenza alla follia ad alta velocità. Edizioni Centro di documentazione sulle Resistenze, 2010
Note [modifica]
^ Il resto del carlino: "No alla TAV", dicembre 2005
^ romagnaoggi.it: "No-tav: no-global nella sede della Cmc a Ravenna", dicembre 2005
^ rainews24: Tav. Sotto sequestro cantiere di Venaus. Fini: opera irrinunciabile. Fassino: ora il dialogo, dicembre 2005
Voci correlate [modifica]
Treno ad alta velocità
Galleria di base Torino Lione
NIMBY
Comitati Antirumore
Altri progetti [modifica]
Wikinotizie contiene notizie di attualità su NO TAV
Collegamenti esterni [modifica]
Il sito della società Lyon Turin Ferroviaire
Il Corridoio Europeo n° 5
Sito del tunnel di base del Gottardo
Sito di informazione NO TAV
estratto da http://it.wikipedia.org/wiki/NO_TAV
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