ROMA – La polizia della Capitale ha un sospetto: potrebbe aggirarsi per Roma un serial killer. Lo stesso, che potremmo ribattezzare ‘lo squartatore dell’Ardeatino’, che poco tempo fa ha ucciso una donna, le ha tolto gli organi e le viscere, quindi le gambe e la testa, e poi l’ha abbandonata in via di Porta Medaglia, nel quartiere Ardeatino, senza che nessuno la possa riconoscere e darle un nome. Gli uomini della squadra Mobile hanno uno strano presentimento: “Ha voluto farci trovare il corpo. Ha voluto mostrarci quello che è stato capace di combinare. Sembra un’apertura di partita, un ingaggio. Speriamo in Dio che non sia così”.
Mentre si tenta ancora di capire l’identità della ragazza, si scopre che avrebbe tentato di difendersi con tutte le proprie forze mentre l’assassino la accoltellava. L’omicida l’avrebbe finita con almeno tre violenti fendenti, alla schiena, all’emitorace sinistro (in corrispondenza del cuore), e nella zona in cui i muscoli del collo si legano al tronco. In quel momento la ragazza forse era nuda o comunque aveva altri vestiti rispetto a quelli con cui è stata trovata, perché su quelli non ci sono tracce di sangue. Lui tenta di accoltellarla, lei si difende con tutte le sue forze, finché l’assassino non ha la meglio.
Dopo di che, secondo la ricostruzione degli investigatori, inizia l’orrore. L’assassino assicura un’asola di corda all´osso pelvico di quella poveretta, per poterne sospendere il cadavere a testa in giù. E comincia il suo lavoro da macellaio. Quello che si infligge ai maiali e ai cinghiali per dissanguarne le carni. Prima un profondo taglio a X per aprire torace e ventre. Poi, la completa eviscerazione e l´espianto degli organi vitali, cuore e polmoni. L’assassino afferra infine quella che appare, per i segni che lasciato, un’ascia più che una sega (come pure si era detto in un primo momento), e spicca dal tronco testa e gambe che Dio solo sa se decida o meno di conservare.
Il corpo era stato scaricato sul posto qualche ora prima del suo ritrovamento. Questa l’ipotesi degli investigatori che indagano sul caso. Diversi testimoni hanno riferito agli inquirenti di non aver visto il corpo il giorno precedente. Ma il luogo del ritrovamento, ad un paio di metri dal ciglio della strada, oltre il guard rail, potrebbe essere casuale perché in quel punto c’è l’unica piazzola di sosta della strada. A cinquanta metri dal posto del rinvenimento ci sono due macchie di alberi su entrambi i versanti della strada. In uno di questi era nascosta una poltrona rossa con in terra un sacchetto di preservativi usati, dove solitamente si prostituiva una trans.
11 marzo 2011 11:37
Mentre si tenta ancora di capire l’identità della ragazza, si scopre che avrebbe tentato di difendersi con tutte le proprie forze mentre l’assassino la accoltellava. L’omicida l’avrebbe finita con almeno tre violenti fendenti, alla schiena, all’emitorace sinistro (in corrispondenza del cuore), e nella zona in cui i muscoli del collo si legano al tronco. In quel momento la ragazza forse era nuda o comunque aveva altri vestiti rispetto a quelli con cui è stata trovata, perché su quelli non ci sono tracce di sangue. Lui tenta di accoltellarla, lei si difende con tutte le sue forze, finché l’assassino non ha la meglio.
Dopo di che, secondo la ricostruzione degli investigatori, inizia l’orrore. L’assassino assicura un’asola di corda all´osso pelvico di quella poveretta, per poterne sospendere il cadavere a testa in giù. E comincia il suo lavoro da macellaio. Quello che si infligge ai maiali e ai cinghiali per dissanguarne le carni. Prima un profondo taglio a X per aprire torace e ventre. Poi, la completa eviscerazione e l´espianto degli organi vitali, cuore e polmoni. L’assassino afferra infine quella che appare, per i segni che lasciato, un’ascia più che una sega (come pure si era detto in un primo momento), e spicca dal tronco testa e gambe che Dio solo sa se decida o meno di conservare.
Il corpo era stato scaricato sul posto qualche ora prima del suo ritrovamento. Questa l’ipotesi degli investigatori che indagano sul caso. Diversi testimoni hanno riferito agli inquirenti di non aver visto il corpo il giorno precedente. Ma il luogo del ritrovamento, ad un paio di metri dal ciglio della strada, oltre il guard rail, potrebbe essere casuale perché in quel punto c’è l’unica piazzola di sosta della strada. A cinquanta metri dal posto del rinvenimento ci sono due macchie di alberi su entrambi i versanti della strada. In uno di questi era nascosta una poltrona rossa con in terra un sacchetto di preservativi usati, dove solitamente si prostituiva una trans.
11 marzo 2011 11:37
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