Rula Jebreal (in arabo: رولا جبريل; Haifa, 24 aprile 1973) è una giornalista e scrittrice arabo israeliana naturalizzata italiana, di etnia araba residente in Italia[1].
È iscritta all'Ordine dei giornalisti del Lazio.
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1 Biografia
2 Note
3 Bibliografia
4 Altri progetti
Biografia [modifica]
Figlia di un commerciante arabo israeliano di Gerusalemme Est e guardia della moschea di al-Aqsa, cresce a Gerusalemme e studia nel collegio Dar-At-Tifel dove si diploma nel 1991, alternando agli studi l'attività di volontariato nei campi profughi palestinesi. Nel 1993 ottiene una borsa di studio del governo italiano per studenti stranieri e si trasferisce a Bologna (*), dove tenta, invano, di entrare nell'entourage medico della Virtus Bologna come fisioterapista. Lavora inizialmente in un ospedale psichiatrico ma un incidente sul lavoro la costringe ad abbandonare la professione.
Nel 1997 inizia a collaborare con Il Resto del Carlino, Il Giorno e La Nazione, dove si occupa di cronaca cittadina e temi sociali e nel 1999 passa alla politica estera, con particolare attenzione ai conflitti mediorientali. Nel 2002, come giornalista e militante del Movimento palestinese per la democrazia e la cultura, prende parte ad una trasmissione televisiva su La7, Diario di guerra.
Nel 2003, per la stessa emittente, inizia a curare la rassegna stampa dei quotidiani in lingua araba e contemporaneamente collabora con il Il Messaggero come editorialista di politica estera. Alla fine del 2003 ottiene la conduzione dell'edizione notturna del telegiornale di La 7. Nel giugno 2004 vince il premio Mediawatch come miglior conduttrice emergente dell'anno. Nell'ottobre dello stesso anno si trasferisce con la figlia Miral, avuta dalla relazione con l'artista Davide Rivalta, da Bologna a Roma.
Nel 2005 conduce Pianeta 7, rubrica di approfondimento di esteri. Nell'estate immediatamente seguente modera il dibattito giornaliero di Omnibus Estate e successivamente, in ottobre, il "tema del giorno" del programma quotidiano Omnibus, alternandosi con Antonello Piroso. In seguito al suo passaggio in Rai, viene sostituita da Gaia Tortora che conduce la rubrica tuttora. Nello stesso anno vince il Premio Ischia Internazionale di Giornalismo per la televisione nella sezione giovani, riservato ai professionisti under 35.
Nel febbraio 2006 è ospite della trasmissione Matrix, dove rinfaccia al vicepresidente del Senato e ministro per le Riforme del governo Berlusconi Roberto Calderoli, esponente di spicco della Lega Nord, alcune sue dichiarazioni sugli immigrati rilasciate in occasione di un comizio pubblico. Questi reagisce definendo la Jebreal "quella signora abbronzata", in riferimento al colore della sua pelle. Le associazioni di categoria e varie forze politiche condannano l'espressione usata dal ministro.[2][3][4][5]
Nel settembre 2006 affianca Michele Santoro nella prima edizione del suo programma di approfondimento Anno Zero. In una puntata di questa trasmissione, mentre sta intervistando Antonio Di Pietro, un ospite non identificato dice «Una gnocca senza testa». Inizialmente l'insulto viene ritenuto diretto alla Jebreal[6]. Tuttavia il giornalista Filippo Facci, presente in trasmissione, ha riferito che l'insulto era rivolto all'altra assistente di Santoro, Beatrice Borromeo.[7] Lo stesso Santoro nella puntata di Annozero successiva ha ammesso di non sapere a chi si riferisse l'insulto. Ne è conseguita una serie di polemiche alimentate dalla trasmissione Striscia La Notizia.
Dal giugno 2007 è autrice e conduttrice di Onda Anomala, un programma settimanale di esteri in onda sul canale satellitare Rainews24. Per la casa editrice Rizzoli ha pubblicato due romanzi sui problemi della sua terra: La strada dei fiori di Miral (2004), da cui è stato tratto il film Miral, e La sposa di Assuan (2005). Il 28 settembre 2007 ha pubblicato, sempre per la Rizzoli, il saggio Divieto di soggiorno, contenente delle interviste a degli immigrati in Italia. Ora vive a New York ed è l'attuale compagna di Julian Schnabel (**).
Note [modifica]
È iscritta all'Ordine dei giornalisti del Lazio.
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1 Biografia
2 Note
3 Bibliografia
4 Altri progetti
Biografia [modifica]
Figlia di un commerciante arabo israeliano di Gerusalemme Est e guardia della moschea di al-Aqsa, cresce a Gerusalemme e studia nel collegio Dar-At-Tifel dove si diploma nel 1991, alternando agli studi l'attività di volontariato nei campi profughi palestinesi. Nel 1993 ottiene una borsa di studio del governo italiano per studenti stranieri e si trasferisce a Bologna (*), dove tenta, invano, di entrare nell'entourage medico della Virtus Bologna come fisioterapista. Lavora inizialmente in un ospedale psichiatrico ma un incidente sul lavoro la costringe ad abbandonare la professione.
Nel 1997 inizia a collaborare con Il Resto del Carlino, Il Giorno e La Nazione, dove si occupa di cronaca cittadina e temi sociali e nel 1999 passa alla politica estera, con particolare attenzione ai conflitti mediorientali. Nel 2002, come giornalista e militante del Movimento palestinese per la democrazia e la cultura, prende parte ad una trasmissione televisiva su La7, Diario di guerra.
Nel 2003, per la stessa emittente, inizia a curare la rassegna stampa dei quotidiani in lingua araba e contemporaneamente collabora con il Il Messaggero come editorialista di politica estera. Alla fine del 2003 ottiene la conduzione dell'edizione notturna del telegiornale di La 7. Nel giugno 2004 vince il premio Mediawatch come miglior conduttrice emergente dell'anno. Nell'ottobre dello stesso anno si trasferisce con la figlia Miral, avuta dalla relazione con l'artista Davide Rivalta, da Bologna a Roma.
Nel 2005 conduce Pianeta 7, rubrica di approfondimento di esteri. Nell'estate immediatamente seguente modera il dibattito giornaliero di Omnibus Estate e successivamente, in ottobre, il "tema del giorno" del programma quotidiano Omnibus, alternandosi con Antonello Piroso. In seguito al suo passaggio in Rai, viene sostituita da Gaia Tortora che conduce la rubrica tuttora. Nello stesso anno vince il Premio Ischia Internazionale di Giornalismo per la televisione nella sezione giovani, riservato ai professionisti under 35.
Nel febbraio 2006 è ospite della trasmissione Matrix, dove rinfaccia al vicepresidente del Senato e ministro per le Riforme del governo Berlusconi Roberto Calderoli, esponente di spicco della Lega Nord, alcune sue dichiarazioni sugli immigrati rilasciate in occasione di un comizio pubblico. Questi reagisce definendo la Jebreal "quella signora abbronzata", in riferimento al colore della sua pelle. Le associazioni di categoria e varie forze politiche condannano l'espressione usata dal ministro.[2][3][4][5]
Nel settembre 2006 affianca Michele Santoro nella prima edizione del suo programma di approfondimento Anno Zero. In una puntata di questa trasmissione, mentre sta intervistando Antonio Di Pietro, un ospite non identificato dice «Una gnocca senza testa». Inizialmente l'insulto viene ritenuto diretto alla Jebreal[6]. Tuttavia il giornalista Filippo Facci, presente in trasmissione, ha riferito che l'insulto era rivolto all'altra assistente di Santoro, Beatrice Borromeo.[7] Lo stesso Santoro nella puntata di Annozero successiva ha ammesso di non sapere a chi si riferisse l'insulto. Ne è conseguita una serie di polemiche alimentate dalla trasmissione Striscia La Notizia.
Dal giugno 2007 è autrice e conduttrice di Onda Anomala, un programma settimanale di esteri in onda sul canale satellitare Rainews24. Per la casa editrice Rizzoli ha pubblicato due romanzi sui problemi della sua terra: La strada dei fiori di Miral (2004), da cui è stato tratto il film Miral, e La sposa di Assuan (2005). Il 28 settembre 2007 ha pubblicato, sempre per la Rizzoli, il saggio Divieto di soggiorno, contenente delle interviste a degli immigrati in Italia. Ora vive a New York ed è l'attuale compagna di Julian Schnabel (**).
Note [modifica]
* con un diploma di fisioterapista per seguire un corso di perfezionamento (fonte: http://www.telegiornaliste.com/jebreal.htm)
(**) regista del film Miral (2010, romanzo da cui è tratto il film di Julian Schnabel interpretato da Freida Pinto) fonte: http://www.telegiornaliste.com/jebreal.htm
^ (AR) Articolo di Al Jazeera
^ "Il razzista Calderoli offende Rula Jebreal. In diretta Rifiuta le scuse alla giornalista de La7", articolo de L'Unità riportato sul sito dell'UCEI.
^ Caso Alpi: CDR TG1, Giornalisti coraggiosi danno fastidio, notizia Adnkronos, riportata dal sito Ilarialpi.it.
^ Stampa Romana, solidale con la collega Jebreal, denuncia l'atteggiamento razzista del Ministro per le Riforme, dal sito dell'Associazione Stampa Romana.
^ Sono abbronzato come Rula Jebreal, da Corriere.it
^ Rula «gnocca senza testa». Insulto in onda da Corriere.it
^ Insulto a Rula Jebreal: «È stato Giulio Sapelli», da La Stampa.it.
Bibliografia [modifica]
Miral, Rizzoli, 2010. ISBN 978-88-17-04160-7
La strada dei fiori di Miral, Milano, Rizzoli, 2004. ISBN 88-17-00373-5
La sposa di Assuan, Milano, Rizzoli, 2005. ISBN 88-17-00867-2
Divieto di soggiorno. L'Italia vista con gli occhi dei suoi immigrati, Milano, Rizzoli, 2007. ISBN 88-17-01270-X
Altri progetti [modifica]
Wikimedia Commons contiene file multimediali su Rula Jebreal
^ (AR) Articolo di Al Jazeera
^ "Il razzista Calderoli offende Rula Jebreal. In diretta Rifiuta le scuse alla giornalista de La7", articolo de L'Unità riportato sul sito dell'UCEI.
^ Caso Alpi: CDR TG1, Giornalisti coraggiosi danno fastidio, notizia Adnkronos, riportata dal sito Ilarialpi.it.
^ Stampa Romana, solidale con la collega Jebreal, denuncia l'atteggiamento razzista del Ministro per le Riforme, dal sito dell'Associazione Stampa Romana.
^ Sono abbronzato come Rula Jebreal, da Corriere.it
^ Rula «gnocca senza testa». Insulto in onda da Corriere.it
^ Insulto a Rula Jebreal: «È stato Giulio Sapelli», da La Stampa.it.
Bibliografia [modifica]
Miral, Rizzoli, 2010. ISBN 978-88-17-04160-7
La strada dei fiori di Miral, Milano, Rizzoli, 2004. ISBN 88-17-00373-5
La sposa di Assuan, Milano, Rizzoli, 2005. ISBN 88-17-00867-2
Divieto di soggiorno. L'Italia vista con gli occhi dei suoi immigrati, Milano, Rizzoli, 2007. ISBN 88-17-01270-X
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Wikimedia Commons contiene file multimediali su Rula Jebreal
estratto da http://it.wikipedia.org/wiki/Rula_Jebreal
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