Afghanistan, offensiva Usa Feriti due soldati italiani
Tratto dal sito web http://www.libero-news.it/pills/view/15491
03/07/2009 “Una battaglia infernale”. In questo modo confermato il generale Larry Nicholson, comandante del corpo dei marines, ha definito lo scontro in atto tra i soldati Usa e le truppe dei talebani in Afghanistan. L’offensiva americana, iniziata giovedì, prevede la discesa in campo di 4mila marines e 650 afghani. Essi fanno parte del contingente aggiuntivo di 21mila soldati inviato nei mesi scorsi dal presidente Obama come rinforzo ai 39mila già presenti. Sono supportati dal Pakistan, che ha dislocato le sue truppe lungo il confine in modo da tagliare le vie di fuga ai talebani. L’operazione, chiamata in codice Khanjar (colpo di spada), ha come obiettivo quello di ‘ripulire’ la valle dell’oppio. Al momento l’esercito statunitense è impegnato in violenti combattimenti nella provincia di Helmand, roccaforte (e cassaforte) dei talebani, situata nel sud del Paese: lo ha confermato il generale Nicholson. Pianificata per mesi, è scattata casualmente in concomitanza con l'annuncio del rapimento, da parte dei talebani, di un militare americano avvenuto nella provincia orientale di Paktika. "Non è coinvolto con questa operazione", hanno spiegato i portavoce Usa, sottolineando però che erano due-tre anni che i talebani non osavano sequestrare soldati americani.
L'attacco in grande stile si fonda sul presupposto che la stragrande maggioranza della popolazione sia contro i talebani. Secondo quanto riferito dal Washington Post, le truppe hanno ricevuto istruzioni di costruire i loro accampamenti in mezzo alla popolazione locale. Il senso è stato spiegato dal comandante di brigata: "Stiamo facendo le cose in modo diverso, per la massa di soldati impegati, per la velocità con cui li dispieghiamo e per il fatto che stiamo andando per restare. E perché noi terremo le posizioni, lavoreremo e costruiremo insieme le condizioni per trasferire le responsabilità della sicurezza alle forze afgane". "Un modo per arrivare a garantire la sicurezza - spiega il colonnello Eric Mellenger, citato dal Wp - è che la popolazione capisca che siamo arrivati per stare con loro ed aiutarli, non siamo arrivati per andarcene subito". L'arma segreta dell'operazione così finisce per essere un gruppo speciale di 50 marines: sono per lo più riservisti, specialisti di amministrazione civile e business management. Sono agli ordini del tenente colonnello Curtis Lee e, invece che provvedere alla pura e semplice distribuzione di denaro (come peraltro fatto in certe zone dell'Iraq) dovranno insegnare agli abitanti dell'Helmand come funziona un'amministrazione locale.
Feriti due soldati italiani - Due militari italiani sono stati leggermente feriti in seguito ad un attacco suicida. Lo ha reso noto il ministro della Difesa Ignazio La Russa. "Anche oggi c'è stato un contatto molto violento in Afghanistan, nella zona di Farah", ha detto il ministro in conferenza stampa, sottolineando che si è trattato di un "tipo diverso'' di attacco. L'attentato - ha detto La Russa - ha causato danni importanti a un mezzo Lince, ma solo due feriti leggeri fra i nostri soldati".
In concomitanza con l'offensiva americana, un gruppo di insorti è stato catturato nelle ultime 24 ore nella Valle di Musahi, 35 chilometri a sud di Kabul, in un’operazione congiunta compiuta dai militari italiani della Folgore e dai soldati dell’esercito afgano. Durante l’intervento delle truppe è stato sequestrato un buon quantitativo di armi portatili. Secondo quanto riferito dal Comando italiano a Kabul, i combattenti arrestati sarebbero tra i responsabili di molti degli attacchi compiuti nella zona contro i soldati italiani. Iniziata alle ore 4 del 2 luglio, l’operazione, che ha visto impegnati circa 600 militari tra italiani e afghani, è terminata nella notte.
Tratto dal sito web http://www.libero-news.it/pills/view/15491
03/07/2009 “Una battaglia infernale”. In questo modo confermato il generale Larry Nicholson, comandante del corpo dei marines, ha definito lo scontro in atto tra i soldati Usa e le truppe dei talebani in Afghanistan. L’offensiva americana, iniziata giovedì, prevede la discesa in campo di 4mila marines e 650 afghani. Essi fanno parte del contingente aggiuntivo di 21mila soldati inviato nei mesi scorsi dal presidente Obama come rinforzo ai 39mila già presenti. Sono supportati dal Pakistan, che ha dislocato le sue truppe lungo il confine in modo da tagliare le vie di fuga ai talebani. L’operazione, chiamata in codice Khanjar (colpo di spada), ha come obiettivo quello di ‘ripulire’ la valle dell’oppio. Al momento l’esercito statunitense è impegnato in violenti combattimenti nella provincia di Helmand, roccaforte (e cassaforte) dei talebani, situata nel sud del Paese: lo ha confermato il generale Nicholson. Pianificata per mesi, è scattata casualmente in concomitanza con l'annuncio del rapimento, da parte dei talebani, di un militare americano avvenuto nella provincia orientale di Paktika. "Non è coinvolto con questa operazione", hanno spiegato i portavoce Usa, sottolineando però che erano due-tre anni che i talebani non osavano sequestrare soldati americani.
L'attacco in grande stile si fonda sul presupposto che la stragrande maggioranza della popolazione sia contro i talebani. Secondo quanto riferito dal Washington Post, le truppe hanno ricevuto istruzioni di costruire i loro accampamenti in mezzo alla popolazione locale. Il senso è stato spiegato dal comandante di brigata: "Stiamo facendo le cose in modo diverso, per la massa di soldati impegati, per la velocità con cui li dispieghiamo e per il fatto che stiamo andando per restare. E perché noi terremo le posizioni, lavoreremo e costruiremo insieme le condizioni per trasferire le responsabilità della sicurezza alle forze afgane". "Un modo per arrivare a garantire la sicurezza - spiega il colonnello Eric Mellenger, citato dal Wp - è che la popolazione capisca che siamo arrivati per stare con loro ed aiutarli, non siamo arrivati per andarcene subito". L'arma segreta dell'operazione così finisce per essere un gruppo speciale di 50 marines: sono per lo più riservisti, specialisti di amministrazione civile e business management. Sono agli ordini del tenente colonnello Curtis Lee e, invece che provvedere alla pura e semplice distribuzione di denaro (come peraltro fatto in certe zone dell'Iraq) dovranno insegnare agli abitanti dell'Helmand come funziona un'amministrazione locale.
Feriti due soldati italiani - Due militari italiani sono stati leggermente feriti in seguito ad un attacco suicida. Lo ha reso noto il ministro della Difesa Ignazio La Russa. "Anche oggi c'è stato un contatto molto violento in Afghanistan, nella zona di Farah", ha detto il ministro in conferenza stampa, sottolineando che si è trattato di un "tipo diverso'' di attacco. L'attentato - ha detto La Russa - ha causato danni importanti a un mezzo Lince, ma solo due feriti leggeri fra i nostri soldati".
In concomitanza con l'offensiva americana, un gruppo di insorti è stato catturato nelle ultime 24 ore nella Valle di Musahi, 35 chilometri a sud di Kabul, in un’operazione congiunta compiuta dai militari italiani della Folgore e dai soldati dell’esercito afgano. Durante l’intervento delle truppe è stato sequestrato un buon quantitativo di armi portatili. Secondo quanto riferito dal Comando italiano a Kabul, i combattenti arrestati sarebbero tra i responsabili di molti degli attacchi compiuti nella zona contro i soldati italiani. Iniziata alle ore 4 del 2 luglio, l’operazione, che ha visto impegnati circa 600 militari tra italiani e afghani, è terminata nella notte.
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