Il 'Boia' Mladic è in manette. Premier: 'Ora Serbia nell'Ue'
Arrestato l'ex capo militare dei serbi in Bosnia, ricercato per genocidio dal Tribunale dell'Aja. Tadic: "Più vicini a Unione"
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boia di Srebrenica, finisce nel sacco e la Serbia ora chiede l'ingresso nell'Unione Europea. L'ex capo militare dei serbi di Bosnia, 69 anni, ricercato per genocidio e crimini contro l'umanità per i massacri della guerra negli Anni 90, è stato arrestato nel villaggio di Lazarevo, a 80 chilometri a Nord-Est di Belgrado, durante una operazione speciale delle forze di polizia. L'ex militare al servizio del presidente serbo-bosniaco
Radovan Karadzic era ricercato dal Tribunale penale internazionale dell'Aja (Tpi). Ora rimane soltanto un altro super-latitante,
Goran Hadzic, ex capo politico dei serbi di Croazia. La conferma dell'identità di Mladic è arrivata durante una conferenza stampa del presidente serbo Boris Tadic che ha ricordato all'Ue la 'promessa' fatta: chiudere i conti con il passato sanguinoso nei Balcani per poter ambire all'ingresso nell'Unione.
"ORA L'UE" - La testa di
Milorad Komadic, questo il nome fittizio dietro cui si celava Mladic nella sua latitanza, è un lasciapassare europeo per Belgrado. "Penso che per la Serbia le porte dell'Ue siano ora aperte", ha messo subito in chiaro Tadic. Nei confronti di Mladic è già stata "avviata la procedura per l'estradizione al Tribunale dell'Aja", ha ricordato il presidente, che non si aspetta reazioni o disordini da parte dei nostalgici: "La Serbia fa tutto nel rispetto delle leggi nazionali e internazionale, e continuerà a farlo". All'operazione-pulizia manca soltanto Jadzic, ma, assicura Tadic, "adesso la serbia lo arresterà". I comlimenti a Belgrado arrivano anche dall'Italia. "Si tratta di una vera e propria svolta che salutiamo con grande soddisfazione - ha detto il ministro degli Esteri
Franco Frattini -. E' un test di grande maturità democratica della Serbia, che l'avvicina ulteriormente all'Europa e all'Unione europea".
CHI E' IL "BOIA" - "Mladic - ha aggiunto Frattini - era un simbolo della pulizia etnica e della violenza brutale che costò in quegli anni la vita ad un numero altissimo di civili in quella che rimane una delle pagine più buie della storia europe". Ed effettivamente al
Boia di Srebrenica sono legate alcune delle pagine più sanguinose del passato prossimo dell'ex Jugoslavia. Uomo duro e spietato, Mladic è stato segnato dalla violenza fin da bambino. Quando ha due anni, suo padre viene ucciso dagli
ustascia croati, alleati dei nazifascisti. Da qui un odio viscerale per i croati e i musulmani. Nel 1991 esplode la guerra con la Croazia e il militare, da colonnello, comando le unità dell'esercito federale jugoslavo a Knin. Su ordine di Mladic viene pesantemente bombardata
Zara, secondo una tattica poi ripetuta durante gli assedi di
Sarajevo, Gorazde, Bihac e Srebrenica nella successiva guerra in Bosnia. In questo caso, da comandante dell'esercito dell'autoproclamata Repubblica Serba di Bosnia, Mladic mette in atto una brutale pulizia etnica: due milioni e mezzo di persone cacciate dalle loro terre e dalle loro case, campi di concentramento con migliaia di prigionieri picchiati, torturati, affamati e uccisi, stupro come arma di guerra nei confronti delle donne bosniache. Contro Mladic e l'ex presidente Karadzic l'accusa di genocidio e crimini contro l'umanità viene spiccata dal Tribunale dell'Aja già tra luglio e novembre 1995. Nel 1996 c'è il mandato di cattura internazionale. Dal 2002, dopo la caduta del presidente serbo
Slobodan Milosevic, Mladic si dà alla macchia. Fino ad oggi, quando è finita la storia di Milorad Komadic.
estratto da: http://www.libero-news.it/news/747973/Il__Boia__Mladic_%C3%A8_in_manette__Premier___Ora_Serbia_nell_Ue_.html