Pietro Berti

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VILLA BERTI - IMOLA VIA BEL POGGIO 13

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Non nobis Domine, non nobis, sed Nomini Tuo da gloriam

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Anchorage

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lunedì 23 maggio 2011

A.S. ROMA

« La Roma non ha mai pianto e mai piangerà: perché piange il debole, i forti non piangono mai. »

(Dino Viola)

L'Associazione Sportiva Roma, abbreviata in A.S. Roma o più semplicemente Roma, è una squadra società calcistica di Roma. Fu fondata il 22 luglio 1927 e milita attualmente nella Serie A del campionato italiano di calcio Nella classifica mondiale per club IFFHS di tutti i tempi (All-Time Club World Ranking), aggiornata al dicembre 2009, la Roma occupa il tredicesimo posto[1] mentre la classifica mondiale per club IFFHS relativa al periodo maggio 2010 - aprile 2011 (Club World Ranking) pone la Roma al quarantaseiesimo posto.[2]

In 84 anni di storia ha sempre partecipato, tranne che in una sola occasione (nel 1951-52), ai campionati di Serie A, vincendo 3 scudetti, 9 Coppe Italia (primato di vittorie nella competizione, condiviso con la Juventus) e 2 Supercoppe italiane. Ha terminato il campionato per undici volte al secondo posto e cinque volte al terzo; in 78 campionati di Serie A disputati dei 79 totali, la Roma è arrivata sul podio nel 24,7% delle occasioni. Dopo l'Inter, che è stata presente in tutte le edizioni, è, insieme alla Juventus, la squadra che ha partecipato a più campionati di serie A: 78 volte su 79. In ambito europeo la Roma è l'unica squadra italiana a partecipare ininterrottamente, dal 1998, ad una competizione continentale; il migliore risultato ottenuto è stata la vittoria della Coppa delle Fiere nella stagione 1960-61.

Dal 2000 è una delle tre società italiane di calcio quotate in borsa.[3]

Il simbolo della squadra è la Lupa capitolina, emblema della città di Roma; la divisa, che prende i colori dal gonfalone cittadino, è rosso scura tendente al porpora (rosso pompeiano) bordata di giallo-arancio (giallo oro o ocra).[4]

Secondo la rivista americana Forbes, in uno speciale reportage del 2008, il valore del club capitolino ammonta a 434 milioni di dollari, classificando la Roma undicesima nella graduatoria mondiale delle società più valutate e terza tra quelle italiane, dopo Milan e Juventus.[5] Nel 2010, dal rapporto annuale pubblicato da Deloitte, risulta essere la diciottesima società di calcio più ricca in Europa, con un fatturato di 122,7 milioni di euro, posizionandosi quarta tra i club italiani.[6]

La Roma è anche uno dei membri dell'ECA – Associazione dei Club Europei, organizzazione internazionale che ha preso il posto del soppresso G-14, e composta dai principali club calcistici riuniti in

consorzio al fine di ottenere una tutela comune dei diritti sportivi, legali e televisivi di fronte alla FIFA.

Indice

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Cenni storici

Dalle origini agli anni cinquanta

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Per approfondire, vedi la voce Storia dell'Associazione Sportiva Roma (dalle origini al 1950).

L'"albero genealogico" dell'AS Roma.

Italo Foschi, fondatore della A.S. Roma

Agli inizi del XX secolo nella città di Roma la pratica del foot-ball viene svolta da un gran numero di piccoli club costituiti da semplici squadre di quartiere o da rappresentative calcistiche di classi sociali ben definite.[7][8] Negli anni venti continuano ad esistere otto rappresentative cittadine nella prima divisione regionale: S.S. Alba, C.R. Juventus Audax, S.G.S. Fortitudo, S.S. Lazio, S.S. Pro Roma, U.S. Romana, Roman F.C. e C.S. Audace.[9] La squadra capitolina viene costituita il 7 giugno 1927 in Via Forlì ma la sua data di fondazione è di fatto il 22 luglio 1927, nella centralissima Via Uffici del Vicario n° 35, grazie alla fusione di tre (in realtà cinque) tra queste società calcistiche: l'Alba Audace, presieduta dall'onorevole Ulisse Igliori, il Roman e la Fortitudo Pro Roma.[9][10] Il percorso che porta alla fusione viene intrapreso dal segretario della federazione romana del Partito Nazionale Fascista: Italo Foschi, all'epoca anche membro del CONI e dirigente della Fortitudo Pro Roma e dall'onorevole Ulisse Igliori, membro del direttorio nazionale del PNF; Foschi, seguendo le direttive della Carta di Viareggio riesce nell'intento di creare un'unica società potenzialmente più competitiva.[11][12] La data di nascita della A.S. Roma è stata lungamente discussa: ufficialmente viene infatti indicato il 22 luglio 1927, data del primo ordine del giorno; in realtà sembra che l'accordo per la fusione sia stato raggiunto il 7 giugno dello stesso anno, come annunciato il giorno successivo da alcuni quotidiani romani.[13][14][15]

Nei primi anni anni trenta la Roma occupa stabilmente le parti alte della classifica, esordendo in Coppa dell'Europa Centrale già nel 1931. Protagonisti del periodo furono alcuni giocatori di spessore presenti nella rosa, quali il capitano Attilio Ferraris IV, il portiere Guido Masetti, il mediano Fulvio Bernardini ed il centravanti Rodolfo Volk.[16][17][18][19] Nel 1934 il presidente Renato Sacerdoti rinnova la squadra: cede sia Volk che il capitano Ferraris IV (quest'ultimo alla Lazio tra i malumori della tifoseria) e acquista tre giocatori argentini, tra i quali Enrico Guaita.[20][21][22][23] I tre sono protagonisti di una rocambolesca fuga nell'estate del 1935, pare a seguito di minacce circa un arruolamento nella guerra in Abissinia.[24] Della situazione, probabilmente anche a causa delle sue origini ebraiche, ne fa le spese anche il presidente Sacerdoti che si trova costretto a lasciare la presidenza; nonostante queste vicissitudini la squadra nella stagione 1935/36 si classifica seconda.[25]

La Roma del primo scudetto

Nella stagione 1941/42 la Roma conquista il suo primo scudetto, vincendo nell'ultima giornata per 2-0 contro il Modena. Il titolo è frutto, tra gli altri, dell'allenatore Alfred Schaffer e del giovane centravanti Amedeo Amadei, autore di 18 reti.[26][27] Negli anni successivi, la squadra viene sostanzialmente confermata, nonostante l'elevata età media della ristretta rosa giallorossa.[28] Anche a causa di questo motivo, terminato il conflitto mondiale e ripresi i campionati, la Roma disputa alcune stagioni particolarmente negative.[29]

Dagli anni cinquanta agli anni settanta

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Per approfondire, vedi la voce Storia dell'Associazione Sportiva Roma (1950-1979).

La formazione della Roma che giocò in Serie B conquistando la promozione

Dino Da Costa in allenamento

Gli anni quaranta si concludono con la Roma salva all'ultima giornata ed al centro di polemiche per favori arbitrali ricevuti nella penultima partita della stagione: un Roma-Novara terminato 2-1 che permette ai giallorossi di salvarsi.[30] La discesa in Serie B viene solo rimandata di un anno, nella stagione 1950/51 la squadra perde 11 partite per 1-0 e cambia numerosi allenatori, retrocedendo il 17 giugno del 1951, esattamente nove anni dopo la conquista, anch'essa all'ultima giornata, del primo scudetto.[28] La caduta nella serie cadetta spinge il vecchio presidente Renato Sacerdoti a riprendere la guida della società riuscendo a farla risalire subito nella massima serie nonostante nella stagione 51-52 vi fosse un unico posto utile per la promozione.[25] Negli anni successivi la squadra viene potenziata con acquisti di rilievo come quelli di Alcides Ghiggia e Dino Da Costa, quest'ultimo vince la classifica marcatori del 1957 con 22 reti e segna in quasi tutti i derby da lui disputati.[28][31][32] In quegli anni un altro protagonista della squadra è Giacomo Losi che per 40 anni rimane il giocatore con più presenze in assoluto con la maglia della Roma venendo appellato dai tifosi Core de Roma.[33][34] In campionato la Roma alterna buone stagioni, come il terzo posto nel 1954/55, ad altre negative come nel 1956/57 quando sfiora nuovamente la retrocessione, mentre nelle restanti annate mantiene quasi costantemente il sesto posto in classifica.[28]

Nel 1960-61 la Roma conquista la Coppa delle Fiere vincendo la doppia finale contro il Birmingham City: dopo aver pareggiato 2-2 in trasferta, i giallorossi si impongono all'Olimpico per 2-0.[35][36]

Giacomo Losi con la Coppa delle Fiere

La formazione vincitrice della seconda Coppa Italia

Pierino Prati e Giancarlo De Sisti con la maglia della Roma negli anni settanta

A questo successo seguono due vittorie in Coppe Italia. La prima viene ottenuta battendo in finale il Torino nel 1963/64, nonostante una stagione deludente conclusasi con un dodicesimo posto in classifica. La seconda affermazione giunge cinque anni dopo, al termine di un girone finale che vede la Roma sfidare il Foggia nell'ultima partita decisiva, benché ai fini della vittoria risultò determinante il successo in trasferta sul campo del Cagliari.[37]

A dispetto di tali successi la Roma durante il decennio l'attraversa una grave crisi finanziaria tale da non permettere, nel 1964, il pagamento degli stipendi ai giocatori,[38][39] Nel 1967 il presidente Franco Evangelisti, dopo alcune importanti cessioni completa il piano di risanamento delle casse societarie, trasformando la Roma in una società per azioni.[40] La squadra dispone comunque di buoni giocatori, tra i quali l'attaccante argentino Manfredini, tra i più prolifici cannonieri della storia giallorossa, la mezz'ala Lojacono e l'oriundo Angelillo. Altri protagonisti dell'epoca sono lo svedese Selmosson e l'uruguagio Schiaffino, Capello, De Sisti e l'allenatore Herrera.[28] La Roma di questi anni non riuscì mai a superare il quinto posto in classifica in campionato, per questo la stampa accusa i giocatori di condurre stile di vita poco professionale.[28]

La Roma comunque raggiunge la semifinale di Coppa delle Coppe 1969-70, perdendo però il sorteggio con la monetina avvenuto al termine della partita di spareggio conclusasi in parità.[40]

Gli anni settanta sono uno dei decenni meno gloriosi per la storia romanista: a Giacomo Losi non viene rinnovato il contratto e nell'ultimo anno della presidenza di Marchini vengono ceduti alla Juventus i tre gioielli della rosa: Spinosi, Capello e Landini.[40] La Roma, ribattezzata "Rometta", oscilla costantemente in posizioni di media classifica ad esclusione del 1974/75, quando si classifica al terzo posto e del 1978/79 quando ottiene la salvezza solo alla penultima giornata.[41] Nella stagione successiva la Roma viene rilevata da Dino Viola, che la trasforma completamente, affidando la guida tecnica a Nils Liedholm.

Dagli anni ottanta agli anni duemila

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Per approfondire, vedi la voce Storia dell'Associazione Sportiva Roma (1979-oggi).

Nils Liedholm, Bruno Conti, Dino Viola e Paulo Roberto Falcão, in una foto prima del Mondiale 1982

La Roma del secondo scudetto

Giuseppe Giannini agli esordi con la maglia della Roma

Dino Viola ottiene immediatamente buoni risultati vincendo due Coppe Italia consecutive superando in entrambe le finali il Torino ai rigori. Le partite sono caratterizzate dalle parate dei portieri e dagli errori dei giocatori, in particolare la sequenza nella finale del 1979-80 si chiude con sette errori e cinque realizzazioni.[42] In campionato la crescita societaria portò nella stagione 1980/81 al raggiungimento di un secondo posto.[43][44][45][46] Questi avvenimenti anticipano la vittoria del secondo scudetto, avvenuta nella stagione 1982-1983, sempre sotto la guida di Nils Liedholm. Della squadra fanno parte il capitano Agostino Di Bartolomei, il centrocampista Carlo Ancelotti, il brasiliano Paulo Roberto Falcão, il difensore Pietro Vierchowod, il centravanti Roberto Pruzzo e l'ala campione del mondo Bruno Conti. Nell'arco della stagione la Roma conquista il primato nelle prime giornate e lo mantiene continuativamente sino alla fine: il titolo viene conquistato l'8 maggio 1983 nello Stadio Luigi Ferraris, dopo un pareggio con il Genoa.

Nell'anno successivo, la Roma vince la sua quinta Coppa Italia e giunge in finale di Coppa dei Campioni, che nell'occasione si disputa proprio allo Stadio Olimpico di Roma. Tuttavia la squadra non riusce ad imporsi contro il Liverpool e, dopo aver concluso i tempi regolamentari per 1-1, perde il trofeo ai calci di rigore, a causa degli errori dal dischetto di Bruno Conti e Ciccio Graziani.[47] Dino Viola affida successivamente la panchina giallorossa a Sven-Göran Eriksson, che nella stagione 1985/86 vince la sesta Coppa Italia e giunge vicino a conquistare un nuovo scudetto: dopo aver recuperato 8 punti alla Juventus nel girone di ritorno, in un campionato a 16 squadre e con 2 punti per la vittoria, la squadra perde in casa alla penultima giornata contro il già retrocesso Lecce, alla sua prima esperienza in Serie A.[48] La Roma di Dino Viola perse gradualmente competività riuscendo comunque ad avere un ultimo sussulto nel 90-91; pochi mesi dopo la morte del presidente la squadra vince la sua settima Coppa Italia battendo in finale la Sampdoria campione d'Italia e raggiunge anche la finale di Coppa UEFA perdendola nella doppia sfida contro l'Inter.[49][50][51][52][53] Tra i protagonisti della stagione si annoverano il capitano di quegli anni Giuseppe Giannini e gli ultimi acquisti della presidenza quali il difensore centrale Aldair, gli attaccanti Rudi Völler e Ruggiero Rizzitelli.[54]

Morto Viola, la Roma entra in un lungo periodo di caos societario, acuito nel 1993 dall'arresto del nuovo presidente Giuseppe Ciarrapico.[55][56][57] La società viene rilevata successivamente da Franco Sensi, che rafforza la squadra, mancando tuttavia di ottenere risultati di rilievo.[58][59][60] Nel decennio si alternano nella panchina l'esperto allenatore trasteverino Carlo Mazzone, Carlos Bianchi e Zdeněk Zeman.[61] Tra i giocatori più rappresentativi del periodo figurano la punta argentina Abel Balbo, il centrocampista Amedeo Carboni, un esordiente Francesco Totti, Marco Delvecchio e Vincent Candela.[32][62]

Fabio Capello

17 giugno 2001: la Roma conquista il suo terzo scudetto

Francesco Totti alza la Coppa Italia 2008

Nell'estate del 1999 la Roma ingaggia il titolato allenatore Fabio Capello e la punta Vincenzo Montella, ai quali l'anno successivo segue una campagna acquisti tra le più dispendiose della storia giallorossa che, sostenuta dall'iniezione di capitali derivata dall'ingresso in borsa della società, ingaggia atleti di valore quali l'attaccante Batistuta, il difensore Samuel, il centrocampista Emerson e il trequartista Nakata.[63] La Roma nel 2001 si presenta quindi come pretendente per il titolo che fine stagione risucirà a vincere. La squadrà conquista quasi subito la testa della classifica senza abbandonarla per tutta la durata del torneo, tuttavia alcuni pareggi nelle ultime partite la portano a vincere il titolo solamente nell'ultima giornata grazie ad una vittoria sul Parma. Due mesi dopo la Roma vince anche la sua prima Supercoppa italiana contro la Fiorentina.

Negli anni successivi la Roma, rinforzata con l'acquisto di Antonio Cassano, si mantiene nelle prime posizioni in classifica giungendo seconda nella stagione 2001/02 e nella stagione 2003/04.[64] All'esordio nella nuova UEFA Champions League la squadra non supera il secondo girone eliminatorio nonostante si trovasse prima in classifica a due sole partite dal termine. Nell'estate del 2004 Capello lascia la Roma assieme a diversi giocatori chiudendo definitivamente un ciclo.[65][66] In questo periodo Rosella Sensi, sostituendo gradualmente alla presidenza il padre Franco, attua una politica societaria di autofinanziamento mirata a garantire il mantenimento di un adeguato livello tecnico della squadra.[67][68] Nella stagione 2005/06 la Roma ingaggia l'emergente allenatore Luciano Spalletti con il quale, anche per effetto delle sentenze sportive di Calciopoli, riesce a raggiungere il secondo posto in campionato per tre anni consecutivi.[69] La squadra alternando vittorie di prestigio e rovesci eclatanti si ritaglia anche uno spazio in Europa raggiungendo due volte i quarti di finale di Champions League e vincendo il girone eliminatorio. Tali buoni risultati si concretizzano con la vittoria di due Coppe Italia consecutive (2006/07 e 2007/08), vinte entrambe in finale contro l'Inter, ed una Supercoppa italiana nel 2007.

Nella stagione 2009/10 il dimissionario Spalletti viene sostituito dal romano Claudio Ranieri che raggiunge il secondo posto in campionato e la finale di coppa Italia, persa sempre contro i nerazzurri. Nella stagione successiva, in seguito alla sconfitta per 4-3 contro il Genoa, Ranieri si dimette per lasciare il posto all'esordiente Vincenzo Montella.[70][71]

Cronistoria

Cronistoria della Associazione Sportiva Roma

  • 1901 - Nasce il F.B.C. di Roma.
  • 1901 - Nasce il C.S. Audace.
  • 1903 - Il F.B.C. di Roma assume il nome di Roman F.C..
  • 1907 - Nasce la S.S. Alba. Campionato romano di I Categoria: Roman 3º.
  • 1908 - Nasce la S.G.S. Fortitudo. Campionato FGNI: Roman 4º (ritirato).
  • 1909 - Nessun torneo ufficiale a Roma.
  • 1910 - Campionato romano di III Categoria: Roman 2º, Fortitudo 4ª.
  • 1911 - Nasce la S.S. Pro Roma. Campionato romano di III Categoria: Roman 3º.
  • 1912 - Campionato romano di III Categoria: Roman 4º, Fortitudo 4ª, Alba 6ª.
  • 1912-13 - Roman 4º, Pro Roma 5ª, Alba 6ª.
  • 1913-14 - Roman 2º, Fortitudo 4ª, Pro Roma 6ª.
  • 1914-15 - Roman 1º, Fortitudo 4ª, Pro Roma 5ª.
  • 1915-16 - Attività sospesa a causa della guerra.
  • 1916-17 - Attività sospesa a causa della guerra.
  • 1917 - Nasce l'U.S. Romana.
  • 1917-18 - Attività sospesa a causa della guerra.
  • 1918-19 - Attività sospesa a causa della guerra.
  • 1919-20 - Fortitudo 1ª, Romana 5ª, Pro Roma 6ª, Roman 7º. Fortitudo finalista interregionale.
  • 1920-21 - Fortitudo 1ª, Pro Roma 4ª, Romana 6ª, Roman 8º. Fortitudo 2ª semifinali interregionali.
  • 1921-22 - Fortitudo 1ª, Alba 2ª, Romana 5ª, Roman 6º, Pro Roma 8ª. Fortitudo in finalissima.
  • 1922-23 - Alba 2ª, Fortitudo 3ª, Romana 4ª, Roman 6º. Alba 2ª semifinali interregionali.
  • 1923-24 - Alba 1ª, Fortitudo 2ª, Romana 5ª. Alba finalista Lega Sud.
  • 1924 - La S.S. Pro Roma assorbe la U.S. Romana.
  • 1924-25 - Alba 1ª, Fortitudo 3ª, Pro Roma 5ª. Alba in finalissima.
  • 1925-26 - Alba 1ª, Fortitudo 2ª, Roman 5º, Pro Roma 6ª. Alba in finalissima.
  • 1926 - S.S. Alba e C.S. Audace si fondono nella U.S. Alba Audace.
  • 1926 - S.G.S. Fortitudo e S.S. Pro Roma si fondono nella S.S. Fortitudo Pro Roma.
  • 1926-27 - Divisione Nazionale: Alba Audace 9ª nel Girone A, Fortitudo Pro Roma 10ª nel Girone B.

  • 1927 - 22 luglio. S.S. Alba, S.G.S. Fortitudo e Roman F.C. si fondono nella A.S. Roma.
  • 1927-28 - 8ª nel Girone B Divisione Nazionale. Vince la Coppa CONI.
  • 1928-29 - 3ª nel Girone A Divisione Nazionale.
  • 1929-30 - 6ª in Serie A.


  • 1940-41 - 11ª in Serie A. Finalista in Coppa Italia.
  • 1941-42 - Scudetto.svg Campione d'Italia.
  • 1942-43 - 9ª in Serie A.
  • 1944 - 2ª nel Campionato romano di guerra. Vince il Campionato romano supplementare di guerra.
  • 1945 - Vince il Campionato romano di guerra.
  • 1945-46 - 6ª nel Girone Finale Divisione Nazionale.
  • 1946-47 - 15ª in Serie A.
  • 1947-48 - 17ª in Serie A.
  • 1948-49 - 14ª in Serie A.
  • 1949-50 - 17ª in Serie A.


  • 1960-61 - 5ª in Serie A. Vince laUEFA - Inter-Cities Fairs Cup.svgCoppa delle Fiere.
  • 1961-62 - 5ª in Serie A.
  • 1962-63 - 5ª in Serie A.
  • 1963-64 - 12ª in Serie A. Vince la Coccarda Coppa Italia.svg Coppa Italia.
  • 1964-65 - 9ª in Serie A.
  • 1965-66 - 8ª in Serie A.
  • 1966-67 - 10ª in Serie A.
  • 1967-68 - 10ª in Serie A.
  • 1968-69 - 8ª in Serie A. Vince la Coccarda Coppa Italia.svg Coppa Italia. Finalista in Coppa di Lega Italo-Inglese.
  • 1969-70 - 11ª in Serie A.

  • 1970-71 - 6ª in Serie A. Vince il Trofeo Nazionale di Lega - A. Picchi.
  • 1971-72 - 7ª in Serie A. Vince il Torneo Anglo-Italiano
  • 1972-73 - 11ª in Serie A.
  • 1973-74 - 8ª in Serie A.
  • 1974-75 - 3ª in Serie A.
  • 1975-76 - 10ª in Serie A.
  • 1976-77 - 8ª in Serie A.
  • 1977-78 - 8ª in Serie A.
  • 1978-79 - 12ª in Serie A.
  • 1979-80 - 7ª in Serie A. Vince la Coccarda Coppa Italia.svg Coppa Italia.

  • 1980-81 - 2ª in Serie A. Vince la Coccarda Coppa Italia.svg Coppa Italia.
  • 1981-82 - 3ª in Serie A.
  • 1982-83 - Scudetto.svg Campione d'Italia.
  • 1983-84 - 2ª in Serie A. Vince la Coccarda Coppa Italia.svg Coppa Italia. Finalista in Coppa dei Campioni.
  • 1984-85 - 7ª in Serie A.
  • 1985-86 - 2ª in Serie A. Vince la Coccarda Coppa Italia.svg Coppa Italia.
  • 1986-87 - 7ª in Serie A.
  • 1987-88 - 3ª in Serie A.
  • 1988-89 - 8ª in Serie A.
  • 1989-90 - 6ª in Serie A.

  • 1990-91 - 9ª in Serie A. Vince la Coccarda Coppa Italia.svg Coppa Italia. Finalista in Coppa UEFA.
  • 1991-92 - 5ª in Serie A. Finalista in Supercoppa italiana.
  • 1992-93 - 10ª in Serie A. Finalista in Coppa Italia.
  • 1993-94 - 7ª in Serie A.
  • 1994-95 - 5ª in Serie A.
  • 1995-96 - 5ª in Serie A.
  • 1996-97 - 12ª in Serie A.
  • 1997-98 - 4ª in Serie A.
  • 1998-99 - 5ª in Serie A.
  • 1999-00 - 6ª in Serie A.

  • 2000-01 - Scudetto.svg Campione d'Italia.
  • 2001-02 - 2ª in Serie A. Vince laSupercoppaitaliana.pngSupercoppa italiana.
  • 2002-03 - 8ª in Serie A. Finalista in Coppa Italia.
  • 2003-04 - 2ª in Serie A.
  • 2004-05 - 8ª in Serie A. Finalista in Coppa Italia.
  • 2005-06 - 2ª in Serie A.[72] Finalista in Coppa Italia.
  • 2006-07 - 2ª in Serie A. Vince la Coccarda Coppa Italia.svg Coppa Italia. Finalista in Supercoppa italiana.
  • 2007-08 - 2ª in Serie A. Vince laSupercoppaitaliana.pngSupercoppa italiana e la Coccarda Coppa Italia.svg Coppa Italia.
  • 2008-09 - 6ª in Serie A. Finalista in Supercoppa italiana.
  • 2009-10 - 2ª in Serie A. Finalista in Coppa Italia.

  • 2010-11 - 6ª in Serie A. Finalista in Supercoppa italiana.

Simboli della A.S. Roma

Lo stemma

Anzalone presenta il nuovo logo della società ideato da Gratton nel 1978

Lo stemma in una delle prime versioni

Il lupetto

L'attuale logo della Roma è il restyling del primo stemma, quello che la società adottò dalla sua fondazione fino alla fine degli anni settanta. Nel 1978, l'ultimo anno di Anzalone alla presidenza della squadra, durante un'amichevole negli Stati Uniti contro i New York Cosmos, i dirigenti giallorossi ebbero occasione di osservare come in America lo sport fosse trainato principalmente dal merchandising e dalla vendita di prodotti legati alla squadra.[73] La proprietà decise pertanto di istituire un ufficio per la pubblicità, diretto dal grafico Piero Gratton, il quale realizzò un nuovo logotipo per la società giallorossa, affinché si potessero successivamente creare una serie di prodotti per la vendita legati ad esso.[74] La lupa capitolina non poteva essere registrata come marchio, così venne creato il celebre lupetto nero stilizzato con l'occhio rosso, che spesso compariva incorniciato da due cerchi concentrici giallo-rossi. Insieme al lupetto venne creato anche un secondo logo, un "R" stilizzata, giallo rossa e nera ma, a differenza del più celebre lupetto, non ebbe molta fortuna. Il lupetto ha accompagnato le maglie giallorosse fino alla stagione 1996-1997.

Il 20 luglio 1997, grazie ad un accordo con il Comune di Roma, venne concesso un permesso speciale alla società capitolina per poter utilizzare il simbolo della lupa e riproporre, così, una nuova versione dello stemma, ispirato a quello originale che aveva caratterizzato la società dagli albori fino agli anni settanta. Venne così creato l'attuale simbolo della società.[39]

Dal 2007, il lupetto di Gratton viene riproposto sulla terza divisa da gara, sulle tute e le maglie da allenamento.

L'inno

L'inno ufficiale della A.S. Roma è Roma (non si discute si ama) meglio noto con il nome di Roma Roma, con il testo di Antonello Venditti e Sergio Bardotti e la musica di Antonello Venditti e Giampiero Scalamogna, meglio noto con il nome d'arte di Gepy & Gepy.[75][76][77] Il brano venne proposto per la prima volta durante la partita Roma-Fiorentina del 1974 per festaggiare la marcatura di Penzo, circostanza questa rimasta isolata, in seguito verrà infatti diffuso all'ingresso in campo delle squadre.[78]. Nella stagione 1977-78 venne sostituito dal brano Forza Roma Forza Lupi di Lando Fiorini, sembra per volontà del presidente Viola che non gradiva avere un inno composto da un cantautore all'epoca politicamente esposto come Venditti. Forza Roma Forza Lupi verrà a sua volta sostituito da Grazie Roma, composto sempre da Antonello Venditti nel 1983 in occasione della vittoria del secondo scudetto giallorosso. Durante gli anni novanta Roma (non si discute si ama) ritornò ad essere l'inno ufficiale della Roma mentre Grazie Roma viene proposto al termine delle partite in caso di vittoria della squadra.

Prima degli anni settanta, benché non si trattasse di inni ufficiali, diversi motivi vennero scritti per la squadra, tra questi vi è La Canzone di Testaccio composta da A. Fragna e Toto Castellucci nei primi anni trenta, la cui memoria è dovuta prevalentemente al giornalista Sandro Ciotti che ne inserì una versione registrata da Vittorio Lombardi in un volume sonoro pubblicato per i 50 anni dell'Associazione.[79] Sempre di Toto Castellucci vi sono numerosi brani composti tra gli anni trenta e gli anni cinquanta.[80]

Tra gli autori contemporanei che hanno dedicato uno o più brani alla Roma riscuotendo i favori del pubblico si possono annoverare Brusco, Marco Conidi e Riccardo Angelini, meglio conosciuto come Er Galopeira.[81]

Qui di seguito un elenco di alcuni i brani dedicati alla As Roma:

Anno
Titolo
Autori
Interpreti
Codice pubblicazione
Note

1962
Forza Roma
Claudio Villa
SP-1153

1972
Centomila Giallorossi
Silvio Silvestri
S.G.L. 2834/2

1972
Roma de Noantri
Silvio Silvestri

1975
Passa La Roma, Metteteve 'n Ginocchio
Lablion/Crino
Alvaro Amici
Nel disco sono contenuti altri 4 brani:
Stornelli de la Roma (parte 1), Stornelli de la Roma (parte 2) e So' finiti i tempi cupi.[82]

1975
Roma (non si discute, si ama)
Venditti/bardotti/Scalamogna
Antonello Venditti
RCA Italiana, TPBO 1087
Il 9 gennaio 1975 il Presidente Anzalone adottò questo brano come inno ufficiale della As Roma. Poi, nella stagione 1977/1978 il Presidente Viola gli preferì Forza Roma di Lando Fiorini. Ben presto però la canzone interpretata da Antonello Venditti si consolidò definitvamente come l'inno ufficiale della Roma.

1975
Derby
A. Venditti
Antonello Venditti con l'esecuzione musicale della Pyrol's Band
RCA Italiana, TPBO 1087
Lato B di Roma (non si discute, si ama)

1980
La canzona di Testaccio
A. Fragna/T. Castellucci
Vittorio Lombardi
SP-1153
Brano originariamente scritto nel 1931 per omaggiare la squadra e lo storico stadio Campo Testaccio, registrata con strumenti rudimentali per riproporre al meglio l'atmosfera e le sensazioni degli anni trenta.

1982
Forza Roma
Silvano Polidori-Lando Fiorini
Lando Fiorini
Questo brano è molto caro ai tifosi giallorossi, perché è stato l'inno ufficiale della As Roma dal 1977 al 1983, anno della vittoria del secondo scudetto.

1983
Falcão
J. Ben
Jorge Ben
Brano scritto nell'anno del secondo scudetto romanista in onore del brasiliano Paulo Roberto Falcão, protagonista della vittoria e particolarmente amato dalla tifoseria.

1983
Grazie Roma
A. Venditti
Antonello Venditti
Brano scritto dopo la vittoria del secondo scudetto, pubblicato per la prima volta nell'album Live Circo Massimo. Attualmente questo brano viene fatto ascoltare nelle partite casalinghe della As Roma dopo ogni vittoria.

1983
LA ROMA DER 1983
D'antoni - Dantoni - Castellucci
Alvaro Amici
Il disco comprende due brani: La squadra del mio cuore e La Roma del 1983.[83]

1996
Romanisti deppiù
Santarita Sakkascia
Santarita Sakkascia
Brano contenuto in Arriveduar, quinto album della band punk rock demenziale romana. I Santarita hanno manifestato un grandissimo attaccamento alla squadra della loro città anche in altri brani ma questo è il più emblematico.

2001
Ancora e Ancora
Brusco
Brusco
Brano scritto e interamente dedicato alle gesta della squadra e della società che di lì a poco avrebbe conquistato il terzo scudetto della storia della As Roma.

2001
Che c'è
A. Venditti
Antonello Venditti
Brano scritto dopo la vittoria del terzo scudetto ed interpretato per la prima volta al Circo Massimo, durante la festa scudetto del 24 giugno 2001.

2003 (da confermare)
Le Gesta del Presidente Dino Viola
S.Catoni/M&G. Gentile
S. Catoni
Brano reso popolare da una nota trasmissione radiofonica romana.

2006
Mai sola mai
M. Conidi
Marco Conidi
Brano reso celebre da una nota emittente radiofonica romana, che lo utilizza ancora frequentemente nel corso delle sue trasmissioni.

2006
Anch'io sono Francesco
M. Conidi
Marco Conidi
Brano dedicato espressamente al Capitano romanista Francesco Totti.

Gli stadi

La Roma al Motovelodromo Appio.

Tifosi sul Monte dei Cocci al Campo Testaccio.

Nella città di Roma sul finire degli anni '20 solo la Lazio e l'Audace avevano dei campi di gioco capaci di ospitare un discreto numero di spettatori: gli impianti erano quello del Rondinella ed il Motovelodromo Appio; quest'ultimo apparteneva al Audace e fu tra i principali motivi della sua fusione con la più quotata Alba nel 1926.[84] Il Motovelodromo nel 1927 sarà teatro delle prime partite della Roma, che saltuariamente giocherà anche al Campo Rondinella e allo Stadio Nazionale del PNF.[85][86]

La Fortitudo giocava nel Campo Aurelio Madonna del Riposo un piccolo impianto sito all'interno della Pineta Sacchetti mentre il Roman disponeva del campo Due Pini - il primo vero impianto calcistico di Roma, situato nell'area dove oggi si trova il Tennis Club Parioli - che aveva piccole tribune in legno e degli spogliatoi.[86][87][88] La Fortitudo aveva in progetto la costruzione di un impianto in stile inglese nel quartiere di Testaccio e tale progetto venne ripreso dalla Roma a fusione avvenuta.[87] Tra i costruttori dell'impianto figura l'Ing. Silvio Sensi, padre di Franco Sensi, che disegnò lo stadio e procurò il legno per le tribune.[89][90] A quel periodo è legata una delle più significative pagine della storia romanista: il pubblico assisteva agli incontri da tribune in legno dipinte di giallo-rosso spingendo la squadra con il proprio tifo (non sempre attento ai canoni della sportività), rendendo “Campo Testaccio” uno dei terreni tra i più temuti fra gli avversari dell'epoca.[91][92] La Roma giocò a Testaccio fino alla stagione 39-40, l'impianto venne abbandonato poiché dava segni di cedimento ed aveva subito ristrutturazioni che ne avevano sensibilmente ridotto i posti.[93] Nella stagione 40-41 la squadra si spostò nello Stadio Nazionale del PNF, ampliato nel 1934 per i mondiali di calcio, dove vinse il suo primo scudetto.[94] L'impianto, rinominato semplicemente Stadio Torino dopo la tragedia di Superga, venne utilizzato dalla società fino al 1953, vide quindi la retrocessione del 1951 e la stagione in Serie B l'anno successivo.[94]

Nella stagine 53-54 la Roma si spostò nello Stadio Olimpico, ristrutturato ed inaugurato nel 1953, dove gioca le partite casalinghe ancora oggi.[95] L'impianto ha subito diverse modifiche negli anni, le più corpose sono avvenute negli anni novanta con la demolizione di quasi tutto il vecchio impianto e la relativa ricostruzione.[96] Con tale opera venne installata una copertura che chiuse la visuale del campo dalla collina di Monte Mario che sorge alle spalle dello stadio e da dove moltissime persone ogni domenica si radunavano per vedere gli incontri analogamente con quanto accadeva al campo di Testaccio con i tifosi stipati sul Monte dei Cocci.[97]

Tifoseria

Exquisite-kfind.png
Per approfondire, vedi la voce Tifoseria dell'Associazione Sportiva Roma.

Tifosi allo Stadio Olimpico dopo la sua ristrutturazione.

La tifoseria organizzata giallorossa è concentrata all'interno della "Curva Sud" dello Stadio Olimpico.

Negli anni settanta le curve dello Stadio Olimpico ancora non erano di "proprietà" delle tifoserie: la curva Sud venne occupata stabilmente ed esclusivamente dai tifosi giallorossi dopo che l'11 marzo del 1973 ne erano stati allontanati i pochi tifosi della Lazio che ancora vi si recavano in occasione dei derby.

Il 9 gennaio 1977 in occasione della gara Roma-Sampdoria (terminata con il punteggio di 3-0 per la squadra di casa) e seguendo l'esempio dei primi gruppi di ultras italiani che si davano da fare (ad esempio gli Ultras Granata del Torino), tutti i gruppi che si erano formati in curva (Guerriglieri della Curva Sud, Panthers, Boys, Fossa dei Lupi) decisero di unirsi in un unico gruppo organizzato, il Commando Ultrà Curva Sud (noto anche come CUCS).

Dal 1977 fino al 1987 (anno in cui il gruppo si scisse a seguito dei contrasti interni nati dall'arrivo in giallorosso dell'ex calciatore della Lazio Lionello Manfredonia) il CUCS fu uno dei più importanti gruppi organizzati italiani. Il Commando Ultrà Curva Sud si sciolse definitivamente nel 1999 per essere poi sostituito dal nuovo gruppo maggioritario, gli A.S. Roma Ultras[98][99].

A partire dalla stagione 2004/05 e a seguito dello scioglimento di tale gruppo, la Curva Sud è rimasta luogo di esistenza di numerosi gruppi autonomi, che non hanno una vera e propria prevalenza sugli altri.

Secondo ad alcuni sondaggi sul numero di tifosi per squadra la Roma si colloca al quarto posto tra le società italiane. Viene posizionata dietro Juventus, Milan, Inter e Napoli.[100]

Rosa 2010/2011

Dal sito internet ufficiale della società.[101]

N.
Ruolo
Giocatore

1
Bandiera della Romania
P
Bogdan Lobonţ

3
Bandiera dell'Italia
D
Paolo Castellini

4
Bandiera del Brasile
D
Juan

5
Bandiera della Francia
D
Philippe Mexès

7
Bandiera del Cile
C
David Pizarro

9
Bandiera del Montenegro
A
Mirko Vučinić

10
Bandiera dell'Italia
A
Francesco Totti (capitano)

11
Bandiera del Brasile
C
Rodrigo Taddei

15
Bandiera dell'Italia
D
Simone Loria

16
Bandiera dell'Italia
C
Daniele De Rossi (vice capitano)

17
Bandiera della Norvegia
D
John Arne Riise

20
Bandiera dell'Italia
C
Simone Perrotta

22
Bandiera dell'Italia
A
Marco Borriello

N.
Ruolo
Giocatore

23
Bandiera dell'Italia
C
Leandro Greco

25
Bandiera dell'Argentina
D
Guillermo Burdisso

27
Bandiera del Brasile
P
Júlio Sérgio

29
Bandiera dell'Argentina
D
Nicolás Burdisso

30
Bandiera del Brasile
C
Fabio Simplicio

32
Bandiera del Brasile
P
Doni

33
Bandiera dell'Italia
C
Matteo Brighi

40
Bandiera della Romania
P
Alex Daniel Pena

45
Bandiera dell'Italia
C
Stefano Pettinari

47
Bandiera dell'Italia
C
Gianluca Caprari

77
Bandiera dell'Italia
D
Marco Cassetti

87
Bandiera dell'Italia
C
Aleandro Rosi

94
Bandiera della Francia
A
Jérémy Menez

In prestito

N.
Ruolo
Giocatore

Bandiera del Ghana
C
Ahmed Barusso (in prestito al Livorno)

Bandiera della Romania
C
Adrian Stoian (in prestito al Pescara)

Bandiera dell'Italia
C
Claudio Della Penna (in prestito alla Ternana)

Bandiera dell'Italia
C
Marco D'Alessandro (in prestito al Livorno)

Bandiera dell'Italia
D
Simone Sini (in prestito al Lecce)

Bandiera dell'Italia
C
Andrea Bertolacci (in prestito al Lecce)

Bandiera dell'Italia
D
Alessandro Malomo (in prestito all' Hellas Verona)

Bandiera dell'Italia
D
Alessandro Crescenzi (in prestito al Crotone)

Bandiera dell'Italia
A
Filippo Maria Scardina (in prestito al Como)

Bandiera dell'Italia
P
Valerio Frasca (in prestito al Villacidrese)

Bandiera dell'Italia
C
Enrico Citro (in prestito alla Cavese)

Bandiera dell'Italia
C
Daniele Sciarra (in prestito alla Aversa Normanna)

Bandiera dell'Italia
A
Stefano Okaka (in prestito al Bari)

Bandiera del Brasile
D
Cicinho (in prestito al Villarreal)

Bandiera del Portogallo
D
Vitorino Antunes (in prestito al Livorno)

Bandiera del Brasile
C
João Paulo Fernando Marangon (in prestito al Igea Virtus Barcellona)

Staff tecnico

Dal sito internet ufficiale della società.[102]

Allenatore:
Bandiera dell'Italia Vincenzo Montella

Allenatore in seconda:
Bandiera dell'Italia Daniele Russo

Allenatore dei portieri:
Bandiera dell'Italia Guido Nanni

Collaboratore tecnico:
Bandiera dell'Italia Luca Franceschi

Preparatore atletico:
Bandiera dell'Italia Riccardo Capanna

Preparatore atletico:
Bandiera dell'Italia Vito Scala

Preparatore atletico:
Bandiera dell'Italia Paolo Bertelli

Rose delle stagioni precedenti

[espandi]

v · d · m

A.S. Roma – Archivio delle stagioni

1927-28 · 1928-29 · 1929-30 · 1930-31 · 1931-32 · 1932-33 · 1933-34 · 1934-35 · 1935-36 · 1936-37 · 1937-38 · 1938-39 · 1939-40 · 1940-41 · 1941-42 · 1942-43 · 1943-44 · 1944-45 · 1945-46 · 1946-47 · 1947-48 · 1948-49 · 1949-50 · 1950-51 · 1951-52 · 1952-53 · 1953-54 · 1954-55 · 1955-56 · 1956-57 · 1957-58 · 1958-59 · 1959-60 · 1960-61 · 1961-62 · 1962-63 · 1963-64 · 1964-65 · 1965-66 · 1966-67 · 1967-68 · 1968-69 · 1969-70 · 1970-71 · 1971-72 · 1972-73 · 1973-74 · 1974-75 · 1975-76 · 1976-77 · 1977-78 · 1978-79 · 1979-80 · 1980-81 · 1981-82 · 1982-83 · 1983-84 · 1984-85 · 1985-86 · 1986-87 · 1987-88 · 1988-89 · 1989-90 · 1990-91 · 1991-92 · 1992-93 · 1993-94 · 1994-95 · 1995-96 · 1996-97 · 1997-98 · 1998-99 · 1999-00 · 2000-01 · 2001-02 · 2002-03 · 2003-04 · 2004-05 · 2005-06 · 2006-07 · 2007-08 · 2008-09 · 2009-10 · 2010-11

Giocatori

Exquisite-kfind.png
Per approfondire, vedi le voci Categoria:Calciatori dell'A.S. Roma e Lista dei capitani dell'Associazione Sportiva Roma.

Agostino Di Bartolomei, capitano indimenticato del secondo scudetto

Giocatori campioni del mondo

Di seguito l'elenco dei giocatori che hanno vinto il campionato mondiale di calcio durante il periodo di militanza nella Roma:

Sedi sociali

Le sedi della Associazione Sportiva Roma[103]

Romaasstemma.png

Sedi sociali della Roma

Sedi sociali della Roma

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Presidenti

Elenco cronologico

Di seguito l'elenco dei presidenti della Roma dall'anno della fondazione fino a oggi.[103]

Romaasstemma.png

I presidenti della Roma

I presidenti della Roma

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Elenco in base agli anni di presidenza

Romaasstemma.png

I presidenti della Roma per longevità

I presidenti della Roma per longevità

  • 15 anni
Franco Sensi (1993-2008)
  • 13 anni
Renato Sacerdoti (1928-1935 e 1952-1958)
  • 12 anni
Dino Viola (1979-1991)
  • 8 anni
Gaetano Anzalone (1971-1979)
  • 5 anni
Igino Betti (1936-1941)
Pietro Baldassarre (1944-1949)
  • 4 anni
Anacleto Gianni (1958-1962)
  • 3 anni
Pier Carlo Restagno (1949-1952)
Francesco Marini Dettina (1962-1965)
Franco Evangelisti (1965-1968)
Rosella Sensi (2008-in corso)
  • 2 anni
Edgardo Bazzini (1941-1943)
Alvaro Marchini (1969-1971)
Giuseppe Ciarrapico (1991-1993)
  • 1 anno
Italo Foschi (1927-1928)
Vittorio Scialoja (1935-1936)
Francesco Ranucci (1968-1969)
  • meno di un anno
Romolo Vaselli (1952)
Flora Viola (1991)
Ciro Di Martino (1993)
Pietro Mezzaroma (1993)

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Allenatori e Direttori tecnici

Cronistoria

La Roma del 3º posto di Liedholm nella stagione 1974-1975

Lo svedese Nils Liedholm ha allenato la Roma in quattro periodi differenti. Durante il primo periodo, tra il 1974 e il 1977, sotto la presidenza di Gaetano Anzalone riuscì a conseguire uno storico terzo posto (il miglior risultato in serie A dalla stagione 1954-1955). Dopo aver vinto nel 1979 col Milan lo scudetto "della stella" Dino Viola riuscì a riportarlo a Roma dove rimase fino al 1984: in questi cinque anni raggiunse lo scudetto nella stagione 1982-1983, tre Coppe Italia (1979-80, 1980-81, 1983-84) e la finale di Coppa dei Campioni del 1984 persa ai rigori col Liverpool. Tornò a Roma per altre due stagioni (1987-1989) raggiungendo un terzo posto. Infine, nel 1997 il presidente Franco Sensi lo richiamò per sostituire l'esonerato Carlòs Bianchi in tandem con l'allenatore della squadra Primavera Ezio Sella. Con 12 stagioni è non solo l'allenatore più longevo ma anche quello più vincente della storia della Roma.[104]

Con cinque stagioni, Fabio Capello è il secondo allenatore più longevo della storia Roma (dal 1999 al 2004): dopo aver vinto 4 campionati col Milan, conquistò nella capitale il terzo scudetto nella stagione 2000-2001 e una Supercoppa italiana. Raggiunse anche 2 secondi posti.

Anche Luciano Spalletti ha guidato la squadra per cinque campionati, dal 2005 al 2010 raggiungendo 2 Coppe Italia (2006-07, 2007-08) e una Supercoppa italiana. In poco più quattro stagioni raggiunse 3 secondi posti, un sesto posto, due quarti e un ottavo di finale in Champions League. Durante la sua quinta stagione, si dimise dopo sole 2 giornate: al suo posto subentrò nel settembre 2009 Claudio Ranieri.

Con questi tre allenatori la Roma ha conquistato 10 dei suoi 15 trofei del suo Palmarès.

I restanti 5 trofei furono vinti da altrettanti allenatori differenti. L'ungherese Alfred Schaffer portò nella capitale il primo scudetto 1941-1942 della storia. Bisognerà attendere poi 19 anni per vedere un nuovo trofeo nella bacheca giallorossa.

La rosa della Roma di Alfredo Foni vincitrice della Coppa delle Fiere

Herrera con Capello ai tempi della Roma

Reduce da 2 Coppe dei Campioni col Real Madrid il nuovo allenatore giallorosso Luis Carniglia vinse la finale della Coppa delle Fiere 1961 (odierna Europa League) raggiunta dalla squadra giallorossa nella stagione precedente sotto la guida tecnica di Alfredo Foni, a sua volta arrivato dall'Inter dopo la conquista di 2 scudetti. Foni verrà prima richiamato la stagione successiva (subentrando a Carniglia nel 1962) per poi essere sostituito la stagione successiva da Luis Miró il quale, pur raggiungendo la finale di Coppa Italia non verrà riconfermato per la stagione successiva. Al suo posto venne chiamato il tecnico argentino Juan Carlos Lorenzo, approdato direttamente dalla Lazio: Lorenzo pur vincendo la finale di Coppa Italia 1963-1964 (raggiunta, come detto, sotto la precedente guida di Luis Miró) non riuscì ad evitare l'esonero da parte del presidente Francesco Marini-Dettina.

La Roma guidata da Gustavo Giagnoni 1977-1978

Dopo tre stagioni (1965-98) sotto la guida del mago di Turi Oronzo Pugliese, proveniente dal sorprendente Foggia, il presidente Alvaro Marchini decise di chiamare il mago Helenio Herrera reduce dai successi nazionali e internazionali con l'Inter: rimase sulla panchina della Roma per cinque stagioni riuscendo a vincere la Coppa Italia 1968-1969 e il Torneo Anglo-Italiano. Herrera collezionò anche 2 esoneri: nel 1971 venne sostituito da Luciano Tessari ma, il nuovo presidente Gaetano Anzalone, subentrato a Marchini decise a sorpresa di richiamarlo in panchina.

La rosa della Roma 1971-72 con Herrera

Tuttavia nel 1973 Herrera venne nuovamente esonerato e sostituito da Antonio Trebiciani.

La rosa della Roma 1984-85 con Sven-Göran Eriksson DT e Roberto Clagluna allenatore

Dopo la breve parentesi (solo 7 giornate) di Manlio Scopigno vincitore del memorabile scudetto col Cagliari di Gigi Riva inizierà per la Roma l'era svedese: infatti, se si escludono i pochi mesi sotto la gestione di Gustavo Giagnoni (1977-78) sulla panchina romanista si alternarono per ben 13 anni due tecnici svedesi: Nils Liedholm (1973-77, 1979-1984 e 1987-1989) e Sven-Göran Eriksson (1984-87). Eriksson, in mancanza del patentino di allenatore venne nominato Direttore tecnico e quindi affiancato nella stagione 1984-1985 da Roberto Clagluna e in quella successiva da Angelo Benedicto Sormani. La Roma vinse la Coppa Italia 1985-1986, sfiorando la vittoria in campionato, dopo una clamorosa rimonta sulla Juventus. Nel 1987 Eriksson fu esonerato e al suo posto venne chiamato lo stesso Sormani, il quale, confermato per la stagione successiva, affiancherà sulla panchina Liedholm, tornato nuovamente a Roma e a sua volta nominato Direttore tecnico.

Nel 1989, chiuso il rapporto col barone Liedholm e in attesa dell'arrivo di Ottavio Bianchi, ancora sotto contratto col Napoli, Viola ingaggiò Gigi Radice, il tecnico dello storico scudetto del Torino del 1979. Dopo una buona stagione Radice lasciò quindi il posto all'ex allenatore del Napoli campione d'Italia Ottavio Bianchi che, oltre a vincere la Coppa Italia 1990-1991, raggiunse anche la finale di Coppa Uefa persa però contro l'Inter di Trapattoni. L'anno dopo sbarcò da Genova, dove aveva vinto un campionato con la Sampdoria, lo jugoslavo Vujadin Boskov: sarà nominato Direttore tecnico con Narciso Pezzotti nel ruolo di allenatore. La stagione si concluderà tuttavia con un deludente decimo posto.

Nel 1993 arrivò Carlo Mazzone insieme al quale si inaugura anche la stagione della lunga presidenza di Franco Sensi: il tecnico romano rimarrà per 3 stagioni raggiungendo un settimo e due quinti posti. Dopo un anno interlocutorio, con l'esonero del tecnico argentino Bianchi (che aveva vinto in Argentina la Coppa Libertadores) Sensi decise a sorpresa di portare sulla sponda giallorossa il tecnico laziale Zdenek Zeman. Nonostante un quarto e un quinto posto sotto la gestione Zeman, la dirigenza decise di chiamare Fabio Capello ex calciatore della Roma di Herrera e pluricampione col Milan. Nel 2004 Capello, dopo il successo del 2001, lasciò la guida della Roma: il Direttore sportivo Franco Baldini decise quindi di ingaggiare il promettente Cesare Prandelli il quale però, decise di lasciare prima dell'inizio del campionato per motivi familiari. Il campionato 2004-2005 sarà la c.d. stagione dei cinque allenatori: infatti dopo Prandelli, sarà la volta dell'ex bandiera giallorossa Rudi Völler a sua volta sostituito da Luigi Delneri. Infine, dimessosi anche Delneri, fu chiamato Bruno Conti che concluse il campionato salvando la squadra dalla retrocessione e raggiungendo comunque una finale di Coppa Italia.

Elenco in base alle stagioni

Di seguito l'elenco di allenatori, direttori tecnici della Roma dall'anno della fondazione fino a oggi.[105][106]

Romaasstemma.png

Gli allenatori della Roma

Gli allenatori della Roma

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Elenco in base alle presenze e ai trofei vinti

Accanto alle stagioni sono indicati i trofei vinti dagli tecnici nelle stagioni in cui allenavano la Roma.

Romaasstemma.png

Elenco degli allenatori in base alle presenze e ai trofei vinti

Elenco degli allenatori in base alle presenze e ai trofei vinti

12 stagioni:

  • Nils Liedholm (1973-1974; 1974-1975; 1975-1976; 1976-1977; 1979-1980; 1980-1981; 1981-1982; 1982-1983; 1983-1984; 1987-1988[109]; 1988-1989; 1996-1997)
Scudetto.svg 1982-1983
Coccarda Coppa Italia.svg 1979-1980
Coccarda Coppa Italia.svg 1980-1981
Coccarda Coppa Italia.svg 1983-1984

5 stagioni:

Coccarda Coppa Italia.svg 1968-1969
Torneo Anglo-Italiano 1972
  • Fabio Capello (1999-2000; 2000-2001; 2001-2002; 2002-2003; 2003-2004)
Scudetto.svg 2000-2001
Supercoppaitaliana.png (2001)
Coccarda Coppa Italia.svg 2006-2007
Coccarda Coppa Italia.svg 2007-2008
Supercoppaitaliana.png (2007)

4 stagioni:

Scudetto.svg 1941-1942

3 stagioni:

Coccarda Coppa Italia.svg 1985-1986

2 stagioni:

UEFA - Inter-Cities Fairs Cup.svg 1960-1961[112]
Coccarda Coppa Italia.svg 1990-1991

1 stagione:

Coccarda Coppa Italia.svg 1963-1964[113]
  • (altri)

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Palmarès

Titoli nazionali

Andamento della squadra in campionato dal 1928 al 2009.

1941-42, 1982-83, 2000-01
1963-64, 1968-69, 1979-80, 1980-81, 1983-84, 1985-86, 1990-91, 2006-07, 2007-08
2001, 2007
1928
1951-52
  • Trofeo Nazionale di Lega "Armando Picchi": 1
1971
  • Coppa delle Alpi (come componente selezione italiana): 1
1960
  • Campionato Romano Supplementare di Guerra: 1
1944
  • Campionato Romano di Guerra: 1
1945
  • Coppa Città di Roma: 1
1945
  • Torneo Interregionale Toscano-Laziale <<A Quattro>> di Roma: 1
1945
Trofei ereditati dalla fusione di Alba, Fortitudo e Roman
  • Campionati romani: 7
1914/1915, 1919/1920, 1920/1921, 1921/1922, 1923/1924, 1924/1925, 1925/1926.
  • Campionati Italia Centro-Meridionali: 3
1921/1922, 1924/1925, 1925/1926.
Competizioni Amichevoli
  • Coppa Fornari: 1
1930
  • Trofeo Internazionale Cappelli-Ferrania: 2
1932, 1935
  • Coppa Remo Zenobi: 2
1954, 1955
  • Trofeo Coppa Costa del Sol: 1
1962
  • International N.A.S.L. Golden Cup: 1
1977
  • Trofeo Internazionale Ponte: 1
1980
1984
  • Trofeo Internazionale Barilla: 1
1986
  • Trofeo Compagnia Italiana Turismo International Holding: 1
1987
  • Coppe Internazionali Città di Roma: 3
1989, 1990, 1997
  • Trofeo Internazionale Dino Viola: 1
1992
  • Torneo Internazionale Nicola Ceravolo: 1
1993
  • Trofeo Memorial Giorgio Calleri: 1
1994
  • Torneo di Civitanova Marche: 1
1994
  • Torneo di Salerno: 1
1994
  • Trofeo Memorial Eros Mazzi: 1
1996
  • Trofeo del Centenario dell'S.K. Rapid Vienna: 1
1999
  • Trofeo dei XX Anni di Canale 5: 1
2000
  • Champions World Series of Football: 1
2004
  • Trofeo Memorial Giuseppe Franza: 1
2005
  • Trofeo Internazionale Valsir: 1
2005
  • Trofeo R.A.I.: 1
2006
  • Trofeo Internazionale Città di Bolzano: 1
2009
  • Trofeo Sudtirol Cup: 1
2010
  • Trofeo del Centenario del Levante U.D.: 1
2010
Titoli internazionali
1960-61
1972
  • Coppa I.F.F.H.S.: 1
1991
Competizioni giovanili

▼ espandi

Palmarès del settore giovanile A.S. Roma

Nazionali

1972/73, 1973/74, 1977/78, 1983/84, 1989/90, 2004/05
  • Campionato Riserve: 1
1949/1950
  • Campionato Ragazzi Federali: 2
1950/1951, 1952/1953
1973/74, 1974/75, 1993/94
1980/81, 1982/83, 1992/93, 1998/99, 2009/10
1986/87, 1995/96, 1998/99, 2006/07
1927/28
  • Campionato Juniores: 2
1959/60, 1960/1961
  • Campionati Romani Riserve: 5
1931, 1934, 1936, 1938, 1939
  • Campionato Romano Ragazzi: 2
1941/1942,1942/1943
  • Coppa Lazio Allievi Regionali: 5
2003/04, 2005/06, 2007/08, 2008/09, 2009/10
  • Trofeo Memorial Franco Sensi: 1
2009
  • Coppa Lazio Giovanissimi Regionali: 4
2003/04, 2006/07, 2007/08, 2009/10
  • Coppa della Provincia di Roma-Trofeo Fair Play 1995: 1
2008
  • Trofeo "Memorial Dino Viola": 7
2003, 2004, 2006, 2007, 2009, 2010, 2011

Internazionali

1980, 2003
1981, 1983, 1991
1994, 1998, 2001, 2005, 2010
1957, 1988, 1991
1984
  • Torneo Internazionale Città di Bellinzona: 1
1985
  • Italian Nike Cup: 6
1999, 2000, 2001, 2002, 2007, 2009
  • Trofeo Internazionale Karol Wojtyla: 2
2005, 2006
  • Umbro International World Championship: 1
2008
  • Viareggio Junior Cup: 1
2010
  • Torneo Internazionale di Calcio Città di Rieti-"Memorial Manlio e Loris Scopigno: 3
1994, 1998, 2011
Altri piazzamenti e partecipazioni
Campionati nazionali

Categoria↓
Partecipazioni↓
Debutto↓
Ultima stagione↓

A
82
1927-1928
2010-2011

B
1
1951-1952
1951-1952

In 83 stagioni sportive dalla fondazione della società, compresi 3 campionati di Divisione Nazionale (A) esulanti il girone unico.

Piazze d'onore
Coppe nazionali
Coppe europee

Nota: dati a partire dalla creazione del Campionato Nazionale nel 1926 e aggiornati alla stagione 2010/2011.

Record e statistiche

Il tabellone dello Stadio Olimpico al termine del derby del 10 marzo 2002

  • Nel 1991 la Roma termina in testa alla classifica mondiale di rendimento dei club stilata dall'IFFHS (International Federation of Football History & Statistics), organismo internazionale che si occupa delle statistiche riguardanti la storia del calcio.[115]
  • La Roma è la squadra italiana che partecipa da più tempo ininterrottamente (dal 1998) ad una competizione europea.
  • Tra le stagioni 1980-1981 e 1981-1982 la Roma, con Liedholm in panchina, stabilisce il proprio record di 30 risultati utili consecutivi in campionato, frutto di 15 vittorie e 15 pareggi.
  • Il 26 febbraio 2006 la Roma, battendo la Lazio per 2-0 nel derby, stabilisce il record assoluto di 11 vittorie consecutive nella Serie A italiana, primato precedentemente appartenente, con 10 vittorie, a Bologna, Juventus e Milan.[116] La striscia di vittorie viene poi interrotta, il 5 marzo 2006, dal pareggio casalingo per 1-1 con l'Inter (rete di Taddei al 9' e pareggio di Materazzi all'89'). La stessa Inter ha poi battuto tale record nel campionato successivo con 17 vittorie consecutive.[117]
  • La Roma ha vinto il maggior numero di Derby di Roma giocati contro la Lazio da quando è nata. Nella stracittadina detiene, inoltre, diversi primati positivi, quali il maggior numero di vittorie consecutive (5, tra il 1958 e il 1960) e il risultato più largo, sia in casa che in trasferta (5-0, il 1º novembre 1933; 1-5, il 10 marzo 2002). Tuttavia detiene un record negativo: quattro derby persi su quattro (due in Coppa Italia) nella stagione 1997/98.

Andamento della Roma in Serie A dalla nascita alla stagione 2008-09

  • La vittoria più larga ottenuta dalla Roma in campionato (il 9-0 inflitto alla Cremonese nella stagione 1929/30) è anche il secondo risultato più largo della Serie A, assieme ad un identico risultato ottenuto dal Torino, dal Milan e dall'Inter. Il primato (10-0) spetta al Torino.[118]
  • La Roma, la sera del 10 aprile 2007, subisce la sconfitta più pesante di una squadra italiana avvenuta nella fase finale della Champions League, venendo battuta per 7-1 dal Manchester United. Tale risultato, però, non costituisce il primato assoluto per la sconfitta di una compagine italiana nel massimo trofeo continentale: la Juventus perse l'incontro con il Wiener Sport-Club per 7-0 nel primo turno della Coppa dei Campioni 1958/59. La sconfitta di Manchester non rappresenta il primato negativo per i giallorossi nelle competizioni europee, la Roma venne superata per 8-0 negli ottavi di finale di Coppa Mitropa nel 1935 dagli ungheresi del Ferencvaros; tuttavia non è questa la sconfitta più pesante per una squadra italiana nelle coppe europee. Questo primato negativo spetta all'Ambrosiana-Inter che nel 1938, nei quarti di finale della Coppa Mitropa, viene sconfitta per 9-0 dai cecoslovacchi dello Slavia Praga, poi vincitrice della competizione.
  • La Roma detiene anche il record negativo del minor numero di punti realizzati e il maggior numero di gol incassati da una squadra italiana nella fase a gironi della Champions League. Infatti, nell'edizione 2004/05, la Roma realizzò un solo punto, frutto del pareggio 1-1 all'Olimpico contro il Leverkusen e incassò 16 gol in 6 partite, realizzandone solo 4.
I record nella massima serie

Per le fonti dei dati vedi la bibliografia.

Nota: dati aggiornati alla stagione 2009-10.

Squadra

Sergio Santarini, 344 presenze in maglia giallorossa

Romaasstemma.png

Incontro in Serie A

Incontro in Serie A

In casa

Fuori casa

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Romaasstemma.png

Stagione in Serie A

Stagione in Serie A

Vittorie

Gol

  • Maggior numero di gol segnati in campionato
    87 in 34 partite (1930-31)
  • Minor numero di gol subiti in campionato
    15 in 30 partite (1974-75)

Punti

  • Maggior numero di punti in classifica
    82 in 38 partite (2007-08) - 3 punti a vittoria
  • Minor numero di punti in classifica
    24 in 30 partite (1972-73) - 2 punti a vittoria

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Individuali

Roberto Pruzzo, premiato come miglior cannoniere nel 1981-82

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Presenze in Serie A

Presenze in Serie A

  1. Francesco Totti 472
  2. Giacomo Losi 386
  3. Sergio Santarini 344
  4. Guido Masetti 339
  5. Giuseppe Giannini 318
  6. Aldair 312
  7. Bruno Conti 304
  8. Franco Tancredi 288
  9. Fulvio Bernardini 286
  10. Sebastiano Nela 281
  • Arcadio Venturi ha fatto 288 presenze con la Roma, ma contando anche il campionato di Serie B. Pregasi controllare.

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Romaasstemma.png

Marcature in Serie A

Marcature in Serie A

  1. Francesco Totti 206
  2. Roberto Pruzzo 106
  3. Amedeo Amadei 85
  4. Vincenzo Montella 83
  5. Rodolfo Volk 79
  6. Abel Eduardo Balbo 78
  7. Pedro Manfredini 76
  8. Dino Da Costa 71
  9. Marco Delvecchio 62
  10. Agostino Di Bartolomei 50

Vincitori della classifica marcatori

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Numeri ritirati

Nell'estate del 2002 la Roma, come tributo alla classe e all'attaccamento alla squadra del difensore centrale Aldair, ha deciso di ritirare la maglia indossata dallo stesso nel corso della sua lunga carriera nella compagine giallorossa (dal 1990 al 2003), quella con il numero 6.[119]

Società

A.S. Roma SpA è una società per azioni dal 1967 con un capitale sociale di 19 milioni e 800 mila euro (circa 132 milioni e 500 mila azioni con un valore nominale di 15 centesimi di euro). La proprietà è suddivisa come segue: il 67.1% riconducibile alla Compagnia Italpetroli SpA (quindi il 34,22% alla famiglia Sensi e il restante 32,87% di Unicredit), la holding della famiglia Sensi, che così controlla il pacchetto di maggioranza; il 2.7% alla Banca Monte dei Paschi di Siena SpA, il 2.5% a Danilo Coppola ed il restante 27.7% negoziato sul mercato.[120] Infatti, a partire dal 23 maggio 2000, la società è stata quotata sul listino della Borsa Italiana, nel segmento Standard (codice ISIN: IT0001008876 - codice alfanumerico: ASR), e su tale mercato vengono negoziate le azioni ordinarie circolanti.[63]

La sede sociale è il Centro sportivo Fulvio Bernardini, di proprietà della società fino al 28 dicembre 2005, poi ceduto con la formula del leasing a Banca Italease per un guadagno di 30 milioni di euro. Alla Roma viene concesso il diritto ad usufruirne per almeno 15 anni, per un affitto annuo di 3.2 milioni di euro, e potrà esercitare l'opzione di riscatto alla scadenza.[121]

Organigramma

Dal sito internet ufficiale della società.[122]

Romaasstemma.png

A.S. Roma S.p.A

A.S. Roma S.p.A

Presidente e Amministratore delegato

  • Rosella Sensi

Consiglio di amministrazione

  • Vice Presidenti
    Ciro Di Martino
    Giovanni Ferreri
  • Consiglieri
    Silvia Sensi
    Renato Bernardini
    Giuseppe Pasquale Marra
    Maria Nanni Sensi
    Angela Nanni Fioravanti
    Michele Baldi
    Silvio Rotunno
    Roberto Cappelli

Comitato esecutivo

  • Rosella Sensi
    Silvia Sensi
    Renato Bernardini
    Silvio Rotunno

Collegio sindacale

  • Presidente
    Marco Lacchini
  • Sindaci effettivi
    Alberto Dello Strologo
    Lamberto Sanvitale
  • Sindaci supplenti
    Guerrino Calicchia
    Francesco Spanò

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Romaasstemma.png

A.S. Roma S.p.A

A.S. Roma S.p.A

Struttura organizzativa

  • Direttore pianificazione controllo ed affari societari
    Cristina Mazzoleni
  • Direttore operativo
    Gian Paolo Montali
  • Direttore sportivo
    Daniele Pradè
  • Responsabile dell'area tecnica
    Bruno Conti[123]
  • Responsabile organizzativo e logistico
    Antonio Tempestilli
  • Responsabile organizzazione e stadio
    Maurizio Cenci
  • Responsabile biglietteria e servizi tecnici
    Carlo Feliziani
  • Responsabile area comunicazione
    Elena Turra
  • Travel manager
    Antonio Tozzi
  • Internal audit
    Flavio Mecenate
  • Responsabile amministrativo
    Francesco Malknecht
  • Responsabile rapporti con i club
    Marco Seghi
  • Responsabile segreteria generale
    Rosangela Monteiro Dornelles
  • Responsabile segreteria sportiva
    Manuela D'Ippolito
  • Responsabile commerciale
    Stefano De Alessi
  • Responsabile marketing relazionale
    Edoardo Ottaviani

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Sponsor

Elenco degli sponsor ufficiali dalla stagione 1981/82, anno in cui la Lega Calcio permise la loro stampa sulle maglie, fino ad oggi, e la lista dei fornitori tecnici che hanno disegnato e prodotto le divise della squadra nel corso degli anni.[124]

Sponsor ufficiali

Viola presenta alla stampa la maglia con il primo sponsor ufficiale della Roma: Barilla

Fornitori tecnici

Superleague Formula

Dal 2008 la Roma è impegnata, insieme al Milan, in una nuova competizione automobilistica, la Superleague Formula.[126]

Note

  1. ^ All-Time Club World Ranking. URL consultato il 17-4-2010.
  2. ^ Club World Ranking. URL consultato il 17-4-2010.
  3. ^ Borsa Italiana: ASR
  4. ^ I colori e le maglie dell'AS Roma risulterebbero mutate molto nel corso degli anni, passando da un rosso più vivo ad un colore tendente al granata. Tale evoluzione dei colori della società avrebbe influenzato anche i colori del vessillo cittadino. Cfr: Salvi & Savonarelli, op. cit.
  5. ^ Special report - Soccer Team Valuations. Forbes, 30-4-2008
  6. ^ (EN) Football Money League 2010. Deloitte, 2-3-2010
  7. ^ Sull'origine della popolarità del calcio: Salvi & Savonarelli, op. cit.
  8. ^ Sulle caratteristiche delle squadre romane ad inizio XX sec: Corriere dello Sport & Rai Trade, DVD 01, op. cit.
  9. ^ a b Carlo Fontanelli, Simona Carboncini, I colori del calcio, GEO Edizioni, 2000, pp. 26-29.
  10. ^ L'Unione Sportiva Alba Audace nasce dall'assorbimento del Club Sportivo Audace da parte della Società Sportiva Alba e la Fortitudo Pro Roma nasce dall'assorbimento della Pro Roma da parte della Fortitudo, entrambi avvenuti nel 1926.
  11. ^ Giampiero De Andreis. La nascita - Fortitudo, Roman e Alba sotto la direzione del commendator Foschi si fondono per dare luce all'A.S. Roma. sport.it, 9-6-2001. URL consultato il 15-3-2010.
  12. ^ Andrew Lawless trad. Tonia Salerno. Calcio e fascismo – la creazione della Serie A italiana. Three Monkeys Online, 1-8-2005. URL consultato il 16-3-2010.
  13. ^ Numero di catalogo MF.P. 74 per Il Messaggero e MF.P. 168 per Il Tevere, entrambi disponibili su microfilm nella sala emeroteca della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.
  14. ^ cita Mario Pennacchia, Il calcio in Italia - 1999 - 893 pagine: «Presidente nominiamo la medaglia d'oro Ulisse Igliori». «D'accordo. E i colori?». «Naturalmente quelli di Roma, giallorossi». «E come si chiamerebbe questa società?». «E come vuoi che si chiami? Porta i colori di Roma e non può che chiamarsi Roma"
  15. ^ «Sandro: "Il 22 luglio è nato un sogno". Izzi: "Sì, ma il 7 giugno la Roma"». Il Romanista, 2-5-2007.
  16. ^ Su Attilio Ferraris cfr: Luca Prosperi. «Gli inglesi ai piedi di Attilio: era nato il Leone di Highbury» (PDF). Il Romanista, 13 11 2004, p. 9. URL consultato in data 11-11-2009.
  17. ^ Su Guido Masetti cfr: Luca Prosperi. «I lupacchiotti di Testaccio - Gemellata con la Roma, sarà intitolata al grande Guido Masetti» (PDF). Il Romanista, 11 10 2004, p. 11. URL consultato in data 11-11-2009.
  18. ^ Su Fulvio Bernardini cfr: Franco Bovaio. «"Fuffo", a cent'anni dalla nascita la vendita del centro col suo nome Bernardini è nato il 28 dicembre 1905.Viola gli intitolò l'impianto nell'ottobre 1985.» (PDF). Il Romanista, 30 12 2005, p. 4. URL consultato in data 11-11-2009.
  19. ^ Su Rodolfo Wolk cfr: Luca Prosperi. «Lo chiamavano Sciabbolone: con quel tiro strappava le reti. Volk era un vero ariete di sfondamento, e fu il grande idolo di Testaccio» (PDF). Il Romanista, 1 11 2004, p. 6. URL consultato in data 11-11-2009.
  20. ^ Guaita a tutt'oggi detiene il primato di marcature nei campionati a 16 squadre
  21. ^ Sulla cessione di Ferraris alla Lazio:Pallotta & Olivieri, op. cit. un estratto del libro è visibile qui: Attilio Ferraris IV. unmondoaparte.it. URL consultato il 16-3-2010.
  22. ^ C'era una volta il Football - Da Orsi a Camoranesi, la lunga storia degli oriundi. Goal.com. URL consultato il 6-3-2010.
  23. ^ I Bomber del campionato di Serie A. lasvegasbet.it. URL consultato il 24-2-2010.
  24. ^ Corriere dello Sport - Rai Trade, DVD 1 (1927-1942 - Dalla fondazione al primo scudetto) in La storia della roma in 10 DVD, Corriere dello Sport, 2006.
  25. ^ a b Francesco Caremani. «Renato Sacerdoti, il presidente dimenticato». Il Manifesto. l'articolo è stato riportato dall'Autore sul web: Renato Sacerdoti, il presidente dimenticato. URL consultato il 28-10-2009.
  26. ^ I primi campionati e il primo scudetto. URL consultato il 2-3-2009.
  27. ^ Amadei ebbe il soprannome poiché figlio di fornai di Frascati. Egli stesso racconta come, fino a quando non si trasferì nella città (grazie ai soldi del contratto professionistico), si recasse agli allenamenti in bicicletta compiendo il tragitto dai castelli all'Urbe.Marco Impiglia, Pane e Pallone. Biografia del Fornaretto di Frascati, Roma, Viola, 2004.
  28. ^ a b c d e f Corriere dello Sport - Rai Trade, DVD 2 (1942-1964 Gli assi dello Stadio Torino e dell'Olimpico) in La storia della Roma in 10 DVD, Corriere dello Sport, 2006.
  29. ^ La Roma in questo periodo ottenne piazzamenti dal 14º al 19º posto, solo nel '56-'57 con il 14º posto eguagliò tali posizioni.
  30. ^ Amarcord i capitani. URL consultato il 2-3-2010.
  31. ^ Franco Bovaio. «Dino Da Costa, l'incubo dei laziali» (PDF). Il Romanista, 6 4 2005, p. 6. URL consultato in data 16-3-2010.
  32. ^ a b Massimo Izzi. «Quando il Presidente arriva col "botto"» (PDF). Il Romanista, 27 5 2008, p. 5. URL consultato in data 6-4-2010.
  33. ^ Stefano Boldrini. «Collezione di gettoni Totti è al 10° record». La Gazzetta dello Sport, 23 2 2008. URL consultato in data 16-3-2008.
  34. ^ De Rossi: Core de Roma. UEFA. URL consultato il 5-3-2010.
  35. ^ Il calcio che non c'è più: la Coppa delle Fiere in Sapere.it. De Agostini. URL consultato il 20-1-2008.
  36. ^ Nelle file della dirigenza romanista vincitrice del trofeo, figurava come vice-presidente Franco Sensi, che 40 anni dopo vincerà da presidente il terzo scudetto della storia giallorossa.Sensi e la Roma in Sapere.it. De Agostini, 20-1-2008
  37. ^ La Roma era prima nel girone con 7 punti seguita dal Cagliari con 6 ma ormai senza più partite da disputare. Il Foggia si trovava a quota 5 per cui avrebbe potuto raggiungere la Roma in testa alla classifica ma vista la differenza reti avrebbe dovuto vincere con almeno cinque gol di scarto.
  38. ^ Un episodio emblematico fu La colletta del Sistina, dove vennero chiesti ai tifosi dei soldi per salvare il bilancio. Proietti, Alessandro (6 2009). Losi: “La colletta del Sistina a Roma? Una farsa”. Periscopio. URL consultato il 16-3-2010.
  39. ^ a b Valitutti & Izzi, op. cit.
  40. ^ a b c Corriere dello Sport - Rai Trade, DVD 3 (1965-1973 L'era dei maghi: da Oronzo Puglise a Helenio Herrera) in La storia della Roma in 10 DVD, Corriere dello Sport, 2006.
  41. ^ La Roma di Anzalone risulta essere la prima definita come "Rometta" Cfr: Mario Gherarducci. «Liedholm, una vita a insegnare calcio». Corriere della Sera, 7 10 2002, p. 47. URL consultato in data 30-10-2009.. Da allora questa definizione sembra essere usata per indicare anche altri periodi come i primi anni novanta cfr: Mario Sconcerti. «Addio a Sensi, una vita per fare grande la Roma». Corriere della Sera, 18 8 2008, p. 19. URL consultato in data 30-10-2009. ed ogni situazione in cui la squadra appare in declino Cfr: Luca Valdiserri. «Un incubo chiamato Rometta». Corriere della Sera, 23 3 2009, p. 39. URL consultato in data 30-10-2009.
  42. ^ Massimo Izzi. «17 Maggio 1980:all'Olimpico comquistammo una coppa che sembrava persa» (PDF). Il Romanista, 15-5-2007.
  43. ^ La stagione è ricordata per un gol annullato al difensore Maurizio Turone, avvenuto nello scontro diretto con la capolista Juventus: la decisione arbitrale divenne un simbolo della presunta dipendenza psicologica delle terne, il clamore dell'episodio mise in secondo piano come le recriminazioni per il titolo sfumato potessero essere ricondotte ai numerosi pareggi casalinghi.Stefano Petrucci. «Quel gol di Turone brucia ancora». Corriere della Sera, 10-9-1997.
  44. ^ Mario Gherarducci. «Centimetri e veleni: gli Anni Ruggenti tra la Roma e la Signora». Corriere della Sera, 13-1-1995.
  45. ^ Turone: la Roma, la Juventus e un fantasma sempre all'opera. storiedicalcio.org. URL consultato il 20-7-2009.
  46. ^ Sui numerosi pareggi: Vintage: con una radio... strada facendo. Ass. Cult. Corederoma. URL consultato il 28-4-2010.
  47. ^ Gianni Mura. «Si è fermata a undici metri dall'Europa». La Repubblica, 31 5 1984, p. 17. URL consultato in data 30-10-2009.
  48. ^ Gianni Brera. «Perche Roma cadde risorse e giacque». La Repubblica, 22 4 1986, p. 23. URL consultato in data 6-4-2010.
  49. ^ Corrado Sannucci. «Due gol per tornare Samp». La Repubblica, 9 6 1991, p. 41. URL consultato in data 6-4-2010.
  50. ^ Corrado Sannucci. «La Roma dei romantici». La Repubblica, 11 6 1991, p. 38. URL consultato in data 6-4-2010.
  51. ^ Fulvio Bianchi. «Apertura del solito Voeller, la Roma senza ostacoli». La Repubblica, 13-12-1990. URL consultato in data 20-1-2009.
  52. ^ Vittorio Zambardino. «Trapattoni, l'olimpico e altre storie». La Repubblica, 22-5-1991. URL consultato in data 20-1-2009.
  53. ^ Vittorio Zambardino. «Abbiamo lottato fino all'ultimo». La Repubblica, 23-5-1991. URL consultato in data 20-1-2009.
  54. ^ M E A. «Rocha Aldair Dunga il mercato c'è sempre». La Repubblica, 24 6 1990, p. 3. URL consultato in data 6-4-2009.
  55. ^ Massimo Fabbricini. «Ciarrapico non governa, Bianchi non piace, la Roma naufraga». Corriere della Sera, 7 1 1992, p. 29. URL consultato in data 30-10-2009.
  56. ^ Franco Melli. «Bianchi vittima delle promesse mancate di Ciarrapico». Corriere della Sera, 21 1 1992, p. 30. URL consultato in data 30-10-2009.
  57. ^ «Chi è Giuseppe Ciarrapico». Corriere della Sera, 10-5-2008.
  58. ^ Fabrizio Caccia. «Fine dell'incubo, venduta la Roma». la Repubblica, 22-5-1993.
  59. ^ «Addio Roma, sono stanco di litigi». Corriere della Sera, 9-11-1993.
  60. ^ «Franco Sensi, una vita per la Roma». Corriere dello Sport, 18-8-2008.
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  107. ^ La finale di Coppa delle Fiere pur se corrispondente alla stagione 1960-1961 venne giocata tra il settembre e l'ottobre del 1961 sotto la guida del nuovo tecnico Luis Carniglia
  108. ^ La finale di Coppa Italia 1963-1964 si tenne durante la stagione successiva. Il trofeo è quindi stato vinto sotto la guida tecnica da Juan Carlos Lorenzo
  109. ^ Nella stagione 1987-1988 Liedholm fu Direttore tecnico con Angelo Benedicto Sormani come allenatore
  110. ^ a b come Direttore tecnico
  111. ^ Nel 1985-86 e nel 1987-88 come allenatore sotto la direzione tecnica di Sven Goran Eriksson e Nils Liedholm
  112. ^ La finale di Coppa delle Fiere pur se corrispondente alla stagione 160-61 venne giocata tra il settembre e l'ottobre del 1961 sotto la guida del nuovo tecnico Luis Carniglia
  113. ^ La finale di Coppa Italia 1963-1964, si svolse nel settembre del 1964, ossia dopo l'inizio della stagione 1964-1965 quando l'allenatore era divenuto, nel frattempo, Juan Carlos Lorenzo subentrato a Mirò.
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